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Valtellina Da Mazzo al Passo del Mortirolo passando da Trivigno (SO) |
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Dalla
partenza a Mazzo ci sono circa 6 km di falso piano
da lì in poi fino al 25° km sono
pochissimi i tratti dove fiatare e a dirla tutta a
mio parere è una salita dove fino ai 1200m
per me è più impegnativa del
Mortirolo classico da Mazzo. Dopo Trivigno è
un continuo sali scendi fino al 40° km al
Passo del Mortirolo, poi si scende per 22 km di
meritata discesa sino a Grosio. Si parte da
Mazzo in direzione Tirano percorrendo 6 km del
sentiero Valtellina. Lo si lascia e si sale a
Sernio si devia poi a Cologna dove si prosegue in
salita nel bosco con una serie di 13 tornanti che
portano in quota attorno ai 1500 m. Si prosegue
ancora in salita e al 22° km si arriva a
Trivigno a circa 1700 m di quota. Dopo 8 km
si arriva al lago Lagazuol 1848 m di quota e
omonimo ristoro oramai chiuso da circa 4 anni. Da
lì mancano 2,3 km per arrivare al GPM posto
a 1946 m dopo di che vi aspettano 7,5 km di un bel
traverso orientato sulla Valtellina e che termina
poco sotto il passo del Mortirolo. Scendendo a dx
noi siamo andati a rifocillarci ad un ristorante
mentre invece se si prosegue diritti si arriva al
passo e da li poi tutta discesa fino a Grosio e
ritorno a Mazzo al punto di partenza. |
Mazzo in
Valtellina, dal nostro punto di partenza sullo
sfondo il profilo dei monti che andremo a
percorrere da dx a sx passando per il Passo del
Mortirolo che si trova come riferimento più
o meno in mezzo alla foto.
Ancora una
volta sfruttiamo il Sentiero Valtellina, la spina
dorsale ciclabile che da Colico sale a Bormio e da
lì proseguendo ancora si può
arrivare in Valdidentro, oppure sempre da Bormio
salire a Santa Caterina Valfurva. Questa
volta prendiamo la direzione Tirano.
Non siamo i
soli che di primo mattino si trovano a pedalare
sulla ciclabile, del resto è così
comoda e sicura che anche i ciclisti in bici da
corsa la frequentano evitando il rischio di
percorrere la statale.
Oltre la
staccionata è il fiume Adda che qui a Sernio
forma un invaso sbarrato da una diga.
Sernio
è il paese che si vede ai piedi della
montagna. Chi ha percorso la statale scendendo da
Bormio, l'avrà senz'altro notato in cima
alla collina. Quando
arriverete alla diga la attraverserete, se si
svoltasse a dx si andrebbe a Tirano. Arrivati in
fondo alla diga la strada sale sino a raggiungere
la statale.
Quando
raggiungerete questo bivio si sarebbe portati a
proseguire a sx sul tratto di strada più
largo e anche il GPS per un tratto non vi
segnalerebbe il fuori percorso, fatto sta che
dovrete proseguire diritti!
Arrivati
qui non dirigetevi sulla statale state a dx
aggirando questa casa. Poi per
forza di cose affiancherete la statale per un breve
tratto ma sarete in zona protetta
Giunti qui
il passaggio ciclopedonale sopraelevato vi
condurrebbe a Sernio ma.... sta a voi la scelta, in
quanto ci sono i gradini e dovrete sollevare la
bici. Noi per il
peso delle nostre bici abbiamo adottato
l'alternativa dell'attraversamento della statale,
con tutte le cautele del caso visto il
traffico. Attraversata
la statale, accanto si trova una passerella che
permette di raggiungere al suo termine il bivio
dove a sx sale la strada per Sernio. Sulla
strada che sale verso Sernio un cartello di un
B&B offre anche la possibilità di
noleggiare le E-Bike. Oramai questa consuetudine
prende sempre più piede presso le
unità ricettive del nostro belpaese, segno
che il pubblico apprezza questo modo di esplorare
il territorio evitando tal volta alle famiglie di
dover trasportare le loro bici che in tanti casi
non saprebbero nemmeno come
trasportarle.
Qui occorre
deviare a dx, il centro di Sernio lo si
raggiungerebbe proseguendo a sx.
Raggiunto
il semaforo si svolta a sx verso Cologna e la cosa
curiosa come si svolta è il cartello posto
sul palo della luce dove è
scritto: Non seguite
le indicazioni di Google Maps NO per auto,
autocarri e Camper! Arrivati
nei pressi della chiesa un cartello stradale indica
questa strada per la direzione Trivigno e
Aprica Attraversando
Cologna si passa a fianco a molte vecchie case
costruite in pietra. Nell'ultima
foto sulla parete una scritta che indica la
presenza nella casa di un falegname. Uscendo da
Cologna si apre uno scorcio su Tirano
Da Cologna
la strada prosegue nel bosco e si incontra una
sbarra con cartello di divieto d'accesso,
sarà forse per questo motivo che hanno posto
al semaforo il cartello di non seguire le
indicazioni di Google Maps?
Per un
ciclista i vantaggi di salire immerso nei boschi
sono: l'ossigenazione, assenza di smog e una salita
all'ombra che in estate e col caldo è sempre
ben accetta.
Qui la
tempesta Vaia non ha infierito ma se hanno tagliato
il bosco avranno avuto le loro
motivazioni. La strada
sale di continuo con una serie di tornanti, qui
eravamo vicini al 6° tornante a 1079m di quota
sempre immersi nei boschi Finiti i
tornanti si arriva a quota 1460 m con 17,8 km
lasciati alle spalle Siamo
arrivati ad un bivio, per noi si prosegue diritti
verso Trivigno
A 1500 m di
quota si apre una vista sulla Val Poschiavo, sulla
Svizzera e il gruppo del Bernina
Si prosegue
su un'ampia strada affiancata da alcune ville
La larga
strada termina ad un incrocio dove a dx si scende
all'Aprica, si prosegue in salita direzione Passo
del Mortirolo come da cartello stradale turistico
di colore marrone. Quindi
ancora salita verso Trivigno Come al
solito c'è chi sale e chi ha già
dato! La presenza
di case che si vedono fra gli alberi è segno
che a Trivigno non manca molto Anche
questa volta posso dire che Trivigno era uno fra i
luoghi che mi ero segnato sul taccuino da molti
anni, basta aver pazienza e prima o
poi... Qui
è la chiesa dedicata a San
Gaetano
Dopo 22km e
a quota 1700 m siamo a Trivigno, un piccolo nucleo
di case ragruppato in questa zona e poi poche altre
sparse lungo la strada.
Vista
all'opposto in direzione Sud sulle creste dei monti
alle spalle dell'Aprica. Ingrandendo
l'immagine in direzione Nord-Ovest la cima
più alta in centro all'immagine è il
Piz Zupo che cela alle sue spalle il Pizzo Bernina.
Le cime che si vedono sono quasi tutte in
territorio Elvetico all'interno o a fianco della
Val Poschiavo. Lasciato
Trivigno proseguiamo ancora in salita direzione
Passo del Mortirolo. Ancora una
volta incrociamo gruppi di ciclisti che provengono
dal Mortirolo. Per loro in genere le strade sono
due una volta arrivati all'incrocio in basso da cui
siamo passati: o proseguono diritti e scendono
all'Aprica o svoltano a dx e scendono da dove noi
siamo saliti.
A fianco
della strada si stendono i pascoli che d'inverno
sono dedicati alle ciaspole o allo sci da fondo. Le
creste che si vedono sullo sfondo sono lo
spartiacque fra la valle dell'Aprica e la Val di
Scalve Se si
osserva la traccia sulla mappa, al 25° km la
strada aggira la montagna attorno a 1860 m di quota
ed inizia un tratto in costa alla montagna
procedendo in discesa per circa 2 km. Se ci si
sporgesse guardando nel fondo valle si scorgerebbe
l'abitato di Corteno Golgi
In fondo
alla valle più o meno nel centro della foto
si trova Edolo.
Ingrandendo
l'immagine in quel punto ecco cosa si vede: si
scorge il bacino dell'Enel alimentato dalle due
Centrali idroelettriche di Edolo. Di fatto
questo rappresenta un sistema sinergico di recupero
dell'energia prodotta dalle centrali. La Centrale
di Edolo è una fra le più importanti
e moderne d'Italia e d'Europa con una potenza di
1000 MW. L'impianto
ha la caratteristica di produrre energia durante il
giorno nelle fasi di maggior richiesta, mentre
durante la notte l'eccesso di energia prodotta
viene recuperata pompando e trasferendo l'acqua dal
bacino inferiore a quello in quota superiore.
La strada
prosegue in una serie di curve in falsopiano in
mezzo ai boschi. La meta di quel giorno prevedeva
il raggiungimento del lago Lagazuol e omonimo
ristoro, solo che stavamo apprendendo da una
gentile signora locale che il ristoro era chiuso da
4 anni, per cui ci è sfumato il pranzo! Per
fortuna come sempre quando si affrontano giri
lunghi e per giunta in mezzo ai monti ci eravamo
portati qualcosa di scorta sufficienti a calmare la
fame. In quel
momento ci era giunto un dubbio amletico fra il
proseguire o ritornare sui nostri passi, ha vinto
la decisone di proseguire verso la meta
iniziale! Dopo 30 km
esatti dalla partenza da Mazzo, l'arrivo al lago
Lagazuol a quota 1830m e con 1462 m D+
scalati. L'intero
scenario della meta raggiunta, peccato per il
ristoro chiuso!
Una cosa
è certa il luogo è accattivante ma
dovrete gustarvelo solo con qualche barretta o
panino portato da casa! Lasciato il
lago e l'ex ristoro, girato l'angolo loro hanno
trovato il ristoro aperto: una piana con fresca
erba e acqua a volontà!
Sul nostro
percorso mancava ancora un GPM da raggiungere a
quota 1946 m dopo sarebbe stata quasi tutta
discesa, ma prima c'è da godersi questo bel
traverso panoramico posto sul versante opposto
della montagna, ovvero ora si passa con la vista
panoramica sulla Valtellina, questa la vista verso
Ovest. A sx si vede l'ingresso della Val Poschiavo
che avete visto all'inizio del report. Ingrandendo
la foto si scorge il bacino formato dalla diga di
Sernio posta sul Fiume Adda e che avete visto poco
dopo la partenza. A fianco al lago la serie di
frutteti con i filari di piante di mele di
differenti qualità, talvolta protetti da
teli anti grandine.
Qui invece
una bella vista panoramica verso Est con in
fondovalle gli abitati come: Lovero, Tovo di
Sant'Agata, Vervio, Mazzo di Valtellina, Grosotto,
Grosio, Ravoledo e poi l'apertura a sx verso la
Valgrosina
La
Valgrosina che ingrandendo la foto se ne riesce a
scorgere la diga del bacino di Roasco a Fusino.
Ricordate il recente report del Rifugio
Malghera?
Oppure quest'altro
report
con la salita ad Eita? Questo
scatto fotografico inquadra dall'alto la
Valgrosina. In particolare la "V" più bassa
fra le montagne non è altro che il Passo di
Verva posto a 2300 m raggiunto da noi
in
un report
del 2016
E che dire
di queste altre visuali? Devo dire che mi ha
piacevolmente colpito questo tratto di strada che
va dal lago di Lagazuol verso il Passo del
Mortirolo, veramente molto bello, non capita sempre
di trovare una strada panoramica posta a quasi 2000
m!
Per noi
giunti al bivio fra il passo del Mortirolo e a dx
la discesa verso Monno abbiamo preso quest'ultima,
sapendo di poter contare a solo 1 km di un posto
sicuro dove poterci prendere qualche dolce ed un
caffè per completare lo spuntino fatto a
Trivigno. Dalla
terrazza panoramica una vista verso Sud est e
l'Adamello
Dopo la
pausa caffé, risaliti al Passo del
Mortirolo, una meritata discesa di 22 km sino al
punto di partenza scendendo dal Mortirolo in
direzione Grosio
Già
che c'eravamo un passaggio da Grosio, ecco il
Comune E per
finire una vista su Grosotto prima di rientrare a
Mazzo di Valtellina da dove siamo partiti per
questo lungo giro panoramico TRACCIA
GPX Un lungo
giro panoramico non adatto a tutti visto la salita,
che a mio parere per la sua caratteristica è
risultata più impegnativa della salita
classica e diretta: Mazzo-Mortirolo. Questa ha
di bello che è molto panoramica ed abbraccia
visuali di notevole bellezza spaziando su ogni lato
dei quadranti N-S-O-E per contro è lunga ed
impegnativa. Naturalmente
tutto ciò come sempre è
soggettivo! |
buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata: 17-09-2021 ultimo aggiornamento: 19-09-2021 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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