Ci si trova
nell'Alta Valle Staffora e la si percorre sui suoi
rilievi percorrendo un tratto della Via del Sale,
il tracciato che si vede sulla dx della mappa. Come
si può vedere le linee di colore grigio sono
quelle che delimitano i confini delle Regioni ed il
percorso passa in continuazione da un confine ad un
altro.
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Dal fondo
valle dove scorre lo staffora si sale verso il Pian
della Mora inserendosi nel percorso La Via del Sale
rappresentata dalle creste oltre i 1300
m
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Il
percorso
Si tratta
di un percorso ad anello, noi siamo partiti dal
nostro campo base in loc. Pian del Lago nel Comune
di Santa Margherita di Staffora. Da lì siamo
scesi alla fraz. di Sala deviando a sx per
Vendemiassi, Casanova di Destra e dopo il ponte
sullo Staffora a Casanova di Sinistra. Dal bivio di
Sala sono circa 2 km di discesa con punte al 11% su
strada stretta e asfaltata. Dal bivio di Casanova
di Sinistra dopo 800 m di salita si svolta a dx al
bivio, ancora 1,5 km al 6,5% e si arriva al
successivo bivio con svolta a dx. Salita di 800m al
13,5% sino al Santuario della Madonna del Bocco a
quota 800m. Da qui inizia una salita di 4 km su
strada sterrata forestale carrabile con variazione
media al 13% arrivando ad intercettare il bivio
sulla Via del Sale. Mancano solo 300 m e si arriva
al Rif. Pian della Mora a 1322m s.l.m.
Si prosegue
verso la cima del Monte Boglielio 1492 m distante
1,5 km.
Si continua
con una discesa per 600 m per poi risalire per 1,5
km verso il monte Bagliolo 1547 m . Si scende per
770m per arrivare al Colle della Seppia 1481 m.
Altri 600m di salita e si arriva al Monte Garave
1549 m. Dopo 1 km di su e giù perdendo una
cinquantina di metri si arriva ad un bivio,
proseguendo diritti si arriverebbe alla cima del
Monte Rotondo 1564 m (salita non pedalabile) per
cui lo si aggira. Dopo 850 m ci si ricongiunge con
la discesa dal Monte Rotondo.
Si prosegue
per 1 Km con su e giù per arrivare al bivio
per il Monte Chiappo a 1520 m da lì si
scende per 880m con pendenza media al 14%. Al
termine si arriva ad immettersi su asfalto sulla
SP90.
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Quale
bici usare
MTB front,
Full o Fat, meglio ancora e-bike.
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PREMESSA
Correva
l'anno 2016 quando durante un report
che passava da Varzi abbiamo avuto l'occasione di
conoscere il Sindaco in carica. In quell'incontro
ci ha donato del materiale cartografico del
territorio circostante, venendo così a
conoscenza della Via del Sale.
Nel corso
degli anni ho sempre cercato di reperire
informazioni su questo percorso che però al
95% riguardavano percorrenze a piedi e non in
bici.
Le
testimonianze di chi lo ha fatto in bici non
é che mi entusiasmassero ed il problema sta
sempre nel metro di paragone che ognuno può
avere.
Per mia
personale idea preferisco percorsi per MTB che
siano pedalabili al 100% al massimo con brevissimi
tratti a spinta e da escludersi assolutamente il
sollevamento delle stesse per superare importanti
ostacoli.
Questo
percorso lo abbiamo fatto proprio per verificare la
ciclabilità dello stesso.
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Fatta la
premessa, dal nostro punto di partenza al Pian del
Lago siamo scesi verso la frazione di Sala. Qui il
bivio per Vendemiassi.
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La strada
affronta una discesa di circa 2 km ed é
abbastanza ripida, siamo attorno al 11%
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Si deve
arrivare a valle per poi passare sull'altro
versante della valle
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Lasciata
alle spalle la frazione di Casanova di Destra qui
si passa il ponte sul torrente Staffora. Di fronte
sull'altra sponda è Casanova di Sinistra, le
denominazioni delle due frazioni rispecchiano
l'orografia della valle rispetto al corso del
torrente.
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Passato il
ponte si devia a sx
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Da Casanova
di Sinistra bastano 800 m per arrivare al
successivo bivio
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Qui al
bivio si svolterà a dx, strada in salita al
6,5% per 1,5 km in mezzo al verde, traffico
pressoché assente.
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Arrivati al
bivio si prende ancora a dx la strada in salita che
conduce a Bocco. Sono 800 m al 13,5 %
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Si rimane
sula strada asfaltata, la strada è sempre
affiancata da alberi.
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Un ampio
piazzale ci accoglie davanti al Santuario della
Madonna del Bocco a quota 800 m
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Sino a qui
si sono superati 250 m D+ e 6,8km dalla partenza.
Abbiamo cercato dell'acqua ma i servizi dietro il
Santuario erano chiusi, per cui niente
rabbocco.
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Lasciamo il
Santuario e riprendiamo la nostra marcia verso la
Via del Sale.
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Usciti dal
piazzale del Santuario inizia una carrabile
sterrata immersa nel bosco.
Si tratta
di una salita di 4 km con pendenza media al
13%.
Il fondo
non sempre é regolare e dove si può
si scelgono i passaggi più
semplici.
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Da questa
foto si vede come gli alberi chiudono lo spazio
aereo, tanto che non sempre il segnale del GPS
è presente.
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Ci eravamo
fermati un attimo quando nel silenzio del bosco
abbiamo sentito il rumore di un motore che si stava
avvicinando
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Subito dopo
è apparsa un'auto, si trattava della Polizia
Locale in un giro di perlustrazione
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Visto che
si pedala su una salita abbastanza impegnativa,
trovarsi all'ombra di un bosco di faggi non
può che far piacere quando fa
caldo
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Il rovescio
della medaglia come già scritto è il
segnale scarso del GPS per cui non sai mai dove sei
arrivato
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Altra cosa
da tener conto è quella di portarsi scorte
d'acqua.
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Terminati i
4 km di salita si arriva al bivio che incontra la
Via del Sale e qui devo aprire una
parentesi:
Uno
penserebbe che la Via del Sale inizia in questo
punto, non è proprio così!
Di fatto la
Via del Sale inizia a Varzi solo che da quanto sono
riuscito a scoprire da altri ciclisti che l'hanno
fatta, pochissimi che abbiano scritto qualcosa di
interessante a riguardo, pare che dopo aver
raggiunto Castellaro il pezzo che prosegue per
arrivare a questo bivio sia abbastanza impegnativo
con tratti a spinta. Tra l'altro da Varzi a
Castellaro se si seguisse il tracciato ufficiale
per chi va a piedi, in bici non sarebbe praticabile
per cui occorrerebbe fare la viabilità
ordinaria.
Quindi come
già scritto in premessa, per non saper ne
leggere ne scrivere come si suol dire, ho cercato
un percorso alternativo sulle mappe in mio possesso
per arrivare a questo punto ed evitare il tratto
che sale da Varzi e poi Castellaro.
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In vista
del bivio lei era già stanca di stare in
sella, non sembra ma la salita non è per
niente una passeggiata anche se a vederla da qua
non lo sembra, ma si sa in foto le prospettive
ingannano e non si vede cosa c'è dietro la
curva!
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Dal bivio
ci si avvia verso il Rifugio Pian della
Mora
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Prima tappa
raggiunta, dopo 11 km e 785 m D+
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Come potete
vedere vengono dati i tempi del percorso della Via
del Sale ma se osservate bene non si parla di
percorsi e tempi x MTB, quindi ufficialmente non ci
troviamo su un percorso usuale dedicato anche alle
MTB.
In fondo si
vede il rifugio
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Panche e
tavoli all'esterno e il resto tutto sbarrato e
niente acqua a quanto pare.
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Questi sono
i cartelli esplicativi che troverete al Pian della
Mora
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Stavamo per
ripartire quando dei rumori di motore alle nostre
spalle ci hanno raggiunti.
Dalle
targhe accartocciate per renderle poco
riconoscibili ho visto che erano dei
Tedeschi.
Noi non
essendo saliti dal percorso ufficiale non so se sia
permesso il transito ai veicoli se non a quelli
normalmente autorizzati.
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Si lascia
il bosco del Pian della Mora per inoltrarsi per il
crinale, il fondo cambia e spesso diventa
più pietroso.
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Si prosegue
verso il Monte Bagliolo per circa 1,5 km
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Dove il
crinale è privo di alberi è possibile
volgere lo sguardo attorno, si è pur sempre
oltre i 1300 m di quota. Nel riquadro ingrandito si
vede la cima del Monte
Penice
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Guardando
verso l'altro versante del crinale, colline a
perdita d'occhio, con borghi che non saprei
identificare, so solo che è territorio
Piemontese provincia di Alessandria.
Infatti la
Via del Sale prosegue sul crinale cambiando spesso
regione fra Lombardia e Piemonte.
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Il panorama
cambia da crinale libero a crinale occupato da
boschi di conifere
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Altro
boschi mentre sulla dx si staglia il Monte Bagnolo
1547 m.
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Alt!
Recinto da superare con annesso stretto e
rudimentale cancelletto.
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Siamo a
Quota 1511 m fin qui 14 km percorsi e 972 m
D+
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Ne
approfittiamo per un breve spuntino.
Alle sue
spalle da sx la cima del Monte Lesima 1724 m a
seguire il Monte Alfeo 1651 m e il Monte Chiappo
1669 m
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Cancello
stretto, manubri larghi, bici pesanti richiedono un
minimo di aiuto per superare l'ostacolo. Un
cartello scritto a mano prega di richiudere il
"cancello" una volta passati
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Il
rudimentale cancello posto sul recinto serve per
non far passare gli animali lasciati al
pascolo.
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Come
già scritto sullo sfondo si vedono 4
cime:
Monte
Lesima 1724 m a seguire il Monte Alfeo 1651 m e il
Monte Chiappo 1669 m. Ne manca una, quella in mezzo
che non saprei identificare, potrei supporre il
Monte Buscagna.
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A sx la
cima del Monte Bagnolo 1547 m, La Via del Sale
prosegue affiancandolo sulla dx
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Un'altra
visione verso le colline Piemontesi
dell'Alessandrino:la Val Curone.
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Siamo
arrivati al Rif. Laguione
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Davanti
al Rif. Laguione un paio di cartelli
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Il cartello
con le indicazioni in chiaro
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Il
monumento posto sulla cima del Monte
Bagnolo
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Lasciamo il
rifugio e nonostante fosse segnalata la presenza di
una sorgente d'acqua noi non l'abbiamo trovata e la
cosa ci ha reso un po' preoccupati, stavamo finendo
l'acqua; della serie mai fare affidamento su quanto
si legge .
Procedendo
fra guardare la traccia del Gps e altri 4 cartelli
alla fine rimani nel dubbio dove andare se seguire
la tua traccia o i cartelli!
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Avanti!
Eravamo già in ritardo sulla tabella di
marcia che mi ero prefissato
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Solito
fermo per consultare la mappa si andrà a sx
o diritti, a quanto pare diritti!
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Solo che
gli imprevisti sono dietro l'angolo, la salita
è impedalabile non quanto per la pendenza
comunque importante, ma per i solchi profondi e le
sterpaglie che non ti permettono di pedalare
urtando coi pedali ovunque rischiando di cadere.
Sino a che non trovi una alternativa fuori
tracciato.
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Superata la
salita si scende e si risale e il problema si
ripresenta in aggiunta ad alcune alte piante
spinose!
E si
ritorna a quanto ho scritto all'inizio, questo per
noi è un percorso da farsi a piedi, poi per
carità se c'é a chi piace spingere la
bici si accomodi a ognuno i suoi gusti.
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Sopra la
cima del Monte Chiappo si addensano nuvole nere, a
sx la cima del Monte Alfeo.
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Dal Colle
della Seppia ne segue un tratto ripido e
sdrucciolevole. Sullo sfondo a sx il Monte Lesima,
il Monte Alfeo e in centro il Monte Rotondo 1564 m
dove la mia traccia indicava di
valicarlo.
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Nella foto
si vede una parte dell'alta Valle Staffora e fra il
verde a sx una radura
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La radura
non è altro che la frazione di Cencerete
posto sul fianco dx della valle a 960 m di
altitudine.
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Se si
guarda indietro in centro alla foto si scorge la
cima del Monte Penice.
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Guardando
sempre indietro ma a sx si ha la vista sulla cima
del Monte Giarolo nell'alta Val Curone. Sotto nella
valle si vede il Villaggio La Gioia vicino al borgo
di Caldirola posto a 1000 m di
altitudine.
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Il Monte
Rotondo è là che ci
aspetta...
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... dietro
gli alberi, non ci resta che lasciar correre la
bici, almeno per il pezzo in discesa.
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Arrivato ai
piedi del monte la mia traccia GPS e il cartello
coincidevano per cui ho seguito il sentiero,
praticamente impedalabile!
Nel mentre,
stavano scendendo due persone per cui ho chiesto a
loro e mi hanno sconsigliato la salita e di
aggirare il Monte Rotondo sulla dx in quanto il
percorso poi si ricongiungeva col sentiero che
scendeva dallo stesso monte sul lato
opposto.
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Anche qui
dietro front e cambio programma
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Sceso al
bivio ho visto un altro cartello della Via del Sale
posto a sx e molto distante dal precedente che si
intravede sulla dx
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Anche qui
c'è da dire una cosa, il cartello indica con
la freccia la direzione da dove noi eravamo venuti
per cui se uno capitasse qui in una giornata senza
riferimenti visivi ma intendesse andare verso il
Monte Chiappo come noi, trovandosi questo cartello
andrebbe in direzione Varzi!
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Si prosegue
nel bosco in un susseguirsi di sali scendi
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Salvo poi
incontrare di nuovo tratti impedalabili
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Alternati
a tratti scorrevoli
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E altri
tratti dove trovi qualche ostacolo al termine di
una discesa che ti costringe a scendere poi vedi
che di fronte hai un breve strappo ripido per cui
preferisci non rimontare in sella e
spingere.
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Di nuovo
c'é da fare il portinaio per fare uscire i
"cavalli d'acciaio" forse meglio dire di
alluminio!
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E di nuovo
in sella, oramai siamo fuori tabella di marcia,
senza acqua e senza scorte alimentari
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Finalmente
in vista del Monte Chiappo dove sulla cima
c'è un rifugio quindi finalmente acqua e
cibo!
Per quanto
riguarda il cartello della Via del Sale come vedete
la freccia indica ancora da dove siamo venuti per
cui direzione Varzi.
Ora il
tracciato congiunge due punti, Varzi al mare a
Portofino. In teoria se è chiamata Via del
Sale, il sale viene dal mare per cui sarebbe
corretto il senso, solo che la stragrande
maggioranza lo fa partendo da Varzi per cui queste
frecce non è che favoriscano
l'orientamento.
Da parte
mia sarebbe stato meglio lasciare il cartello senza
freccia e sotto invece aggiungere le direzioni con
le solite indicazioni dei tempi di percorrenza a
piedi.
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Si stava
avvicinando un cane e il suo padrone,
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Eh
sì il rifugio era lassù in cima con
una bella erta salita da affrontare
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Alle nostre
spalle una mandria di cavalli lasciata pascolare
allo stato brado ed ecco il perchè dei
recinti nei punti più critici.
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Il signore
è il padrone della mandria di cavalli e
vengo poi a sapere una cosa curiosa:
Da qui a
casa nostra ci sono 170 km e lui il caso vuole che
abita a soli 3 km da noi!
Visto che
stavamo parlando gli ho chiesto del rifugio sopra
al Monte Chiappo e mi fa: la salita è
abbastanza impegnativa oltre a questo oggi è
chiuso!
Ovvio che
senza acqua e senza cibo non avremmo potuto fare il
giro che avevamo in mente, per cui piano B! Si
trattava di scendere verso la strada provinciale
SP90 e dirigerci verso Capanne di Cosola,
Capannette di Pej sulla SP18 e fermarci a
pranzo.
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Dopo 19 km
e 1160m di D+ con un po' di tratti a spinta
dovevamo abbandonare le alte quote, si fa per dire!
Intanto l'altro cane si spostava per lasciarmi
passare, sullo sfondo il Monte Chiappo
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Gentilmente
ci stava indicando dove prendere il bivio per
scendere al provinciale
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Occorreva
uscire dal recinto per cui ancora gentilmente ha
aperto il cancello
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Intanto
l'altro cane pastore vigilava sulle operazioni
assicurandosi che qualche cavallo non
uscisse!
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A breve
distanza dal cancello a sx c'era la carrabile da
prendere
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Di fronte
la cima del Monte Alfeo e a dx la ripida salita per
il Monte Chiappo che in realtà può
essere sfruttata come discesa d'inverno per chi
scia e d'estate per chi fa Downhill
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Eh si
perchè anche qui ha preso piede il Downhill
ed ecco che dal bosco spuntano percorsi con tanto
di rampa
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Naturalmente
per praticare downhill si sfruttano gli impianti di
risalita invernali che partono dal Pian del Poggio
a 1340 m di quota.
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Quindi qui
si scende sulla pista da sci o downhill.
Pensare che
la cima del monte Lesima a sx era nel programma del
giro ma visto come sono andate le cose per ora
rimarrà là.
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Altra rampa
che esce dal bosco, occorre prestare molta
attenzione passando davanti alle rampe ed
accertarsi che nessuno stia per scendere altrimenti
la collisione sarebbe inevitabile!
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Qui la
pista si divide in due con dei rami e tronchi posti
a terra. A sx si trova la strada che scende sulla
statale, mentre a dx la pista prosegue sotto il
sottopasso per raggiungere la stazione di partenza
della funivia al Pian del Poggio. Per noi si doveva
scendere a sx.
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A dx il
percorso che fanno quelli del downhill per scendere
al Pian del Poggio dove c'è la stazione
della seggiovia.
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Lei invece
si era attardata a scendere e non ha visto la
deviazione per cui doveva recuperare il
bivio.
Per ora qui
finisce la prima parte della Via del Sale, nella
seconda parte termineremo il giro.
Seconda
Parte
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TRACCIA
GPX
Conclusioni
Le numerose
foto penso abbiano spiegato bene a cosa si va in
contro percorrendo la Via del Sale in bici.
Può essere che ad alcuni lo ritengano un
percorso normale da fare in bici, come scritto, noi
la pensiamo in modo differente e del resto i
cartelli parlano chiaro e non menzionano le
bici.
Al di
là di questo se ci andate procuratevi scorte
di acqua e di cibo visto che lassù non ne
trovate e non andate in solitaria, in tutto il
percorso non abbiamo incontrato nessuno a piedi e
tanto meno in bici.
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