Ci si trova
nell'Alta Valle Staffora e la si percorre sui suoi
rilievi percorrendo nella Prima Parte un tratto
della Via del Sale, il tracciato che si vede sulla
dx della mappa. Ora in questa Seconda Parte del
tracciato scesi dal Monte Chiappo si prosegue sulla
cresta di confine dell'Alta Val Staffora con breve
deviazione per Capannette di Pey. Si completa poi
il percorso in senso antiorario.
|
La Seconda
Parte del tracciato inizia al km 20.
|
Il
percorso
Dopo aver
percorso il tracciato della Prima
Parte
ora si affronta la Seconda Parte del percorso.
Arrivati ad immettersi su asfalto sulla SP90 si
svolta a dx percorrendo 700 m in discesa sino al
bivio con la SP18. Si svolta a dx per 800 m in
salita al 5% sino a Capannette di Pey con sosta
pranzo (non obbligatoria, ovvio). Ripartendo si
ritorna indietro sulla SP18 per 1,2 km sino al
bivio di Passo del Giovà con SP48 e SP 88.
Dalla SP88 si procede per 3,24 Km al 3% sino al
bivio a quota 1470m per il Monte Lesima. Si
prosegue per 2,4 km in discesa al 5%. Si continua
questa volata in salita per 1 km al 4%. Si passa
poi per 1,5 km in falsopiano arrivando in
località Cima Colletta dove a sx si trova il
Rifugio Nibbiano.
Continuando
in discesa - 8,5% per 3,3 km si passa dalla
frazione Bocco. Dopo 1 km si passa da Bralello
arrivando dopo 760 m a Brallo di Pregola a quota
961 m.
Il giro
termina dopo 8 km - 2,5% arrivando al punto di
partenza a Pian del Lago
|
Quale
bici usare
MTB front,
Full o Fat, meglio ancora e-bike (se si tiene conto
anche del tracciato della Prima Parte)
|
PREMESSA
Come ho
scritto sopra se volete vedere il giro completo
dovete partire dalla Prima
Parte
|
La Prima
Parte era terminata in questo punto, lasciando alle
spalle la Via del Sale e quindi il tracciato
sterrato.
Da qui in poi per fare ritorno al punto di partenza
completando l'anello si passa sul fondo asfaltato
delle varie provinciali, che abbiamo visto ad
essere a scarso traffico veicolare.
Quindi da
qui si svolta a dx su Sp90
|
La strada
continua in discesa, sullo sfondo a s x la cima
è quella del Monte Lesima.
|
Dopo 700 m
si arriva al bivio che incontra la SP18. Se si
dovesse andare a Varzi dista 25 km.
Da qui si prosegue a dx per Capannette di
Pey.
Qui apro
una parentesi:
Noi eravamo rimasti senza acqua ne cibo per cui
abbiamo deciso di andare verso Capannette di Pey
per fermarci a pranzo, per chi fosse a posto con
acqua e cibo svolterà a sx.
|
Come si
svolta l'angolo il cartello ci indica che ci
troviamo già nel territorio di Capannette di
Pey frazione di Zerba in Provincia di Piacenza
quindi entriamo in Emilia-Romagna.
|
Bastano 800
m in salita al 5% per arrivare al primo luogo dove
è possibile fermarsi a pranzo
|
Così
a quota 1460 m ci fermiamo all'omonimo
albergo
|
L'ampio
piazzale davanti all'albergo offre una vasta
visuale sugli Appennini. A dx si vede la cima del
Monte Lesima
|
Sentiti i
gentili proprietari, eravamo ancora in tempo per
pranzare e come si vede dal cartello sul muro, i
funghi nel piatto non potevano mancare!
|
Dopo un
lauto e ottimo pasto, che ci voleva, era ora di
ripartire con calma. Nel frattempo avevo scambiato
quattro chiacchiere col proprietario che mi ha
parlato del territorio attorno e delle possibili
mete oltre alla Via Del Sale che passa 800 m da qui
alle Capanne di Cosola.
Mi ha
accennato al bel territorio della Val Boreca che si
trova a dx del piazzale
|
Dalla
terrazza: alle sue spalle a sx il Monte Lesima a dx
il monte Alfeo e in centro la Val Boreca confinata
a sua volta da altri monti come: il Tartago, il
Cavalmurone, il Chiappo, il Carmo. In pratica si
trova confinata fra 4 Province di 4
Regioni.
A nord con
la Lombardia, a ovest col Piemonte, a sud con la
Liguria e a est con l'Emilia Romagna.
Una valle
con poche strade di accesso, con 11 piccoli borghi
disseminati nella valle e in parte spopolati
d'inverno, ma che sa offrire coi suoi boschi
ambienti talvolta da favola antica.
|
La cima del
monte Lesima 1724 m che come accennato nel report
precedente era una meta inserita nel giro odierno,
riusciremo a raggiungerla?
Pare che
nel 218 a.c. qui vicino in Val Trebbia si svolse
una battaglia, ricordate un certo Annibale? Ebbene
quest'ultimo non ancora dotato di strumenti GPS,
pare si sia recato in cima a questo monte per
orientarsi meglio e ferendosi ad una mano durante
la salita. "Lesa manu" dal latino e da qui pare sia
derivato il nome del monte!
|
Le bici
erano impazienti di riprendere il
viaggio
|
Si riparte,
il Lesima ci aspetta!
|
Lasciando
il piazzale dell'albergo sulla sx una edicola
riporta alcune notizie sulla Val Boreca,qualche
dubbio sorge sulla nascita di Arturo
Toscanini.
|
Lasciando
l'albergo alle spalle si riprende la strada verso
il bivio con la SP90, se ricordate erano circa 800
m da farsi ora in discesa al 5%
Subito dopo
il bivio si incontra questa chiesa dedicata alla
Madonna della Salute ma anche chiamata Chiesetta
degli Alpini
|
Basta
entrare e si capisce il perchè degli
Alpini
|
Costruita
in tempi recenti nel 1967 è caratterizzata
da inserti policromi in vetrocemento. Sullo sfondo
l'onnipresente monte Lesima!
|
Qualche
centinaio di metri e si arriva al bivio del passo
del Giovà e qui si rientra in Lombardia
provincia di Pavia.
Qui si
prende la strada a dx fra le due case la SP 88. Da
qui al bivio per il monte Lesima sono 3,2 km al
3%.
|
Da questo
passo del Giovà guardandosi indietro a sx si
vede il passo alle Capanne di Cosola mentre in
centro il Monte Prenardo 1655 m. e a dx la cima del
Monte Chiappo 1699 m
Dietro al
ciclista si notano dei cartelli stradali che
indicano il comune di Zerba a 12 km e Pei a 2
Km.
Zerba si
trova in Emilia-Romagna in Val Boreca e ha dei
primati: il più ad occidente della sua
provincia, il meno popolato e quello situato
all'altitudine maggiore 906 m s.l.m.
|
Si prosegue
su un crinale e si apre subito una vista verso
l'alta Val Staffora.
|
Il percorso
proseguirà in questa valle mantenendosi in
parte sui crinali a dx
|
Quando si
è sazi poi le cose si prendono con maggior
calma, di fretta non ce n'è
|
Proseguendo
la strada si immerge in costa fra i boschi; la
strada non è ampia.
|
A quota
1470 m abbiamo raggiunto il bivio per il Monte
Lesima ma a quanto pare esiste il divieto, oltre a
questo occorreva alzare di peso le bici, avevamo
pranzato da poco, c'era l'impegnativa salita da
fare..... ci siam detti vabbè sarà
per un'altra volta!
Era il
destino che il Lesima rimanesse solo sulla
carta!
|
Lasciato il
rimpianto del Lesima alle spalle, abbiamo fatto 2,5
km rilassanti di discesa al 5%
|
Passiamo
accanto a blocchi di rocce millenarie
|
L'interruzione
di alberi verso valle lascia lo sguardo
libero
|
E ci si
sofferma a guardare da dove siamo venuti,
lassù è la cima del Monte
Chiappo
|
C'è
da dire una cosa; qui di traffico ne abbiamo visto
ben poco e da contarsi quasi su una mano, qui
l'unica moto incontrata.
|
Dopo un
paio di km di su e giù si arriva alla Cima
Colletta, alcune mucche ci osservano
dall'alto
|
Altre
mucche si trovano oltre la strada con il mandriano
intento ad osservarle prima che invadano la
strada. Dietro le conifere, se vi dovesse servire,
si trova il Rifugio Nibbiano.
|
Proseguendo
si affronta una discesa al - 8,5% per 3,3 km
passando per la frazione di Bocco. La cima che si
vede in fondo è il Monte Penice
|
Si scende
ancora con altri scenari, il borgo piccolo dovrebbe
essere Selva e quello sopra Feligara
|
A 951 m di
quota il passo mette in comunicazione l'Alta Val
Staffora con la Val Trebbia
|
Basta
scegliere dove si vuole andare!
|
Arrivati a
Brallo di Pregola sulla dx la strada scende in Val
Trebbia verso Genova e Piacenza. In salita a sx
verso il Passo Penice.
|
Per noi si
gira attorno alla rotonda e si scende verso Varzi,
sono 8,5m in discesa - 2,5% per arrivare al nostro
punto di partenza a Pian del Lago
|
In vista di
Santa Margherita di Staffora, la strada gli passa
sotto
|
La si
lascia alle spalle e rimane il suo campanile a
rilevarne la sua presenza.
|
Siamo
arrivati al punto di partenza e dalla nostra
postazione traguardando il campanile di Santa
Margherita di Staffora possiamo vedere il punto in
cui siamo scesi sotto il Monte Chiappo nel
report
precedente
|
Conclusioni
Un giro
molto panoramico che fra la Via del Sale della
prima parte e il ritorno su asfalto offre continui
panorami a iosa.
|
|