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in bici Valchiavenna Giro Chiavenna-Sommarovina (SO) |
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Ho scritto
all'inizio: non per tutti e di fatto osservando
l'altimetria questa salita risulta più
pendente della classica salita del Mortirolo che
parte da Monno! La
Valchiavenna è raggiungibile sia in auto che
in treno con stazione a Chiavenna. Giusto per non
affrontare la ripida salita senza riscaldamento ho
preferito parcheggiare a Chiavenna nel comodo
parcheggio accanto allo stadio comunale. Si
prosegue verso la frazione di Mese e da lì
si prende la strada verso Albareda e poi
Cigolino. Lungo
la salita ci sono delle fontane. Consigliabile
MTB front o meglio full suspended, buon cambio e
sospensioni e ottimi freni viste le pendenze,
meglio ancora usare una ebike per la dura salita da
affrontare.
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Alzando gli
occhi dal parcheggio accanto allo stadio Comunale
di Chiavenna, ho individuato subito le mete da
raggiungere. La prima sarà Cigolino
ma... ... sapendo
che durante il giro non ci saranno
possibilità di trovare nessun esercizio
commerciale o rifugio, occorre pertanto portarsi un
pranzo al sacco. Nel caso non aveste già
provvisto, appena lasciata Chiavenna sulla strada
SS36 dello Spluga, sulla sx all'angolo di via
Cerletti, in questo edificio ocra potete trovare
sia preparazioni dolci che salate, più
sfiziose dei soliti panini. Vi allego
gli orari, ma la sorpresa prima di entrare è
stata quella quando ho visto la targa affissa al
muro! Panettone? Mi si è accesa una
lampadina come si suol dire, visto che sono un
appassionato di grandi lievitati!
E
così entrando in negozio dopo aver
acquistato delle buone focacce farcite, non ho
potuto far altro che scorrere tutti i premi
conseguiti che riguardano appunto primi premi per
la miglior Colomba e Panettone Italiani! Sono poi
tornato a fine giro per acquistare un Panettone e
confermo che quello al pistacchio è una
favola e giustifica i premi ricevuti. Quindi il
mio consiglio è: provate le sue creazioni
fatte con lievito madre e non ve ne
pentirete! Quindi
sbrigata la formalità del rifornimento per
il pranzo, potete arrivare al punto di partenza
della traccia. Ad un certo punto passerete su
questo ponte ciclopedonale posto sul torrente Liro,
che scende dalla valle di San Giacomo e dallo
Spluga. La cima che
si vede a dx è la meta da raggiungere,
ovvero: Cigolino. A Mese si
passa a fianco della centrale idroelettrica
costruita nel 1927. Ai tempi era la più
potente in Europa con 172MW. Sfrutta l'acqua del
Liro per il suo funzionamento e arriva a produrre
523 GWh. Seguendo il
tracciato si devia in via Peverello e subito inizia
la vera salita. Sullo
sfondo il monte: Piz Gallagiun o Pizzo Galleggione
3107m, si trova a nord della Val Bregaglia, sul
confine con la Svizzera. Da qui in
poi salgono solo gli autorizzati e in effetti
abbiamo incontrato solo un paio di auto.
La strada
salendo a tornanti offre differenti visuali. In
questo punto lo sguardo si dirige verso il Pizzo di
Prata 2727m. Pensate, solo 31m in meno del Passo
dello Stelvio! Salendo si
incominciano a vedere dei panorami sulla
Valchiavenna La piana
della Valchiavenna attraversata dal fiume
Mera
Basta esser
saliti di poco per avere un bel colpo d'occhio
sulla Valchiavenna. Sulla dx le cime del Sasso
Canale 2411m, Sasso Bianco 2397m e Sasso Campedello
2309m Come
già scritto la strada pende sempre in doppia
cifra e occorre impegnarsi. Un attimo
di respiro lo si ha ad Albareda
Ci
accolgono un prato ben curato e una
fontana. La bianca
chiesa dedicata a Sant'Antonio, lo si deduce anche
dalle grandi iniziali poste sul
campanile.
particolare
della pietra incisa sopra il portone Dal sagrato
della chiesa si ha una bella vista sulla
Valchiavenna e il circondario dei monti. A fianco
della chiesa si trova la cappella del cimitero su
cui c'é questa iscrizione. Dietro la
chiesa si trovano le abitazioni di Albareda poste
su più piani... ... e su
alcune di queste ci sono i cartelli vendesi. Come
si può notare sono costruite con pietre a
secco come lo si fa per i muretti a secco. Questo
per quelle destinate a ricovero di materiali o
bestiame. Quelle che invece sono abitate hanno gli
interstizi fra le pietre riempiti con cemento
mantenendo le pietre a vista. A fianco
delle case della foto sopra e vicino alla chiesa si
trovano tavoli e panche probabilmente utilizzati
durante le feste di questo piccolo
borgo.
Ripresa la
strada questa sale aggirando Albareda, lasciando la
maggior parte delle case a dx della strada e poche
a sx. Salutiamo
Albareda e continuiamo la nostra salita E le
pendenze non mollano per nulla! C'é
di bello che la maggior parte del percorso è
all'ombra e visto il caldo che faceva é
stata una benedizione!
Dove c'era
qualche tornante che aveva sufficiente spazio per
fermarci ne approfittavamo per bere. In salita
avendo le borracce negli zaini era impossibile
farlo. Sullo
sfondo il Pizzo di Prata. Pedalata
dopo pedalata l'arrivo a Cigolino. Da qui si
potrebbe andare a Sommarovina, ma vista l'ora di
pranzo abbiamo deciso di salire più su per
raggiungere un posto più
panoramico... ... di
fatto però le pendenze erano ancora
più ripide. In pratica
dopo si dovrà ritornare a fianco della
costruzione che si vede sotto.
Una parte
di Cigolino appare là in alto Abbiamo
individuato un posto all'ombra anche se
proprietà privata, dove sostare per il
pranzo al sacco. Giusto per
non farmi mancare una visione panoramica, ho
proseguito sino alla prossima curva, dove ho colto
questo panorama sulla Valchiavenna. A questa quota
a 1180m si vede meglio il corso del fiume
Mera.
Ritornando
al punto in ombra si é aperta un'altra
visuale panoramica in direzione della Val
Bregaglia. Direi che
come zona panoramica è azzeccata con tutti i
limiti scritti prima. Ed il pranzo al sacco lo
abbiamo gustato meglio con questo panorama a
disposizione! Decisamente
un bel luogo panoramico dove hanno costruito!
Guardando in Val Bregaglia si scorgono i due
piccoli borghi vicini alle cascate
dell'Acquafragia. Ambedue sono raggiungibili solo a
piedi. Guardando
in Valchiavenna questa è Prata Camportaccio
e più sopra...
Osservando
a dx della Valchiavenna, sotto nella foto si vede
Mese da dove parte la salita. Esaurito il
pranzo al sacco e le visioni panoramiche, facciamo
ritorno al punto di ingresso del sentiero per
Sommarovina. L'indicazione
l'abbiamo avuta a voce dal proprietario dove ci
siamo fermati a fare il pranzo. Solo che lui era
affacciato alla finestra e noi eravamo ormai sotto
di due tornanti e ci ha indirizzati su questa
discesa. Non sembra
ma è molto ripida anche se non molto
lunga. Il problema
è che ad un certo punto finisce il corrimano
e ci si trova un po' esposti Per farvi
comprendere nella freccia in alto si vede lei che
sta scendendo, ovviamente con la bici a mano!
Scendere in sella mi sembra fuori luogo.
In pratica
arrivati su questo sentiero nominato anche
tracciolino, ci si trova su un percorso a mezza
costa con scarse pendenze che va a collegare le
varie località presenti a questa quota di
circa 1050m Il sentiero
è sufficientemente largo tale da non creare
problemi
Usciti dal
bosco si é in pratica aggirato uno sperone
arrivando sull'altro lato di Cigolino. Da qui si
vede Tecciai, prossimo punto intermedio. Nei punti
più esposti paletti di ferro collegati con
una fune d'acciaio danno un minimo di protezione. A
fianco comunque è quasi sempre presente un
fitto bosco. Il sentiero
è battezzato come Mezzacosta delle
Lepontine
L'ambiente
è bello, sempre immerso nel bosco
Non manca
una bella fresca fontanella
Dopo aver
fatto rifornimento idrico lei stava dicendo: per
fortuna ho queste gomme!
Arrivo a
Tecciai o Tecciato che offre una bellissima vista
diretta sulla Val Bregaglia.
Come dar
torto a chi in passato aveva pensato di costruire
quassù? Proseguendo
sul tracciolino si arriva a Alpe Fontana e si apre
lo sguardo sulla Valle di San Giacomo e osservando
dove c'é la freccia potrete
scorgere... ... Motta
di Campodolcino
Da Alpe
Fontana non si prosegue a mezzacosta ma si scende
verso Sommarovina Terminata
la breve discesa si ritrova di nuovo
l'asfalto. Sommarovina
è dietro l'angolo...
Anche qui
si è di fronte alla Val Bregaglia Oltre alla
Val Bregaglia in alto a sx si possono scorgere tre
località Le tre
località sono state oggetto di un recente
report.
E
allungando lo sguardo si possono vedere anche le
cascate dell'Acquafraggia Si scende
su asfalto verso San Giacomo Filippo, si
affronteranno in tutto 17 tornanti Si arriva
alla sbarra che consente l'accesso solo ai
residenti e/o autorizzati Dopo la
sbarra si arriva ad un passaggio sotto una cascata
dove scorre il torrente della Val
Genasca
Poco
lontano dalla cascata a sx si trova un'altra
cascatella Ancora
qualche pedalata per superare l'ultima
salita Anche qui
qualche albero ha avuto dei problemi dovuti agli
agenti atmosferici ? Qui si
incontra la strada che sale a sx verso
Motta,Olmo,San Bernardo, Scannabecco. Ora si
scende a valle, Chiavenna ci aspetta. A sx si
può scorgere la loc. Uggia, mentre sopra
c'é Dalòo. Oltre Chiavenna la cima
più alta é il solito Pizzo di
Prata. Prendendo
la strada in discesa si arriva a San Giacomo
Filippo e dopo il passaggio pedonale si svolta a dx
prendendo la Via Spluga. La Via
Spluga è molto bella e con 6 tornanti scende
al livello del torrente Liro L'asfalto
finisce ed inizia la parte del sentiero nel
bosco
Poco
più avanti si arriva al passaggio sul ponte
tibetano sul torrente Liro Il
campanile che si vede è quello di San
Giacomo Filippo Superato il
ponte ci sono ancora circa 200m di sentiero sino a
raggiungere la SS36 della Valle Spluga. Da li si
scende a Chiavenna.
buone
pedalate a tutti,
Outside |
pagina creata:7-08-2024 ultimo aggiornamento: 14-09-2024 Percorsi Ciclabili- torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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