Le Alpi
Apuane - da Fosdinovo a Campocecina
Lasciatoci
alle spalle il castello di Fosdinovo, al successivo
bivio abbiamo preso la direzione per Campocecina.
La strada è sempre in salita, attraverso le
colline ed in breve ci si trova in una curva con un
cartello che indica un punto panoramico. Un breve
sentiero ed ecco che ci si trova su un piccolo
belvedere, con tanto di tavolo con panche e la
vista su Fosdinovo.
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Oltre la
vista su Fosdinovo, si spazia anche sulla valle del
fiume Magra e della Lunigiana
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Una visione
più ravvicinata del borgo antico di
Fosdinovo e del castello dei Malaspina.
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La strada
prosegue seguendo il profilo delle colline ed
affiancata da boschi
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Anche qui
gli alberi di alto fusto erano in ritardo e privi
di chioma, del resto con temperature attorno ai
5°C di notte, erano ancora in
letargo!
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La prima
apparizione della catena delle Alpi Apuane, il
nostro obiettivo era arrivare in cima ad esse o
quasi!
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Dopo 5,5km
da Fosdinovo e 173m di dislivello siamo arrivati ad
un altro bivio per Campocecina. In totale dalla
partenza erano 17km e 710 m di dislivello
superati.
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Al bivio si
trova anche questo monumento in marmo dedicato alla
lotta dei partigiani
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Alti pini
ci accompagnano nel nostro pedalare verso la
meta
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Un cavallo
tende il collo verso la "gregaria"
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Ora
gli sguardi sono reciproci
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La puledra
bianca gioca a nascondino fra i pini
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Non sembra,
ma i chilometri di salita sono tanti e si ha sempre
l'impressione di non arrivare mai, tra l'altro non
sapevo esattamente dove fosse Campocecina, potevo
solo immaginarmelo cercando di individuare il CAI
Rifugio Carrara.
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L'ambiente
è molto bello e offre sempre vedute
differenti, in quanto la strada segue i profili di
diverse montagne
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Qui stavamo
arrivando vicini a quota 900m s.l.m. su una sella
che divideva due valli
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Come
scrivevo i panorami lungo il percorso cambiano e
qui eravamo giunti su una vista verso l'Appennino
Tosco-Emiliano
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Questa
invece era una vista verso nord, in centro
l'abitato di Tenerano, mentre a sx, in secondo
piano, dovrebbe trattarsi dei borghi di Marciaso e
Cecina
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Questa
è la località Dogana della Tecchia
(Gabellaccia) a 895m s.l.m.
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Una sosta,
qui ci troviamo in mezzo alla decimazione degli
alberi, abbattuti dal forte vento di Marzo che ha
interessato queste zone delle Apuane e della
Lunigiana, tanto che gli alberi hanno sbarrato la
strada verso Campocecina, interrompendo anche le
linee elettriche
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Qui si
cambia di nuovo versante ora verso ovest
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All'inizio
della salita e durante la stessa, da lontano
pensavo che la nostra meta del CAI Rifugio Carrara,
fosse quella torre e abitazione accanto che si vede
sotto. Non era nulla di tutto ciò! Qui se
non ci fosse stata la foschia si sarebbe visto un
bel mare invece ci dovevamo accontentare. In centro
alla foto il promontorio di Montemarcello
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Quasi
eravamo giunti a meta! Sotto apparivano le cave di
marmo di Carrara con il monte Sagro che le
dominava
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Qui eravamo
arrivati al piazzale sopra alle cave di marmo di
Carrara
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Dal
piazzale sullo sfondo svetta la cima del
Sagro
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Sul
piazzale dell'Ucceliera non poteva mancare un
monumento in marmo, basta indugi c'era ancora da
salire ed era tardi!
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Dal
piazzale mancavano ancora 800m per arrivare al
piazzale del parcheggio di Campocecina. Da qui le
auto sono off limits.
Il cartello
a dx indica la strada per il CAI Rifugio Carrara,
era tardi ed eravamo alquanto affamati!
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Qui inizia
la carrabile verso il rifugio e verso
Campocecina
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Dopo 350m e
50m di dislivello, dalla carrabile si arriva
finalmente al CAI Rifugio Carrara
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Ci ha
accolto il gestore Gianni, fornendoci piatti come i
Testaroli, una Caponata ed Erbette miste secondo
sua ricetta. Crostata, caffè e vari liquori
hanno concluso il nostro pranzo, saziando il nostro
appetito in modo abbondante!
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Il
simpatico Gianni mostra i suoi bicipiti,
scoprirò poi da un suo racconto che i nostri
avi non erano poi così molto distanti fra
loro geograficamente parlando.
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E dopo aver
accontentato gli ospiti, un meritato riposino in
questa oasi di pace con atmosfere
Tibetane-Nepalesi, zone da lui visitate e da cui ha
portato dei ricordi che fanno bella mostra nel
rifugio.
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Eh
sì, questo è il panorama limitato
dalla foschia che abbiamo trovato, se non ci fosse
stata avremmo spaziato con lo sguardo in lungo ed
in largo.
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Consigliato
da Gianni, il periplo del Monte Ballerino a cui non
potevamo esimerci
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Così
attraverso una bella faggeta siamo andati al punto
panoramico
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Queste sono
tutte le cime che si trovano dietro il monte Sagro.
Da sx il P.zzo d'Uccello, il Monte Pisanino, la
Cresta Garnerone e il Monte Sagro
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Nel punto
panoramico troverete anche una panchina per
contemplazione e una edicola con legenda dei monti
che avete di fronte.
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Dal punto
panoramico si scende poi verso i prati di
Campocecina, ed in questo punto la mia "gregaria"
dopo aver tolto i guanti se li è dimenticati
sul posto, se li ritrovate sapete di chi sono le
reliquie! Qui ci si trova in una faggeta e poco
sopra troverete uno spiazzo con un cartello
esplicativo che illustra il mestiere dei "Carbonai"
mestiere diffuso nei tempi passati sui
monti.
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Usciti
dalla faggeta si apre la brughiera del Campocecina,
sullo sfondo l'Appennino Tosco-Emiliano
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Questo
è il Campocecina, obiettivo raggiunto!
In centro alla foto due cavalli lasciati liberi di
pascolare, mentre in mezzo alla sella è
rimasto in piedi un solo pino dei tre esistenti
fino a Marzo scorso, quando il vento forte li ha
abbattuti.
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I cavalli
mi sono venuti in contro, forse curiosi di capire
come mai non eravamo a piedi come tutti gli altri
che passano da queste parti
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Inutile
ripeterlo, da quassù si possono ammirare
panorami a iosa, basta solo aver fortuna di trovare
una giornata tersa, senza foschia, ma nonostante la
foschia si possono distinguere l'Isola del Tino e
l'Isola Palmaria oltre al Montemarcello
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Giunti
all'unico pino superstite, lasciamo le bici e ci
dirigiamo oltre, verso il precipizio!
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A fianco
del pino supestite gli altri due coricati che sono
stati abbattuti dal forte vento
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E dal
ciglio del baratro, ecco a voi le cave di Marmo di
Carrara
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E qui le
altre cave verso Carrara e Marina di Carrara ed il
mare. A dx si vede la foce del Fiume
Magra.
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Una
panoramica su quella che è la più
estesa cava di marmo al mondo e noi che ci stiamo
sopra. A dire il vero tutte le volte che passavo in
autostrada per andare in Toscana ho sempre alzato
lo sguardo verso le Alpi Apuane e mi sono sempre
detto: Un giorno o l'altro ci devo andare, mai
però avevo pensato di venire sin
quassù in bici! Questo lo devo ad Alberto
che mi ha indicato questo bellissimo luogo, oltre a
Gianni che ha voluto che facessimo il giro del
monte Ballerino, grazie!
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Il tempo
passava inesorabile era ora di lasciare Campocecina
e tornare a valle, abbiamo preso la carrabile
bassa, non certo agevole da farsi fra pietre, sassi
e tronchi devia acque.
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Difficile
non fermarsi ad ogni metro per osservare meglio il
panorama verso il mare
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Un rumore
insolito sulla sua bici l'ha costretta a scendere a
piedi sul tratto sconnesso
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Dopo una
verifica sembrava non fosse nulla di che, invece si
era tranciato in un punto il portapacchi,
producendo sinistri scricchiolii ad ogni
buca.
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Ultima
contemplazione e poi lunga infinita discesa a
Carrara, Marina di Carrara e ritorno alla base.
Come ho scritto all'inizio, il passaggio per
Carrara e Marina di Carrara non ci ha entusiasmato,
questo per l'eccessivo traffico che potrebbe
risultare anche pericoloso andando in bici, quindi
per noi sarebbe consigliabile rifare il percorso
dell'andata.
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PRIMA
PARTE
CONCLUSIONE
Luoghi
simili si auto promuovono da soli, certo come
sempre, ed è inutile ripeterlo, ci
sarà da fare fatica per raggiungere la meta,
ma poi....
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buone
pedalate a tutti, Outside
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