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Il
tracciato visto da Google Earth, si parte dal mare
per addentrarsi nell'entroterra Ligure percorrendo
tre valli Argentina, Oxentina, Armea. Partendo
dalla periferia ovest di Sanremo, si pedala in
ciclopedonale
sino ad Arma di Taggia per poi deviare
nell'entroterra a fianco del Torrente Argentina
sino a Taggia sulla ciclopedonale. Si prosegue
verso Badalucco, deviando poco prima a sx direzione
Argallo nella Valle Oxentina. La strada termina ad
un incrocio dove si svolterà a sx per
Ceriana in Valle Armea e da lì fare ritorno
verso Sanremo. Dal grafico
si può vedere che la salita è
caratterizzata da frequenti cambi di pendenza,
mentre la discesa ha pendenze regolari. Sanremo,
Argallo,Ceriana Una bici
scorrevole dotata di buon cambio e freni
efficienti. |
Visto che
il tratto Sanremo - Badalucco è coperto dal
report di Triora nel link segnalato sopra, non ho
ritenuto di dover includere altre foto uguali in
questo report. Dopo 15km
esatti dalla nostra partenza, siamo arrivati a
Taggia, nei pressi del vecchio ponte in pietra sul
Torrente Argentina. Alle sue spalle il lungo
viadotto della Autostrada Dei Fiori che attraversa
la valle Argentina. Questa
valle non è molto trafficata, l'avevamo
già percorsa nel report di Triora ed abbiamo
visto che grosso modo sino a Badalucco c'è
qualche mezzo in transito per poi quasi non
essercene. Ma in questo nuovo giro si andrà
sì verso Badalucco ma si devierà poco
prima verso un'altra valle. Lei comunque con
paletta rossa estesa, si accerta che non ci siano
mezzi per poter ripartire. Rammento
che sulle strade sarebbe sempre meglio dotarsi
della paletta per tenere a distanza i mezzi in fase
di sorpasso. Per
aumentarne la sua efficacia sarebbe meglio fissarla
all'altezza del mozzo, in modo che chi
sopraggiunge, quando vi affianca, non avendo modo
di vedere la paletta è portato a mantenere
una distanza maggiore per evitare di
urtarla. Arrivati
nei pressi di Badalucco prestare attenzione a
questi cartelli che indicano la deviazione da
prendere Perché
vi ho scritto di porre attenzione ai cartelli,
semplice; quando arriverete qui al bivio, non ci
saranno cartelli davanti a voi ad indicarlo! Ed il
bivio dov'è? Eccolo il
bivio! E' posto alla vostra sx con i cartelli
indicatori nascosti dal senso di marcia da dove
arriverete. Infatti noi stavamo quasi superando il
bivio! La Valle
Oxentina Una
continua successione di curve in ascesa
caratterizza questa strada ed in breve tempo si
entra in un magnifico paesaggio attorniati da una
natura rigogliosa Indietro e
sotto di noi il Torrente Argentina affiancato dalla
strada che abbiamo percorso nella Valle Argentina,
fra boschi e appezzamenti di terreno coltivati. Il
verde da queste parti non manca
assolutamente! Questa
panoramica sull'ingresso della Valle Oxentina
dà una idea della conformazione della valle
con rigogliose montagne con cime attorno ai 1000m
che le fanno da cornice La stretta
strada prosegue a mezza costa seguendo ogni piega
del terreno ed il risultato è una piacevole
strada piena di curve che vi cambia la prospettiva
visiva in ogni momento. In lontananza alcune
macchie fra la vegetazione segnalano i piccoli
agglomerati di case che incontreremo nel nostro
giro, come Argallo, Ciabaudo e Vignai. Questa
immagine raggruppa la porzione di territorio che si
attraverserà sino alla chiesetta della
Pallera posta sulla estrema sx. Visto da
lontano Argallo è posto sulle ripide pendici
della montagna e i terrazzamenti posti al suo
fianco e sopra mostrano come sia stata sfruttata la
montagna per ricavarne vino, olio o
frutti. Scrivevo
che qui la natura è rigogliosa e penso che
la lunga liana che scende dalla pianta verso il
centro della strada ne dia un esempio di cosa
potrete trovare nella valle di Oxentina: Tanta
natura, pochi insediamenti, niente bar, trattorie,
alberghi ma tanta pace e
tranquillità. Ed in cima
alla montagna.... .... si
trovano piccolissimi borghi, poche case sparse
sulle montagne. Questa è la frazione di
Ciabaudo, sopra Argallo E'
veramente un piacere pedalare in questa valle dove
regna il silenzio e nel caso dovesse sopraggiungere
un mezzo motorizzato lo avvertireste per tempo,
ancora quando sarebbe ben lontano da
voi. Ambiente
per nulla monotono, dietro la curva passiamo
attraverso una foresta di pini marittimi, piegati
dal vento che in questa valle d'inverno dicono che
soffi forte. Si arriva a
questo bivio dove una strada sale verso la chiesa
della Madonna della Neve e verso
Ciabaudo Incontriamo
le prime case della valle Eravamo
giunti alla frazione di Argallo posta a 640m
s.l.m. Subito dopo
il cartello, una fontana ci aspettava per il
rifornimento delle borracce. Lì abbiamo
incontrato due ciclisti con bici da corsa che poi
per un breve tratto ci hanno fatto
compagnia. Avevamo
percorso una trentina di km dalla partenza e
superati 643m di dislivello Questa
è la vista alle nostre spalle verso la Valle
Argentina posta in centro alla foto, ulivi e vigne
lungo la strada non mancano Qui si era
vicini ad uno scollinamento posto a circa 1,5km nei
pressi della chiesa della Pallera Una strada
veramente bella che ci ha stupito per la natura che
l'affianca e che cambia in continuazione
d'aspetto. Ancora
qualche pedalata fra piante di fico, ulivi viti e
pini e siamo arrivati allo
scollinamento. La piccola
chiesa della Pallera, dietro la quale si trova
anche il cimitero. Dalla
chiesa su cui ero, ho visto arrivare uno dei
ciclisti che ci stava accompagnando. Ci
aspettavano un paio di chilometri in falsopiano ed
il gruppo avanti si era ricompattato. Io invece mi
sono attardato a scattare foto e raccogliere i
frutti della natura a portata di mano a fianco
della strada, come le more selvatiche e i grappoli
d'uva che qui abbondavano nei terreni abbandonati.
Cosa volere di più, giornata fantastica,
bella strada, e i doni della natura a portata di
mano. Archeologia
recente, l'abbandono di queste valli interne della
Liguria mostra i suoi segni nelle case mezze
diroccate Frazione di
Zerni, un vecchio rudere in pietra con il cartello
VENDESI, chissà quanti anni saranno
trascorsi dal suo abbandono! Perlopiù
in queste valli minori sono gli stranieri che
fissano la loro residenza, persone in pensione che
decidono di passare il resto della loro vita al
sole dell'Italia. Intanto altri cespugli di more mi
hanno fatto fermare di nuovo. Altro
gruppo di case in vista spuntano fra gli alberi,
dopo l'ennesima curva Si tratta
della frazione di Vignai posta a 740m. s.l.m. Da
notare che ora si è sotto il territorio di
Baiardo
e non più di Badalucco. Anche qui,
poche case, poco più di una ventina di
nuclei abitativi, alcune vecchie in pietra ed altre
più recenti. Vignai si trova a 33km dalla
partenza. Lasciato
Vignai, la strada prosegue fra la natura incantata
dove presto i boschi faranno sentire la loro
continua presenza anche perché si
raggiungeranno quote attorno ai 1100 m con cambio
del tipo di vegetazione. Eravamo
arrivati in un punto in mezzo al bosco dove l'uomo
ha pensato bene di attingervi un bene
prezioso. Poco sotto
un cippo ne fa memoria Una serie
di porticine racchiudono un bene
prezioso In questa
targa si vede lo stemma del Comune di Sanremo,
ebbene ci troviamo presso le sorgenti che in parte
"danno da bere" alla città di Sanremo
Arrivati a
questa galleria un cartello a fianco ci ha
segnalato dove eravamo. Usciti
dalla galleria ci aspettava un bellissimo tratto
nel bosco Curve su
curve nel bosco, troppo bello! Bello no?
Intanto
eravamo arrivati vicino al bivio per il Monte Ceppo
Questo
bivio per il Monte Ceppo, Colle Melosa, Carmo
Langan e San Giovanni dei Prati, si tratta del
punto più alto raggiunto con il nostro giro
e posto a quota 1050m s.l.m. . Oltre le
località indicate la strada conduce anche
verso i Molini
di Triora Superato il
colle abbiamo avuto conferma da un cartello che il
bivio conduce anche ai Molini di Triora. Poco
più avanti la vegetazione finalmente
dà spazio verso la costa facendo vedere il
mare, ne abbiamo approfittato per una breve
sosta. Ed in fondo
alla valle proprio in centro alla
foto... ....Questo
è quello che si poteva vedere Dal colle
siamo scesi verso l'incrocio già percorso in
passato, quando provenienti da San Romolo abbiamo
proseguito verso Baiardo E qui si
è proprio all'incrocio dove noi svolteremo a
sx in direzione Ceriana mentre andando diritti si
arriverebbe a San
Romolo
mentre a dx si andrebbe a Baiardo, altro bel giro
che chi non l'avesse ancora visto farebbe bene a
dargli un'occhiata.
Quindi nel
nostro girovagare in questo entroterra Ligure ci
mancava proprio questa discesa o salita per chi
l'affronti in senso inverso per Ceriana nella Valle
Armea. Al centro della foto si intravede il
Santuario della Madonna della Villa Il
Santuario della Madonna della Villa e posto a circa
metà strada per arrivare a Ceriana. Anche
questa strada è molto bella con una discesa
intrigante da condurre bene nelle sue molteplici
curve. Se per noi
è stata una bella discesa verso Ceriana, per
gli altri ciclisti che abbiamo incontrato in senso
inverso non so se lo sia stato in modo eguale,
specie sotto il sole a picco di quelle
ore. In una
curva a fianco di una piccola chiesa, un condominio
di caselle per la posta, eh sì,
perchè su questi territori dove le case sono
sgranate su per i monti per raggiungerle spesso non
vi sono nemmeno le strade che si limitano in molti
casi a dei sentieri. Va da sé che in questo
modo il postino è facilitato nel suo compito
avendo un punto unico posto sulla strada
principale, come se si trovasse davanti al portone
di un condominio.
In pieno
controluce facciamo arrivo a Ceriana, arroccata su
uno sperone a difesa delle incursioni dei pirati
Saraceni che in pratica hanno cambiato il modo di
vivere per le popolazioni costiere Italiane nei
secoli addietro. Particolare
sulla "Porta dell'Oppidum della Pena" Naturalmente
questi borghi arroccati sono visitabili solo a
piedi. All'inizio
avevo pensato di fermarci a pranzo fuori Ceriana,
accorgendoci però che stavamo scendendo di
quota ed allontanandoci parecchio da Ceriana. La
sfortuna da una parte ci ha fatto trovare il locale
dove dovevamo pranzare chiuso! Per cui ancora a
stomaco vuoto siamo risaliti a Ceriana Quindi
allungando un po' il nostro giro abbiamo fatto
ritorno a Ceriana. Da qui si vedono le tre chiese e
lo sviluppo verticale della maggior parte delle
case. Essendo in
bici non abbiamo avuto difficoltà ad
inserirci nell'unica via che conduceva nella piazza
della chiesa e dove qui abbiamo trovato un locale
che ci ha servito un buon pranzo. Una
scoperta per noi, vedete la casa a sx.? in basso
è posta una targa sul muro... Questa
è la targa e per chi fosse meno giovane
potrebbe dire qualcosa, ma non penso che chi sia
più giovane possa sapere a chi sia
dedicata. Ebbene
direi che Giulio Natta ha segnato una rivoluzione
mondiale nel nostro modo di vivere quando
scoprì i primi polimeri che diedero vita ai
primi oggetti commercializzati sotto il nome di
MOPLEN. Chi ora ha almeno mezzo secolo forse si
ricorderà le pubblicità del famoso
comico Gino Bramieri che pubblicizzava i primi
"mastelli" fatti in Moplen invece dei soliti fatti
in lamiera zincata. Certo
questa rivoluzione poi ha avuto i suoi pro e direi
anche i suoi contro, visti gli oceani nei quali
galleggiano in sospensione immense distese di
frammenti di plastica rilasciati nell'ambiente fino
a formare estensioni galleggianti grandi come
isole. Come
sempre, l'eccesso nelle cose porta a squilibri che
il nostro pianeta non tollera. Solo le
materie naturali che si trovano allo stato
primitivo sul nostro pianeta la natura è in
grado di riequilibrare, mentre quasi tutta la
materia che viene trasformata dall'uomo alla fine
diventa un composto non naturale che il nostro
pianeta non è in grado di gestire se non in
tempi biblici, talvolta molto distanti da quelli
che sono gli anni in cui può vivere un
essere umano. Non che
Giulio Natta debba essere criminalizzato, è
sempre l'uso che se ne fa di una scoperta che lo
deve essere! Del resto prima o poi ne sarebbe
arrivato un altro a scoprire i polimeri. Una cosa
è certa, noi Italiani abbiamo avuto un peso
rilevante sullo sviluppo dell'era moderna con gli
inventori che hanno rivoluzionato il modo di vivere
di tutto il mondo, come in ordine sparso quelli che
mi ricordo: Archimede,
Galileo Galilei, Leonardo Da Vinci, Cristoforo
Colombo, Giovanni Cassini,Evangelista Torricelli,
Alessandro Volta, Antonio Pacinotti, Amadeo
Avogadro, Carlo Matteucci, Antonio Meucci,
Majorana, Enrico Fermi, Guglielmo Marconi, Giulio
Natta, Federico Faggin.... Uno dei
carruggi che portano all'interno di Ceriana ed al
Bar/Pizzeria/Ristorante che ci ha dato il
pranzo
... pranzo
che poi ci è stato servito qui all'aperto
sotto i gazebo....
... sicuri
che un pallone non sarebbe arrivato nei nostri
piatti, stante il vetusto divieto :-) Assolto il
pranzo e lasciate le bici parcheggiate, una bella
passeggiata su e giù per i carruggi alla
scoperta di Ceriana. Qui davanti alla chiesa
Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo Apostoli e
alla sua alta facciata Come
scritto più sopra qui si procede solo a
piedi Dal
carruggio poi dipartano ripide scalinate in discesa
verso la parte bassa del borgo o viceversa in
salita verso la parte alta. Qui mi sa che un
postino deve aver fatto un apprendistato non
indifferente per ricordarsi a memoria dove sono
ubicati i vari indirizzi! Viste le
forti pendenze di questi percorsi, sono state messe
delle grate per fermare le eventuali forti piogge
che altrimenti se non fermate si potrebbero
trasformare in violenti ruscelli che scendono sotto
a tutta velocità. Si procede
fra vecchie mura scrostate che molto probabilmente
non vedono mai il sole.
Anche qui
come nei recenti report Toscani e come nel resto
della Liguria, nei borghi arroccati sono presenti
le costruzioni poste sui carruggi come in questo
caso. Tutte soluzioni atte a recuperare spazi
abitativi ancorandosi alle case ai due lati del
carruggio. Queste soluzioni abitative possono
essere solo di un vano, come in primo piano oppure
di più vani come sullo sfondo. Fra la
parete rocciosa e delle case troviamo un' altra
chiesa, l'Oratorio della Visitazione della Beata
Vergine Maria XV sec. Sede della Confraternita
degli Azzurri. Oltre la
chiesa appare un camminamento coperto con archi che
danno luce naturale al camminamento Qui termina
il passaggio coperto e spunta un campanile
all'orizzonte
Il sentiero
ora allo scoperto scende sotto, al di fuori di
Ceriana Lei stava
guardando questa vecchia chiesa, Oratorio di Santa
Caterina d'Alessandria del XIV sec. Chiesa che
fa parte di questo complesso di Santo Spirito che
fu la prima chiesa parrocchiale di
Ceriana.
Siamo
tornati a ritroso per salire nella parte alta del
borgo Questo
è il vecchio cartello affisso accanto alla
porta che dà l'accesso al borgo
Un altro
breve camminamento coperto in salita porta verso la
parte alta
Da
quassù si apre un'altra prospettiva sul
complesso delle due chiese e sull'alta valle Armea
da dove siamo scesi. Affrontiamo
le ripide scalinate che conducono alla parte alta,
con la griglia per rompere il deflusso delle acque
piovane. Chi abita nella parte alta deve essere
bene allenato, perché oltre ad abitare in
case a quattro piani, ovviamente senza ascensore,
deve farsi anche tutti i carruggi in salita e farli
con le borse della spesa richiede una buona salute
senza acciacchi! Della serie, qui si fa palestra
gratis ogni giorno anche se non la si vuole
fare! In questi
stretti carruggi ci sono le case che ricevono raggi
di sole mentre quelle esposte a nord se ne stanno
per la maggior parte in ombra, certo in una estate
calda come questa del 2015 potrebbe essere anche un
vantaggio. Se avete
bisogno d'acqua qui trovate una fontanella ed
accanto vasi di piante ovunque a rallegrare le
vecchie mura del borgo. Quattro
piani ed imposte differenti di foggia e colore
sulle facciate. Da notare l'enorme spessore delle
mura della casa di fronte che ad occhio potrebbe
arrivare ai 60cm il doppio se non il triplo di una
moderna costruzione, segno che questa casa ha un
po' di anni sulle sue spalle. Casa che di certo non
ha bisogno di un cappotto termico
all'esterno! Il
campanile è vicino e segna la sommità
più alta di Ceriana. Arrivati
nella piccola piazzetta del borgo di Ceriana, dove
delle panchine ospitavano le anziane del posto
intente a raccontarsela per passare il tempo.
Scambiando con loro qualche parola, anch'esse a
lamentarsi dell'eccessivo caldo di questo anomalo
2015. A fianco
della chiesa in un antro qualcuno ha raccolto
alcuni oggetti di uso comune. Un
memorandum di oggetti nemmeno poi così tanto
vecchi che si addicono all'età della casa e
della sua porta. La raccolta
piazzetta oltre che dalle panchine è
ingentilita da vasi con fiori e piante di ogni tipo
a ricreare un giardino fra sassi pietre e roccia
Con la
pavimentazioni a sassi e pietre di questo carruggio
non sarebbe stato agevole trasportare le bombole
del gas o altri carichi pesanti usando delle
carriole, così hanno applicato questo
passaggio agevolato. Eh già, qui il gas di
città non esiste e si usano le classiche
bombole di GPL. Siamo
ridiscesi in piazza al punto di partenza
concludendo il nostro giro turistico di Ceriana
davanti alla targa dedicata a Giulio
Natta. In fondo le
nostre bici ci stavano aspettando per riprendere il
viaggio. Scrivevo prima del caldo anomalo di
quest'anno, ebbene dove eravamo posizionati a
pranzo c'era l'apertura fra le due case che
lasciava passare un fresco venticello tanto da
dover fermare i tovaglioli per non farli
svolazzare! Per cui ci è andata bene con
l'aria condizionata naturale!
Lasciata
Ceriana nel pomeriggio, nel frattempo sopra i monti
dell'interno si erano accumulate molte nubi
provocate dalle forti evaporazioni dovute alle alte
temperature, umidità che poi trovando
temperature più fresche in cima ai monti
tendevano a condensare formando le nubi. Scendendo
verso il mare invece cielo terso
ovunque. Una vista
sull'imbocco della Valle Armea con il viadotto
autostradale che l'attraversa. In alto sulla sx si
trova Bussana Vecchia. Bussana
vecchia fu distrutta dal violento terremoto del
1887, in seguito fu abbandonata ricostruendo il
borgo più a valle, di cui si vede il
campanile. Eh
sì, alle nostre spalle la situazione era
nettamente differente, ma oramai noi per fortuna
avevamo già dato lassù, per cui
nessun problema. Avrebbe potuto anche scatenarsi un
forte temporale ma non ci avrebbe preoccupato per
nulla. In centro
alla foto si vede la cima di un monte, qui sotto
è il particolare ingrandito, Si tratta
del Monte Faudo, oltre quella cima ci dovrebbe
essere Dolcedo e la valle Prino Scendendo
di quota Bussana vecchia mostra meglio la sua
distruzione. In vista di
Poggio, oltre al quale si scende a
Sanremo Con questa
panoramica dal Poggio su Sanremo si conclude questo
lungo ed interessante giro.
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pagina creata: 2-01-2016 ultimo aggiornamento: 3-01-2016 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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