Liguria in bici

Da Sanremo a Ceriana
(IM)
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Un percorso misto fra ciclabile sul mare e passaggi nell'entroterra risalendo la Valle Argentina per poi deviare nella Valle Oxentina verso la Foresta Regionale del Monte Ceppo e scendere nella Valle Armea a Ceriana e fare ritorno a Sanremo.

 
 
Valle Armea - Ceriana



Taggia - Foresta del Monte Ceppo - Ceriana


Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
74km
1191m
Asfalto
Cicl/strad
4% - 13%
✩✩✩✩✩
✩✩✩
✩✩
✩✩✩✩✩

 

  

 

 

 



Il tracciato visto da Google Earth, si parte dal mare per addentrarsi nell'entroterra Ligure percorrendo tre valli Argentina, Oxentina, Armea.




IL PERCORSO

Partendo dalla periferia ovest di Sanremo, si pedala in ciclopedonale sino ad Arma di Taggia per poi deviare nell'entroterra a fianco del Torrente Argentina sino a Taggia sulla ciclopedonale. Si prosegue verso Badalucco, deviando poco prima a sx direzione Argallo nella Valle Oxentina. La strada termina ad un incrocio dove si svolterà a sx per Ceriana in Valle Armea e da lì fare ritorno verso Sanremo.

Dal grafico si può vedere che la salita è caratterizzata da frequenti cambi di pendenza, mentre la discesa ha pendenze regolari.

Rifornimenti idrici

Sanremo, Argallo,Ceriana

Quale bici usare

Una bici scorrevole dotata di buon cambio e freni efficienti.



Le Valli Argentina e Oxentina

PREMESSA

Visto che il tratto Sanremo - Badalucco è coperto dal report di Triora nel link segnalato sopra, non ho ritenuto di dover includere altre foto uguali in questo report.



Dopo 15km esatti dalla nostra partenza, siamo arrivati a Taggia, nei pressi del vecchio ponte in pietra sul Torrente Argentina. Alle sue spalle il lungo viadotto della Autostrada Dei Fiori che attraversa la valle Argentina.




Questa valle non è molto trafficata, l'avevamo già percorsa nel report di Triora ed abbiamo visto che grosso modo sino a Badalucco c'è qualche mezzo in transito per poi quasi non essercene. Ma in questo nuovo giro si andrà sì verso Badalucco ma si devierà poco prima verso un'altra valle. Lei comunque con paletta rossa estesa, si accerta che non ci siano mezzi per poter ripartire.

Rammento che sulle strade sarebbe sempre meglio dotarsi della paletta per tenere a distanza i mezzi in fase di sorpasso.

Per aumentarne la sua efficacia sarebbe meglio fissarla all'altezza del mozzo, in modo che chi sopraggiunge, quando vi affianca, non avendo modo di vedere la paletta è portato a mantenere una distanza maggiore per evitare di urtarla.

Arrivati nei pressi di Badalucco prestare attenzione a questi cartelli che indicano la deviazione da prendere




Perché vi ho scritto di porre attenzione ai cartelli, semplice; quando arriverete qui al bivio, non ci saranno cartelli davanti a voi ad indicarlo! Ed il bivio dov'è?




Eccolo il bivio! E' posto alla vostra sx con i cartelli indicatori nascosti dal senso di marcia da dove arriverete. Infatti noi stavamo quasi superando il bivio!

La Valle Oxentina

Una continua successione di curve in ascesa caratterizza questa strada ed in breve tempo si entra in un magnifico paesaggio attorniati da una natura rigogliosa




Indietro e sotto di noi il Torrente Argentina affiancato dalla strada che abbiamo percorso nella Valle Argentina, fra boschi e appezzamenti di terreno coltivati. Il verde da queste parti non manca assolutamente!


Questa panoramica sull'ingresso della Valle Oxentina dà una idea della conformazione della valle con rigogliose montagne con cime attorno ai 1000m che le fanno da cornice



La stretta strada prosegue a mezza costa seguendo ogni piega del terreno ed il risultato è una piacevole strada piena di curve che vi cambia la prospettiva visiva in ogni momento. In lontananza alcune macchie fra la vegetazione segnalano i piccoli agglomerati di case che incontreremo nel nostro giro, come Argallo, Ciabaudo e Vignai.

Questa immagine raggruppa la porzione di territorio che si attraverserà sino alla chiesetta della Pallera posta sulla estrema sx.



Visto da lontano Argallo è posto sulle ripide pendici della montagna e i terrazzamenti posti al suo fianco e sopra mostrano come sia stata sfruttata la montagna per ricavarne vino, olio o frutti.



Scrivevo che qui la natura è rigogliosa e penso che la lunga liana che scende dalla pianta verso il centro della strada ne dia un esempio di cosa potrete trovare nella valle di Oxentina: Tanta natura, pochi insediamenti, niente bar, trattorie, alberghi ma tanta pace e tranquillità.

Ed in cima alla montagna....



.... si trovano piccolissimi borghi, poche case sparse sulle montagne. Questa è la frazione di Ciabaudo, sopra Argallo




E' veramente un piacere pedalare in questa valle dove regna il silenzio e nel caso dovesse sopraggiungere un mezzo motorizzato lo avvertireste per tempo, ancora quando sarebbe ben lontano da voi.


Ambiente per nulla monotono, dietro la curva passiamo attraverso una foresta di pini marittimi, piegati dal vento che in questa valle d'inverno dicono che soffi forte.


Si arriva a questo bivio dove una strada sale verso la chiesa della Madonna della Neve e verso Ciabaudo


Incontriamo le prime case della valle



Eravamo giunti alla frazione di Argallo posta a 640m s.l.m.




Subito dopo il cartello, una fontana ci aspettava per il rifornimento delle borracce. Lì abbiamo incontrato due ciclisti con bici da corsa che poi per un breve tratto ci hanno fatto compagnia.




Avevamo percorso una trentina di km dalla partenza e superati 643m di dislivello

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Questa è la vista alle nostre spalle verso la Valle Argentina posta in centro alla foto, ulivi e vigne lungo la strada non mancano




Qui si era vicini ad uno scollinamento posto a circa 1,5km nei pressi della chiesa della Pallera



Una strada veramente bella che ci ha stupito per la natura che l'affianca e che cambia in continuazione d'aspetto.



Ancora qualche pedalata fra piante di fico, ulivi viti e pini e siamo arrivati allo scollinamento.




La piccola chiesa della Pallera, dietro la quale si trova anche il cimitero.




Dalla chiesa su cui ero, ho visto arrivare uno dei ciclisti che ci stava accompagnando.



Ci aspettavano un paio di chilometri in falsopiano ed il gruppo avanti si era ricompattato. Io invece mi sono attardato a scattare foto e raccogliere i frutti della natura a portata di mano a fianco della strada, come le more selvatiche e i grappoli d'uva che qui abbondavano nei terreni abbandonati. Cosa volere di più, giornata fantastica, bella strada, e i doni della natura a portata di mano.


Archeologia recente, l'abbandono di queste valli interne della Liguria mostra i suoi segni nelle case mezze diroccate




Frazione di Zerni, un vecchio rudere in pietra con il cartello VENDESI, chissà quanti anni saranno trascorsi dal suo abbandono!

Perlopiù in queste valli minori sono gli stranieri che fissano la loro residenza, persone in pensione che decidono di passare il resto della loro vita al sole dell'Italia. Intanto altri cespugli di more mi hanno fatto fermare di nuovo.


Altro gruppo di case in vista spuntano fra gli alberi, dopo l'ennesima curva

Si tratta della frazione di Vignai posta a 740m. s.l.m. Da notare che ora si è sotto il territorio di Baiardo e non più di Badalucco.



Anche qui, poche case, poco più di una ventina di nuclei abitativi, alcune vecchie in pietra ed altre più recenti. Vignai si trova a 33km dalla partenza.

Lasciato Vignai, la strada prosegue fra la natura incantata dove presto i boschi faranno sentire la loro continua presenza anche perché si raggiungeranno quote attorno ai 1100 m con cambio del tipo di vegetazione.

Eravamo arrivati in un punto in mezzo al bosco dove l'uomo ha pensato bene di attingervi un bene prezioso.




Poco sotto un cippo ne fa memoria



Una serie di porticine racchiudono un bene prezioso



In questa targa si vede lo stemma del Comune di Sanremo, ebbene ci troviamo presso le sorgenti che in parte "danno da bere" alla città di Sanremo


Arrivati a questa galleria un cartello a fianco ci ha segnalato dove eravamo.




Usciti dalla galleria ci aspettava un bellissimo tratto nel bosco




Curve su curve nel bosco, troppo bello!


Bello no?


Intanto eravamo arrivati vicino al bivio per il Monte Ceppo



Questo bivio per il Monte Ceppo, Colle Melosa, Carmo Langan e San Giovanni dei Prati, si tratta del punto più alto raggiunto con il nostro giro e posto a quota 1050m s.l.m. . Oltre le località indicate la strada conduce anche verso i Molini di Triora


Superato il colle abbiamo avuto conferma da un cartello che il bivio conduce anche ai Molini di Triora.




Poco più avanti la vegetazione finalmente dà spazio verso la costa facendo vedere il mare, ne abbiamo approfittato per una breve sosta.



Ed in fondo alla valle proprio in centro alla foto...




....Questo è quello che si poteva vedere




Dal colle siamo scesi verso l'incrocio già percorso in passato, quando provenienti da San Romolo abbiamo proseguito verso Baiardo




E qui si è proprio all'incrocio dove noi svolteremo a sx in direzione Ceriana mentre andando diritti si arriverebbe a San Romolo mentre a dx si andrebbe a Baiardo, altro bel giro che chi non l'avesse ancora visto farebbe bene a dargli un'occhiata.


Valle Armea

Quindi nel nostro girovagare in questo entroterra Ligure ci mancava proprio questa discesa o salita per chi l'affronti in senso inverso per Ceriana nella Valle Armea. Al centro della foto si intravede il Santuario della Madonna della Villa



Il Santuario della Madonna della Villa e posto a circa metà strada per arrivare a Ceriana. Anche questa strada è molto bella con una discesa intrigante da condurre bene nelle sue molteplici curve.



Se per noi è stata una bella discesa verso Ceriana, per gli altri ciclisti che abbiamo incontrato in senso inverso non so se lo sia stato in modo eguale, specie sotto il sole a picco di quelle ore.



In una curva a fianco di una piccola chiesa, un condominio di caselle per la posta, eh sì, perchè su questi territori dove le case sono sgranate su per i monti per raggiungerle spesso non vi sono nemmeno le strade che si limitano in molti casi a dei sentieri. Va da sé che in questo modo il postino è facilitato nel suo compito avendo un punto unico posto sulla strada principale, come se si trovasse davanti al portone di un condominio.


Ceriana

In pieno controluce facciamo arrivo a Ceriana, arroccata su uno sperone a difesa delle incursioni dei pirati Saraceni che in pratica hanno cambiato il modo di vivere per le popolazioni costiere Italiane nei secoli addietro.

E come sempre in questi casi, poco spazio disponibile hanno fatto lievitare i piani delle costruzioni sino a quattro o cinque piani.



Particolare sulla "Porta dell'Oppidum della Pena"




Naturalmente questi borghi arroccati sono visitabili solo a piedi.



All'inizio avevo pensato di fermarci a pranzo fuori Ceriana, accorgendoci però che stavamo scendendo di quota ed allontanandoci parecchio da Ceriana. La sfortuna da una parte ci ha fatto trovare il locale dove dovevamo pranzare chiuso! Per cui ancora a stomaco vuoto siamo risaliti a Ceriana



Quindi allungando un po' il nostro giro abbiamo fatto ritorno a Ceriana. Da qui si vedono le tre chiese e lo sviluppo verticale della maggior parte delle case.




Essendo in bici non abbiamo avuto difficoltà ad inserirci nell'unica via che conduceva nella piazza della chiesa e dove qui abbiamo trovato un locale che ci ha servito un buon pranzo.

Una scoperta per noi, vedete la casa a sx.? in basso è posta una targa sul muro...



Questa è la targa e per chi fosse meno giovane potrebbe dire qualcosa, ma non penso che chi sia più giovane possa sapere a chi sia dedicata.

Ebbene direi che Giulio Natta ha segnato una rivoluzione mondiale nel nostro modo di vivere quando scoprì i primi polimeri che diedero vita ai primi oggetti commercializzati sotto il nome di MOPLEN. Chi ora ha almeno mezzo secolo forse si ricorderà le pubblicità del famoso comico Gino Bramieri che pubblicizzava i primi "mastelli" fatti in Moplen invece dei soliti fatti in lamiera zincata.

Certo questa rivoluzione poi ha avuto i suoi pro e direi anche i suoi contro, visti gli oceani nei quali galleggiano in sospensione immense distese di frammenti di plastica rilasciati nell'ambiente fino a formare estensioni galleggianti grandi come isole.

Come sempre, l'eccesso nelle cose porta a squilibri che il nostro pianeta non tollera.

Solo le materie naturali che si trovano allo stato primitivo sul nostro pianeta la natura è in grado di riequilibrare, mentre quasi tutta la materia che viene trasformata dall'uomo alla fine diventa un composto non naturale che il nostro pianeta non è in grado di gestire se non in tempi biblici, talvolta molto distanti da quelli che sono gli anni in cui può vivere un essere umano.

Non che Giulio Natta debba essere criminalizzato, è sempre l'uso che se ne fa di una scoperta che lo deve essere! Del resto prima o poi ne sarebbe arrivato un altro a scoprire i polimeri.

Una cosa è certa, noi Italiani abbiamo avuto un peso rilevante sullo sviluppo dell'era moderna con gli inventori che hanno rivoluzionato il modo di vivere di tutto il mondo, come in ordine sparso quelli che mi ricordo:

Archimede, Galileo Galilei, Leonardo Da Vinci, Cristoforo Colombo, Giovanni Cassini,Evangelista Torricelli, Alessandro Volta, Antonio Pacinotti, Amadeo Avogadro, Carlo Matteucci, Antonio Meucci, Majorana, Enrico Fermi, Guglielmo Marconi, Giulio Natta, Federico Faggin....




Uno dei carruggi che portano all'interno di Ceriana ed al Bar/Pizzeria/Ristorante che ci ha dato il pranzo

... pranzo che poi ci è stato servito qui all'aperto sotto i gazebo....

 

... sicuri che un pallone non sarebbe arrivato nei nostri piatti, stante il vetusto divieto :-)

Assolto il pranzo e lasciate le bici parcheggiate, una bella passeggiata su e giù per i carruggi alla scoperta di Ceriana. Qui davanti alla chiesa Parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo Apostoli e alla sua alta facciata

Come scritto più sopra qui si procede solo a piedi

Dal carruggio poi dipartano ripide scalinate in discesa verso la parte bassa del borgo o viceversa in salita verso la parte alta. Qui mi sa che un postino deve aver fatto un apprendistato non indifferente per ricordarsi a memoria dove sono ubicati i vari indirizzi!

Viste le forti pendenze di questi percorsi, sono state messe delle grate per fermare le eventuali forti piogge che altrimenti se non fermate si potrebbero trasformare in violenti ruscelli che scendono sotto a tutta velocità.

Si procede fra vecchie mura scrostate che molto probabilmente non vedono mai il sole.

 

Anche qui come nei recenti report Toscani e come nel resto della Liguria, nei borghi arroccati sono presenti le costruzioni poste sui carruggi come in questo caso. Tutte soluzioni atte a recuperare spazi abitativi ancorandosi alle case ai due lati del carruggio. Queste soluzioni abitative possono essere solo di un vano, come in primo piano oppure di più vani come sullo sfondo.

Fra la parete rocciosa e delle case troviamo un' altra chiesa, l'Oratorio della Visitazione della Beata Vergine Maria XV sec. Sede della Confraternita degli Azzurri.

Oltre la chiesa appare un camminamento coperto con archi che danno luce naturale al camminamento

Qui termina il passaggio coperto e spunta un campanile all'orizzonte

 

Il sentiero ora allo scoperto scende sotto, al di fuori di Ceriana

Lei stava guardando questa vecchia chiesa, Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria del XIV sec.

Chiesa che fa parte di questo complesso di Santo Spirito che fu la prima chiesa parrocchiale di Ceriana.

 

Siamo tornati a ritroso per salire nella parte alta del borgo

Questo è il vecchio cartello affisso accanto alla porta che dà l'accesso al borgo

Un altro breve camminamento coperto in salita porta verso la parte alta

Da quassù si apre un'altra prospettiva sul complesso delle due chiese e sull'alta valle Armea da dove siamo scesi.

Affrontiamo le ripide scalinate che conducono alla parte alta, con la griglia per rompere il deflusso delle acque piovane. Chi abita nella parte alta deve essere bene allenato, perché oltre ad abitare in case a quattro piani, ovviamente senza ascensore, deve farsi anche tutti i carruggi in salita e farli con le borse della spesa richiede una buona salute senza acciacchi! Della serie, qui si fa palestra gratis ogni giorno anche se non la si vuole fare!

In questi stretti carruggi ci sono le case che ricevono raggi di sole mentre quelle esposte a nord se ne stanno per la maggior parte in ombra, certo in una estate calda come questa del 2015 potrebbe essere anche un vantaggio.


Se avete bisogno d'acqua qui trovate una fontanella ed accanto vasi di piante ovunque a rallegrare le vecchie mura del borgo.

Quattro piani ed imposte differenti di foggia e colore sulle facciate. Da notare l'enorme spessore delle mura della casa di fronte che ad occhio potrebbe arrivare ai 60cm il doppio se non il triplo di una moderna costruzione, segno che questa casa ha un po' di anni sulle sue spalle. Casa che di certo non ha bisogno di un cappotto termico all'esterno!

Il campanile è vicino e segna la sommità più alta di Ceriana.

Arrivati nella piccola piazzetta del borgo di Ceriana, dove delle panchine ospitavano le anziane del posto intente a raccontarsela per passare il tempo. Scambiando con loro qualche parola, anch'esse a lamentarsi dell'eccessivo caldo di questo anomalo 2015.

Stando a loro, in questa posizione dove Ceriana è posta in mezzo alla valle, si gode sempre di una ventilazione per gli scambi convettivi fra il mare e la montagna, cosa che quest'anno è stata un po' ridimensionata.

A fianco della chiesa in un antro qualcuno ha raccolto alcuni oggetti di uso comune.

Un memorandum di oggetti nemmeno poi così tanto vecchi che si addicono all'età della casa e della sua porta.

La raccolta piazzetta oltre che dalle panchine è ingentilita da vasi con fiori e piante di ogni tipo a ricreare un giardino fra sassi pietre e roccia

Con la pavimentazioni a sassi e pietre di questo carruggio non sarebbe stato agevole trasportare le bombole del gas o altri carichi pesanti usando delle carriole, così hanno applicato questo passaggio agevolato. Eh già, qui il gas di città non esiste e si usano le classiche bombole di GPL.

Nel nostro pedalare in giro per l'Italia abbiamo visto che ancora oggi l'utilizzo delle bombole di GPL è largamente diffuso. Può sembrare una cosa normale avere il gas metano nelle grandi città ma in altre zone le cose non stanno così.

Siamo ridiscesi in piazza al punto di partenza concludendo il nostro giro turistico di Ceriana davanti alla targa dedicata a Giulio Natta.

In fondo le nostre bici ci stavano aspettando per riprendere il viaggio. Scrivevo prima del caldo anomalo di quest'anno, ebbene dove eravamo posizionati a pranzo c'era l'apertura fra le due case che lasciava passare un fresco venticello tanto da dover fermare i tovaglioli per non farli svolazzare! Per cui ci è andata bene con l'aria condizionata naturale!

 

Lasciata Ceriana nel pomeriggio, nel frattempo sopra i monti dell'interno si erano accumulate molte nubi provocate dalle forti evaporazioni dovute alle alte temperature, umidità che poi trovando temperature più fresche in cima ai monti tendevano a condensare formando le nubi.

Scendendo verso il mare invece cielo terso ovunque.

Una vista sull'imbocco della Valle Armea con il viadotto autostradale che l'attraversa. In alto sulla sx si trova Bussana Vecchia.

Bussana vecchia fu distrutta dal violento terremoto del 1887, in seguito fu abbandonata ricostruendo il borgo più a valle, di cui si vede il campanile.

Attorno agli anni sessanta un gruppo di artisti ha pensato bene di iniziare un ripopolamento del vecchio borgo medievale, cosa che sta continuando tuttora, mantenendolo vivo con eventi e mostre per attirare il pubblico.

Eh sì, alle nostre spalle la situazione era nettamente differente, ma oramai noi per fortuna avevamo già dato lassù, per cui nessun problema. Avrebbe potuto anche scatenarsi un forte temporale ma non ci avrebbe preoccupato per nulla.

In centro alla foto si vede la cima di un monte, qui sotto è il particolare ingrandito,

Si tratta del Monte Faudo, oltre quella cima ci dovrebbe essere Dolcedo e la valle Prino

Scendendo di quota Bussana vecchia mostra meglio la sua distruzione.



In vista di Poggio, oltre al quale si scende a Sanremo

 

Con questa panoramica dal Poggio su Sanremo si conclude questo lungo ed interessante giro.



CONCLUSIONE

Un lungo giro che parte ed arriva dal mare, percorrendo all'inizio la bella ciclopedonale lungomare per poi inoltrarsi nella Valle Argentina e risalire la Valle Oxentina con le sue montagne ricche di flora, per poi scendere nella valle Armea ed una profonda visita a Ceriana. Tutto ciò hanno reso questo giro molto interessante e bello, soprattutto da pedalare, ora tocca a voi replicare!

 

 


buone pedalate a tutti, Outside.

 

Un foto racconto di Cadore designer © 2016
pagina creata: 2-01-2016
ultimo aggiornamento: 3-01-2016
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