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In Ciclabile da Melzo a Lodi (MI-CR-LO) |
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Questo
é il tracciato, col colore turchese sono le
ciclabili con fondo asfaltato, con il colore rosso
sono i tratti di strada ordinaria, col colore verde
sono i tratti di strada sterrata bianca, in
particolare sono 20km da Rivolta d'Adda a Boffalora
d'Adda. Sono 80km
in totale da suddividersi fra andata e ritorno.
L'andata conta i pezzi di sterrato, mentre il
ritorno é tutto su asfalto. Visto le strade
bianche che abbiamo incontrato é essenziale
che la bici sia in buono stato perché ci si
trova lontano da qualsiasi punto d'appoggio. Non
c'è acqua lungo il percorso di andata fino a
Boffalora d'Adda o a Lodi. Ci sono
varie motivazioni: |
Si parte da
Melzo ci si dirige in via Volontari del sangue e si
prende la ciclabile per Pozzuolo Martesana, lo si
attraversa (attenzione che 500m sono in senso
vietato, per cui salite sui marciapiedi). Se volete
avere una visione fotografica del tratto
Melzo-Pozzuolo Martesana potete dare uno sguardo
qui,
questo report soprattutto vi servirà per
vedere cosa incontrerete sulla strada del ritorno
qualora decideste di seguire fedelmente il giro e
fare ritorno da Lodi verso Melzo sulla ciclabile
asfaltata. in questa
nuova esplorazione mi accompagna ancora Debora,
giusto per non interpellare "chi l'ha visto" in
caso mi smarrissi fra le campagne lungo l'Adda
;-) Al termine
della breve ciclabile giunti a Trecella svoltare a
dx e prendere la strada che scende nel
sottopassaggio del ponte ferroviario in direzione
Rivolta d'Adda. Questo tratto di strada é su
strada a basso traffico. Risaliti
dal sottopassaggio una curva a sx e poi una
rotonda, prendete la seconda a dx fino alla
prossima rotonda dove svolterete alla prima a dx
verso Albignano d'Adda . Al momento la strada
é sbarrata ma l'accesso a piedi e in bici
é consentito. Si
arriverà a questo sbarramento, sono in corso
i lavori di prolungamento del ponte per permettere
il passaggio della BREBEMI. Qui seguire
l'indicazione a dx per i pedoni. Aggiornamento
2015: Lavori terminati Arriverete
in questa via sulla vs dx. proseguite diritti e
allo stop svoltate a sx. poi dx e poco dopo a sx in
Via del Ponte Nella via
del Ponte troverete un riferimento visivo,
l'ufficio postale La via del
Ponte ovviamente conduce ad un ponte ed è
quello sul canale della Muzza, questa è la
vista su Albignano dopo aver oltrepassato il
ponte Lasciamo
Albignano alle nostre spalle e da qui prendiamo la
strada sterrata che va verso le campagne Dalla
strada di campagna abbastanza larga quando
arriverete a questo punto sulla vs. dx troverete
una chiusa in ferro di colore verde che sta dietro
a Debora come nella foto. Prendete la strada che
sta prendendo Debora. La strada
è di campagna e segue una roggia. Questa
é una immagine tipica delle campagne
lombarde, con filari di piante vicine ai corsi
d'acqua e robinie e cespugli a fianco delle
strade. Debbo dire
che sono alcuni anni che mi ero proposto di
percorrere questa strada che dovrebbe sbucare sulla
strada Rivoltana davanti alla Cascina
Rosina. Solo
l'avvento delle tecnologie attuali come Google
Earth mi ha permesso di sincerarmi dell'esistenza
di un collegamento fra Albignano e la Cascina
Rosina su strada sterrata. Poco dopo
una sbarra da superare è ovvio che si entra
in terreni privati, più che altro la sbarra
è per le auto. Un conto
è se si procedesse ad un taglio di
sfoltimento, tipo una si una no, ma nel contempo si
procedesse al reimpianto di giovani essenze, un
altro conto è fare tabula rasa! Arriviamo
nei pressi di una grossa cascina con le stalle
vuote, la vera Cascina Rosa! Il guaio di
percorrere le white greenways è che sono
appunto strade nel verde ma bianche. Se passano
mezzi motorizzati alzano un bel polverone, che se
siete fortunati che il vento spira dalla parte
giusta allora ve la caverete, viceversa dovrete
rassegnarvi a fare un bagno di polvere bianca e
tapparvi naso e bocca! Per ovvi
motivi non ho estratto l'obiettivo durante i
polveroni e ho aspettato che i veicoli passassero.
Purtroppo siamo stati sfortunati in soli 2km sono
passate 3 auto, due trattori ed è
sopraggiunto poi anche il camion per il trasporto
del latte, per cui vi posso fare immaginare tutte
quelle ruote cosa hanno prodotto! Risultato:
Una strada bianca per chi va in bici va bene solo
se esclusivamente vi passano bici o pedoni,
viceversa per i ciclisti è solo uno
strazio! Dopo
l'aerosol di polveri bianche, io ero vestito tutto
in nero, ma stavo assumendo una tinta grigia,
arriviamo allo spaccio della Cascina
Rosina Lo spaccio
dovrebbe vendere i prodotti della fattoria, qui si
trova un'altra sbarra per poter uscire sulla SP
Rivoltana Ci troviamo
sulla SP Rivoltana c'è da fare solo 1km di
questa strada che però risulta essere molto
trafficata e pericolosa. Il fatto che abbia scelto
di fare questa strada sterrata é stato per
limitare il più possibile il transito su
questa provinciale. C'è
traffico sostenuto da entrambe le parti. Non ci
resta che aspettare che il traffico diminuisca e ci
permetta l'attraversamento in sicurezza! Procediamo
stando il più possibile verso dx senza
peraltro andare sullo sporco del lato esterno della
carreggiata. Naturalmente abbiamo estratto ambedue
le palette di segnalazione che non sembra ma
servono molto per far allontanare i mezzi che ci
sorpassano. Resto comunque all'erta dando sempre
un'occhiata allo specchietto che ho sul casco non
appena sento il sopraggiungere di un veicolo,
giusto per fare un controllo se ci scansano o
meno! Passiamo
sul Ponte sull'Adda a Rivolta d'Adda, se fosse
transitati qui una cinquantina d'anni fa avreste
visto un paesaggio nettamente differente. Negli
anni successivi l'uomo vi ha messo mano costruendo
gli argini e tutto è cambiato. Avreste visto
anche i resti di un vecchio ponte in mattoni
distrutto dai bombardamenti dell'ultima
guerra. Superato il
ponte si svolta alla prima a dx. Già qui mi
attardo per vedere se trovo il cartello della
ciclabile Rivolta d'Adda - Boffalora d'Adda, ma non
trovo nulla a riguardo. Questa
è la città dell'allenatore Mondonico,
e alcune squadre si stanno allenando. In fondo a
questa strada si trova l'ingresso al Parco della
Preistoria dove sono riprodotte statue degli
animali estinti a grandezza quasi naturale.
LA RICERCA DEL
PERCORSO PERDUTO Prima di
partire mi ero documentato e avevo letto che questo
percorso che collega Rivolta d'Adda a Boffalora
d'Adda é stato inaugurato nell'autunno del
2011 in presenza di sindaci, assessori,
responsabili della Provincia e del Parco
dell'Adda. Mi sono
diretto dove presumevo fosse la partenza della
ciclabile, ma un cartello di proprietà
privata sulle prime mi ha fatto desistere, per cui
fatto dietro front ho cercato una persona del luogo
che mi desse le indicazioni. Si, ma
svoltati davanti alla trattoria, arriviamo qui. Un
cartello sulla sx mostra i divieti e di fronte una
sbarra in cattivo stato con appoggiato un cartello
di divieto di sosta invecchiato e piegato e un
divieto d'accesso. Si arriva
in vista del fiume Adda, Debora mi scherza e mi
dice: ma dove mi hai portato, dov'è la
ciclabile? Sei sicuro che esiste? Intanto gli
faccio vedere il fiume, certo non é quello
di 50anni fa! Questo
è lo stesso punto, come si vede non esisteva
la cascata, sopra era steso un gasdotto, e sullo
sfondo era presente il vecchio ponte che aveva
ceduto e che alla fine è stato sostituito da
quello odierno, ma non è tutto e purtroppo
non ho le foto relative, esisteva un terzo ponte in
mattoni distrutto dai bombardamenti dell'ultima
guerra mondiale e ne erano rimaste in piedi alcune
parti, che ora sono definitivamente scomparse. Imbrigliato
il fiume quest'ultimo ha cambiato totalmente
aspetto, come sempre quando l'uomo ci mette mano
l'ambiente non è più quello di prima
e per chi come me ha vissuto questi cambiamenti non
gli restano che i ricordi. Nella
località Villa Pompeiana si ritiene da
documenti e reperti che vi fosse un porto risalente
all' 80-150 a.C. Il
lago
Gerundo si
estendeva fino al territorio Cremasco comprendendo
il fiume Oglio, solo attorno al 1200 i monaci
Cistercensi e Benedettini incominciarono le opere
di bonifica del territorio paludoso. Guardiamo a
sud e scorgiamo una staccionata in legno con
sentiero accanto per cui deduco che sia lì
l'inizio del percorso ciclabile. La caccia
al tesoro ha dato buoni frutti, abbiamo trovato la
prima pietra risalente al "quaternario" su cui
hanno serigrafato le indicazioni delle direzioni
del percorso! Debora ha
una espressione di delusione sul suo volto, gli
avevo parlato di una pista ciclabile lungo l'Adda e
si immaginava una pista asfaltata come lo è
quella da Lodi a Pizzighettone che corre lungo i
canali della Muzzetta. Quindi
prendiamolo come percorso naturalistico come
potrebbero esisterne tanti altri lungo i fiumi
Italiani ma non paragoniamolo alla ciclabile
Peschiera Mantova Lungo il fiume Mincio o la
Ciclopista del Sole Lungo l'Adige o tante altre
accanto ai fiumi. Una cosa comunque non cambia ed
é il paesaggio che ci sta attorno
indipendentemente da come sia lo stato del fondo
della pista ciclabile.
LE CONTRADDIZIONI Come si
può vedere qui ed in seguito, di scorci
belli in questi ambienti ve ne sono ed é
proprio per questo che io tutto sommato mi trovo in
disaccordo su queste scelte che di fatto sono solo
delle etichette messe a qualcosa di già
esistente, si, un po' migliorate ma nulla
più. Per
affrontare questi percorsi occorre una bici adatta,
già questo fatto preclude molte categorie di
ciclisti. Ad esempio primi fra tutti quelli con
bici da corsa che sono tanti e non disdegnerebbero
di fare un percorso simile se fosse asfaltato. Se fosse
asfaltato sarebbe un percorso usufruibile anche se
dovesse piovere o subito dopo aver piovuto senza
per questo infangarsi, ma soprattutto potrebbe
essere un percorso adatto ai cicloturisti carichi
di borse per effettuare transiti sicuri e
nettamente migliori sotto il profilo naturalistico,
invece di affrontare strade ordinarie. Ovvio tutto
ciò richiede investimenti che con la
Spending Review e le recessioni non vanno d'accordo
ma a mio avviso se si vuole giocare la carta del
turismo itinerante in bici, e quando dico "bici"
intendo tutte le categorie di bici e non solo le
MTB, questo é un passo necessario da
fare. Di tutto
questo ne ho già scritto ampiamente sul
report del Canale Vacchelli che guarda caso si
andrà ad incontrare a circa metà
percorso e che é la fotocopia di questa
soluzione anche se in modo peggiore, perché
lì si sono messi solo alcuni cartelli e non
si é fatto assolutamente nulla che riguarda
il fondo della pista ciclabile! Ritengo che azioni
simili siano solo una presa in giro per i
ciclisti. Io farei
una proposta provocatoria visto che siamo in
Spending Review: Si stanno
realizzando opere a grande impatto ambientale come
la BREBEMI e la TEM, ebbene per risparmiare sui
costi direi di non asfaltarle e di limitarsi alla
finitura in terra battuta, tanto tutti i veicoli
sono dotati di ottime sospensioni e finestrini anti
polvere e aria condizionata! Cose che noi ciclisti
non abbiamo! In sostanza
a mio avviso se questi percorsi chiamati
"naturalistici " sono isolati e non connessi ad
altro, li si potrebbe tenere anche così, ma
se si ha l'ambizione o la necessità di farli
diventare parte integrante di un progetto
più ampio di integrazione fra varie piste
ciclabili, necessariamente andrebbero
asfaltate. Sulla carta
come ho già scritto più volte esiste
la possibilità di creare un collegamento fra
l'asse dei navigli e cioè dal lago Maggiore
a Milano e da Milano a Lecco e allo stesso modo
partendo dalla Ciclabile Milano Lecco scendere sino
a Cremona in ciclabile sfruttando questo percorso
sino al Canale Vacchelli e poi con la ciclabile
arrivare sino a Genivolta e da li proseguire lungo
il Naviglio Civico sino a Cremona. Però
un conto è asfaltare queste ciclabili
sterrate già esistenti e renderle fruibili a
tutti i ciclisti e pedoni e un conto è
lasciarle allo stato attuale sterrate che solo
alcuni audaci tentano di percorrrere gli oltre 50km
in sterrato! Ci troviamo
in un regime di secca per cui le acque in alcuni
punti sono quasi ferme e permettono lo specchiarsi
degli alberi sulle sponde. Ci troviamo
ai margini della boscaglia, la terra é
riarsa dal sole non piove da molto tempo e in
alcuni luoghi ci sono stati piccoli incendi, la
pietra bianca ci rassicura sulla direzione da
prendere. Di
frequente la pista offre scorci sul fiume che
mettono in contrasto la traccia polverosa che
stiamo percorrendo mentre accanto al fiume tutto
é verde Eccole
queste sono alcune staccionate messe a protezione
in qualche punto ritenuto pericoloso Ci
scostiamo dal fiume e la campagna attorno cambia
aspetto con tratti bruciati dall'arsura. Basta
guardare verso il fiume che riappare per vedere il
verde attorno. Più
in là una fattoria nascosta fra gli
alberi Qui la
natura prende il sopravvento questo è un
classico tracciato di strada di campagna dove ci si
ritrova due piste di terra battuta ed incavata ai
lati ed in mezzo un rialzo con dell'erba
perchè mai calpestata dei mezzi agricoli,
solo che se lasciata a sé questa cresce a
dismisura e ora gli arbusti ci arrivano ai gomiti!
La volta prossima immagino ci dovremo portare il
machete per aprirci un varco! Un segno
evidente che la strada é ancora un pezzo
originario di strada di campagna e poco
frequentata. Se fosse stato fatto un lavoro di
riadattamento del fondo probabilmente chi vi fosse
passato avrebbe scelto qualsiasi posizione nella
pista impedendo di fatto la crescita degli
arbusti. A questa
sbarra occorre svoltare a sx in mezzo alla
campagna Consulto il
mio GPS ma è difficoltoso stabilire dove ci
troviamo, la mia mappa non é per nulla "user
friendly" ma ad occhio dovremmo trovarci vicino a
Spino d'Adda Ero vestito
in nero, mi sa che ho sbagliato colore, forse era
meglio il bianco, si sarebbe vista meno la polvere
;-) Un duplice
filare di pioppi lungo la strada di campagna, ecco
come erano le strade di campagna di molti anni fa,
piante messe a far ombra a chi le percorreva. Arriviamo
nei pressi della chiusa o presa del Canale
Vacchelli. Qui occorre passare davanti alla chiusa
e riprendere poi l'altro lato del canale. Prima
però porto Debora a vedere dove si imbocca
il canale partendo dal corso dell'Adda, svoltiamo
quindi a dx. Dietro alle
nostre bici è il punto esatto dove viene
deviata parte dell'acqua del fiume Adda per andare
a riempire il Canale Vacchelli che serve ad
irrigare tutta la zona del Cremasco sino a
Genivolta alle Tombe Morte per poi proseguire come
Naviglio Civico Cremonese. Sull'altra sponda
dell'Adda ci troviamo in località "Bocchi"
in dialetto "Buchi" Sino a qui
sono stati percorsi 21km solo 1/4 dei km che ci
attendono e Debora mostra già un certo
languorino! Ritorniamo
sui nostri passi ed arriviamo davanti alla presa o
chiusa del Canale Vacchelli. Le scritte in verde
sulla pietra bianca sono eloquenti, ma io posso
aggiungere che andando diritti e seguendo il corso
del canale Vacchelli potrete arrivare sino a
Genivolta e da lì a Cremona, basta visionare
il report che ho pubblicato. Qui riporto
i percorsi ciclabili che ho menzionato sino ad ora.
La freccia nera indica il punto dove nasce il
canale Vacchelli e che si interseca con la
ciclabile Rivolta d'Adda - Boffalora d'Adda, da
quel punto come si vede si può arrivare a
Crema, Genivolta, Cremona, oppure Soncino o
Pizzighettone e a Ritroso, Lodi, Melzo e poi
Milano Dopo aver
passato il Canale Vacchelli, si arriva al ponte di
Bisnate e poco prima a questa altra derivazione
artificiale che una volta non esisteva se non sotto
forma di acquitrini quando l'Adda esondava, ora
è sfruttata come polmone di sfogo Una sosta
davanti al vecchio ponte in mattoni di Bisnate, con
alle spalle quello attualmente in funzione. Ne
approfittiamo per fare un pieno di potassio
sottoforma di banane! Qui il
corso cambia aspetto, sono presenti anche
più uccelli acquatici segno che vi sono
più risorse a disposizione. Questa zona
evidentemente è stata lasciata come la
natura nel tempo l'ha trasformata, coi meandri,
isolotti spiagge. Un po', anche se là era in
piccolo, quello che si poteva trovare a Rivolta
d'Adda molti decenni fa. In centro
alla foto un gruppo di Aironi battibeccano per
accaparrarsi la zona di pesca migliore in un'ansa
del fiume dove i piccoli pesci preferiscono
starsene in acque più basse e calde senza il
flusso della corrente del fiume. Ora la
strada s'inoltra nella campagna ritornando quasi
indietro per poi ricurvare di nuovo verso sud ed
arrivare a Boffalora d'Adda. Osservate l'albero
sulla sx ... Giusto per
fare una proporzione, vi sembra piccolo? e qua
attorno di alberi così ne abbiamo visti
altri e non sono di certo giovinetti come quelli
del Pascoli! Giunti a
Boffalora d'Adda la strada sterrata termina ad una
cinquantina di metri dal sagrato della
chiesa,praticamente quasi in centro del paese, ma
non ho visto nessun cartello che a ritroso
menzionasse questa ciclabile, mi sarò
sbagliato ma mi pare sia così e se è
così mi sembra davvero una situazione
alquanto strana e surreale! Usciamo da
Boffalora d'Adda in direzione di Lodi e subito
troviamo questa bella ciclabile, ecco quello che
immaginavamo che fosse quella appena abbandonata!
Debora finalmente si rilassa, notare il copertone e
le forcelle che dovrebbe essere di colore nero, ed
invece sono ben ricoperte di polvere bianca! lo
stesso siamo noi! Dopo un po'
la ciclabile termina, ma niente paura i mezzi
meccanici stavano lavorando alacremente per
terminare il collegamento con LODI, della serie:
Stiamo lavorando per voi ciclisti ;-) E arrivati
a Lodi piacevole sorpresa! Una bacchettata agli
automobilisti indisciplinati. Un totem
dedicato a dare informazione ai ciclisti con tanto
di mappa. Attraversiamo
il ponte sul fiume Adda che abbiamo accompagnato
sulle nostre due ruote sino a qui Concludiamo
a Lodi nella sua bella piazza questo tour
naturalistico non prima di esserci rifocillati,
tolti un po' di polvere e aver gustato un ottimo
gelato alla frutta e alcune paste, in fondo ce le
siamo meritate, in aggiunta abbiamo ancora altri
40km per fare ritorno per cui c'è tempo per
smaltire il tutto! TRACCIA
GPX Un report
che per chi è abituato alle zone
metropolitane gli farà vedere gli aspetti di
angoli intatti delle nostre campagne, cose che mano
a mano con l'abbandono delle campagne sono
destinate a sparire, speriamo in una
controtendenza! |
buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata: 29-08-2012 ultimo aggiornamento: 11-06-2019 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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