La media pianura
lombarda
Si inizia a
Melzo dalla nuova Ciclopedonale che si trova al
termine di Viale Olanda oppure dalla Ciclopedonale
in Via Aldo Moro, dove le due si incrociano. Si
prosegue andando in direzione di Pozzuolo
Martesana.
All'uscita di Pozzuolo Martesana si va su
ciclopedonale in direzione Trecella per poi deviare
su strada ordinaria ma a basso traffico verso
Albignano. Da lì su ciclopedonale si
raggiunge Truccazzano. Nella foto la ciclopedonale
verso Truccazzano.
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A
Truccazzano giunti alla rotonda si lascia la
ciclopedonale e ci si immette sulla
viabilità ordinaria, prendendo la trafficata
S.P. Rivoltana (facendo molta attenzione) in
direzione Rivolta D'Adda. Subito dopo il ponte
sull'Adda, si svolta alla prima via a dx,
dirigendosi verso il centro di Rivolta D'Adda. Dal
centro occorre prendere la direzione verso
Agnadello attraversando la S.P. 90, prendendo la
strada a traffico limitato per Agnadello.
Sopra la strada che porta in centro, si vede la
torre campanaria della chiesa.
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La Basilica
di Santa Maria e San Sigismondo del XI sec.
è il fulcro dove ruota attorno tutto il
traffico del centro di Rivolta D'Adda
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Di fronte
alla basilica si trova la chiesa di Santa Maria
Immacolata
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Particolare
della basilica e della torre campanaria
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Sulla
piazza Vittorio Emanuele, dove al centro è
edificata la basilica, convergono ben 9 vie. Questa
è quella a fianco della chiesa di Santa
Maria Immacolata
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Santa Maria
Immacolata XV sec. si può notare la facciata
riadattata con la chiusura di tre
finestre
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Questa
piazza essendo il centro nevralgico, contempla
anche un traffico alle volte intenso.
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Questa
è l'abside con loggetta, sovrastata nella
parte superiore da archetti pensili. A lato la
torre campanaria alta 45m che è stata
più volte rialzata nel corso dei
secoli.
Lasciata la
piazza si esce da via Cereda passando sotto la
porta d'accesso a sud, al semaforo svoltate a sx e
poi alla prima a dx, sempre diritti sino
all'intersezione a "T" dove svolterete a sx
proseguendo diritti alla rotonda...
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... dove
arriverete a questa intersezione da attraversare
per arrivare dove si vede la persona. Quella
è la strada a traffico limitato ai residenti
che porta ad Agnadello.
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Lasciato il
traffico alle spalle ci si ritrova nella quiete
della campagna
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Campagne
che sono punteggiate qua e là da
cascine
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Quando si
va in bici, dove è possibile è sempre
meglio percorrere strade secondarie,
riappropriandoci di viste che sempre più ci
vengono precluse dalle cementificazioni, il
più delle volte speculative ed inutili; vedi
le migliaia di capannoni vuoti, costruiti senza che
ve ne fosse la reale necessità o una
committenza.
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Al
contrario, i cascinali fanno parte del paesaggio da
tempo immemore e di certo non lo deturpano,
formando alle volte piccole "oasi" in mezzo ai
campi, con tanto di piante attorno.
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Per caso
capita anche di incontrare un lettore di
bellitaliainbici. Quando si dice che il mondo
è piccolo!
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Arrivati ad
Agnadello la strada attraversa il centro del
piccolo borgo. Qui la facciata barocca della
Parrocchiale di San Vittore
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Uscendo
verso Pandino si incomincia a vedere la prossima
meta di Gradella, individuabile al centro per il
filare di alberi. Per raggiungerla però
occorre poco più avanti deviare a dx per una
strada sterrata con tanto di sbarra al suo inizio.
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Occorrerà
passare da questa cascina
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Qui
è dove si dovrà
svoltare
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Passata la
cascina, questo filare di alberi condurrà
sino ad intercettare la strada che da Rivolta
D'Adda porta a Pandino. Si svolterà a
sx.
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Sullo
sfondo s'intravedono le prealpi Lecchesi e
Bergamasche
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A sx spunta
la torre della centrale termoelettrica di Cassano
d'Adda. In centro la cima della Grigna e a dx le
creste del Resegone. In primo piano un cascinale di
Agnadello con tanto di torre merlata
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Porre
attenzione quando ci si immetterà sulla
strada che porta a Pandino. Sono solo 350m da fare,
ma è sempre meglio stare attenti!
Questa è la vista verso Rivolta
D'Adda.
Qui si
attraversa la strada svoltando a sx, proseguendo
per 370m per poi svoltare a dx per
Gradella
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Chissà
quante volte passando da qui mi sono detto: Prima o
poi devo andare in fondo al viale a
curiosare!
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Il viale
alberato che porta a Gradella
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Oramai in
giro per l'Italia questi cartelli stanno
crescendo
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Il piccolo
borgo è tutto ordinato e pulito, la solita
strada principale da cui dipartono poche
vie.
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Una roggia
passa fra due filari di case. Il borgo di vocazione
agricola è formato in modo preminente da
cascine.
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La roggia
attraversata la strada prosegue verso sud ancora
fra cascine e case.
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La piazza
del borgo con l'immancabile chiesa. Gradella
è una frazione di Pandino e risale all'alto
medioevo, con primi riferimenti scritti dopo il
1100. Questo borgo ospitò anche Napoleone
Bonaparte, il generale Graziani, Mussolini, il
Feldmaresciallo Kesserling.
Proprietà
per diversi secoli della famiglia Maggi fra cui il
conte Aymo uno degli ideatori ed organizzatori
della celebre corsa Mille Miglia.
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Un
cascinale verso la strada che porta al
cimitero
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Dalla
stradina che conduce al cimitero vista sulle
cascine
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L' impianto
del borgo è stato di fatto cambiato dopo il
1705 per i danni arrecati ad opera dei Francesi
durante la Guerra di Secessione Spagnola
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Quindi
è un piccolo borgo sul quale la storia in
qualche modo si è soffermata a scriverne
qualche pagina
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E pensando
che tutto sommato non è un borgo
attraversato da una strada primaria, anzi occorre
proprio deviare dalle strade importanti per
giungervi, eppure ha avuto la sua storia a
differenza di altri borghi similari rimasti anonimi
nel corso dei secoli.
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Qui tutto
è in ordine anche la chiesa riedificata a
nuovo a fine 800'
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In fondo al
viale principale il Memoriale ai Caduti. Svoltando
a sx si prosegue verso Nosadello
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Sul retro
della chiesa un bel campo di calcio con l'erba
alta, segno che qui di ragazzi dediti al calcio
penso ce ne saranno ben pochi.
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La strada
verso Nosadello non prima di osservare
....
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... una
batteria di mucche intente ad alimentarsi. Era ora
di pranzo anche per loro!
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Arrivo a
Nosadello, da qui al semaforo si svolterà a
sx su ciclopedonale sino a Pandino
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Pandino la
parrocchiale S.Margherita V.M. con facciata in
stile neoclassico Lombardo disegnata dall'arch. F.
Soave celebre per il disegno della facciata del
Duomo di Milano e progettista della Villa Reale di
Monza e Teatro Alla Scala a Milano.
Le colonne
sono sormontate da capitelli corinzi, ma di fatto
non creano un porticato essendo a ridosso della
facciata ispirandosi ai lavori del
Palladio.
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Lasciata la
parrocchiale, ad un centinaio di metri verso nord
si trovano i cartelli indicanti il castello
Visconteo di Pandino.
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In centro
alla facciata sud si trova l'ingresso. Un secondo
ingresso è posto sulla facciata nord,
però disassato sulla dx.
Il Castello
ha una pianta quadrata con 4 torri agli angoli, con
le due a est più rialzate rispetto al tetto
del corpo del castello.
Sul mastio
d'ingresso sono presenti le fenditure che
ospitavano le travi dei ponti levatoi principale e
secondario per le sole persone.
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Attorno
alle bifore, iscritte in un arco a sesto acuto, una
serie di fori nella parete a cui non so dare una
spiegazione circa la loro funzione.
Mi sono
spinto a pensare alla possibile presenza di pesanti
grate in ferro, ma poi osservando che i piani
inferiori sono privi dei fori, ciò non
avrebbe avuto alcun senso per questioni di
sicurezza, a meno che nei tempi non fosse stato
trasformato a carcere, ma è solo una mia
supposizione, di certo vi sarà una
spiegazione!
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Un
acciottolato che un tempo avrà visto passare
una moltitudine di cavalli e cavalieri, ora accetta
le mie morbide e silenziose gomme. La fenditura
nell'arco poteva essere lo spazio per calare una
pesante grata in ferro a sbarrare
l'ingresso.
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Dentro il
mastio mi accolgono affreschi ed un soffitto con
incroci di grosse travi a sorreggere il pavimento
in legno. A difendere ulteriormente l'ingresso uno
spesso portone.
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All'interno,
il cortile del castello ha un porticato posto ad
ogni lato ed in corrispondenza al piano superiore
vi sono dei loggiati i cui pavimenti sono sorretti
dalle grosse travi che si vedono nella
foto
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Questa foto
spiega meglio la struttura regolare del castello
che si replica ad ogni lato allo stesso modo,
eccettuata la variazione delle due torri ad est,
più alte del tetto. Sotto sono i porticati
visti nella foto precedente e sopra i loggiati
sorretti da pilastri e travi.
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Sul lato sx
dall'ingresso principale a sud, trova spazio la
Biblioteca Comunale. Come si può osservare
la costruzione di un castello oltre nell'uso
immenso di mattoni si poggia anche sull'impiego di
numerose grosse travi a supporto dei pavimenti e
dei tetti.
Chiaro che
un tempo durante gli assedi ai castelli un
eventuale propagarsi di un incendio sarebbe stato
devastante per tutta la struttura facendolo cadere
letteralmente a pezzi
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Il lato
ovest al piano terreno occupa alcuni uffici del
Comune, notare la presenza massiccia dei portabici.
Forse un tempo questi ampi porticati potevano
essere stati adibiti a ricovero dei cavalli, ora
è cambiata la destinazione d'uso ai cavalli
moderni!
In
fondo al porticato trova posto il Comando della
Polizia Locale.
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Peccato che
molte parti delle pareti hanno perso gli affreschi
e la loro tonalità cromatica si è
sbiadita
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Senza
dubbio nel suo splendore doveva essere una bella
vista per chi avesse avuto la possibilità di
accedervi. Dietro i 6 archi a sesto acuto ora
è presente una mensa, almeno credo dalla
presenza di tavoli e sedie.
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Anche le
pareti dei loggiati presentano le pareti
affrescate.
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Durante la
mia visita il castello era sotto restauro
conservativo per cui molte parti erano interessate
ai lavori, sia esterni che interni.
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Dal lato
est una infilata di una torre e due
campanili
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Lasciato il
Castello Visconteo si ripercorre a ritroso la
ciclopedonale verso Nosadello e da lì si
prosegue verso Spino d'Adda sempre su
ciclopedonale.
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La
ciclopedonale interseca il Canale Vacchelli, solo
che in questo punto qualche cosa non mi quadrava e
non rammentavo che tempo fa ci fosse questa
spianata
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Giunto a
casa ho incrociato i dati in mio possesso, infatti
proprio in quel punto della foto sopra si incrocia
un altro percorso ciclopedonale; quello del
Canale
Vacchelli
segnato con la traccia turchese. Quindi la
ciclopedonale è scomparsa ed oltre a quella
hanno fatto tabula rasa degli alberi presenti
almeno fino in data 17 Aprile 2014 come risulta da
Google Earth!
Non ho idea
di quale logica vi sia dietro tutto ciò,
forse gli alberi disturbavano il
paesaggio?
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Come si
può ben vedere a confronto, quasi tutti gli
alberi sono stati abbattuti, ma soprattutto
è stato eliminato un pezzo di ciclopedonale
a meno che non abbiano inteso all'altezza della
casa che si vede sullo sfondo, fare attraversare il
ponte sul canale per poi immettersi su questa
ciclopedonale....
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... ed una
volta arrivati sempre in questo punto, abbandonare
la ciclopedonale per riprendere il tracciato della
ciclopedonale sul Canale Vacchelli che si trova a
sx nella foto.
Se
osservate bene l'immagine tratta da Google Earth
forse si comprende meglio
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La
ciclopedonale prosegue verso Spino d'Adda, anche se
dal mio punto di vista avrebbero potuto sfruttare
l'esistente del Canale Vacchelli finendola in
questo modo con tanto di illuminazione ma lontana
dal traffico della strada accanto!
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Con la
ciclopedonale si può arrivare sino in centro
a Spino D'Adda, poi per forza di cose si abbandona
la ciclopedonale dirigendosi sulla strada
provinciale Paullese per attraversare il fiume
Adda
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Giunti sul
ponte, se si osserva a dx si può vedere il
passaggio di un'altra ciclopedonale,
quella che da Rivolta d'Adda porta a Lodi.
Quest'ultima in località Bocchi - Spino
d'Adda interseca la ciclopedonale del
Canale
Vacchelli
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Proseguendo
sulla Paullese, giusto per evitare un breve tratto
della stessa è possibile deviare verso
Bisnate, per poi ricongiungersi con la
Paullese.
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Al semaforo
di Zelo Buon Persico si svolta a dx in direzione
Marzano passando davanti al Palazzo Carcassola. Si
prosegue verso Comazzo e si devia per Corneliano
Bertario, passando davanti al Castello Borromeo
rappresentato nella foto. Si conclude passando per
Truccazzano e da lì verso Pozzuolo Martesana
e ritorno a Melzo.
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CONCLUSIONE
Un giro
esplorativo nella media pianura Lombarda che
permette di vedere due castelli e due Palazzi
nobiliari, se si include il Palazzo Trivulzio a
Melzo.
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buone
pedalate a tutti, Outside
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