Alla scoperta
del territorio
La vista
del percorso da Google Earth, si parte da Piazza
Brembana, punto di partenza dei recenti report
della salita
al Passo San Marco.
e della Valle
Stabina
. Il percorso termina ai Piani d'Avaro a quota
1700m, poi in fuoristrada si sale di un centinaio
di metri
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Si parte
dai 530m di Piazza Brembana sino ai 1700m dei Piani
d'Avaro
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Dati ricavati da TrailRunner
Grafico
della pendenza ricavata dal GPS, i picchi sono il
solito problema del GPS e finchè Gramin non
me ne farà dono di uno nuovo, i picchi
rimangono!
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Al nastro
di partenza, questa volta mi fanno compagnia i miei
amici Dino e Roberto, sotto, alle loro spalle
l'ampio parcheggio di Piazza Brembana
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Lasciata
Piazza Brembana si percorrono i 4km all'1% sino a
Olmo al Brembo. Questi km serviranno da
riscaldamento vista la temperatura bassa attorno a
9-10°. Roberto porge il braccio per svoltare a
sx. verso il ponte sul Brembo, da lí parte
la strada verso i piani d'Avaro
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Oltrepassato
il ponte sul Brembo, si incontra la Chiesetta di
S.Rocco. Pur trovandoci a metà Ottobre,
siamo incappati in una giornata fresca ma
splendida.
Per chi volesse vedere qualche foto del tratto
Piazza Brembana Olmo al brembo può andare
qui.
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I
"fuggitivi"si perdono all'orizzonte mentre mi
soffermo a scattare delle foto. Già sullo
sfondo si incomincia ad intravedere una cima
innevata, residuo della nevicata di tre giorni
prima
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Il
campanile con la sua guglia sta ad indicare dove
dovremo arrivare, dietro la seconda cima innevata
sulla dx. si trovano i Laghetti di Ponteranica,
meta famosa di molti escursionisti, ovviamente
raggiungibile a piedi
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Ad Averara
non posso esimermi dall'attraversare un pezzo di
storia, si tratta della famosa "Via Priula"
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Questo
tratto conservato da il senso di come poteva essere
la Via Priula nel XVI sec. immaginandosi le
carovane che giunte ad Averara vi facevano sosta,
con le loro merci. A fianco del lungo porticato
avrebbero trovato magazzini, stalle e luoghi di
ricovero
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vista dal
porticato su Averara, il piccolo Comune conta circa
200 abitanti e si trova a 650m s.l.m.
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Uno degli
affreschi situati sotto il porticato
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In centro
ad Averara si trova il bivio per la Val
Moresca
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Atraversiamo
il ponte sul torrente Mora lasciandoci alle spalle
i porticati della Via Priula in
controluce
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Proseguiamo
fra due fila di case, ci aspetta 1,5km al 7% fino a
Santa Brigida
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L'edicola
in legno sulla dx. segnala che siamo arrivati a
Santa Brigida
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Bartali e
Coppi, i due si dan battaglia sui tornanti, ha la
meglio il più giovane!
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Roberto
taglia il primo GPM
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Arriva
anche Dino, che accuserà problemi di
vestiario, infatti dopo poco si toglierà il
casco ed era sudato lavato. Il problema di quando
si va in montagna dove le temperature cambiano nel
corso della giornata, alle volte può creare
problemi e occorre agire per tempo togliendo lo
strato superfluo di vestiti prima di trovarsi
"sudati lavati".
E' per questo motivo che tutti i capi che si
adottano per andare in bici devono essere per forza
tutti traspiranti per poter evacuare rapidamente il
vapore acqueo che si produce sotto sforzo, se non
lo fossero ci ritroveremmo letteralmente
inzuppati
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L'autunno
avanza, uno sguardo verso la Val Moresca
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La
chiesa a Santa Brigida
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Ci troviamo
attorno a 900m mancano ancora 800m di dislivello da
superare
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Arrivati a
Cusio il campanile dà i rintocchi di
mezzogiorno
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Da Cusio si
sale verso il Colle della Maddalena, sono 2,5km al
10%.
Nella foto
Cusio visto dall'alto e sullo sfondo le cime
innevate dell'Arera e del Menna
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Mi ero
portato avanti per fare un po' di foto e dopo un
po' mi vedo arrivare i "ragazzi" con la compagnia
di una mascotte
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Arrivo al
colle della Maddalena, quello è l'oratorio
di Santa Maria Maddalena del Sec. XII
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Si prosegue
verso la meta finale, 5km al 9%
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La nostra
mascotte "4WD " in avanscoperta ci stà
aspettando...
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...per poi
seguirci fedelmente, ma pare perchè gli sia
stato dato del cibo
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La meta si
stà avvicinando, ma anache la stanchezza
incomincia a farsi sentire oltre la fame
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Una breve
sosta per cambiare le borracce
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La mascotte
come ha sentito lo sfrigolio della carta ha
spalancato le "fauci ", visto che i miei compagni
avevano terminato le provviste, gli ho dato
ciò che mi era rimasto in tasca.
Mentre la
mascotte stava "pranzando" in mezzo alla strada
è sopraggiunta una signora in macchina
diretta al rifugio, e dopo un po' di tentativi
è riuscita a far salire in macchina la
mascotte. Abbiamo poi scoperto al rifugio che la
cagnetta era abituale accompagnare le persone sino
al rifugio
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Si riparte
attorniati da una selva di pini
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La strada
ha un cambio di pendenza e sullo sfondo appaiono le
cime innevate dei Tre Signori
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Pensavamo
di essere quasi arrivati, ma alzando gli occhi
verso la montagna abbiamo scorto un bel tornante
ricavato artificialmente e cementato alla roccia
della montagna! pedalare!
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Quindi
tornante dopo tornante... si va avanti
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Altra sosta
contemplativa, sullo sfondo:
Il Pizzo dei Tre Signori e il Monte
Trona
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In
lontananza sulla dx. le cime del gruppo della
Grigna
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Ed ecco il
famoso tornante sospeso nel vuoto
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Guardando
sotto, si vede la strada che sale
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Finalmente
appare all'orizzonte il rifugio dei Piani d'Avaro.
(cliccando sulla foto appare la
panoramica)
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Un colpo
d'occhio verso ovest, il Pizzo dei Tre Signori e il
Monte Trona
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Arrivati al
rifugio il tempo di parcheggiare le bici e
soffermarsi a guardare il menu e dentro per il
sudato pranzo!
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Le bici
fuori sul terrazzo a godersi il fresco e il
panorama :-)
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Davanti
all'ingresso del rifugio sulla terrazza c'è
ancora chi prende il sole sbracciato, ma
sinceramente vista la temperatura....
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I ragazzi
al pitstop per un digestivo, all'ingresso al
rifugio ci eravamo promessi di stare leggeri,
poi... una fetta di salame per iniziare un piatto
di ottimi Casoncelli conditi con burro salvia e
pancetta croccante, un piatto di Pizzocheri, un
piatto di Tagliatelle al ragu di capriolo, un Tris
di formaggi e per finire un Tris di dolci,
accompagnati con un tris di vini, ci ha fatto
cambiare idea sul "leggero" dei nostri pensieri
iniziali! ma si sà l'appetito dicono che
vien mangiando e quando è buono...c'è
sempre un posticino per tutto!
Forse
abbiamo esagerato un pochino, ma dopo tutto a
giustificazione ci sono alle spalle 20km di salita
e 1340m di dislivello, ai quali io poco dopo ne
aggiungerò un altro centinaio in
esplorazione fuoristradistica.
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Di fronte
al rifugio d'inverno è in funzione il
piccolo impianto di risalita, mentre sulla dx, si
può intravedere il tracciato per la pista di
fondo.
Il rifugio è dotato di camere, e con la
strada tenuta sempre pulita è quindi
possibile raggiungerlo in auto per trascorrere dei
periodi sulla neve.
Ma
naturalmente non solo è aperto d'inverno, ma
tutto l'anno.
La signora
nella foto è quella che gentilmente si
è fermata a dare un passaggio alla
"mascotte"
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Dal rifugio
si gode di un'ottima visuala, qui sono il Pizzo dei
Tre signori e il Monte Trona, mentre a sx la cima
della Grigna nella Valsassina
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Qui in
pieno controluce la parte ovest, nella metà
dx. la Valtorta,
i piani di Bobbio e sullo sfondo la
Grigna
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Terminato
il pranzo inizio la perlustrazione in solitaria,
ero curioso di vedere il panorama oltre la cresta
dei piani verso est.
Qui sopra
il laghetto in cui si specchia il
rifugio
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Devo dire
che siamo stati proprio fortunati per il meteo, e
il fatto che solo tre giorni prima abbia nevicato,
ha abbellito il paesaggio
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Prima tappa
in fuoristrada sulla costa dietro il cerchio di
pietre che si vede a dx della baita. sono circa un
80m di dislivello e uno strappo al 20%
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Questa la
panoramica che si può vedere una volta
arrivati in quota, con una parata di monti sullo
sfondo, l'ultima cima a dx è il pizzo
Arera
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Guardando
verso sud est questa è la visione, dal Pizzo
Arera, al Menna, all'Alben e Venturosa.
Lì
sotto i piani d'Avaro, la prossima meta,
raggiungere la cima della costa dei piani
d'Avaro
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Da
lassú a quassù, dove ero prima
è la traccia che si vede sul pendio a dx del
cerchio di pietre
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Come si
può vedere raggiungere questa meta è
gratificante, dando modo di poter godere di
un'ampia visione sul territorio
circostante
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Finita la
perlustrazione, faccio ritorno ai piani d'Avaro
recuperando Dino e Roberto che mi stanno aspettando
in riva al laghetto.
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Conclusione
Penso che
le foto possano parlare da sole di quanto sia bello
questo ambiente e quindi da parte mia non posso che
consigliare questa meta
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