Alla scoperta
del territorio
La vista
del percorso da Google Earth, si parte da Piazza
Brembana, punto di partenza del recente report
della salita
al Passo San Marco.
Il percorso termina ai Piani di Bobbio Valtorta,
attraversando tutta la Valle Stabina.
La Valle Stabina si trova nel parco delle Orobie
Bergamasche.
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Si parte
dai 530m di Piazza Brembana sino ai 1690m dei Piani
di Bobbio-Valtorta.
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Dati ricavati da TrailRunner
Grafico della pendenza ricavata dal GPS
Visto che
il punto di partenza di questo report è il
medesimo del report per la salita al Passo San
Marco, penso sia inutile mettere le relative
descrizioni e fotografie, basta leggere
qui,
per il tratto fino a Olmo al Brembo.
A lato quando si arriva a questo bivio, poco prima
di Olmo al Brembo, occorre svoltare a sx e seguire
l'indicazione Valtorta.
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Passato il
ponte, si passa accanto alla frazione di
Cugno
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Alcune
case della piccola frazione
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In questo
scorcio di fine settembre, la giornata è
stupenda, in partenza c'erano 12°C e di fatti
nelle zone all'ombra l'alito faceva appannare gli
occhiali, ma al sole si stava bene.
Già
superato Cugno, si entra in un ambiente tutta
natura, anche la Luna fa da cornice, là in
cima al monte.
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Sulle
montagne si incominciano a vedere i primi leggeri
cambiamenti di colore della vegetazione.
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La Valle
Stabina prende il nome dall'omonimo Torrente, che
scorre a fianco della strada. Il torrente nasce dal
Pizzo dei Tre Signori.
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La strada
interseca e passa con ponti il Torrente
Stabina.
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Un
agriturismo vicino alla strada
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Poco prima
di Cassiglio, sulla dx. si trova il Santuario
dell'Immacolata, costruito nel 1630 durante il
periodo della peste.
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Sullo
sfondo Cassiglio, lambito dal torrente
Stabina
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Dopo 7km
giunti a Cassiglio a 640m slm, è possibile
fare una breve deviazione verso il Lago di
Cassiglio nell'omonima valle. Il lago è
segnalato da un bel cartello all'inizio del paese,
e non si può sbagliare.
Si passa
poi sul ponte sul torrente Stabina. A sx. si
intravede la confluenza del torrente
Cassiglio.
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La Valle di
Cassiglio è una breve valle in cui è
incastonato il lago artificiale. In soli 2km
è possibile vedere la nascita del lago con
il torrente Cassiglio che scende dalla montagna con
piccole cascatelle.
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Accanto al
Lago, c'è una vasta area dedicata ai picnic,
con qualche tavolo con panche.
Mentre da
dove esce il fumo si trova l'unico ristorante della
piccola valle, che con un paio di abitazioni
è tutto ciò che c'è di
presenza umana.
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Basta
proseguire lungo la strada per ritrovarsi a fianco
il torrente Cassiglio.
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In breve la
strada cambia pendenza con punte attorno al 20%,
visto che più avanti non dovrebbe esserci
null'altro, faccio ritorno verso Cassiglio, e
questo è il panorama che si apre verso
nord.
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Ritornando
a Cassiglio la Valle si chiude fra i versanti delle
montagne. In quel punto stretto hanno costruito la
diga. A fianco della diga una galleria scavata
nella roccia permette il passaggio della strada e
l'accesso e l'uscita dalla valle.
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Lasciata la
piccola valle si riattraversa il ponte sul torrente
Stabina risalendo verso la strada che porta a
Valtorta.
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Si passa a
fianco alla chiesa di San Bartolomeo Apostolo,
sulla cui facciata è presente un affresco
rappresentante la Danza Macabra.
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L'affresco
è risalente al XV sec.
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Poco
più in là sulla "Casa Milesi" si
trova un'altra raffigurazione di "Danza
Macabra".
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La solita
casetta ai margini del bosco
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Dopo 2,8km
si arriva al bivio per Ornica e Valtorta
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Qui la
strada va verso Ornica
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Presa la
direzione per Valtorta, l'ambiente non cambia, un
susseguersi di montagne boschi e sotto il torrente
Stabina. Poco più avanti si
incontrerà una breve galleria
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Arrivando
nei pressi di Forno Nuovo, una prima vista del
Corno dei Tre Signori
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Forno Nuovo
con le case costruite sul versante esposto a
sud
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In
lontananza, la frazione Costa
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Forno Nuovo
visto dall'alto dopo aver proseguito verso
Valtorta
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Dopo 19km
dalla partenza, si arriva al piccolo Comune di
Valtorta, 935m slm
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All'ingresso
di Valtorta, sulla piazza è posta questa
mini torre dell'orologio che funge da
rotonda.
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Nella Valle
Stabina un elemento che si trova in abbondanza
è l'acqua. Questa preziosa risorsa è
stata sfruttata nel corso degli anni per favorire
ed alleviare il lavoro degli uomini .
Qui sopra
si vede uno dei mulini che è stato
ripristinato.
Un tempo
questi mulini venivano sfruttati sia per la macina,
per le segherie, che per azionare i magli per le
fucine di ferro. Le pale di fatto azionavano un
sistema di mantici che serviva a ravvivare il fuoco
tanto da far raggiungere temperature più
elevate e produrre così manufatti in ferro
di pregevole qualità, questo attorno al
XII-XIII sec.
Di fatto
pare che il "Forno Bergamasco" sia il padre dei
moderni Altoforni.
L'intero
massiccio del Tre Signori ha importanti
mineralizzazioni sotto forma di siderite (carbonato
di ferro), che è stato estratto nel corso
dei secoli e sfruttato da queste piccole
comunità della Valle Stabina come da quelle
limitrofe, anche sul versante Lecchese della
Valsassina.
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Si entra a
Valtorta con la strada che porta nella piazza della
chiesa.
In centro alla foto si vede la particolare
fontanella che getta acqua su un piccolo canale
profondo pochi cm, sul cui fondo sono stati messi
dei faretti. Immagino che possano donare un
particolare fascino all'ambiente quando cala il
buio.
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Su una
parete della chiesa un dipinto.
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Dalla
chiesa, vista sul Pizzo dei Tre Signori
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Anche da
sotto la torre c'è la vista sul Pizzo dei
Tre Signori
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Lasciato
alle spalle il comune di Valtorta, salgo verso gli
impianti di risalita, e salendo sui tornanti si
apre una finestra sulla valle sino alle montagne
oltre la Valle Brembana. Questo paesaggio mi fa
venire in mente la Val
Taleggio
che si trova poco più a sud di questa
valle.
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Una
panoramica su Valtorta, come si può vedere
si trova ai limiti di un esteso bosco
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Dopo
qualche tornante ci si trova ad una altezza tale da
poter vedere meglio l'imbocco della Valle Stabina,
spaziando anche sulle prealpi Bergamasche, sulla
dx. il Pizzo Arera, al centro sono cime che non
conosco
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Dopo 4km al
9% con 390m di dislivello, si arriva all'ampio
piazzale del Rifugio il Trifoglio a quota 1.339 m.
Vista l'ora ho fatto sosta per un veloce
pranzo
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Questo
è il piazzale nel lato ovest, in centro alla
foto fra le due montagne la pista dell'impianto
sciistico Piani di Bobbio-Valtorta.
A sx. la
strada che porta ai Piani di Bobbio-Valtorta
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D'inverno
questo sarebbe il punto di partenza delle piste da
fondo con lo sguardo verso est sulle alpi Orobiche.
D'estate due porte lo trasformano in campetto di
calcio.
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Terminato
il pranzo riparto alla volta dei Piani di
Bobbio-Valtorta, prendendo il percorso ciclabile
"Camoscio Zoppo" . Una casa con malga
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Dal
piazzale del rifugio ci sono 4km al 9% con punte al
15-20% prima di arrivare ai Piani di
Bobbio-Valtorta, con un dislivello di 352m da
superare.
La strada a tratti è asfaltata e a tratti
sterrata, ci sono i lavori in corso per installare
la nuova seggiovia a 4posti, per cui macchine per
la movimentazione terra, camion, gru e quant'altro
possa servire al cantiere sono in opera su tratti
della strada. Per chi va a piedi o in bici non ci
sono problemi, un varco lo si trova
sempre.
Arrivo
presso un laghetto artificiale che serve ad
alimentare gli impianti di innevamento artificiale,
sullo sfondo Le Alpi Orobie
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Alle mie
spalle il Pizzo Tre Signori
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Mi ritrovo
nel bel mezzo di una pista da sci, questo è
un canalone alternativo alla pista principale che
dai Piani di Bobbio-Valtorta, porta al piazzale
impianti di Valtorta
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E questo
è il versante a valle della pista, la strada
sale invece nel bosco a sx. con una pendenza
attorno al 15%
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Si
attraversa la pista principale, questo è
forse il tratto più pendente di questa
pista, che io considero forse la più
divertente del comprensorio.
Certo fa un
po' effetto vederla con il tappeto erboso
anzichè con la neve!
Si vedono
poi le tracce lasciate dai lavori in corso
d'opera
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Un colpo
d'occhio su ciò che mi sono lasciato
giù a valle
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Ormai
riconosco la sagoma della stazione di arrivo della
nuova seggiovia 4 posti, che prenderà posto
della obsoleta e lenta 2 posti.
Non so
perchè ma mentalmente mi riallaccio al
percorso invernale che si fa con gli sci, un po'
come fanno gli atleti prima di intraprendere la
gara di discesa libera, se chiudo gli occhi quasi
rivivo le discese fatte su queste piste!
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Finalmente
posso dire di essere quasi arrivato, poche
centinaia di metri e sono agli impianti di
risalita. Sullo sfondo gli impianti del monte
Orscellera 1.950m. di fatto il punto più
elevato del comprensorio sciistico.
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Ski-pass ?
no,grazie!, una volta tanto gli sci possono
attendere!
Ho un
particolare ricordo legato a questo impianto di
risalita, è stato il primo impianto in cui
ho fatto il battesimo sugli sci!
A guardar
bene parecchi anni fa!
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Verso nord,
un 6x6 indaffarato ad andare avanti e indietro. se
non ricordo male la costruzione dietro è
quella dedicata allo sci di fondo.
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Dai piani
risalgo la china verso ovest, oltre l'orizzonte
c'è la Valsassina, si intravede già
la Grigna
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Dalla
Valbrembana alla Valsassina in bici attraverso la
Val Stabina, devo dire proprio niente male questo
percorso in un paesaggio affascinante.
Lì
sotto, sulla dx. la stazione d'arrivo della funivia
che sale da Barzio, sullo sfondo il gruppo della
Grigna.
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Arrivo
all'impianto della funivia contestualmente
all'arrivo di tre escursionisti con zaino in
spalla
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Alla
stazione della funivia, hanno scoperto che era
ferma per manutenzione, ormai la stagione estiva
è finita ed occorre prepararsi per la
stagione Invernale
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Ai tre
escursionisti non rimane che con lo zaino in spalla
di scendere a valle a piedi, mentre a me di girare
la bici e farmi i 30km di discesa del ritorno
:-)
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Sono
partito con 12°C ora ce ne sono 6°C , ma
al sole si sta bene, la giornata è stata
stupenda e questo scorcio di fine Settembre ha
saputo regalare ancora la possibilità di
fare una escursione di tutto rispetto.
Come avrete
visto i paesaggi sono di prim'ordine e non fanno di
certo rimpiangere mete più lontane e
blasonate. Alle volte le località meno
conosciute sanno riservare sorprese al di sopra
delle aspettative anche a chi le ha già
frequentate con diversi mezzi. La bici in questo
ambito risulta un mezzo che sa coniugare al meglio
lo spazio esplorato in un tempo relativamente non
eccessivo, permettendo al contempo di gustare al
meglio ciò che ci circonda.
Mi auguro
come sempre che vi sia piaciuto e che mettiate
questa meta nel vostro carnet dei prossimi viaggi
in bici, vi assicuro che non ve ne
pentirete.
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