La
Lunigiana
Prendendo
spunto da un opuscolo trovato alla nostra
reception, ho confezionato questo giro, che in
realtà avrebbe dovuto interessare altri tre
borghi, ma il fatto di non aver trovato un
esercizio aperto per il pranzo a Castelnuovo Magra,
ci ha scombussolato i nostri piani e questo
è quello che ne è uscito.
Qui siamo
all'ingresso di Sarzana, lei in bici sta varcando
la Porta Romana, se si prosegue lungo questa via si
attraversa tutta la città sbucando alla
Porta Parma, che si trova nella parte
diametralmente opposta. Ovvio che i due nomi delle
"Porte" stanno ad indicare le città a cui
conducevano le strade ad esse connesse.
|
Un selciato
che avrà visto passare parecchia gente sopra
di esso ci conduce verso il centro.
La via principale di Sarzana tutto sommato è
abbastanza ampia rispetto ai canoni dei tempi in
cui è stata costruita, certo è priva
di marciapiedi, ma questi non erano contemplati nel
400'
La mia
gregaria,poco più avanti, mi stava
aspettando ed infatti ci siamo subito imbucati a dx
verso la Fortezza
|
Non appena
si varca la soglia di Porta Romana, la Fortezza
Firmafede o la Cittadella è subito a portata
di pedale. Basterebbe svoltare subito a dx oppure
alla successiva via sempre a dx per ritrovarsi in
questo punto ad osservare la Fortezza e il suo
ampio fossato.
|
Questa
fortificazione faceva parte dell'insieme delle mura
e torri che cingevano la città di Sarzana.
Questa Fortezza fu eretta a metà del 1200
dai Pisani. Ne seguirono poi distruzioni e
ricostruzioni nel corso dei secoli. A dx, sopra la
collina, si scorge la Fortezza di
Sarzanello.
|
Naturalmente
la Fortezza è visitabile
|
Dalla
Fortezza, basta guardare in alto sopra i tetti per
scorgere il campanile della Cattedrale di Santa
Maria Assunta, dove noi ci siamo
diretti.
Con la sua
facciata in marmo bianco ed il pregevole rosone
lavorato finemente, affianca una torre con tanto di
merlatura e quattro ordini di aperture poste ad
ogni lato, che partendo dalla parte sommitale
formata da Quadrifore, vanno a scalare in Trifore e
Bifore.
In genere
questa scelta architettonica nel porre delle
Quadrifore nella parte alta è dovuta al
fatto di scaricare o alleggerire il peso della
costruzione.
Lo stile
è un misto fra Romanico, Gotico e Barocco e
la torre costruita arretrata può non far
parte dello stesso periodo della chiesa.
|
L'interno
è Barocco, stupisce il soffitto ligneo a
cassettoni che va a chiudere il tetto a capanna
|
Ai lati
sono presenti delle cappelle fatte in tempi
successivi all'iniziale stile Romanico che non le
prevedeva, come del resto l'abside.
|
Il soffitto
è a cassettoni, meravigliosamente intagliato
da Pietro Giambelli, ed osservando l'estensione del
soffitto c'è solo da pensare a quanto tempo
vi abbia dedicato nel realizzarlo!
|
Proseguiamo
la nostra visita, notare le spesse griglie in ferro
poste a protezione degli edifici di un certo pregio
che sono assai diffuse nelle nostre città
medioevali. I palazzi storici sono quasi tutti a
tre piani.
|
Altra sosta
alla Pieve di Sant'Andrea, sempre situata su Via
Mazzini
|
Osservata
dall'esterno dovrebbe essere una chiesa assai
sobria. La torre è fusa assieme alla
facciata ed anch'essa è dotata di aperture a
Quadrifore nella parte alta per poi diminuire di
numero ai piani inferiori, sempre per un discorso
di alleggerimento della struttura.
Osservando
la facciata si nota un cambiamento fra le pietre
utilizzate sin sotto il rosone rispetto alla parte
superiore, ciò è dovuto ad un
rifacimento della chiesa con innalzamento della
struttura in tempi successivi.
|
L'interno
tradisce i soliti rimaneggiamenti fatti a
posteriori e che poco hanno a che vedere con
l'esterno della chiesa del X sec.
|
Sempre in
Via Mazzini un palazzo riporta queste targhe
dedicate a Napoleone I°
|
Sotto alle
targhe, questa opera scultorea risalente al
1621
|
E mentre io
ero col naso all'insù a scrutare gli edifici
storici, lei a fianco stava scrutando con lo
sguardo basso tutt'altre cose!
|
Chissà
da cosa era attratta! Ma certo, la Spungata! Dolce
tipico di queste ed altre zone e potevo esimermi da
prenderne una per un assaggio al volo per tutti e
due? No di certo!
Tra l'altro
questo negozio è storico, si tratta della
Pasticceria-Drogheria-Caffé Storico Gemmi,
dove al suo interno si respira aria di altri
tempi.
|
Arrivati in
Piazza Matteotti. Anche qui pavimentata con
selciato in posa obliqua. La piazza è ampia
ed affacciata da palazzi a due o tre piani con
alcuni di essi dotati di portici.
I lampioni
sembrano aver subito il forte vento di Marzo,
almeno penso, visto che le lanterne sono
inclinate.
|
Purtroppo,
qui abbiamo trovato il mercato che si estendeva per
buona parte delle vie del centro storico, limitando
la vista su qualche altro edificio di pregio
storico. Comunque non era nelle nostre intenzioni
battere a tappeto in lungo ed in largo questa bella
cittadina!
In primo
piano un triciclo per gli operatori ecologici, in
effetti è da parecchio tempo che non ne
vedevo uno! Un tempo erano molto diffusi
ovunque.
|
Concludiamo
il nostro percorso verso Porta Parma, dove troviamo
il residuo di una torre che faceva parte della
cinta muraria
|
e la vista
da Porta Parma verso il centro
|
Lasciata
Sarzana ci siamo diretti sulla collina di
Sarzanello e la sua Fortezza. Dal bivio di Sarzana
sono 2,3km e 99m di dislivello con pendenze fra il
5% e il 12%
|
L'accesso
è situato dal lato verso Sarzana e a dx
è il sentiero che vi sale.
|
Questo
è l'ingresso, guardando sotto si ha Sarzana
in bella vista. Quello che si scorge in fondo sulla
collina è invece il Castello di Trebiano che
abbiamo visto da vicino in questo report
|
La Fortezza
è attorniata da una bassa cinta muraria a
cui fa seguito un largo fossato
|
Questa
è la parte che dà l'accesso alla
Fortezza
|
Un
particolare dell'ingresso, notare in cima alla
torre in fondo, dell'apertura direzionata proprio
sull'ingresso in modo da proteggerlo
|
A sx la
parte orientata verso la Cisa e a dx quella verso
Sarzana e la valle del Magra.
In fondo a
dx invece la forma delle mura a "V"
|
Di fronte
al vertice del triangolo. Se ora ci si sposta
all'altezza della torre di dx si vedrà la
prossima vista prospettica
|
In pratica
la forma della pianta della Fortezza è
quella di un triangolo equilatero ai cui angoli vi
sono le tre torri circolari che si vedono in questa
prospettiva. Poi vi è un'altra sezione
triangolare che è quella a sx, in questa
foto, che è posta staccata dal corpo formato
dalle torri attraverso il varco che si vede. Le due
strutture sono poi unite dall'arco e dal passaggio
sottostante visibile nella foto
dell'ingresso.
|
Inutile
spiegarsi a parole, faccio un disegno e capite
meglio! Un disegno vale mille parole!
|
La gregaria
intrepida mi segue giù dal dirupo. Questa
non è la discesa "ufficiale" non fatela!
Scesi sulla strada da cui eravamo saliti abbiamo
proseguito in discesa sul selciato prendendo al
bivio la prima a dx. direzione Nave e
successivamente verso Caniparola che dista 3,85km
dalla Fortezza.
|
Spiegare
ora la strada fatta per arrivare sin qui a
Caniparola è una "parola"! Meglio usare la
traccia GPS, che tra l'altro in questo punto non
è stata corretta, ovvero bastava proseguire
verso la sx della foto senza andare a fare il giro
del paese come abbiamo fatto noi per ritrovarsi poi
nello stesso punto, solo che noi abbiamo dovuto
fare qualche centinaio di metri su
sterrato.
|
Devo dire
che saranno pure colline panoramiche e non
montagne, ma vi avverto che ci sono certe pendenze
che arrivano al 32%! Il percorso non è una
mia idea, per cui: Ciclista avvisato mezzo salvato!
In centro alla foto Castelnuovo Magra
|
C'è
giusto da spingere un po' sui pedali per arrivare
quassù. Da Caniparola a Castelnuovo Magra
sono 4km e 186m di dislivello da superare con
pendenza media al 10%
|
La nostra
idea era quella di fermarci qui a pranzo, in modo
da spezzare il nostro giro che prevedeva altri tre
borghi da visitare oltre questo.
|
Arrivati
sotto il castello abbiamo capito che del castello
c'era rimasto ben poco
|
Infatti
è rimasta la torre e poche mura diroccate,
questa è la vista interna.
|
Dopo aver
fatto rifornimento d'acqua alla fontana del
parchetto vicino al castello, ho chiesto ad una
signora dove si potesse pranzare, ci ha indicato un
posto all'uscita del borgo dopo la chiesa, abbiamo
pedalato sul solito selciato a spina di pesce
|
Passati
davanti alla chiesa l'orologio segnava le 12,55 ma
non ero sicuro di che giorno o di che mese, forse
eravamo di poco in anticipo al S. Natale osservando
la stella cometa sul portone della chiesa! E si che
non stavamo guidando una DeLoren del Ritorno al
Futuro! Sono bastati un paio di pizzicotti per
ritornare al presente, con lo stomaco che
brontolava ma che purtroppo non ha trovato di che
riempirsi, visto che abbiamo trovato la saracinesca
abbassata dell'esercizio indicatoci.
|
Quindi
cambio dei piani, ed anche il meteo stava
cambiando. Abbiamo deciso di fare una corsa sino a
Bocca Magra, che si scorge nella foto dove sulla dx
Montemarcello scende e declina verso il mare. Sono
solo 13km da qui, di cui 5km in discesa
|
>
Bocca di
Magra raggiunta, poi ci fermeremo qui a
pranzo.
|
Verso la
foce del fiume Magra, sullo sfondo il profilo delle
Alpi
Apuane
che il giorno prima ci ha visto dominare
dall'alto
|
Questo
è proprio "finis terrae", qui il fiume Magra
si getta nel mare
|
Le barche
aspettano in darsena la buona stagione per
riprendere a solcare il mare
|
Il Magra
presso la foce ha un'ampiezza abbastanza rilevante.
I pescatori non mancano mai e in questo punto
pescheranno pesci che amano stare nel misto fra
acqua dolce e salata
|
Terminato
il pranzo siamo saliti un attimo verso Punta
Bianca, sperando in una apertura del cielo, cosa
che non c'é stata. A sx si vede la struttura
del Monastero Santa Croce. La costa di fronte
è quella di Marina di Carrara.
Un
consiglio: se decideste di replicare questo giro e
fermarvi a pranzo a Bocca di Magra, direi che forse
è meglio salire quassù prima di
pranzo!
|
Visto il
meteo non ci rimaneva che fare ritorno alla base
sul Fiume Magra
|
Il ponte
sul Fiume Magra ad Ameglia, poco più in
là la nostra base.
|
CONCLUSIONE
Fosse
stato un meteo migliore e trovato un pranzo dove
volevamo fare tappa, il giro avrebbe assunto altri
connotati, ma già così può
essere significativo. Certo non è da
prendere sottogamba, le salite ci sono e anche
ripide, ma questo è quanto si trova da
queste parti ed occorre
adattarsi!
|
buone
pedalate a tutti, Outside
|