Lombardia in bici
Lago di Garda
Ciclabile della Valtenesi
(BS)
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La Valtenesi é quella zona collinare che divide il Lago di Garda dalla Valsabbia. Su queste colline da sud a nord si snoda un bellissimo tracciato ciclabile con viste panoramiche sul basso lago di Garda. Ci si addentra poi fra boschi e colline coltivate con uliveti e vitigni, senza scordare il passaggio fra pezzi di storia di costruzioni medievali.


Fra gli alberi un pezzo di storia antica da visitare nei pressi di Padenghe



Pedenghe chiesa di Sant'Emiliano - Salò

Lunghezza
Diff.
Dislivello
Fondo
Percorso
Pend. med./max.
Panoramico
Fontanelle
Punti ristoro
mio Voto
23km
307
Asfalto
Cicl/Strad
2% - 8%
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Le colline della Valtenesi sono all'interno del tracciato che comprende un circuito ciclabile ad anello per 62km dove il tratto da Barcuzzi a Salò è la ciclabile della Valtenesi (report in oggetto) poi a seguire da Salò a Mazzano per 21km si pedala sulla Ciclabile Gavardina e per finire da Mazzano a Barcuzzi per 12km si é sul pezzo di Ciclabile che collega Brescia a Desenzano del Garda.



La mappa del percorso. Se vi dovessero uscire le indicazioni in "Miglia" è possibile convertirle in Km nelle preferenze di accesso al sito Garmin Connect una volta che si è registrati e scaricare la relativa traccia per il GPS. Per accedere al sito, selezionare "View Details", se si vuole registrarsi al sito, selezionare "Accedi".


IL PERCORSO

Per i primi 16 km seppur con frequenti strappetti che richiedono l'uso di una bici con il cambio, può essere adatto anche a famiglie con ragazzi, poi la discesa ripida verso Salò per 7,5km richiede bici con ottimi freni e lo sconsiglierei a ragazzi che facilmente si facciano prendere la mano scendendo a tutta, ovvero: meglio che siano ragazzi con la testa sulle spalle onde evitare possibili guai. Io escluderei ovviamente bambini piccoli al seguito.

Occorre anche aprire una parentesi, se scegliete di scendere a Salò poi dovrete anche preoccuparvi del ritorno che sono appunto 7,5km con un dislivello 274m da superare e punte al 12%, per cui l'alternativa che vi si pone davanti è proseguire verso la Ciclabile della Gavardina dove avrete 127m di dislivello da superare in 3,8km, più 50m di dislivello da farsi in 2,5km.

Rifornimenti idrici

La brevità del percorso, di certo non vi farà prosciugare la borraccia, comunque appena partiti da Barcuzzi sulla sx troverete una chiesa e di fronte ad essa panche e tavoli ed una fontanella. Un'altra fontana la si trova a Villa di Salò, sempre lungo la ciclabile.

Quale bici usare

Bici da corsa, attenzione però alla presenza di sassolini o sporco che ogni tanto si trovano, perchè dai campi i mezzi agricoli che fuoriescono li possono depositare sull'asfalto. La maggior parte abbiamo visto che utilizza MTB o bici ibride da trekking specie se si vogliono fare alcune deviazioni sullo sterrato.

Come si raggiunge

Essendo un percorso con vari punti di accesso, specie se si sceglie poi di fare tutto l'anello, ognuno potrebbe scegliersi la località che preferisce in funzione della sua provenienza.

Noi abbiamo scelto Barcuzzi che si trova a pochi chilometri dall'uscita autostradale di Desenzano



La Valtenesi



Lasciato Barcuzzi saliamo sulla via Benaco e ci dirigiamo a questo incrocio dove incontriamo subito un chiaro cartello che ci indica Brescia proseguendo diritti e la Valtenesi a dx. Se ci fate caso all'incrocio si scorgono altri pali con altri cartelli che con varie frecce e didascalie danno altre informazioni sulle varie direzioni.


Il proverbio dice: Chi ben incomincia è a metà dell'opera" Io direi anche che se già all'inizio del percorso mi trovo di fronte a simili dettagliate informazioni, il resto del percorso sarà proprio una passeggiata e posso anche spegnere il GPS!

Sono ormai diversi anni che bellitaliainbici pedala su ciclabili e percorsi ciclabili con oltre 160 pubblicazioni e questa é la prima volta che trovo indicazioni chiare e precise !



Anche se si arriva ad un bivio oltre ad esserci un palo con la freccia, però in questo caso coperto dalla vegetazione, in aiuto c'è anche una freccia bianca dipinta sull'asfalto!

Poco dopo la partenza, sulla sx incrocerete questa chiesa e di fronte ad essa un'area di sosta con panche e un tavolone in pietra levigata oltre ad una fontanella per le borracce.




Una apertura fra la vegetazione fa vedere porzioni di paesaggio sul lago di Garda anche se coperte da foschia.

In effetti avevo programmato questo giro in funzione anche del meteo che lo davano buono, ma giunti qui dopo un centinaio di km ci siamo ritrovati con questo cielo! Abbiamo confidato nelle previsioni e intrapreso comunque il percorso da esplorare. Alle spalle di roby sul lago si distingue la striscia di terra della penisola di Sirmione mentre il cielo sembra più quello del diluvio universale!

In mezzo alla campagna verso il lago notiamo delle vecchie case

Notiamo uno stradello con una sbarra da superare, ma poi vedendo arrivare un'auto sulla strada accanto ai cipressi, decidiamo di proseguire e andare a vedere di cosa si tratta, passando da dove è arrivata l'auto.


Arrivati sul posto, ci troviamo nei pressi di Padenghe. Troviamo questo nucleo di abitazioni con la chiesa di Sant'Emiliano, di periodo romanico XI-XII sec. Questo è il lato nord con l'abside e il campanile a vela, probabilmente aggiunto a posteriori visto che è in mattoni e non in pietra come il resto dell'edificio.


Il lato est prospiciente al lago, a fianco della chiesa sul lato sud è attaccata questa costruzione rurale, senza dubbio di epoca più recente.



Di fronte alla chiesa, fra gli alberi, si apre una veduta sulla penisola di Sirmione...


... mentre verso nord-est appare la sagoma di un castello

Si tratta del Castello di Padenghe

Lasciamo la pieve di Sant'Emiliano e proseguiamo sulla ciclabile dove all'altezza della cappelletta si svolterà a sx


Il Castello di Pedenghe

Il Castello di Pedenghe risale al X sec ma con rifacimenti eseguiti fra il XIII e XIV sec. All'interno delle sue mura racchiude un piccolo borgo con alcune case divise fra il vicolo centrale e due laterali oltre ad uno posto sulla parte opposta dell'ingresso che li raccorda. All'ingresso si trova una torre alta 20m a pianta quadra con ponte elevatoio. Il Castello era dotato anche di fossato perimetrale successivamente interrato.

Arrivando al castello si scorge la torre rotonda. Alla sua dx nella parete a fianco sul lato nord-ovest si scorgono delle feritoie, proprio di fronte alla rampa che poi termina nel vuoto. Penso che un tempo vi fosse un accesso anche su questo lato con un ponte levatoio. Ingresso successivamente murato.




La torre a sezione quadra fa da ingresso alla cinta muraria, un tempo qui c'era il ponte levatoio. Sul muro a dx si vede un arco che dà l'accesso ad un cortile...

...questo cortile. Nell'angolo la porta dà l'accesso alla torre rotonda. Di fronte si vede la grande apertura con volta ad arco e con le due feritoie superiori, quelle che ho pensato servissero ad un altro accesso con ponte levatoio successivamente murato. In effetti non saprei a cosa altro pensare per quella enorme apertura.

Osservando le pareti potete vedere i numerosi scassi rettangolari fra le pietre. Un tempo questi scassi servivano alla costruzione dell'edificio in quanto vi si conficcavano dei pali che a loro volta facevano da sostegno a delle assi come siamo abituati oggi a vedere in un ponteggio durante la costruzione di una casa, solo che in questo caso i ponteggi erano autoportanti.

C'è però da fare un'altra osservazione, se notate, le aperture sulle mura che danno sulle feritoie di osservazione verso l'esterno, sono posizionate ad altezze troppo elevate da terra.

Questo significa che il cortile non era nudo come lo si vede ora ma molto probabilmente al suo interno vi erano degli spalti costruiti in legno, gli stessi scassi rettangolari nelle pareti sarebbero potuti servire per fissare dei pali per fornire appoggio per creare strutture coperte in legno o ad esempio vani per le guarnigioni.

Sono mie supposizioni, naturalmente!


L'ingresso al borgo nel vicolo centrale, a sx e a dx di questo se ne trovano altri due.



Essendoci poco spazio fra le cinta murarie del castello, anche sui vicoli venivano costruite delle case lasciando sotto di esse i passaggi, anche se queste soluzioni mi sa che appartengono più a qualche secolo dopo la costruzione del castello



Osservando da vicino la struttura del muro a sostegno della casa, dietro il lampione, si può vedere un contrafforte, il che fa pensare che proprio moderna questa soluzione non lo sia ma appartenga al periodo del Rinascimento.

Devo dire che fa una strana sensazione essere dentro fra queste mura con queste poche case che danno l'idea di come poteva essere la vita in quegli anni in questo piccolo borgo che per forza di cose doveva essere autosufficiente in caso di assedio.


Questa é la parte finale del vicolo centrale e qui si vede che le abitazioni sono rimaste quasi intatte come all'origine, salvo, come sempre, modifiche alle aperture esterne. Come si può osservare, in primo piano, c'era un portone ad arco di volta è stato murato e ridotto a far posto ad una più recente porta rettangolare con architrave.

La pavimentazione del vicolo è in sassi, più attinente all'origine. In fondo dove si vede l'arco si trova un altro vicolo che scorre lungo le mura e mette in collegamento il vicolo centrale agli altri due, uno posto a dx e sopra l'abitato e l'altro posto a sx sotto l'abitato.

Di fatto l'abitato e il castello stesso sorge su un semi pendio della collina. Questo immagino sia stato voluto per agevolare lo scarico delle acque meteoriche o di consumo utilizzate nel borgo. Vi ricordo che un tempo le fognature non esistevano ed era in uso fare i vicoli con in centro un piccolo canale dove defluivano per naturale pendenza i vari reflui liquidi.

Nella foto sopra è possibile vedere una striscia lungo il centro del vicolo, che poteva essere il segno del canale di scolo poi successivamente chiusa (ipotesi)


A sx il vicolo che scende da quello centrale costeggiando le mura, mentre a dx il vicolo più basso che costeggia anch'esso il perimetro della mura.

Anche in questa foto si può osservare che le originali aperture delle finestre fatte ad arco di volta, sono state murate per far posto a delle finestre rettangolari con architrave.

Sul muro a dx invece una finestra è stata conservata come in origine con l'arco di volta e la caratteristica imposta esterna.


In una feritoia posta lungo il muro di cinta si apre un panorama sul lago di Garda verso Desenzano.

Ovviamente nelle costruzioni medievali non esistevano le travi in cemento armato e il soffitto dei sottopassi, ovvero il sostegno del pavimento della casa sopra era realizzato con delle robuste travi.

Anche qui in mezzo al vicolo si vede la traccia di quello che probabilmente un tempo fosse il canale di scolo dei liquami.


Usciti dal sottopasso ci si ritrova all'ingresso con la torre che lo sovrasta.

Già che c'ero sono andato a concludere la visita perlustrando il terzo vicolo, quello posto più in cima e qui a ridosso delle mura in posizione più soleggiata vi trovo degli orti.

Accennavo prima al fatto che questa piccola fortificazione doveva essere autonoma in caso di assedio e il fatto di avere un pezzo di terra coltivato ad orto è un ulteriore segno di come poteva essere organizzato questo minuscolo borgo.


Da quassù si gode anche di una vista panoramica sul lago, tutto sommato mi sa che non se la passavano poi neanche tanto male i suoi abitanti!

Qui finisce il vicolo superiore e si va ancora a terminare nel vicolo che scende contro le mura


Si imbocca ancora il vicolo centrale e si ritorna all'ingresso sotto la torre. Che dire; affascinante questo piccolissimo borgo, tutt'oggi ancora completamente abitato, solo che c'è un disappunto: Gli abitanti ci portano dentro le loro auto, il che stride un po' con il contesto medievale del borgo. Volutamente non le ho fotografate!


All'uscita questo è il panorama, il meteo pare lentamente stia andando a migliorare.





Proseguiamo la nostra pedalata su questa bella ciclabile ed ancora altri cartelli ci accolgono dando le loro precise indicazioni.

Oltre a fare un plauso alla Provincia di Brescia, che se lo merita veramente, gradirei che altre Province o enti comunali prendessero esempio da questo percorso a riguardo della segnaletica che hanno approntato.

Il mio augurio è che venga adottata come riferimento da chi fino ad ora ha affrontato il tema in mille modi differenti il più delle volte con scarsi risultati sia sul piano estetico che in quello funzionale.

Lasciato il lago ora ci si inoltra fra le colline e i terreni coltivati...


... ma benché spersi fra le colline i rassicuranti cartelli che ti indicano il percorso non ti fanno sentire solo come può accadere in altri percorsi dove giunti a dei bivi si spera sempre di incontrare qualche persona che possa sciogliere il dubbio su dove proseguire! Da notare che sotto a 50m si trovano altri cartelli!


Questo e il bivio che si vedeva dalla foto sopra, in questo caso se non ci fossero stati i cartelli sicuramente si sarebbe proseguiti diritti, qui è ovvio che chiunque avrebbe messo il cartello con la freccia, già, ma vi dico che in nessun altro percorso ho trovato anche questo cartello che mi indicasse in che Comune mi trovassi e a che distanza fossero le varie località, sia proseguendo o volendo tornare indietro.
Aggiungo un'altra nota a parte su questa già splendida e completa cartellonistica: Ovvero parliamo di sicurezza o soccorso lungo il percorso.

Potrebbe essere che uno si senta male o si faccia male cadendo dalla bici, chi per caso passasse di lì allertando i soccorsi avrebbe vita facile se ogni palo o cartello riportasse un numero progressivo poi mappato su una carta topografica in possesso nei centralini dei centri di soccorso.

Questo tipo di indicazioni le ho trovate su un percorso lungo la spiaggia di Cala Violina in Maremma e trovo che queste indicazioni siano molto utili per chi debba prestare un eventuale tempestivo soccorso.

Come dire; si è fatto trenta con le indicazioni, bene facciamo un qualche cosa in più.

Rammento che molto spesso sulle ciclabili sono posti anche "panettoni", sbarre, pali dissuasori, tornelli, per evitare che altri veicoli vi possano accedere e quelli di un eventuale soccorso poi come farebbero ad accedervi? con l'elisoccorso?

Fino ad ora non mi è mai capitato di sentire nulla di simile, ma forse è meglio pensarci prima che possa succedere.

Si prosegue fra vigneti, quasi tutti di uve rosse


Dopo essere sbucati a fianco di una provinciale in località Sincetta vicino a Polpenazze , in alto, scorgiamo un cannone da campagna con una targa dell'Associazione Nazionale Artiglieri d'Italia sez. Polpenazze.



Saliamo sopra Polpenazze

Qui riacquistiamo la visuale sul lago, anche se ancora offuscata


Passiamo fra vecchie mura e la casa di fronte mostra una traversa in pietra con scolpita una data del 1639

 

 

Usciti da Polpenazze la ciclabile prosegue fra i colli e in cima a uno scorgo fra le cime degli alberi un campanile. Decidiamo di andare a curiosare. Saliamo una ripida salita lastricata che scopriamo porta al cimitero. Di fronte e sopra ad esso,più sopra, troviamo questa chiesa


Si tratta di una chiesa romanica

A quanto pare questo percorso passa attraverso la storia

Dopo questa breve sosta si riparte. Tra l'altro la chiesa è nascosta tutt'intorno da cipressi, per cui è anche difficile vederla da sotto.

In cima alla collina un residence a Castrezzone di Muscoline loc. Cassaga.

Si prosegue ancora fra boschi, vitigni, prati e colline


roby è in avanscoperta fra gli alberi

 

Si passa davanti a un Centro Ippico

Ancora boschi e vitigni sempre di uva nera

Fra i vitigni e il bosco passo sotto anche ad un fico, peccato che siano rimasti solo quelli ancora da maturare! roby nemmeno se ne accorta, io si, forse perchè da bambino i miei avevano una pianta e i fichi, quelli che non sarebbero arrivati a maturazione, finivano spesso nei nostri tirasassi!

Stare in mezzo alle colline con pochissime case attorno se non quelle coloniche e tutto verde intorno, ci fa dimenticare la nostra pianura ormai maltrattata e sfigurata dalla cementificazione selvaggia.

Naturalmente c'è anche chi va a cavallo, visto il maneggio vicino


Il continuo susseguirsi di curve fra le colline, fa sempre cambiare il paesaggio di fronte. Ora appaiono anche i monti sullo sfondo



Le prime avvisaglie dell'autunno sono alle porte, le chiome degli alberi incominciano ad assumere tonalità differenti con qualche punta di rosso.




Questa Valtenesi ci sta veramente piacendo! Non ci stanchiamo mai di guardarci attorno.

Una breve discesa e ci appare un laghetto. Fa parte dei laghetti di Sovenigo

Alcuni di essi sono tappezzati di fiori di loto

 

Vale la pena fare una deviazione, tanto si trovano ad un centinaio di metri dalla ciclabile

Fior di loto aperti e boccioli pronti a schiudersi



Proseguiamo salendo sulla collina. Vi rammento che questo percorso è un continuo saliscendi anche con brevi ripidi strappi. Da quassù si può godere della distesa dei fiori di loto.


Fate attenzione, perché ci sono solo un paio di punti fra il fogliame dove si possono scorgere i laghetti



Ed ora si va in discesa nel fitto bosco. Attenzione perchè più avanti la discesa si fa ripida attorno al 12%.

Questo è un po' il punto di non ritorno, della serie che se scendete a Salò e volete fare ritorno, sempre su questo percorso, poi vi tocca la dura salita!



Si arriva in vista del Lago di Garda e di Salò

Basta seguire gli onnipresenti cartelli per venire guidati alla meta. A fianco una bella fontana con dietro una vasca ornamentale

Pesci rossi una tartaruga acquatica e ninfee

 

Decisamente carina come idea

La frazione "Villa di Salò"

E ora in discesa panoramica verso il lago di Garda

Una bella panoramica su Salò, ci è andata bene che il meteo che non è peggiorato.

Il cartello è eloquente qui finisce la ciclabile. Occorre proseguire per un centinaio di metri sulla strada, poi sulla vs. dx troverete delle serre. Dove finisce quella con il tetto ricoperto di telo verde fate attenzione che dovrete svoltare a dx dove troverete il solito cartello marrone.

A fianco del cartello dove si interrompe la ciclabile trovate anche questa chiesa

Io purtroppo questo cartello non l'ho visto e abbiamo proseguito lungo la strada normale per raggiungere il centro, come da traccia pubblicata.

Ho dovuto prendere in prestito una foto da Google Street per farvi vedere dove svoltare.

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Noi proseguendo siamo infine arrivati sulla passeggiata lungo il lago, attenzione bici a fianco è vietato pedalare in bici!

Da qui una bella vista sul porto e sullo sfondo il centro di Salò

Ne approfittiamo per sgranchirci un po' gambe e fondoschiena e guardarci attorno se c'è qualche ristorante che ci aggrada


E' passato mezzogiorno e un po' di fame si fa sentire, roby osserva delle papere in acqua, non so se le pensa arrosto!


Le barchette a vela della scuola di vela della canottieri sono pronte per salpare



Questo ponte passerella passa accanto al circolo Cannottieri Garda Salò



Ed è proprio qui dove abbiamo deciso di fermarci a pranzare,scelta premiante perché abbiamo pranzato veramente bene, buon servizio e prezzi onesti e di questi tempi....


Calmierato lo stomaco possiamo riprendere il nostro viaggio perlustrando a piedi Salò. Un po' di barchette a vela; un vecchio sogno per me ormai tramontato da anni !


Sullo sfondo la colonna con il leone di San Marco, come si sa ovunque i Veneziani arrivavano il loro bel leone alato da qualche parte faceva bella mostra di sé, anche se a dire il vero questo è enorme in raffronto a quello trovato sul pennone sull'isola di Pellestrina durante questo report




Una bel lungo lago e tenuto bene. Finalmente un bel sole che riscatta la fredda mattina che ci è capitata all'inizio del nostro giro.


Il bel sole trasforma i paesaggi in cartoline



Con gli ambienti lungo lago ben curati, ovunque è un bel vedere


E a proposito di bel vedere, una icona degli anni 70', la Ferrari dei motoscafi, un pregevole esemplare di Riva Acquarama Special, un made in Italy famoso in tutto il mondo. Questo esemplare ad esempio può raggiungere quotazioni di 650.000 Euro

La barca sfiora i 9m di lunghezza e può arrivare a 74km/h spinto da due motori entrobordo a benzina da 350HP



Il centro di Salò



Per tornare a Desenzano, in alternativa, penso si possa anche prendere il traghetto ed è previsto anche il trasporto bici


Sotto questi bei portici, osservando le pietre ormai levigate da secoli di calpestio ne avranno visto senz'altro delle belle!




Ci inoltriamo in una via posta dietro il lungo lago




Emblematica foto, il patrono di Salò che osserva un dipinto sul muro




Usciamo verso la porta dell'orologio. La nostra visita a Salò termina qui. Ora c'è da affrontare il ritorno in ciclabile sulla Gavardina, al prossimo report.


 

CONCLUSIONE

Una ciclabile che merita veramente, sia per i paesaggi e i luoghi attraversati ma anche perchè può mostrare significativamente come devono essere strutturati i segnali sulle ciclabili e chi ne ha il dovere dovrebbe passare di qui per acquisire come farlo in modo corretto ed efficace!

 

buone pedalate a tutti, Outside

Un foto racconto di Cadore designer © 2013
pagina creata:2-09-2013
ultimo aggiornamento: 13-08-2015
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