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in bici Alta Valtellina da Tola al Passo dell'Alpe |
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Alta
Valtellina. La valle in primo piano è la Val
di Rezzalo e come idea iniziale la si sarebbe
dovuta attraversare per chiudere l'anello, cosa che
non è stata possibile.
Il
tracciato parte da Tola in Valdisotto, passa da
Bormio e prosegue verso Santa Caterina Valfurva
salendo poi sulla strada del Gavia che però
si abbandona a circa 2,5 km dal Passo Gavia
deviando a dx su sterrata per il Passo dell'Alpe
per poi scendere in Val di Rezzalo e chiudere
l'anello facendo ritorno al punto di partenza di
Tola. Presenti
nei Comuni attraversati Senza
dubbio una buona MTB front o full
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Questo di
fatto è stato il secondo tentativo in due
anni per cercare di effettuare il giro ad anello
passando per la Val di Rezzalo ma anche quest'anno
ci è andata buca! Per quanto
riguarda la salita al Passo del Gavia qui potete
reperire altre
informazioni Mentre per
il tentativo dell'anno scorso su percorso
alternativo in fuoristrada il report
lo trovate qui Quindi come
scritto non entro nel dettaglio spiegando il
percorso da Tola in Valdisotto sino a Santa
Caterina Valfurva visto che è già
stato trattato in passato. Era
metà Ottobre e il meteo prometteva giorni
sfavillanti ed in effetti non poteva esserci una
giornata migliore per affrontare il giro che oramai
avevo sul promemoria da troppi anni e a cui
già l'anno scorso avevamo dovuto rinunciare
strada facendo. Da Tola
siamo partiti per la vicina Bormio passando in
ciclabile davanti a Santa Lucia a sx nella
foto. Sullo
sfondo a sx è il Monte delle Scale,
(vedi
report)
mentre a dx è la Cima di Reit, la montagna
di Bormio.
Lasciato
Bormio anziché procedere sulla ciclopedonale
fatta l'anno scorso, per accorciare i tempi
nonché la fatica abbiamo preferito fare la
strada normale che sale a Santa Caterina Valfurva e
ad Uzza, già che c'eravamo, siamo passati a
salutare Fabiano Bertolina che l'anno scorso ci
aveva fornito indicazioni sul percorso alternativo
per Santa Caterina Valfurva. Qui invece ci stava
indicando un possibile percorso in Val
Zebrù, naturalmente me lo sono
segnato! Da lui
è possibile noleggiare delle bici anche a
pedalata assistita ed inoltre offre dei servizi di
Taxi bike intesi nel potervi portare ad un
determinato punto. Ad esempio: per chi effettua
Down Hill oppure semplicemente per accorciare un
giro che altrimenti risulterebbe troppo
impegnativo, oppure per il recupero in caso di
guasti alla bici o inconvenienti fisici. Questo
è il numero da tenere nel caso se ne
presentasse la necessità: 328 7654951
ovviamente se foste nella sua zona
operativa.
A
Sant'Antonio, mentre lei era impegnata a fare
qualche scatto io controllavo la mappa e il
dislivello ancora da fare e già che ci
eravamo fermati abbiamo fatto sosta per un panino,
ci eravamo alzati presto e c'era già un po'
di fame Questa
volta a dispetto dell'anno scorso quando siamo
saliti a Santa Caterina da Sant'Antonio sulla
sterrata nei boschi, abbiamo fatto molto più
in fretta ad arrivare. Sullo
sfondo la valle che porta al Rifugio Ghiacciaio dei
Forni Affrontando
i primi tornanti della strada che sale al Passo
Gavia, si apprezza meglio la valle verso il
Ghiacciaio dei Forni, uno degli emblemi che
mostrano quello che è lo sconvolgimento
climatico dei nostri tempi, con il costante e
veloce ritiro dei ghiacciai che a meno di un
prossimo periodo di glaciazione ben presto dei
ghiacciai ci rimarrà il ricordo in
cartolina, senza contare le conseguenze che ne
deriverebbero! Come
scrivevo all'inizio siamo incappati in un Ottobre
con giornate che non si vedevano così belle
da anni. Sia il
Passo Gavia che il vicino Passo dello Stelvio
richiamano sempre turisti da ogni dove e con mezzi
di ogni tipo!
La giornata
metteva in risalto l'autunno con i suoi sgargianti
colori
Uno sguardo
a sx verso i Forni offre in centro la cima del
Monte Pasquale e a dx dietro esso il Monte
Cevedale Benché
questa strada l'abbia già percorsa alcune
volte, ogni volta non può che lasciarmi
incantato. La cima a sx con neve è il Pizzo
Tresero alla sua dx la Punta Segnale poi, sotto la
scia dell'aereo, il Colle Placido ed in fine in
mezzo alle montagne la Punta della
Sforzellina Ditemi se
non possono lasciarvi incantati questi scorci dalle
tinte sgargianti. Il bello di
una strada a tornanti è che ti permette in
modo alterno di avere a disposizione panorami a
360° e non è cosa da poco in questi
ambienti!
E di fatto
la strada pur salendo, qui ritorna sopra Santa
Caterina Valfurva o meglio, a ridosso dei prati che
d'inverno con la neve si trasformano nelle piste da
sci. Infatti le baite che si vedono sono proprio in
mezzo alle piste. Sempre
dallo stesso punto proseguendo a dx con lo sguardo
si arriva a vedere i Forni ed ancora una volta la
cima del Monte Pasquale e a dx dietro esso il Monte
Cevedale All'ultimo
tornante una simpatica rappresentazione "artistica"
che in pratica vi segnala che andando avanti
è possibile praticare nelle rispettive
stagioni gli sport sugli sci e sulle
bici Il passo
Gavia era chiuso nel versante Bresciano per dei
lavori di manutenzione stradale, per cui anche su
questo versante le auto si trovavano una bella
sbarra e costrette a fare il dietro
front Una sbarra
che però non ci avrebbe fermato, mi spiace
per loro che erano giunti dalla Germania Per quanto
le auto fossero basse da terra, non potevano di
certo passare sotto la sbarra! Superata la
sbarra in pieno controluce avevamo la visione della
Cima di Gavia 2987m & A circa 2,5
km dal Passo Gavia si incontra la Valle Dell'Alpe
con la sterrata che sale al Passo
omonimo. Qui ci si
trova a 2300 m e per arrivare al Passo dell'Alpe
mancano 2,2 km con 174m di dislivello La strada
sterrata inizia subito con una salita decisa per
poi alternare pendenze più dolci a strappi
più decisi anche al 25% Lei stava
iniziando la salita, prima ha voluto vedere come mi
comportavo io. A dx si vede la strada che continua
la salita verso il Passo Gavia. In centro
l'onnipresente Pizzo Tresero che è un po' la
montagna sempre visibile in Valfurva A sx fa
capolino il KÖnigSpitze,
poi a seguire il Monte Pasquale il Monte Cevedale e
il Pizzo Tresero
Questo
enorme masso erratico non so se è capitato
di proposito per intonarsi con il profilo delle
cime sullo sfondo!
Sotto la
Cima del Gavia alcuni tratti sono alquanto ripidi
ma più che altro con il fondo irregolare e
smosso dove la trazione alle volte
manca.
Sullo
smosso una Fat bike si sarebbe trovata meglio con
le gomme da 4 pollici, ma poi avrebbe pagato pegno
sui lunghi tratti asfaltati fatti per arrivare sino
a qui. A sx
già si intravedeva la sella del Passo
dell'Alpe
Era arrivta
anche lei sul tratto smosso e ripido ma
...
... ma un
inconveniente alla bici la lascia a piedi
nell'affrontare le salite! A piedi a
un passo dal Passo dell'Alpe non è stata per
nulla una cosa simpatica!
Per il
secondo anno consecutivo siamo stati respinti dalla
montagna, anche se lei in effetti non aveva nessuna
colpa con una giornata così
splendida. Dopo 30 km
di salita a quota 2363 m abbiamo dovuto fermarci
ancora una volta e girare le bici. Stavo indicando
il Passo dell'Alpe a soli 1100m di
distanza!
Un ultimo
sguardo al punto dove eravamo arrivati e verso il
Passo dell'Alpe che oramai stava diventando una
questione da farsi il nodo al fazzoletto e da
rimandare dopo il prossimo disgelo! Questo
inaspettato guasto ci ha scombussolato i nostri
piani. La soluzione più indolore per noi era
quella di rifare la strada dell'andata che sarebbe
stata tutta in discesa
Mestamente
stava scendendo sul tratto dove ha dovuto
fermarsi.
Non
rimaneva altro che aspettare con calma che
scendesse ed in tanto fare le ultime foto ricordo
della spedizione Per quel
giorno basta salite, solo discese! Ci siamo
lasciati alle spalle la Valle dell'Alpe per
rituffarci sull'asfalto della strada del Gavia,
l'altro Gavia dovrà attendere
ancora
Ancora i
tornanti da fare ma questa volta in veloce discesa
con il panorama a iosa che intanto ci faceva un po'
scordare l'amaro in bocca.... Così
alla vista delle prime baite e leggendo l'edicola
abbiamo visto che c'era un rifugio, per cui
prudentemente ho lasciato lei accanto al cartello
andando a vedere se era aperto, visto che la
stagione estiva era oramai terminata e tanti
esercizi erano già chiusi. Per nostra
fortuna era aperto e ben presto abbiamo fatto
sparire l'amaro in bocca davanti ad un abbondante
piatto di orecchiette fatte in casa ... già
perchè la proprietaria nonostante fosse qua
da trent'anni le sue radici pugliesi le ha
mantenute anche se introducendo un ottimo strudel
ha deviato di un migliaio di km dai dolci tipici
pugliesi. La location
era del tipo: Cosa volere di più? A
metà Ottobre a 2000 m ci siamo concessi un
pranzo all'aperto con vista extra
panoramica Sparita la
bocca amara e ben rimpinzati, non rimaneva che
tornare alla base Qui fra
qualche mese con le piste innevate, fermarsi in
mezzo alla pista sentireste urlare:
Pistaa! Prima di
far ritorno al campo base in Valdisotto, una breve
visita a Bormio Visto che
era forse la quarta volta che passavamo davanti
alla Chiesa Parrocchiale dei Santi Gervasio e
Protasio questa volta abbiamo dato un'occhiata al
suo interno Chiesa di
origini antiche datata 824, solo che nel 1630 venne
completamente distrutta dagli Spagnoli e quello che
vediamo oggi è stata un ricostruzione
terminata nel 1641.
Il
proverbio dice che non c'è il due senza il
tre, mi auguro che la volta prossima si riesca a
terminare questo giro senza una ulteriore battuta
d'arresto. Ho compreso che la Val di Rezzalo vuole
essere schiva, del resto alzi la mano chi di voi la
conosce o vi è mai stato. Inutile
dire che la parte fatta sino ad ora non lascia
dubbi per la sua bellezza, mi auguro che sia
altrettanto la sfuggente Val di Rezzalo! |
buone
pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:06-11-2017 ultimo aggiornamento: 20-07-2018 Percorsi Ciclabili- torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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