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Da Sanremo a Rocchetta Nervina (IM) |
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Dal nostro
punto di partenza ad ovest di Sanremo si prosegue
sulla costa per poi addentrarsi nella Valle Nervia
salendo in costa sino ad arrivare a Rocchetta
Nervina. Il rientro invece è fatto sul fondo
valle. L'altimetria
dell'intero percorso, Rocchetta Nervina si trova al
33° km
Da
Sanremo si percorre la ciclopedonale sino a
Ospedaletti dove si devia salendo sulla strada S.S.
Aurelia sino ai pressi di Bordighera per poi
deviare verso Vallecrosia in direzione Camporosso
dove si abbandonerà il fondovalle per salire
e percorrere la Strada panoramica SP69 degli
Olandesi al cui termine si inserisce nella SP68 che
porta a Rocchetta Nervina. Lungo
il percorso si trovano alcune fontanelle a lato
ciclopedonale o sulle strade. Una bici
qualsiasi purché dotata di buon cambio e
buoni freni. |
Ho ritenuto
inutile inserire foto e spiegazioni per arrivare in
Valle Nervia, ad esempio potreste prendere visione
dell'inizio di questo
report Qui si
è sul ponte che attraversa il Torrente
Nervia nei pressi di Camporosso Una bella
vista sulla Valle Nervia. L'abitato che si vede
è Camporosso mentre sullo sfondo la cima con
sopra le nuvole é il Monte
Torrage. A
Camporosso si lascerà il fondo valle e si
prenderà la strada in salita verso la
collina a sx Sopra il
lampione in fondo sulla collina si trova il
Villaggio Uliveto che si trova sulla Strada degli
Olandesi
Superato il
ponte si svolta a dx mantenendosi sulla ciclabile.
A fianco un paio di ciclisti alle prese con una
foratura. Il viadotto
che si vede a sx sullo sfondo è quello
dell'Autostrada Genova-Ventimiglia
Arrivati a
Camporosso un facile riferimento, sulla dx il
Centro polivalente dedicato a Giovanni Falcone e a
sx il semaforo dove si dovrà
svoltare. Dopo aver
lasciato la ciclopedonale e attraversato la strada,
si prenderà la strada in salita che altri
non è che la Strada degli
Olandesi Dopo aver
superato la zona residenziale sulla collina di
Camporosso, ci si dirige verso il Villaggio Uliveto
che si vede spuntare fra la rigogliosa
vegetazione.
Su questa
strada nei giorni feriali il traffico è
pressoché assente avendola fatta un paio di
volte, poi non posso dire altrettanto per i giorni
festivi. Come si
avanza e si inizia a salire i panorami incominciano
ad allargarsi verso i monti circostanti. Una
panoramica sulla Val Nervia, in basso a dx si
può vedere il ponte sul torrente Nervia che
abbiamo attraversato, in centro alla foto è
Camporosso e a sx la collina che abbiamo
scalato. Per
raggiungere Rocchetta Nervina si potrebbe anche
passare dal fondo valle, cosa che faremo al
ritorno, ma farlo dalla Strada degli Olandesi
è tutta un'altra cosa! Questa
invece é la vista verso Bordighera, il mare
e l'inizio della Valle Nervia Salendo la
Strada degli Olandesi offre nuovi panorami,
apprezzati ulteriormente dalla bella
giornata.
In basso a
dx si scorge il Villaggio Ulivo, la strada gli
passa sopra Il
perchè abbia voluto scegliere di percorrere
questa strada anziché il fondovalle per
raggiungere Rocchetta Nervina penso sia eloquente
dopo aver visto questi panorami che spaziano sino
al monte
Ceppo
all'estrema dx nella foto. Proseguendo
si passa davanti ad un paio di bunker ricordo
dell'ultima guerra, di fatto il confine Francese in
linea d'aria dista circa 7km ma è alle
spalle di questi bunker per cui non so che funzioni
possano aver avuto. Senza alcun
dubbio poter pedalare su una strada senza traffico
e per di più panoramica penso sia la scelta
migliore da poter fare Naturalmente
potendo scegliere c'è sempre qualcuno che si
è costruito la sua casa in un bel punto
panoramico con vista mare e monti!.. ... e dopo
la curva un bel oliveto
Ho scritto
in precedenza che questa strada l'avevo già
percorsa, però sino a questo bivio dove
avevo svoltato a sx in questo
report. La strada
al bivio sale verso Ciaixe per poi scendere in Val
Roia vicino a Ventimiglia
Non mancano
i tratti boschivi ed ombrosi
Ancora
un'ampia panoramica che raggiunge Vallecrosia e il
Mare
Ogni tanto
qualche sasso scende dalle coste delle montagne
dove le rocce sono più friabili
Un altro
bivio dà le indicazione per altre frazioni
che si trovano verso la Val Roia al di là
del crinale che la separa dalla Valle
Nervia Un
ingrandimento della foto sopra che mette in
evidenza una estensione di vigneti ed oliveti in
cima alla collina, coltivazioni possibili dal clima
favorevole che come si vede nonostante la vicinanza
al mare mostra una natura rigogliosa dove il verde
non manca.
E visto che
il verde è rigoglioso non manca chi lo tiene
in ordine
Proseguendo
si arriva a vedere sotto nella valle il Comune di
Dolceacqua, oltre al solito corollario di monti
sullo sfondo. Oramai la
diffusione degli agriturismi o B&B non mancano
anche da queste parti Questa
è una zona vocata alle vigne, in particolare
questa è una delle zone del Rossese di
Dolceacqua E da uno
squarcio fra la vegetazione ecco apparire nel
fondovalle Dolceacqua sovrastata dal suo castello.
Sotto la nuvoletta a sx si trova la cima del
Monte
Ceppo Dolceacqua
è caratterizzata dal borgo vecchio posta ai
piedi del castello sulla sponda sx del torrente
Nervia, mentre sulla sponda dx c'è la parte
più recente. In mezzo si trova il vecchio
ponte ad unire i due borghi.
Dopo 27,5
km dalla partenza si arriva ad un altro incrocio
dove a sx passando per Verrandi si scende in Val
Roia e da lì a Ventimiglia. Questa
è anche la Cima Coppi del giro a 431m di
quota. Subito dopo
l'incrocio una bella discesa di 4,4km al 5,6%
arriva ad intercettare a valle la strada SP68 che
sale da Dolceacqua verso Rocchetta Nervina che si
vede qui in centro alla foto.
La SP68
affianca il corso del Torrente Barbaira che forma
delle pozze fra il fondo roccioso In vista di
Rocchetta Nervina, meta quasi raggiunta
Il primo
impatto quando si arriva è di chiedersi:
Tutto qui? Ancora
qualche centinaio di metri poi la strada termina in
una piazza In pratica
la piazza si trova a ridosso del Torrente Barbaira
e l'unico punto di accesso al borgo storico
è attraverso il ponte in pietra. L'accesso
ovviamente è da farsi rigorosamente a piedi
essendo un borgo medievale dove non erano di certo
previste la circolazioni delle auto. A sx della
casa di colore rosa un vicolo porta alla zona delle
piscine naturali formate dal torrente Dopo aver
parcheggiato le bici abbiamo gironzolato a piedi.
Sull'altra sponda sopra gli archi in pietra si
trova una bella passeggiata dotata di lampioni e
collegata alla porta sud
Il bel
ponte in pietra che dà l'accesso al
borgo
Ma come
scritto sopra, prima di addentrarci nel borgo si va
a curiosare alle piscine, cani non
ammessi! Qui il
torrente nel corso degli anni si è ricavato
delle pozze fra le rocce, dove c'è chi fa i
bagni alternativi al mare che dista solo una decina
di km.
Risalendo
il corso del torrente se ne trovano altre che
lasciamo a voi il compito di esplorarle dal
vivo Noi ci
siamo limitati ad osservarle da lontano Dietro
front, si passa alla visita del borgo sviluppato
attorno al corso del torrente.
Si prende
quindi il ponte in pietra per portarsi sull'altra
sponda del torrente
Il borgo
è sviluppato in verticale e in certi punti
le case hanno anche cinque piani pur se quasi tutte
sono abitazioni costruite con pietre
Quando lo
spazio a disposizione è poco non c'è
altro modo che costruire in verticale
Naturalmente
le abitazioni migliori sono quelle ai piani alti
dove godono di maggior luce e salubrità e
questo lo capirete più avanti. A sx si
può scorgere la porta ovest che dà
accesso al borgo medievale. Come in
tutti questi borghi costruiti con pietre dove non
esiste un fazzoletto di terra, si ovvia a questo
con fiori e piante in vaso. A sx la
porta che dà accesso al borgo Come si
potrà vedere si è sfruttato ogni
spazio Questa
è una chiesa ma già spunta vicino al
lampione un altro campanile. Come si vede
c'è un corollario di vasi con piante e
fiori. La
pavimentazione è quasi ovunque in porfido.
Come si può notare alcune zone possono
rimanere in ombra perenne e talvolta lo si nota dal
fatto che anche a terra c'è del verde che
caratterizza zone umide. Dove
c'è il cerchio a terra una piccola
concessione a un po' più di
spazio Il motivo
dello spazio è la presenza della
cinquecentesca chiesa parrocchiale di Santo
Stefano, anch'essa incastonata fra le
case. Ma visto
che la concessione agli spazi era un lusso, qui si
ritorna alla normalità "ristretta" dove il
sole fa fatica a lambire le case se non quando si
trovasse allo zenit. Se va meglio per i piani alti,
per quelli a terra c'è poca speranza di
avere una casa luminosa! Un altro
slargo dove in modo caotico si sono innalzate le
abitazioni con un intreccio di proprietà
riconoscibili dai numeri civici accanto alle
porte. Archi,
sovrappassi, sottopassi, gradinate, scalini e tanti
vasi con piante a togliere la monotonia delle
pietre delle case.
Come si
suol dire: se queste mura e queste pietre potessero
parlare, chissà quante cose avrebbero da
raccontare, chissà quante storie si sono
intrecciate in oltre mille anni di storia fra
questi labirinti di abitazioni a misura di uomo o
al massimo di qualche quadrupede da soma
Scrivevo
delle zone umide, questa pavimentazione ricoperta
di verde ne è un esempio dove penso il sole
faccia fatica ad arrivare. C'è
poi chi ha ristrutturato e questo lo si denota
dalle porte d'ingresso di fattura più
recente e con altri abbellimenti
esteriori. MI posso
immaginare un tempo quando queste case erano tutte
abitate e dove i bambini correvano fra i vicoli a
giocare a nascondino. Oggi come
oggi, avere un neonato fra queste mura non so cosa
possa significare, fra fare tutte le scale anguste
all'interno e all'esterno delle abitazioni,
affrontare gli scaloni dove una carrozzina di certo
non è il mezzo più adatto.
Quando si
parla degli spopolamenti delle zone rurali interne
della nostra nazione, questi possono essere alcuni
esempi che oltre ai problemi abitativi vanno a
sommarsi a quelli della strada che occorre fare per
raggiungere centri abitati dotati di tutti i
servizi ed anche di posti di lavoro. Giusto per
fare un pensiero moderno, secondo voi un corriere
riuscirebbe a trovarvi in questi dedali per
consegnarvi il pacco di Amazon, giusto per citarne
uno a caso? Nella foto
una carriola, spesso vengono usate quando si deve
trasportare la spesa o oggetti pesanti dall'auto
lasciata in parcheggio Una cosa
è certa chi desidera il silenzio, qui fra le
vecchie mura di pietra lo può
trovare. Penso sia
stata più che sufficiente la sommaria visita
al vecchio borgo dove c'è senza dubbio altro
da vedere. Da un altro
portone all'altra estremità del borgo in
direzione sud, si esce all'esterno sulla
passeggiata che ho descritto in
precedenza La
passeggiata riconduce verso il ponte
Era ora di
lasciare il bel borgo medievale per scendere a
valle verso Dolceacqua passando alla
seconda
parte
di questo report.
Questa
parte di report penso sia già sufficiente a
motivare qualcuno che volesse mettersi in sella ad
affrontare questo viaggio. Vista la lunghezza del
percorso e qualche salita da fare non è
proprio adatta a tutti, ma senz'altro con i dati
forniti saprete valutare se può essere a
portata delle vostre gambe!
buone pedalate a
tutti, Outside
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pagina creata:27-01-2019 ultimo aggiornamento: 06-03-2019 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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