Dal
precedente report con arrivo a Salice Terme si
prosegue verso Godiasco per fare un giro fra le
valli Ardivestra, Nizza e Staffora
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L'altimetria
del giro, come si può vedere è
caratterizzata da continui sali e scendi sino allo
scollinamento.
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Il
percorso
Il
tracciato collinare si svolge su strade poco
trafficate. Da Godiasco si percorre la Valle
Ardivestra sino la località Molini della
Signora dove si devia per la Val Nizza per
terminare a Ponte Nizza dove si cambia per la Valle
Staffora.
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Come
arrivarci
Come
descritto nel report precedente a Salice Terme si
può arrivare in bici su ciclabile partendo
da Voghera. Oppure a piacere direttamente da Salice
Terme.
Dove
parcheggiare
A Voghera
est in Via Piacenza SP10 angolo Strada Braide,
oppure a Salice Terme in Via Damiano Chiesa o in
altri parcheggi disponibili.
Quale
bici usare
Qualsiasi
tipo di bici, non c'è un particolare
consiglio a riguardo salvo che con di mezzo
continue salite è senz'altro meglio una bici
leggera e scorrevole, la Fat bike non è
certo indicata, il mio è stato solo un
esperimento.
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Le colline e
valli dell'Oltrepo Pavese
Da Salice
Terme si prosegue diritti sulla Via Delle Terme in
direzione Montealfeo iniziando salite e
discese.
Qui un
passaggio davanti al Castelletto
S.Teresa
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Quel giorno
non eravamo i soli a pedalare su quelle strade,
c'è anche da tener conto che questa è
una strada secondaria e quindi preferita dai
ciclisti.
Sulla dx si scorgono fra i pini i merli di una
torre.
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Appena dopo
1,5km si arriva a Montealfeo
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Questa
è l'Antica Rocca di Montealfeo i cui merli
della torre si vedevano in lontananza fra i pini in
una foto precedente.
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Il tratto
attorno Montealfeo offre un po' di gradita
ombra
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Giornata
non calda, caldissima! Abbiamo toccato i 38°C
a 252m e 37°C a 461m le mie gomme erano
praticamente incollate all'asfalto, nelle salite
ero fermo ed in discesa dovevo pedalare! Non
ricordo di aver bevuto così tanto come in
quella giornata!
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Lasciato
Montealfeo si prosegue verso Godiasco ed appaiono
oltre i vigneti le colline
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Questo
è il ponte che attraversa il torrente
Staffora, oltre c'è Godiasco.
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Arrivati in
fondo a questa strada si arriva ad intersecare il
Corso Vittorio Emanuele II, si svolterà a dx
proseguendo in Via Giuseppe Mazzini....
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... si
arriverà da dove si vede l'auto bianca e si
dovrà svoltare a sx in via Ardivestra
(quella che si vede nella foto a dx) Scrivo questo
perchè noi nella traccia avevamo sbagliato
deviazione.
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Imboccata
la Valle Ardivestra la strada prosegue in frequenti
saliscendi attraversando piccole frazioni, se ne
incontreranno ben 18. Generalmente si tratta di
pochi nuclei di case lungo la strada
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L'antico e
il meno antico!
Se nella
foto in alto a sx si può scorgere una chiesa
romanica (Pieve di San Zaccaria), in primo piano
l'auto rappresenta una icona del recente passato.
Si tratta
di una mitica Jaguar E-Type 5,3L Series 3 Roadster
Cabriolet del 1974
A dx invece
una RockMachine MTB del 2012
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Le
località che si incontrano alle volte hanno
nomi che ti fanno pensare alla loro
etimologia
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Inutile
dire che la vocazione di queste colline e queste
valli siano l'agricoltura, ma come sappiamo oramai
da tempo la meccanizzazione ha ridotto di molto la
necessità di avere numerosi braccianti e
ciò lo si può vedere dalle numerose
cascine pressoché deserte, ma non solo,
anche un numero rilevante di normali abitazioni
sono inesorabilmente vuote e con tanti cartelli
VENDESI.
E
ciò non fa altro che provocare una reazione
a catena e laddove si vede che c'era la presenza di
qualche piccolo negozio, bar o ristorante,
inevitabilmente si vedono le saracinesche
abbassate, inutile tenere aperto se non ci sono
clienti.
Noi che
abbiamo girato in differenti posti della nostra
Italia questo fenomeno lo si è potuto vedere
ovunque appena ci si allontana da qualche medio
centro abitato dotato di servizi di pubblica
utilità, ditte e fabbriche o attività
commerciali.
Dove tutto
ciò non c'è, inesorabilmente si va
verso l'abbandono, oggi rimangono solo gli anziani,
ma le nuove generazioni difficilmente prenderanno
il loro posto e chi le erediterà o le
metterà in vendita oppure le terrà
per le vacanze, sempre che il posto sia ameno e ne
valga la pena di farlo.
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Qui si
è nel fondovalle ed ogni tanto qualche bivio
propone altre direzioni, ad esempio da qui avremmo
potuto raggiungere Val di Nizza, si ma non prima di
aver valicato diverse colline!
Come
scrivevo sopra, ecco a sx una cascina abbandonata
da tempo
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Una cosa
è certa, queste colline offrono quasi sempre
numerosi scorci interessanti.
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Così
curva dopo curva, salita dopo salita, frazione dopo
frazione, la Val Ardivestra continua ad offrire il
suo paesaggio.
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Non solo
cicloturisti come noi ma anche gruppetti di
cicloamatori sportivi si impegnano con altro
spirito fra queste colline.
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Arrivati a
Case del Molino un altro bivio, questa volta a me
noto, visto che lo avevo percorso in
questo
report
per passare dal Castello di Montesegale.
Mi ero
ricordato che appena scesi da questo bivio c'era
una fontana, solo che andando a verificare l'acqua
non era potabile!
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Essendo
rimasto a secco, avevo chiesto ad una signora dove
ci fosse una fontanella, era rientrata in casa e
poco dopo gentilmente mi era stata offerta una
bottiglietta d'acqua.
Ho
ringraziato ma siccome eravamo in tre ad averne
bisogno quello che ci serviva era sapere dove
avremmo potuto trovare una fontanella con acqua
potabile.
L'uscita di
un'altra persona infine ci ha indicato un parco
sulla stessa strada dove ne avremmo trovata una e
così è stato.
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All'interno
del giardino di questa struttura
pubblica....
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... abbiamo
trovato la fontanella che ci ha permesso di fare il
pieno alle borracce
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Già
che c'eravamo ne abbiamo approfittato per un breve
spuntino vista anche l'ora, ma il nostro obiettivo
era raggiungere il punto più elevato del
nostro giro dopo di che ci saremmo concessi il
resto del pasto.
Erano le
11,30 e c'erano 34°C, se avessimo pranzato ci
saremmo piantati alla prima salita
impegnativa!
Fin qui da
Salice Terme sono solo 11,75 km e 185m D+
superati.
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Ripreso il
nostro viaggio, poco dopo abbiamo incontrato un
campo di tiro con l'arco dedicato agli Arcieri
della Val Ardivestra
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Proseguono
gli attraversamenti dei piccoli borghi, talvolta
con segni recenti di urbanizzazione, come in questo
caso la messa a dimora di nuovi lampioni stile
retrò e un nuovo marciapiede.
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In vista di
una cascina di grandi dimensioni, evidente segno
che un tempo di braccia ne servivano molte per
lavorare la terra.
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Ancora
l'incontro con un gruppo di
cicloturisti...
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... solo
che c'era un particolare: Erano seguiti da un
pulmino con tanto di carrello a traino per il
trasporto delle bici! Noi invece senza
ammiraglia!
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All'orizzonte
appaiono le creste di altre colline che vanno a
chiudere la Valle Ardivestra.
Il nostro tracciato prevedeva proprio di
raggiungere le creste di quelle colline, ma
...
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...
all'arrivo nella località Molino della
Signora un'amara sorpresa!
Divieto di
transito per bici e moto, il cartello giallo in
centro alla foto era perentorio.
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Mentre
stavamo decidendo cosa fare, sono arrivati dei
motociclisti anche loro rimasti sorpresi dal
divieto anche per le moto.
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Se per i
motociclisti cambiare percorso era cosa di poco
conto, per noi deviare il percorso non era cosa da
poco ma del resto l'unica strada percorribile era
la deviazione verso Montacuto e l'abbiamo dovuta
percorrere
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Dopo una
bella salita un bivio ci presentava la
possibilità di raggiungere il nostro
percorso ma dopo una breve consultazione abbiamo
deciso di proseguire verso Montacuto.
Poco avanti
un cartello seminascosto ci segnalava che eravamo
entrati nel territorio di Val di Nizza
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Così
salita dopo salita usciti da alcune vegetazioni ad
alto fusto, abbiamo incominciato a vedere dove
saremmo dovuti transitare se non ci fosse stato il
cartello di divieto.
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Fermi per
qualche scatto sul percorso mancato.
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Quando si
sale il vantaggio che si ha è che quasi
sempre si amplia la vista sull'orizzonte
attorno
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Quello che
si vede nella foto sopra non è altro che il
percorso che avremmo dovuto fare sul crinale.
In
particolare in centro alla foto si trova Torre
Degli Alberi il cui Castello Dal Verme ho riportato
ingrandito nell'ovale.
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Più
salivamo e la temperatura si alzava e poco
servivano i boschi attorno visto che il sole era a
picco su di noi.
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Finalmente
il cartello di Montacuto, mi aspettavo che dato il
nome qui si scollinasse e fossero finite le
salite.
Avendo cambiato forzatamente percorso non avevo una
traccia che mi indicasse l'andamento altimetrico,
per cui erano solo supposizioni.
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Il cartello
stradale indica 13 km a Ponte Nizza che si trova
all'incrocio con la Valle Staffora.
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Ma a quanto
pare si continuava a salire col sole perfettamente
a picco sopra le nostre teste.
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Il miraggio
di una discesa! Si, ma le colline di
fronte?
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Di fronte
alla discesa invitante Alberto era fiondato ed era
un puntino in mezzo all'asfalto. Invece io in cerca
d'acqua ero attento ad ogni cosa che potesse
assomigliare ad un rubinetto e di fatti a sx nella
colonna ne sporgeva giusto uno!
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Eh si non
mi ero proprio sbagliato, così ho fermato e
richiamato subito a raccolta la truppa!
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Come ho
scritto all'inizio non ho idea di quante volte quel
giorno abbia riempito la borraccia. Anche il mio
"cavallo" era sfinito a terra, la statua della
Madonna stava pregando perchè si
rialzasse!
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Rinfrescati
e fatto il provvidenziale pieno alle borracce
abbiamo fatto con piacere la discesa e naturalmente
poi di nuovo l'immancabile salita!
Guardando
il cartello stradale da quando ci hanno costretto
alla deviazione avevamo fatto solo 6 interminabili
caldissimi estenuanti chilometri che non finivano
mai, anche se con soli 283m D+ superati
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Può
sembrare una foto insignificante, ma per noi non lo
era. Il cartello in fondo era il nostro GPM da
raggiungere, dopo di che discesaaa!
Eravamo
arrivati in località Costa Croce a sx e
proseguendo in quella di Sant'Albano.
Da Salice
Terme a qui avevamo fatto 23,6km e 585m D+ con
temperature prossime ai 40°C
Ora
rimaneva solo un imperativo: trovare un posto
all'ombra e pranzare!
Erano
già le 13,30 c'erano 34°C
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Scesi a
Sant'Albano, l'unica provvidenziale persona in giro
ci ha indicato un posto fresco all'ombra dove poter
pranzare.
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Quanto di
meglio si potesse trovare! Due panchine con vista
panoramica e non d'ultimo luogo anche ventilato,
tanto che la temperatura era scesa dai 34 ai
27°C
Inutile
dire che la fame c'era, ed essendo partiti da
Voghera avevamo in effetti fatto 37km con 676m D+
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Uno sguardo
a Sant'Albano prima di ripartire, come al solito
molte persiane chiuse e cartelli VENDESI
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Terminato
il frugale pranzo al sacco mancava ancora una cosa:
un caffè, cosa di cui abbiamo provveduto nel
bar di fronte al Comune di Val di Nizza.
Se si
proseguisse lungo questa strada si passerebbe per
Poggio Ferrato poi per una impegnativa salita in un
bel bosco per arrivare al Castello di Oramala ed
ancora proseguendo per arrivare a Varzi.
Tutto ciò lo potete vedere in
questo
report
e nel successivo
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Era ora di
sfruttare le discese per mulinare più veloci
sui pedali, a Voghera mancavano ancora 30km mentre
per chi volesse concludere il giro a Salice Terme
mancano solo 18km
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A furia di
pedalare forse ci eravamo spinti un po' più
in la?
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No, eravamo
sulla giusta strada! Arrivati a Ponte Nizza avremmo
di nuovo preso la Valle Staffora
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Arrivati a
Godiasco si lascia la SS461 per deviare a sx in
direzione Montealfeo ripercorrendo la strada
già fatta durante l'andata.
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Oramai
mancava poco per arrivare a Salice Terme, un po' di
più per chi come noi eravamo partiti da
Voghera.
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Traccia
GPX
Conclusioni
Un lungo
giro nei colli dell'Oltrepo Pavese passando per tre
valli. Molto bello, peccato per noi aver trovato un
caldo eccessivo che non ci ha fatto fare un giro
rilassante, ma con altre temperature più
fresche merita senz'altro. Ovviamente occorre un
minimo di allenamento per affrontare i continui
strappi.
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