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Dalla Valdisotto alla Valdidentro pedalando sulla Decauville (SO) |
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Questa
vista dall'alto rappresenta il lungo percorso con
la partenza da Tola (in basso a dx) in Valdisotto;
il passaggio nella piana di Bormio, la salita coi
tornanti verso i Laghi di Cancano e la deviazione
in costa alla montagna sulla Decauville in
Valdidentro. Dove il tracciato si unisce in una
unica traccia è la Val Viola. In basso sulla
estrema sx la linea gialla rappresenta il confine
Italo-Svizzero
La parte
che interessa questo report è il tratto in
falsopiano a 1800 m di quota Noi siamo
partiti dal nostro campo base a Tola in Valdisotto
usufruendo della ciclopedonale sino alla
Valdidentro dove dopo Premadio si prende la strada
che sale verso i Laghi di Cancano salvo poi al
19° tornante deviare sulla Decauville sino a
raggiungere Arnoga al termine della
Valdidentro. La
prosecuzione verso il rifugio nella Val Viola
sarà trattato in un successivo
report. |
Per quanto
riguarda il tracciato da Tola in Valdisotto sino al
19° tornante, in passato è stato
redatto questo
report
molto dettagliato per cui ho ritenuto inutile
generarne uno nuovo. In centro
alla foto è da dove inizia o termina la
Decauville al 19° tornante della strada che
sale da Premadio. La carrabile sterrata è
ampia e piana e la può affrontare anche un
bambino, ovviamente sotto stretto controllo dei
genitori, qui non si vede ma c'era anche la mamma a
fianco. L'unico
problema che si pone è che un bambino per
arrivare fin quassù al 19° tornante non
ce la farebbe. L'unica
soluzione è arrivare in auto ad Arnoga con
bici al seguito e fare il percorso sino a qui per
poi farlo a ritroso. Dopo aver
tirato il fiato per i numerosi tornanti appena
fatti, si parte di nuovo Sotto di
noi è la Valdidentro, l'abitato è
Pradelle. Sullo sfondo si riconoscono le piste da
sci di Bormio e la montagna da cui discendono si
potrebbe definire una sola invece sono diverse cime
e fra quelle visibili: La Cima Bianca, il Monte
Sobretta, il Monte Vallecetta, il
Monteur... A sx
marcatamente sullo sfondo è il Pizzo Tresero
mentre ancora più a sx è il Monte
Confinale, ma all'estrema sx fa capolino anche il
Monte Cevedale, ricoperto di neve, ed anche il
Zufallspitze alla sua sx.
In centro
alla foto si vede la torre di Fraele meglio
visibile nel report indicato poco sopra. Questa
volta ci accompagnano Franco e Cristina. Il giorno
prima trovandoci a pochi chilometri da loro li
avevo contattati per una eventuale uscita in
compagnia. La sterrata
è abbastanza ampia e si trova a su un
falsopiano a 1800m di quota. In centro alla foto
è il Monte delle Scale 2520 m, mentre a dx
sullo sfondo la prima vetta è il Monte
Confinale 3370 m. Ci si
chiederà come mai esista questa carrabile,
ebbene qui negli anni 60' ci passava una ferrovia
per il trasporto di materiali per la diga di
Cancano. Il
tracciato sino ad Arnoga è lungo circa 12km
ed ha preso il nome dal progettista francese che
inventò una ferrovia leggera e
smontabile. La
carrabile che corre in costa alla montagna incontra
tratti del versante molto sassosi...
...
alternando tratti con fitta vegetazione come
qui... ... per poi
subito dopo imbattersi in ghiaioni molto friabili e
instabili con distacchi di massi, ovvio non era
successo mentre stavamo passando!
Trovandoci
a 1800m di quota sia che si guardi indietro o
davanti i panorami sono assicurati.
Naturalmente
c'è anche chi la Decauville se la fa a piedi
con lo zaino in spalla. Lei
è molto soddisfatta del percorso e continua
a guardarsi attorno, del resto il fondo non
presenta alcuna difficoltà la carrabile
è ampia... ... l'unico
problema potrebbero essere i ciclisti in senso
opposto di marcia, ma ci si dà sempre la
voce per cui...
Si arriva
ad un guado o meglio all'attraversamento del Rio
Scianno dove hanno messo uno sbarramento per
contenerne e limitarne il deflusso a
valle Attento
Franco non investirmi! Mi ero fermato per fare
questo scatto. Sullo
sfondo a partire da sx i Corni San Colombano a dx
del panettone Cima De Piazzi. Poi sulla lunga
cresta un susseguirsi di cime come; Corno
Sinigaglia, Corni di Verva, Sasso di Conca.
Poi sullo
sfondo il gruppo di dx comprende da sx Corno delle
Pecore, Pizzo di Dosde, Pizzo di Selva, Monte
Verva,
Visto che
mi ero fermato sono andato veloce per riprendere il
gruppo. A dx una infiorata sulla brulla montagna. A
sx le tracce verde chiaro sulle montagne sono le
piste da discesa della Valdidentro. Ora lo
sguardo è verso il Monte Foscagno e il Monte
Corno
Ripreso e
superato il gruppo ho dato un po' d'impulso
all'azione alzando un po' la velocità per
restare dentro i tempi nel raggiungere poi il
Rifugio in Val Viola in tempi utili per un
pranzo. Inutile
dire che l'ambiente circostante è molto
bello e in queste foto parla da
sé! Arriviamo
ad una baita, la prima che abbiamo incontrato sino
ad ora e ci accoglie qualche cosa di inusuale. Sul
prato alcune sagome raffiguranti dei volti, un
aereo, un fantoccio umano seduto... ...C'è
anche una fontana e in alto dietro essa un trenino
fatto con tronchi di legno
Ma
c'è altro, davanti alla casa due macchinine
sempre ricavate da tronchi di legno
Poco
più avanti Franco si è fermato ad un
bivio vicino ad una edicola con una mappa e mi
stava indicando un percorso già fatto a
piedi verso la Bocchetta di Trela e a seguire verso
il Lago San Giacomo di Fraele
Fanno
comparsa alcuni paracarri in pietra, a cosa possano
servire non lo so! Di certo per noi nessuna
utilità.
Quei
paracarri mi hanno fatto venire in mente una strada
militare a strapiombo sulla Val Lagarina che
collega
due forti militari.
Anche in quel caso per una bici era ovvio che i
paracarri non servissero a nulla! Da questo
tratto in poi si susseguono distanziate alcune
baite con nuovi scorci a cui il gruppo svolge lo
sguardo interessato. Stavo
tirando di nuovo il gruppo ad accelerare un
po' Incrociamo
anche uno con la bici da corsa, non so se fosse una
Gravel tanto di moda oggi, comunque sia se pensiamo
che i vari Coppi,Bartali, Binda ecc. correvano su
strade come questa o anche peggio e con i palmer,
non vedo perché oggi non lo si possa fare
con i moderni coppertoncini. C'è
sempre chi si è fatto la casetta in
bellavista Dove esiste
qualche possibilità di pericolo, hanno messo
delle staccionate, più efficaci dei vecchi
paracarri. Mi è
molto piaciuto questo percorso e mi immagino
d'inverno che bello sarebbe farlo con la neve
sempre che venga battuto il tracciato Sosta
tecnica, un portaborracce si stava allentando
dovuto alle dilatazioni termiche dei materiali. Un
serraggio delle viti e si è risolto.
Franco
mette in mostra la sua maglietta con tanto di logo
"Bicifacile" riferito alla sua ex attività.
Si riprende
la marcia ma subito dopo dietro una curva altra
sosta tecnica, un gruppo di capre aveva eletto
questa zona come pascolo preferito. Quali erbe
allettanti ci fossero non lo sappiamo. La strada
alterna gli spazi aperti per addentrarsi a tratti
nei boschi. Incontriamo
un gruppo di ragazzi in escursione sotto la guida
di adulti. Poi appare
la classica casetta in legno ai margini del bosco,
come nelle fiabe, forse stona la parabola
satellitare! Forza che
siamo quasi arrivati! Sulla dx in
alto si vede la strada che sale al Passo del
Foscagno e a Livigno per cui di fronte a noi
c'è Arnoga
Infatti
entriamo nella minuscola frazione Ci
prendiamo un momento di pausa Prima del
pranzo meglio fare uno spuntino, del resto la fame
non mancava di certo! Arnoga, il
proseguo del giro nel prossimo report: Da Arnoga al
rifugio Viola TRACCIA
GPX Pur avendo
fatto due volte la salita ai Laghi di Cancano ed
essere passato davanti alla Decauville non ho mai
avuto l'occasione di percorrerla è questa
è stata una bella occasione e ne è
valsa assolutamente la pena tanto che la rifarei
molto volentieri! |
buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata: 28-08-2020 ultimo aggiornamento: 31-08-2020 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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