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La tappa da
Albes a Monguelfo passa dalla Valle Isarco alla Val
Pusteria Il
tracciato del percorso per 1/3 è in Val
Isarco e il resto in Val Pusteria. Il
dislivello: purtroppo un malfunzionamento del GPS
della Garmin non ha permesso l'acquisizione dei
dati. Questi sono dati presi a posteriori cercando
di risalire al percorso fatto, per questo motivo i
dati possono essere non attendibili al
100%. Il percorso
é di circa 60 km, la maggior parte su
asfalto tranne i primi tratti su sterrato. La
ciclabile per solo 5 km si trova su sede stradale a
basso traffico. |
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Questa
mattina ci siamo svegliati presto. Il tempo non
è quello delle migliori occasioni e il
temporale di ieri sera ha abbassato la temperatura,
quindi partenza con giubbino. Cogliamo l'occasione
di riscaldarci a colazione con cioccolata
calda! Nella foto
un vecchio campanile. Il nostro alloggio si trova
nella via sulla dx dopo il ponte. Attraversiamo
Bressanone senza soffermarci. Inizialmente
affianchiamo la "zona produttiva" stando sempre
accanto all'Isarco. Abbandoniamo
il corso del fiume e seguiamo l'autostrada del
Brennero. Nella foto
sullo sfondo, immerso nel verde,
Bressanone. Un gruppo
di ciclisti ben organizzati ci sorpassa. Fra meleti
arranchiamo in salita in fila indiana. Il percorso
poco più in la inizia ad addentrarsi in una
zona boschiva. La strada è irta di
difficoltà sia per la pendenza sia per il
fondo ghiaioso che presenta molte pozzanghere e
profondi solchi. Nonostante abbiamo MTB con
copertoni da sterrato siamo costretti a scendere
dalla bici. La
ciclabile prosegue dentro un bosco di abeti
bianchi. Nel frattempo la comitiva di Tedeschi
è stata risucchiata in una voragine del
terreno! Il sentiero
nel bosco si rivela divertente per i continui sali
e scendi; ma il fondo, molto umido e ricoperto
dagli aghi degli abeti, diventa sdrucciolevole ed
è una vera insidia ad ogni cambio di
direzione. Usciti dal
bosco facciamo qualche km e incontriamo il bivio
con la ciclabile che porta a Vipiteno. Noi dovremmo
seguire la direzione per Brunico. Nella foto
il Forte di Fortezza e l'omonimo lago. Vicino alle
mura della Fortezza s'inceppa la mia catena. Il
guasto è di poco conto e viene prontamente
risolto con un cacciavite e due guanti monouso per
non sporcarsi d'olio. A questo
proposito è consigliabile averne almeno due
paia, non ingombrano e all'occorrenza sanno
rendersi utili! Ad Aica si
interrompe la ciclabile e le indicazioni fino a
Naz-Sciaves portano sulla sede stradale. Nella foto
Alberto prova a seguire la via che entra in paese,
ma il percorso é solo pedonale. La chiesa
di Aica fotografata dalla sede stradale. Sullo
sfondo in centro alla valle è il forte di
Fortezza, che ci siamo lasciati alle nostre
spalle. Fino a
Naz-Sciaves la strada poco trafficata attraversa
colline boschive. Lievi salite si intervallano a
tratti in discesa. Passato il
paese di Naz-Sciaves ritroviamo la ciclabile
affianco alla statale. L'entrata è in contro
mano e sulla curva, non ci sono protezioni e
nemmeno una linea a delimitare lo spazio ciclabile:
fate attenzione! Qui uno
scorcio del panorama in un tratto libero dove si
alternano radure a boschi. Qualche
centinaio di metri dopo il primo scorcio su Rio di
Pusteria e l'inizio dell'omonima Valle. Altra
panoramica su Rio di Pusteria senza la
disturbatrice! La discesa
che ci porta in paese è breve e sarebbe
molto bella senza i rallentatori! Visto
l'orario e l'incognita dei paesi successivi
decidiamo di fermarci a mangiare in centro, una
graziosa piazzetta dove scegliamo un posto con
cucina tipica. Rio
Pusteria, la chiesa parrocchiale di S. Elena e dei
bellissimi fiori in primo piano. In questi centri
abitati l'arredamento urbano è una
componente paesaggistica di enorme valore ed
è caratterizzata dalla presenza di fiori,
alberi e aiuole molto curati! La Cappella
gotica di S. Fiorano che si trova in
periferia. Nonostante
sullo sfondo si vedano delle schiarite di cielo,
sopra di noi le nuvole nere minacciano
temporale. Ci
affrettiamo ad uscire da Rio di Pusteria e
attraversiamo l'omonima chiusa. Questa costruzione
risalente al XII sec. è servita in vari
periodi storici come stazione di
confine. Inizia a
piovere e ci attrezziamo, nonostante smette subito
rimaniamo con l'antipioggia diffidenti del grigio
cielo. Nella foto,
attraverso un ponte di legno sul fiume Rienza dove
ci attende... ...un
percorso asfaltato in mezzo al bosco. La pioggia
è a tratti insistente ma le fronde degli
alberi sono un ottimo ombrello naturale! Usciti dal
bosco troviamo i cartelli per un percorso
alternativo che passa attraverso alcuni paesi.
Decidiamo quindi di abbandonare il percorso
silvestre. Giungiamo a
Vandoies, questa è la chiesa di S.
Urbano. Poco dopo
ricomincia a piovere più forte di prima ma
sta volta non c'è più il bosco a
ripararci, così ci fermiamo sotto una
tettoia. Quando smette seguiamo le indicazioni che
ci conducono nelle campagne vicine in direzione del
percorso originale. La
ciclabile continua fra il confine del bosco e la
ferrovia Qui la
vecchia stazione di Casteldarne, la fermata esiste
ancora, infatti la nuova stazione si trova poco
più avanti. Castello di
San Michele a San Lorenzo di Sebato Foto del
castello di san Michele fatta dalle case che si
vedono nella foto precedente. Sullo
sfondo castel Badia altra fortificazione di San
Lorenzo di Sebato. Campanili
che svettano sui tetti di San Lorenzo di
Sebato. Per
ritrovare la ciclabile verso Brunico bisogna
entrare in paese e raggiungere la sponda del fiume
Rienza. Le indicazioni conducono su un sentiero
sterrato e breve, ma decidiamo di seguire il
percorso su strada comunale consigliatoci da dei
ragazzi del posto. La ciclabile prosegue senza
deviazioni fino alla stazione di
Brunico. Non
possiamo non fermarci a visitare il caratteristico
centro di Brunico, nonostante le nuvole nere
minaccino pioggia. Superata la
porta ci fermiamo su una panchina a far merenda.
Il tempo
non ci è favorevole e inizia a piovigginare.
La situazione meteorologica peggiora quando
cominciano a scendere grossi goccioloni di pioggia.
Come di consueto iniziamo ad attrezzarci per
proteggerci. La pioggia si trasforma in un intenso
acquazzone che ci impedisce di proseguire la visita
e la tappa. Decidiamo di andare a prendere il treno
e ci affrettiamo verso la stazione quando un muro
d'acqua si staglia davanti a noi e non consente la
visione oltre mezzo km. Fortunatamente
la stazione è vicina, ma vi arriviamo un po'
inzuppati e infreddoliti. Facciamo i biglietti per
Monguelfo e attendiamo il treno. Questo cambio
programma ci ha spiazzati e abbiamo dovuto
ricorrere al supporto da casa per trovarci un
alloggio a Monguelfo. Menomale che la tecnologia
viene in aiuto in questi frangenti! Il viaggio
in treno dura circa 40 minuti e quando arriviamo a
Monguelfo piove ancora. Quando il tempo ci
dà un attimo di tregua, raggiungiamo
l'alloggio prenotato che non è molto
distante dalla stazione. Decidiamo
di fermarci per due notti a Monguelfo.
In questa
tappa il paesaggio é notevolmente diverso
rispetto a prima, dalle montagne della Val Isarco
si passa ai pascoli verdi con passaggi nei fitti
boschi di abeti. Si incontrano anche un maggior
numero di centri abitati Resta il
rammarico per il meteo avverso che ci ha negato il
tratto da Brunico a Monguelfo, a detta di molti uno
dei più belli e meritevoli, ma si sa la
montagna è anche questo e il suo carattere
rapidamente mutevole è una caratteristica
imprescindibile che occorre sempre mettere in
conto.
Non
perdetevi
la
prossima tappa! |
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pagina creata: 05-10-2012 ultimo aggiornamento: 08-06-2015 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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