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Un
tracciato che si svolge alle porte di Lecco salendo
su alcune località poste sotto il Resegone.
Qui è riportato il tracciato integrale. Io
però consiglio di limitarsi al tracciato che
sale a dx verso Campo de' Boi Il Sito di
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riservatezza di tali terze parti. L'accesso ai siti
Web di terze parti collegati è interamente a
rischio dell'utente. La mappa
del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci
si è registrati, è possibile
convertire le miglia in km e viceversa, nelle
preferenze. Inoltre è anche possibile
scaricare la traccia per i GPS Garmin Per
non affrontare la difficile scalata a freddo, ho
preferito fissare la partenza a Garlate,
sull'omonimo lago, dove si trova anche un bel
parcheggio in riva al lago. A
Pescate al termine del lago Consigliabile
MTB front o full suspended, buon cambio con
rapporti corti 22/34, buone sospensioni e ottimi
freni oltre ai pneumatici con buona presa
|
Ero partito
con l'idea che si potesse percorrere un anello
salendo a Deviscio per poi continuare verso Costa ,
proseguire verso Campo de' Boi, scendere a Neguggio
e da lì a Lecco chiudendo l'anello. In
realtà giunto a Deviscio avevo di fronte uno
stretto sentiero con sassi e pietre, non certo
agevole da scalare in bici. Quindi dietro front e
già che c'ero breve deviazione a Versasio
per poi scendere e prendere la salita per Pian de'
Boi. Se fate tutto quello che ho fatto io i km
salgono a 35 a/r ed il dislivello da superare
sarà 890m Qualsiasi
sia la decisione che prenderete, qui è dove
ho fissato la partenza. Dietro alla bici si trova
l'ampio parcheggio in riva al lago e alla
ciclopedonale. Dal
parcheggio basta seguire la ciclopedonale in
direzione Lecco e non ci si può
sbagliare. Dopo aver
fatto un pezzo di ciclopedonale lungo 1km, e che
andrà ad interessare il marciapiede dx a
fianco della statale che porta a Lecco, giunti in
questo punto svolterete a dx nel parco, dove la
ciclopedonale riprenderà il percorso in riva
al lago. Per non farvi mancare nulla, qui sotto
troverete il filmato della ciclopedonale fino a
Pescate. Il Sito di
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rischio dell'utente. Giunti a
Pescate vi troverete a fianco il fiume Adda che
uscito come emissario dal ramo del lago di Lecco
poi si immette a formare il Lago di Garlate poco
distante da qui. Questo è lo scivolo
dell'imbarcadero pubblico, per chi volesse risalire
l'Adda ed andare a navigare sul Lago di
Lecco. Dopo
l'imbarcadero un tratto di qualche centinaia di
metri su viabilità secondaria e poi si
riprende la ciclopedonale sino al ponte ferroviario
che si intravede in lontananza. Le case che si
intravedono dietro i rami in centro alla foto sono
quelle di Pescarenico, dove A. Manzoni descrisse la
fuga in barca di Renzo e Lucia. Superato il
ponte ferroviario ci sarebbe ancora un centinaio di
metri di marciapiede e poi si dovrebbe attraversare
il vecchio ponte Azzone Visconti che si vede in
foto. Purtroppo era in atto la sua ristrutturazione
per cui ho proseguito verso il ponte nuovo per
attraversare il fiume Adda. Ingrandendo
la foto precedente si possono osservare le mete di
questo report. Questo
è il ponte Kennedy, il più recente.
Lecco come tutte le città che dopo gli anni
60' hanno visto uno sviluppo demografico veloce,
paga pegno, perché non sempre le costruzioni
edificate si possono giudicare coerenti come stile
al paesaggio che le circonda e questo ne è
un esempio. Dopo aver
attraversato Lecco, percorrendo il Corso Promessi
Sposi, si prende la Via ai Poggi che porta alla
stazione della Funivia
per i Piani d'Erna. La foto
sopra invece è presa dalla strada che sale
alla funivia. A sx è il monte
Barro,
mentre a dx si trovano il Monte Rai,
Il
Sasso Malascarpa,
il Cornizzolo,
poi più staccati a dx due dei tre
Corni
di Canzo
ed in fine il Monte Moregallo Presa la
strada che sale alla funivia fra gli ultimi
tornanti si incominciano a scorgere le cime del
Pizzo d'Erna 1366m s.l.m. Si arriva a
questo bivio, a dx per la Funivia che sale alla
stazione a monte situata nella sella sopra il
cartello blu mentre. A sx si va in località
Deviscio, mia meta. Poco avanti
un altro bivio a sx in località Versasio a
dx per Deviscio
Presa la
direzione per Deviscio, purtroppo sono arrivato
davanti al cancello della proprietà privata,
mentre a sx parte il sentiero per la frazione
Costa. Provato a
salire sul sentiero, subito dopo una decina di
metri ho desistito per il fondo poco praticabile
essendo formato da grossi sassi e pietre poco
agevoli da superare. Dal
passaggio a Lecco sul ponte dell'Adda arrivando
sino a qui, si devono mettere in conto 6,5km e 385m
di dislivello con pendenza media 6% max
10% Preso di
sorpresa ho girato la bici e mentre stavo
ritornando indietro pensando su cosa fare, a sx ho
visto una deviazione. Il segnale dava l'indicazione
per il castello dell'Innominato (Ricordate i
Promessi sposi?), soltanto che oltre 3 ore di
cammino mi hanno fatto escludere di praticare
questo sentiero che senz'altro era più da
zaino in spalla che da bici. Già
che c'ero, arrivato al bivio ho svoltato per
Versasio giusto per curiosare. Sempre in alto, il
Pizzo d'Erna. In mezzo alla sella a "V" si trova la
stazione a Monte della Funivia per i Piani
d'Erna La frazione
di Versasio è subito raggiungibile e alla
fine delle abitazioni la strada termina. Il monte
in centro è il Due Mani e sulle sue pendici
si trova scavata nella roccia la strada che porta
al piccolo Comune di Morterone Come ho
scritto prima, in fondo all'abitato la strada
termina. Un segnale del CAI indica un sentiero per
il Passo Del Lupo e un sentiero in direzione
Ballabio inferiore. Lasciata un attimo la bici sono
andato a vedere lo stretto sentiero ed anche
lì ho preso la decisione di non
percorrerlo. Non potevo
fare altro che scendere a Lecco e strada facendo
pensare sul da farsi. Dalla strada,a sx, una vista
panoramica sul lago di Garlate, mio punto di
partenza mentre in centro e a dx Lecco e il suo
lago Arrivato in
via Maria Montessori nel Comune di Germanedo, ho
pensato di salire verso Pian de' Boi. Chiesti lumi
ad una persona con lo zaino in spalla che era della
zona, mi ha indicato il percorso da fare con
scorciatoia per arrivare al ponticello sul torrente
Bione. Di fatto c'era da superare una breve
scalinata con gradini in legno fra delle
case. Il Resegone
con alcune creste ancora innevate domina questo
angolo della Valle Comera. Qui il torrente
Bione. Questo
è il fondo che si trova su questo sentiero
carrabile, molto pendente e sconnesso. In effetti
quando a tavolino avevo pensato di effettuare
questo giro, l'idea era di farlo in senso orario in
modo da affrontare le salite meno ripide ed in
ultimo fare questo ripido percorso in discesa.
Farlo al contrario non era certo nei miei
piani! Già
dal primo centinaio di metri ho capito a cosa sarei
andato in contro, mettendo in conto di dover anche
scendere e spingere. Sullo
sfondo a sx il M.te Coltignone e dietro la
Grignetta. La Grigna
Meridionale o Grignetta, con i canaloni innevati e
sotto il Pian
dei Resinelli.
Si può scorgere la strada che sale e che
è contornata da pini che notoriamente sono
alberi sempre verdi mentre il resto degli alberi
sono larici, castagni, faggi ed altre essenze che
sono caduche. Gli alberi
ancora spogli permettevano una visione, seppur
filtrata, verso Lecco e le montagne attorno. Tratti
ripidi si alternano a quelli meno duri. Qui inizia
un pezzo più facile, attorno al 19% e dal
fondo meno sconnesso. Ancora un centinaio di metri
e si arriva alla frazione di Neguggio Ultimo
strappo ripido al 25% e si arriva a
Neguggio Neguggio
è posto su una breve piana ed interrompe la
salita verso Campo de' Boi dando un po' di respiro
e pause di contemplazione dei paesaggi
attorno. Di fronte a
Neguggio la piana termina su un balcone con bella
vista Una
vista sul monte Coltignone 1473m s.l.m. in secondo
piano la Grigna Meridionale 2177m s.l.m.
Neguggio,
come riporta la targa, è una frazione del
Comune di Germanedo che si attraversa all'inizio
della salita. Un
attimo di riposo su un tratto piano fa sempre
piacere e permette anche di osservare meglio quanto
ci sta attorno. Da
Neguggio, proseguendo, si apre un'ampia vista sul
Resegone e il Magnodeno Il
Resegone, e sotto di esso, a dx, si scorge la
prossima meta Ecco
la prossima meta, Campo de' Boi, è là
sopra che aspetta nel bosco Questo
è il panorama guardano indietro verso
Neguggio... ...e
salendo ancora un centinaio di metri, l'orizzonte
si fa ancora più ampio Qua
e là alcune case sono state costruite sui
punti più panoramici. Del resto immagino che
solo la fatica per portare quassù il
materiale necessario alla costruzione, la si sia
fatta per poi essere ripagati dai panorami attorno!
Siamo
ai primi giorni di Aprile ma il bosco è
ancora spoglio Oramai
non manca molto alla meta, ma le pendenze
continuano ad essere rilevanti. Del
resto se si stanno percorrendo tratti a forte
pendenza, questo significa anche che in poco spazio
ci si innalza in quota, ed infatti voltandosi
indietro il paesaggio che si può osservare
conferma questa regola elementare Un
centinaio di metri più avanti ed il panorama
si libera anche degli alberi. Ne è valsa la
pena arrivare quassù anche se però di
fatica se ne farà tanta e a questo punto ci
sarebbe da chiedersi se forse non varrebbe la pena
farsi una semplice passeggiata, visto che alcuni
tratti si faranno a piedi a causa delle ripide
pendenze ed il fondo non certo dei
migliori. Il
fatto di essere sceso a spingere più volte
non è stato dovuto al fatto di aver perso
aderenza, ma più che altro per la ruota
anteriore che impennava con relativa perdita di
equilibrio. Non
è detto che chi sia più avvezzo a
questo genere di salite non se la cavi meglio di
me! La salita aspetta, basta provare! Ultimo
strappo verso Campo de' Boi a quota 685m s.l.m. in
pratica in 2,86km partendo dal Comune di Germanedo
si supera un dislivello di 386m Scollinando
si attraversa questo vallone per poi risalire
ancora ed oltre il bosco arrivare finalmente alla
meta Ai
margini del bosco una cappella votiva raffigurante
un Cristo in croce Direi
niente male come posto per viverci... ma per
arrivare quassù non è altrettanto
semplice e mi immagino in caso di pioggia, neve o
peggio ancora con del ghiaccio! A
fianco, un cavallo mi osserva incuriosito, di gente
a piedi ne avrà vista tanta ma in bici mi sa
ben poca! Finalmente
arrivato alla meta: Campo de' Boi, una radura in
mezzo al bosco, 8 case, una chiesetta ed alle
spalle il Resegone. A sx la cima del Pizzo
d'Erna In
cima al Pizzo d'Erna una croce e a dx un'
abitazione Alberi
enormi e vetusti spuntano qua e là, questa
è la cornice della meta raggiunta Dopo
aver fatto molta attenzione alla discesa, si
ritorna alla pianura e alla tranquilla e panoramica
ciclopedonale del lago di Garlate. |
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buone
pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:04-04-2015 ultimo aggiornamento: 30-05-2015 Percorsi Ciclabili- torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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