Sopra
le mappe del percorso
Questo
percorso si integra con i precedenti che vi hanno
illustrato le tratte da Gorgonzola a Paderno
d'Adda.
Ora da Garlate alle porte di Lecco si discende in
senso opposto lo stesso percorso, ma con una
variante, giunti a Cassano d'Adda si lascerà
l'alzaia del naviglio svoltando a sx e prendendo la
direzione verso Albignano si imboccherà la
ciclabile che vi porterà in centro a
Lodi
Un percorso
suggestivo che partendo dal punto in cui l'Adda
inizia la sua corsa verso la pianura padana,
termina poi nel Parco Adda Sud. Uno spaccato del
nostro territorio che spazia dalle forre dell'Adda
ai dolci declivi del Lodigiano e alle distese dei
campi coltivati della pianura punteggiati dai
cascinali.
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In questo
punto si puo' dire che inizia il percorso, ci
troviamo al Dopolavoro di Garlate, da cui parte la
ciclabile che costeggia il lago di Garlate fino
alla diga di Olginate.
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Qui finisce
il lago di Garlate e la ciclabile prosegue passando
sotto il ponte
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Il ponte di
Olginate, dietro lo sbarramento, il lago di
Garlate
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Sulla
sponda del lago di Olginate è
ancorata'un'altra copia del traghetto di Leonardo
che è in funzione fra le sponde di Imbersago
a Villa d'Adda.
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Una colonia
di cigni nel breve tratto tra lo sbarramento di
Olginate ed il lago di Olginate.
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Poco dopo
Olginate, lungo l'alzaia, si trova questo cippo ad
indicare il confine di giurisdizione fra i porti di
Brivio e Olginate,ovvio che risale ad un po di
tempo fa!
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A
metà strada fra Olginate e Brivio dopo circa
5km, nei pressi di Airuno , l'Adda forma due
lanche, visibili anche sulla mappa, dove è
facile avvistare esemplari di Airone cinerino, ed
altre specie di uccelli. Dietro le lanche i rilievi
dei monti Bergamaschi.
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Il tratto
di alzaia che proviene dalla zona ristoranti verso
le lanche
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I rilievi
che si vedono sono i monti della brianza che si
elvano fin ai 900m
Questo è l'habitat dove l'avifauna puo'
prolificare senza che vi sia una pressione di
disturbo dell'uomo, fin tanto che ci si limiti a
fare della caccia fotografica!
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Un
cigno intento alla cova
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Questa
bella fotografia è stata scatta dal
santuario della Rocca posto in cima alla collina
che si vede quando si arriva presso la zona
ristoranti dopo aver passato la lanca. Il bel
panorama che si gode da quassu' potrebbe tentare
qualche persona ad arrivarci, la distanza in
effetti non sarebbe molta, se non chè la
salita è molto impegnativa e poi non so se
vi rimarrebbe ancora "benzina" per proseguire il
percorso! ... ciclista avvisato ..percorso
salvato!
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Il
santuario della Rocca da dove è stata
scattata la foto panoramica, fatta precisamente dal
chiostro, si vedono i 4 archi.
Nella zona Ristoranti la ciclabile è a
pochissima distanza dalla strada statale che corre
qualche decina di metri sopra. Airuno è a
circa 1km e se si volesse andare al santuario,
raggiunto il semaforo svoltate a dx direzione
Aizzurro qualche centinaio di metri dopo troverete
l'indicazione sulla vs. dx. In cima alla collina il
Santuario della Rocca di Airuno è a 384m
slm
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Il
santuario visto in navigazione sull'Adda
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La ripida e
lunga scalinata con le edicole ai lati per la via
crucis, che termina sul sagrato del santuario.
Per chi avesse problemi nell'affrontare la
scalinata, si puo'proseguire lungo la strada, che
con pendenze meno ripide vi porterà allo
stesso punto.
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Lasciate le
lanche e la zona ristoranti, dopo 5 km lungo l'Adda
si arriva a Brivio. Il lungo fiume offre delle
panchine all'ombra di alberi per una gradevole
sosta,sullo sfodo il ponte di Brivio
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La MTB
utilizzata per il percorso, puo' essere utilizzata
tranquillamente una city bike o una robusta bici da
passeggio , visto che non ci sono dislivelli da
superare, anche il cambio potrebbe essere
un'optional.
L'importante è che sia confortevole, visto
che ci sono i tratti sterrati.
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In acqua
sono presenti diverse piccole barche da diporto o
di alcuni pescatori
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Piccoli di
Cigno sotto sorveglianza dell'esemplare adulto. Il
lungo Adda di Brivio è veramente bello,
un'occasione per fare quattro passi.
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Questo
tratto di fiume da una visione sin verso la cresta
del Resegone, mentre sulla dx appaiono i primi
contrafforti Bergamaschi. Brivio è una
piccolo paese di 4000 abitanti a circa 15km da
Lecco. Anticamente il fiume Adda a Brivio formava
confine di stato tra la Serenissima e lo Stato di
Milano.
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Il castello
di Brivio domina ancora il paese con la sua
struttura a pianta quadrata. Ai tre angoli del
castello vi sono delle torri a pianta circolare, il
quarto angolo è costituito a sezione
quadrata. Costruito in epoca medievale per volere
dei vescovi di Bergamo. Con i castelli di
Trezzo,Cassano,Lecco e del Lavello serviva a
fortificare le sponde del fiume
Adda
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Il nome
Brivio deriva dal celtico 'briva' che significa
'ponte' o 'passaggio'. Si situava al confine tra il
Ducato di Milano e la Repubblica Veneta. Nel centro
storico, tra il XV e il XVI secolo venne costruito
il piccolo ghetto ebraico. Fino al 1837 esistevano
in questo tratto di fiume una serie di chiuse dette
'pescaie' che rallentavano e deviavano il corso
d'acqua per alimentare i mulini ed i setifici
dell'epoca
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Altre
piccole imbarcazioni ormeggiate a riva, e sopra, il
passaggio di cicloturisti
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Le case che
si rispecchiano nell'acqua hanno sempre il loro
fascino
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Brivio con
il suo ponte sull'Adda, visto dalla sponda opposta
alla ciclabile
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Passati
sotto il ponte di Brivio si trovano altre case
pittoresche che si rispecchiano sul fiume, foto
scattata dalla sponda opposta della
ciclabile
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Qui i cigni
sono di casa, ed è facile incontrarli, anche
con i piccoli al seguito
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La
ciclabile prosegue poi verso Imbersago, dove vicino
a riva in acque basse hanno create delle zone di
riserva per la riproduzione dei pesci.
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Probabile
che i germani ne approfittino per banchettare con
le uova deposte?
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Paesaggio
nei pressi di Brivio
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Lasciato
Brivio dopo circa 4,5Km si giunge ad Imbersago, qui
si trova una riproduzione del traghetto di
Leonardo. Il traghetto è in funzione e
trasborda auto e persone da una sponda all'altra
facendo il solo uso della corrente dell'adda e di
un'orientamento attuato dal traghettatore a mezzo
di un timone e di un gancio che appende alla fune
su cui scorre il traghetto.
In pratica il traghetto viene messo di traverso
alla corrente, la stessa tenta di trascinarlo a
valle, ma l'occhiello che scorre sulla fune
d'acciaio tesa fra le due sponde, obbliga il
traghetto a muoversi in direzione dell'altra
sponda.
Rimanendo sempre in ambito nautico, è un po
come la barca a vela che mettendosi di traverso al
vento riesce comunque a risalirlo, seppur con un
certo angolo, sfruttando come "punto d'appoggio" la
deriva sotto alla chiglia, senza deriva si avrebbe
uno scarroccio, ovvero andrebbe nella direzione in
cui soffierebbe il vento, analogamente succederebbe
la stessa cosa qui, senza l'appiglio alla fune
d'acciaio tesa fra le rive.
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Imbersago,
la sponda opposta di Villa d'Adda, con in sosta il
traghetto di Leonardo
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il
traghetto di Leonardo in
navigazione
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Proseguendo
verso lo sbarramento di Paderno, la ciclabile
è quasi sempre coperta da alberi si
incontrando anche alcuni boschetti e radure, e
approfittando di alcune anse con acque calme,
alcuni uccelli acquatici vi nidificano
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Sull'altra
sponda a Villa d'Adda hanno attrezzato alcuni spazi
pubblici a parco, e cigni e anatre non si fanno
certo pregare nell'accorrere a prendere bocconi di
pane.
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Poco prima
della diga di Paderno d'Adda l'acqua frena il suo
corso facendo specchiare la vegetazione
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Giunti nei
pressi di Paderno, prima del ponte sull'adda, si
trova lo sbarramento , superandolo si puo'
osservare il canale di derivazione sulla sinistra.
Questo canale proseguendo va ad alimentare la
centrale Esterle che si trova piu' a
valle.
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Superato lo
sbarramento poco avanti si trova la chiusa che
permetteva la discesa delle imbarcazioni dall'Adda
per immettersi poi nel Navilgio di
Paderno
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Particolare
dell'interno della chiusa sullo sfondo lo
sbarramento
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Ecco la
panoramica, dopo qualche centinaio di metri dallo
sbarramento e le chiuse, manca poco al ponte di
Paderno
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Si
incomincia ad intravedere il ponte di
Paderno
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Ponte di
Paderno visto dall'incile del Naviglio di Paderno,
per la cronaca, il ponte è stato costruito
in soli due anni (1886-1889) a destra si puo vedere
lo sbarramento della diga sull'Adda
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Ecco
l'insieme della diga, l'incile del Naviglio di
Paderno, e la chiesetta di S. Maria
Addolorata.
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La
chiesetta di S. Maria Addolorata
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In questa
mappa tratta da uno dei cartelli posto lungo il
percorso ciclabile facente parte "dell'Ecomuseo
Adda di Leonardo" è interessante vedere in
corrispondenza della numerazione 10 l'inizio del
corso del Navilgio di Paderno, e documentato dalla
foto sopra, si vede a destra l'inizio del Naviglio,
in centro si trova la chiesetta di S. Maria
Addolorata punto informazioni delle guardie
ecologiche del parco (aperto la
domenica)
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Targa
affissa sul muro di cinta esterno della
chiesa.
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