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in bici Valle San Giacomo Da Campodolcino a San Sisto (SO) |
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Questa
è l'alta Valle San Giacomo, oltre le creste
delle montagne è territorio Svizzero. Il
percorso parte da Campodolcino e sale alla
località San Sisto Il Sito di
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Valle San Giacomo o meglio nota come Valle Spluga
perché porta all'omonimo valico
Italo/Svizzero è raggiungibile passando da
Chiavenna. Una bella salita con alcuni tornanti
sale sino a Campodolcino, punto di partenza per
questa escursione. Fontane
si trovano lungo il percorso nelle frazioni
attraversate Consigliabile
MTB front o full suspended, buon cambio e
sospensioni e ottimi freni |
Nei pressi
del campeggio di Campodolcino troverete ampi spazi
per poter parcheggiare e dove a sx inizia subito il
percorso per San Sisto
Lascito il
parcheggio la strada parte subito in salita con a
fianco una graziosa cappelletta e più a dx
il campeggio. Il giorno
prima aveva fatto temporali in tutta la Lombardia e
la decisione di partire l'abbiamo presa all'ultimo
momento, visto che il meteo dava una finestra di
bel tempo. Il risultato è stato che eravamo
in sella attorno alle 11,30 passate e durante la
salita abbiamo incontrato chi aveva già
profuso sudore e se ne stava tornando a valle ben
coperto dai giubbini antivento. Il termometro
segnava 24°C La salita
inizia subito nel bosco con alti pini a contorno
del tracciato e in alcuni casi pareti di rocce. Il
percorso è bello perché è
sinuoso e con diversi tornanti che spezzano la
monotonia delle lunghe salite che a volte si
incontrano, con interminabili rettilinei che non
finiscono mai Uno
squarcio nel bosco ed appare la conca verde in cui
si trova Campodolcino Come
scrivevo il percorso offre diversi tornanti ed in
alcuni tratti ampi muri in pietra fanno da
contenimento alle pareti della montagna La salita
tutto sommato inizia abbastanza regolare senza
pendenze estreme a due cifre ma pur sempre attorno
al 7-9%, però accompagnati da simili
paesaggi con boschi, si sale piacevolmente nel
silenzio. Altra
apertura nel bosco e la mia "gregaria aiuto regista
" si ferma e mi mostra una cascatella sul versante
est della valle di San Giacomo. Si tratta
di una cascata che si trova lungo la strada che
sale a Madesimo riservata ai veicoli con lunghezza
contenuta a causa degli stretti tornanti e gallerie
che si vedono a dx della foto. Per i
veicoli come, Camper, Camion, Bus, c'è
un'altra strada alternativa che passa sul fondo
valle.
Poco
più in alto, in fondo alla valle, si vedono
le gallerie della strada che porta al passo dello
Spluga, mentre sopra ad esse si trova l'altopiano
degli Andossi Un bel
tornante dove la mia gregaria sfodera tutta la sua
grinta La salita
prosegue e le visuali cambiano in continuazione.
Sempre sul versante est della Valle di San Giacomo
si trova la frazione Motta Alta, dove sulla cima
posta a 2000m è posizionata la statua alta
13m di Nostra Signora D'Europa e facente parte del
Santuario omonimo. La statua rappresenta la Vergine
delle Vette ed è ricoperta da una lamina
d'oro che la rende ben visibile anche da
lontano. Una cosa
che non manca nella Valle di San Giacomo sono i
corsi d'acqua e qui ne stavamo attraversando uno,
sempre attorniati da alti pini Dopo 3,5km
di salita e 266m di dislivello superati si arriva
alla frazione di Campodolcino: Splughetta a 1369
s.l.m.
L'incantevole
paesaggio a cui eravamo di fronte, in una giornata
che si stava rivelando bellissima. Splughetta,
non avendo nulla davanti a se, gode di uno stupendo
panorama sulla valle di San Giacomo e sulle
montagne verso est, come il Pizzo Stella nel centro
della foto, qui incappucciato dalle nubi, mentre a
sx dietro il pino è la Valle di Fraciscio
dove scorre il Torrente Rabbiosa. Splughetta,
un piccolo nucleo di abitazioni la maggior parte in
pietra, con i caratteristici tetti anch'essi in
pietra. Alcune di
queste abitazioni sono state ammodernate con nuovi
tetti ed intonacatura esterna... ...con
qualche testimonianza del passato; una targa che ne
ricorda la data di costruzione del 1867 ed una
slitta di legno per quando la stagione cambiava
vestito ed indossava quello bianco Ripresa la
strada per San Sisto, ecco i panorami verso nord
est Uno scorcio
dall'alto su Splughetta e di fronte si intravede
ancora la statua della Nostra Signora D'Europa a
Motta Alta L'asfalto
tutto sommato per essere in questo ambiente montano
è abbastanza ben messo. Chiaro, protezioni a
valle qui non ne troverete, se non in alcuni punti
irrinunciabili. Il solito
ruscello fa mostra di sé scendendo fra le
rocce che si è scavato nel corso di
chissà quanti anni. Ad ogni
tornante panorami sempre più
belli Dopo
Splughetta s'incontra un'altra frazione: Cà
De Luc, una quindicina di case poste sul pendio
della montagna. Questa
frazione è posta a 1438m s.l.m. ed è
a 4,88km dalla partenza Sulla parte
est della valle si vede quello che è il
comprensorio sciistico di Madesimo con la cima del
Pizzo Groppera, dalla cui cima partono le piste
verso la Val Di Lei, oppure la mitica discesa del
Canalone di Madesimo, una ripida discesa fra le
rocce di cui conservo ancora il ricordo e che senza
dubbio non rifarò mai più. In centro
alla foto la frazione di Motta di Sotto Verso monte
una prateria in infiorescenza di color lilla sale a
perdita d'occhio
Campodolcino
è là sotto, illuminata dal sole,
mentre alle sue spalle il medio rilievo in costa
della montagna sarà una nostra prossima meta
della giornata. Inutile
dire che ci si fermava spesso ad osservare i vari
panorami che ci si presentavano davanti durante la
salita, tanto non avevamo l'assillo di arrivare al
ristorante! Questa foto
per me è emblematica in quanto inquadra a dx
gli Andossi che sono stati oggetto negli ultimi
giorni d'inverno di questo 2015 di un
report
fatto sulla neve e a seguire un altro report verso
il Passo
dello Spluga. Ed è
stato proprio durante la discesa dal Passo dello
Spluga che all'altezza degli Andossi ci siamo
fermati ad osservare il paesaggio innevato di
questo lato della valle ed ho pensato prima o poi
di farci una escursione, cosa che stavamo
facendo. In una
giornata abbastanza nitida sembrava di toccare con
mano ciò che era distante alcuni chilometri
mentre lei imperterrita affrontava la salita in
modo regolare. A proposito
di paracarri mi sono venuti in mente quelli trovati
sulla strada militare della Val Lagarina che porta
ai
forti
dove ci si trova letteralmente a strapiombo sulla
valle sottostante. Una
giornata senza dubbio azzeccata, d'altra parte il
meteo di questo 2015 non è che ha aiutato
molto alternando giornate torride a brevi
intervalli di repentino cambio climatico, con poche
ideali giornate per andare in bici. Con la
montagna in fiore siamo arrivati a
Starleggia Con 460m di
dislivello da Campodolcino e 6,2km percorsi, si
arriva qui a 1.550m s.l.m. Anche qui
poche abitazioni in pietra addossate alla
montagna Questa
è la penultima frazione che si incontra, poi
ci sarà San Sisto Il
campanile con tanto di quattro campane ed un bel
tetto conico ricoperto dalle tradizionali pietre
dette: "Piode" , le stesse pietre che
opportunamente levigate e di sottile spessore
vengono utilizzate per le cotture degli
alimenti. Starleggia
è anche l'ultimo avamposto dove si trova la
strada asfaltata, da qui in poi solo sterrato o
cemento in alcuni punti critici. Da qui in
poi traffico consentito solo a chi ha dei terreni o
delle abitazioni. Oltre la sbarra il
"paradiso" Durante la
nostra ascesa questo torrentello lo abbiamo
incontrato più volte e qui di nuovo si
mostra... ...facendosi
strada fra grossi massi Da
Starleggia mancavano 3km e 200m di dislivello per
arrivare a San Sisto, tutto su sterrato con qualche
punta al 15% Si apre la
valle e comincia lo spettacolo Non si
può non fermarsi in continuazione e
guardarsi attorno, d'altra parte salire a testa
bassa che gusto darebbe? Davanti a
queste tele di quadri naturali, occorre prendersi
l'adeguato tempo per ammirarli. L'alta
valle ora si mostra in tutta la sua ampiezza. Oltre
quelle montagne il territorio Svizzero.
Qualche
tratto in cemento sul fondo della carrabile non
toglie di certo la bellezza a questa
valle... ... e se
c'era il cemento era perché semplicemente
poco dopo il tratto era in salita ripida e per
preservare la strada che si sarebbe sgretolata ed
incavata dalle ruote dei fuoristrada hanno
preferito cementarla, ma questa è una prassi
comune sulle carrabili in alta montagna. A parte
questo i paesaggi da cartolina non
cessano. Su
"gregaria " che manca poco! Eravamo ormai vicini
alla testa della valle Attraversato
l'ennesimo ponticello sul torrente, di fronte siamo
passati in quello che era una cava Dal ponte
il torrente verso monte in mezzo ad una selva di
pini Eh
sì, quella era proprio la torre di San
Sisto La Torre in
pietra del 1600' era di origine militare e
probabilmente già esistente in epoca
romana. A circa
1770m di quota arrivo all'Alpe di San
Sisto Un gruppo
di baite forma questa località con altre
sparse sulla testa della valle. Su in cima
a sx, quello spacco nella montagna è il
passaggio per l'Altopiano dei Cavalli, che in
realtà sarebbe stata la nostra meta finale,
ma sconsigliataci dai locali per essere troppo
impervia da raggiungere in bici. In
realtà sapevo di un progetto per fare un
anello ciclopedonale per collegare San Sisto al
Pian dei Cavalli, per poi scendere in Val Febbrero,
ma pare che disaccordi fra i Comuni di Madesimo e
Campodolcino ne abbiano decretato un nulla di
fatto! Direi un vero peccato visti gli ambienti da
sfruttare, turisticamente parlando. Verso la
testa della valle altre baite sparse Una lastra
di pietra ed ecco un semplice ponte su un ruscello.
Le baite mostrano una costruzione mista. Alcune
sono solo esclusivamente in pietra, mentre altre
hanno la base in pietra e la parte superiore in
legno, più caldo e confortevole. Naturalmente
ci sono anche quelle tutte in pietra dotate di
spesse mura che risultano calde d'inverno e fresche
d'estate. Lei appena
arrivata si è preoccupata di mettere la bici
all'ombra di una baita
La mia
l'avevo trattenuta un attimo al sole per una foto
in Oregon. In effetti non penso che in Oregon vi
siano simili montagne, ma la bandiera Americana,
quella sì. Era in
corso per tutta la Valle San Giacomo la festa degli
emigrati in America, ritornati alle origini con una
delegazione proveniente da Genoa nel Wisconsin. 150
anni fa i loro antenati lasciarono Campodolcino e
la valle di San Giacomo in cerca di fortuna in
America. Sassi su
sassi, pietre su pietre le baite sono state
costruite le une vicine alle altre; in armonia con
la natura Non manca
anche una piccola chiesa A giudicare
dai legni alcune baite sono state ristrutturate di
recente con pareti e tetto nuovo in legno, poi
rigorosamente coperto da "piode" Isolato,
non manca neppure un edificio più recente
che no so quale funzione abbia In alto,
dietro queste case si trova il Pian dei Cavalli
mentre a dx parte il sentiero per raggiungerlo,
però troppo ripido per le nostre
bici! Anche qui
la presenza dell'antenna satellitare! Basta
osservare questa foto per vedere che l'armonia
delle baite rispetta il contesto del paesaggio
senza deturparlo, anche la "gregaria" con la sua
maglietta è in tinta con il
cielo! E qui un
bel morso ad una pagnotta che strada facendo ci
siamo fatti fare in un negozio a Chiavenna,
ovviamente con bresaola che a 1750m dopo la scalata
ha assunto un sapore ancora migliore! Del resto
sapevo che qui non avrei trovato nulla se non della
buona acqua ed erba a volontà! Pietre,
sassi, marmi, legno, le risorse naturali primarie
della terra, questi sono gli ingredienti utilizzati
da secoli dai nostri antenati per realizzare le
loro dimore e non solo, materiali riutilizzati
anche nel corso dei secoli successivi! E' risaputo
che molti monumenti o castelli nel corso dei secoli
sono stati utilizzati come fonti di materiali per
ricostruire altre abitazioni, un po' come si fa
quando si utilizzano i mattoncini del gioco del
LEGO, dalle possibilità infinite di
riutilizzo. Al giorno
d'oggi se demolisci una casa, un palazz, un
capannone, ne fai solo un cumulo di macerie
inservibile e non riutilizzabile. Forse è il
caso di dire: Una pietra è per
sempre! Che ci fa
una bici quassù? Bhé loro
risponderebbero: perché solo voi andate in
bici? Del resto in questo pianoro si può
andare in bici senza molti sforzi e una bici fa
sempre comodo averla sotto mano. La trave
riporta due date 1901 - 2009. Esattamente 108 anni
dopo hanno fatto una piccola
ristrutturazione! Ancora una
volta la bandiera Italiana sventola sul confine, al
di là dei monti c'è la
Svizzera Era ora di
riprendere le bici Dai
"gregaria" che scendiamo a valle e ti porto in un
altro bel posto! La mia bici
già scalpitava in vista delle
discesa Abbiamo
lasciato il trasparente ruscelletto per riprendere
la strada verso valle Era proprio
il caso di dire che in posti come questi e
soprattutto in giornate simili, non si vorrebbe mai
andare via
Sulla
"corona dx orografica della valle" altre malghe ora
appaiono in pieno sole Un ultimo
quadretto fotografico come ricordo Vengo
richiamato dalla "gregaria" : Allora
andiamo?
Mollati i
freni giù per la valle a malincuore, ma solo
per poco... ci aspettava un altro incantevole
luogo! Il mio sito
si chiama bellitaliainbici e direi che questo
percorso ha tutte le caratteristiche per essere un
bel percorso. L'Italia è uno scrigno di cose
belle da scoprire ad ogni angolo, ed io sto facendo
il possibile per portarvi a conoscere posti
incantevoli, aggiungete pure alla vostra lista
questo posto e non ve ne pentirete! |
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buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:13-09-2015 ultimo aggiornamento: 14-09-2015 Percorsi Ciclabili- torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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