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Giro: Sanremo - Triora - Pigna- Sanremo (Terza Parte) |
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Un ampio
giro che penetra all'interno della Liguria
nell'area compresa fra Vallecrosia e Arma di
Taggia, risalendo la Valle Argentina e discendendo
al ritorno la Val Nervia Da
Sanremo il percorso segue la Ciclopedonale sino ad
Arma di Taggia. Si devia poi sulla Ciclopedonale
della Valle Argentina sino a Taggia per poi
proseguire su strada lungo la valle sino a Molini
di Triora e poi su in cima a Triora. Ridiscesi a
Molini di Triora si sale a Colla di Langan, si
scende a Pigna, in Val Nervia e si prosegue sino al
mare a Vallecrosia per fare ritorno al punto di
partenza passando da Ospedaletti dove si prende la
Ciclopedonale che porta a Sanremo. Fontanelle
si trovano lungo tutto il percorso Una buona
bici confortevole, scorrevole e ben frenata
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La Val Argentina
e la Val Nervia Arrivati in
tempo al ristorante Santo Spirito
Eravamo gli
ultimi ospiti, quando siamo arrivati noi se ne
stava andando via la troupe della nota trasmissione
televisiva di "Sereno Variabile" che aveva girato
un servizio su questo territorio
Fra una
portata e l'altra scopriamo che la proprietaria
è anch'essa una ciclista assieme a suo
marito, non solo, ma utilizzano delle bici a
pedalata assistita ed il loro intento è di
offrire un servizio di ricarica batteria ai clienti
che ne avessero bisogno. Per ora dispongono di due
caricabatterie adatti alle batterie delle bici che
montano un motore Bosch Performance e Active.
Direi che
questa è una buona notizia per due motivi:
Il primo è che guarda caso il giro che ho
voluto fare, vista anche la sua lunghezza, si
presterebbe ad essere suddiviso in due
tappe. La seconda
è che il ristorante Santo
Spirito
ha anche delle camere, in più la
possibilità di ricaricare le batterie,
questo ne fa un buon punto d'appoggio per
effettuare questo giro od altre escursioni che
è possibile fare partendo da Molini di
Triora il giorno successivo. Oltre a
questo si mangia bene... cosa aspettate?
Dimenticavo ho fatto onore anche al piatto
tradizionale delle Lumache a cui non potevo
rinunciare! Forse
però è il caso di contattare
preventivamente il ristorante per verificare la
disponibilità dei caricabatterie o delle
camere. Io comunque
suggerirei di portarsi a presso il proprio
caricabatterie quando si fanno lunghi viaggi in
e-bike o bici a pedalata assistita, che dir si
voglia, e alla mal parata per ogni evenienza una
presa elettrica la si troverà
sempre.
Terminato
il lauto pranzo abbiamo lasciato le bici al
ristorante per fare due passi digestivi alla
scoperta di Molini di Triora e naturalmente c'era
da scarpinare, la Liguria è fatta
così, poca pianura e tante scalinate da fare
a piedi. Questa
è in pratica la scalinata più larga
che porta in cima al paese. Anche qui
fra i carruggi si trovano gli archi di spinta che
in questo caso è appoggiato alla chiesa
parrocchiale a sx e a una casa a dx Come avevo
scritto all'inizio, Molini di Triora è il
paese natale di S.Giovanni Lantrua e proprio in
quei giorni erano in corso i preparativi ai
festeggiamenti per la presenza delle reliquie del
Santo giunte nel paese da pochi giorni. Questa
è la chiesa parrocchiale dedicata a San
Lorenzo Oramai da
tempo, durante i nostri report, appena è
possibile ci infiliamo nelle chiese per scoprirne
la fattura degli interni, perché la
fastosità o l'aspetto semplice dell'esterno
non corrisponde a quanto vi è all'interno
e.... ... e,
entrati all'interno ci ha stupito la bellezza di
questa chiesa in stile barocco che potrei affermare
una fra le più belle viste sino ad
ora! Una
ricchezza dei particolari veramente di alto livello
tenendo in considerazione che si tratta di un
piccolo paese di montagna. A fianco
due volontari stavano provvedendo alla verifica
della illuminazione e alle pulizie dei lampadari e
della chiesa in generale. Entrando in
chiesa, sulla dx, ai piedi della prima cappella la
teca trasparente con il Santo
Le foto non
restituiscono la bellezza di ogni singola cappella
che andrebbero viste dal vero per apprezzarne le
fattezze.
A fianco
della chiesa si apre questa piazza e mentre stavo
facendo questo scatto mi è scappato l'occhio
su qualche cosa in movimento al lato del mio campo
visivo Sono quelle
frazioni di secondo che il nostro cervello
confronta con il nostro archivio interno, ne
determina il confronto e dà il risultato: un
fagiano maschio! Eh sì non avevo avuto le
traveggole e la macchina fotografica lo ha
confermato, qui ritratto in doppia posa all'andata
e al ritorno sui suoi passi Si, se ne
stava passeggiando allegramente fra i carruggi, e
cosa ci facesse, questo non lo potevo
sapere
Ad un certo
punto un ragazzino fra l'antico e il moderno,
spunta nel carruggio con in mano un fucile ad acqua
e nell'altra l'immancabile smartphone, segno di
questi recenti anni, che manca poco lo abbiano
anche i cani e poi lo hanno tutti! Ebbene il
ragazzino pur disponendo di una "micidiale" arma ad
acqua, ha pensato bene di impugnare il suo fedele
smartphone ed immortalare il fagiano per
condividerlo senza alcun dubbio sui social
network! Il fagiano
dal canto suo per nulla intimorito dalla nostra
presenza discreta, ha fatto tutta la piazza
salterellando fino a svoltare a dx per la salita
della via principale. Il
ragazzino non demordeva e smartphone in mano
proseguiva il suo safari fotografico non pensando
minimamente di usare il fucile ad acqua! Tempi che
cambiano! Un classico
delle strutture nei borghi medievali, passaggi che
contemplano la realizzazione al piano superiore di
spazi abitativi per sfruttare al meglio i pochi
spazi disponibili. Lo si
potrebbe fare anche ai giorni nostri, ma un conto
sono situazioni medievali dove il transito del
passato era assai limitato ed ancora oggi
praticamente assente visto che si transita solo a
piedi. Vi
immaginate una situazione simile in una comune via
urbana che bel rimbombo creerebbero i mezzi a
motore al loro passaggio? e
così l'architettura medievale prevedeva
continue aperture sotto le abitazioni per
permettere i vari passaggi fra un luogo ed un altro
posto dietro le stesse abitazioni. Un modo
intelligente per sfruttare al massimo gli
spazi. ... e
pressoché ovunque archi di sostegno fra le
case o passaggi sopraelevati per mettere in
comunicazione vari ambienti magari acquisiti col
tempo dai proprietari che volevano estendere i loro
spazi su uno stesso livello, magari non disponibili
nel loro fabbricato ma in quello di fronte a loro.
In Liguria di simili soluzioni abitative ne ho
trovate a iosa. fra muri di
sassi e pietre, selciati e case di pietra si arriva
al culmine del paese un
pergolato con l'uva matura, una panchina, vasi di
fiori a ricreare un giardino fra le pietre, archi
in pietra, tutto ciò raccolto in pochi
incantevoli metri quadri. Più
in su non si poteva andare per cui siamo scesi
verso i Molini passando sotto altri archi, e poco
più avanti un battito d'ali molto vicino, ci
ha fatto scorgere il volo del fagiano maschio
fotografato poco prima, si vede che aveva terminato
la sua incursione esplorativa in paese! Nella zona
dei mulini quelli rimasti in piedi sono stati
conservati ed ora uno di essi è diventato un
museo. a sx un
altro mulino ed il corso del torrente Argentina
sbarrato da una piccola diga la mini
diga forma il piccolo laghetto con attorno un parco
Dalla diga
si vedono i due vecchi ponti in pietra che
attraversano il torrente Argentina, di cui uno a
"schiena d'asino"
dalla parte
opposta alla diga un bel bosco che nasconde una
fontana ricavata da blocchi di pietra. In centro
una famigliola intenta a godersi i raggi del sole
che in quel pomeriggio stentavano a farsi vedere
attraverso le nuvole La targa
è eloquente si tratta di un vecchio mulino,
mentre a sx il murales di una strega richiama che
lungo questo passaggio si sale verso Triora, il
paese delle streghe Il vecchio
mulino visto dal vecchio ponte in
pietra. Dal
laghetto abbiamo fatto ritorno alle bici passando
da questa minuscola chiesetta Chiesa
dedicata a Sant'Antonio, con interni semplici nulla
a che spartire con le fastosità di quella di
San Lorenzo.
Salutata la
proprietaria del ristorante e riprese le bici, ci
aspettava la parte più ostica, anche
perchè da farsi dopo un lauto pranzo: la
salita alla Colla Langan. Salita che dagli attuali
450m portava in 10km ai 1129m del Langan con
pendenze in alcuni punti del 9% Se vi
doveste trovare a corto d'acqua, finite queste case
sulla dx c'è un piccolo slargo una panchina
ed una fontana. Approfittatene per fare il
rifornimento perché poi sino a Pigna non
troverete nulla. Al bivio in
uscita del paese si prende a dx direzione
Pigna. Volendo si
potrebbe fare ritorno anche dal Monte Ceppo per poi
scendere da Bajardo, ma la salita sarebbe ancora
più lunga e con più dislivello da
superare. Al
ristorante ci è stato consigliato di
scendere per Pigna, anche se la strada in quel
momento era chiusa al traffico per lavori di
ripristino di una frana, però a loro dire
c'era giusto il passaggio sufficientemente largo
per passare a piedi con la bici. L'ultimo
abitato visibile è quello di Cetta, posto
sul fianco della montagna, poi ci sarà il
nulla, solo la strada i boschi e le montagne a
farvi compagnia e in questo caso delle nuvole che
non sapevano cosa fare, se lasciarci in pace o
provvedere ad una doccia gratuita Ho
tralasciato di fotografare la strada nei boschi
perché le foto non avrebbero reso la bella
atmosfera in cui ci si trovava. Qui la strada
incominciava ad attenuare le pendenze ed il bosco
lasciava gli spazi per poter guardare
oltre. Come ho
già scritto in precedenza, chi volesse
scegliere la strada per il Monte Ceppo, poi avrebbe
ancora 4 soluzioni per scendere al mare e fare
ritorno a Sanremo 1) Superato
il Monte Ceppo al successivo bivio svoltare a sx e
scendere da Vignai riprendendo ancora la strada
della Valle Argentina verso Arma di
Taggia 2) Superato
il Monte Ceppo al bivio svoltare a dx e al
successivo incrocio svoltare ancora a dx Passando
per Bajardo, Apricale, Isolabona, sino al mare a
Vallecrosia e poi verso Sanremo 3) Superato
il Monte Ceppo al bivio svoltare a dx e al
successivo incrocio proseguire diritti verso San
Romolo e da lì verso Sanremo 4) Superato
il Monte Ceppo al bivio svoltare a dx e al
successivo incrocio svoltare a sx direzione Ceriana
e da lì a Sanremo Come avete
letto le opzioni a questo bivio sono abbastanza
ampie, noi invece abbiamo proseguito verso
Pigna Quando si
dice: branco di pecore Arrivati
alla Colla di Langan, ci viene incontro un gruppo
di 4 pecore inseguite da un giovane pastore
probabilmente di origine balcanica. Ebbene nel
poco tempo che ci siamo trattenuti in quel luogo il
"povero" pastore doveva indirizzare le pecore
proprio lungo la strada che noi avevamo appena
percorso. A quanto
pare però le pecore non ne volevano sapere
di indirizzarsi nel verso giusto e per ben 6 volte
avevano preso le direzioni più disparate che
avrebbero potuto prendere in quel ristretto
contesto, con la conseguente corsa a perdifiato del
pastore per raggiungerle e fargli cambiare
direzione ed è ancora buona che le pecore
per consuetudine rimangono in branco seguendo il
loro capo branco. Se invece non avessero seguito
questa logica ma fossero andate in ordine sparso,
non avrei voluto stare nei panni del pastore nel
recuperarle una ad una! Forse
sarebbe valsa la pena mettere un "guinzaglio" al
capo branco, giusto il tempo per indirizzarle sulla
giusta strada. Dal passo
mancavano 12km per scendere a Pigna, prossima
meta. Alle sue
spalle la strada da dove siamo saliti, qui a dx una
volta c'era un bar anche con punto telefonico,
quando ancora non esistevano i cellulari era un
bene prezioso da tenerne conto per chi si trovava
da queste parti e ne avesse avuto
necessità. Indossati i
giubbini eravamo pronti per la discesa. Rammento di
informarsi sulla reale possibilità di poter
passare in prossimità della frana. In fondo
alla valle a sx si trova il mare. Nonostante le
nubi grigie c'è andata bene e non c'è
stata alcuna precipitazione. Come si
può vedere la montagna di fronte è
priva di insediamenti umani Su questo
lato della valle invece saltuariamente si
incontrano alcune abitazioni e piccole zone
coltivate. Oltre le montagne e le nubi c'è
la Francia Dal passo
mancavano 12km per scendere a Pigna, nostra
prossima meta. La strada è stretta e
presenta ogni tanto piccoli detriti rotolati dalle
pareti rocciose, per cui occorre prestare
attenzione e non perdersi solo ad ammirare il
paesaggio ma anche la strada. Per darvi
una idea, in alcuni tratti la strada ha questa
larghezza o anche meno Altra cosa
è che il fogliame creando zone continue di
chiaro scuro non permette all'occhio di individuare
facilmente le irregolarità del manto
stradale. In sostanza non scendete a "palla" e
prestate attenzione, anche perchè ci sono
molte curve dove non si vede cosa c'è oltre.
Del resto si è in montagna e queste sono le
solite precauzioni da prendere andando su due
ruote. Discesa
quasi terminata, si rientra nelle comunità
umane, sulla costa della montagna di fronte si
vedeva un campanile e doveva essere quello di
Castel Vittorio Decisamente
abbiamo cambiato paesaggio; dalle pecore alle Terme
con tanto di piscine in bella vista Piscine con
vista sul torrente Nervia che solca l'omonima
valle Di fatto
dopo 70km esatti dalla partenza eravamo arrivati a
Pigna e non è nemmeno necessario dirlo che
occorre salire per visitarla. Quindi si prende la
strada a dx, scalare i rapporti e
pedalare! Le case
sono tutte costruite a gradoni sui fianchi della
montagna Guardando a
valle, in alto c'è Castel Vittorio e sotto
ad esso le Terme viste poco sopra Anche
Castel Vittorio, come Pigna e la maggior parte dei
borghi Liguri sono tutti costruiti abbarbicati su
colline, poggi, montagne per un retaggio antico di
quando le popolazioni dovevano sfuggire alle
incursioni dei Saraceni lungo le coste Italiche,
riparando così in luoghi all'interno,
più sicuri e difendibili. Questa
è la porta d'ingresso a Pigna vecchia, a sx
si trova la sede del Comune. Il contesto
in cui è ubicata la porta d'ingresso e sullo
sfondo la chiesa parrocchiale Anche qui
quasi tutto è stato costruito con pietre e
questa facciata mostra i segni dei vari
rimaneggiamenti occorsi nei secoli. a sx si
vede infatti quello che doveva essere un portone di
cui sono rimasti i vertici superiori. Portone poi
chiuso e successivamente addossato a delle
mura. Successivamente
pare che il portone sia stato spostato dove si vede
ora, ma a giudicare dalla differenza dei materiali
attorno; mi sa che erano indecisi sulla sua esatta
collocazione. Alla dx del
portone si vede poi il muro con delle pietre
sporgenti come se in quella corrispondenza
esistesse un muro che continuasse verso la
balaustra in ferro. Del resto
anche la finestrella a dx sopra il portone mostra
aree differenti, diciamo che il tutto è
stato molto rimaneggiato rispetto a come doveva
essere in origine. Comunque
non è raro trovare in manufatti medievali
questi tipi di rimaneggiamenti, con chiusure di
porte o finestre e ricollocazione in altri
punti. Pigna
è un borgo medievale e ne conserva
l'impianto architettonico, con stretti carruggi,
volte, archi d'appoggio fra le case e pietre e
sassi usati ovunque. La facciata
in stile gotico della chiesa parrocchiale di San
Michele Arcangelo con un bel rosone a 12 raggi in
marmo bianco Sopra il
portone la statua dovrebbe rappresentare San
Michele Arcangelo che schiaccia Satana Ecco il
particolare dove si riconosce meglio la
raffigurazione di Satana Questo
è un altro classico Ligure per quanto mi
è stato dato da vedere nei report in questa
regione; ovvero il fatto di trovare spesso due
chiese, o una chiesa ed un oratorio
attigui. Carruggi in
salita, volte ed archi, spesso in questi borghi
medievali certi carruggi non vedono quasi mai il
sole se non per pochissime ore al giorno specie nei
piani inferiori. Talvolta
questi archi servono anche come accesso ai piani
superiori Il
campanile della parrocchia visto da un carruggio
con tanto di lanterna in ferro battuto Gli spazi
sono ristretti e come si può vedere
l'ingresso alla chiesa non ne ha molto davanti a
sé Oramai
questi vecchi borghi si stanno spopolando, morti i
pochi vecchi rimasti, difficilmente i loro figli
vogliono tornare ad abitare in queste vecchie case
e ovunque sono presenti cartelli VENDESI, cartelli
che ormai si trovano ovunque sull'Appennino ligure
come in altre località di collina o montagna
della nostra Italia. Sono anni
che questo fenomeno continua e semplicemente
è legato al fatto che giovani coppie con
figli se abitassero in questi luoghi non avrebbero
tutti i servizi a disposizione per i loro figli, ne
troverebbero facilmente un lavoro, ma anche se lo
trovassero sarebbe molto distante dal paese
abbarbicato su per colline, monti o in fondo ad una
valle, sprecando così ogni giorno molto
tempo per recarsi al lavoro e costi per il
carburante. La stessa cosa poi varrebbe per ogni
necessità che insorgesse quotidianamente e
che non potrebbe essere soddisfatta in questi
luoghi. Insomma, in
tempi passati, con poche esigenze ma tirando la
"cinghia" ed accontentandosi facendo molti
sacrifici, la gente ha vissuto in luoghi anche
sperduti. Ed è
per questo motivo che ci sono molte presenze
straniere che hanno deciso di acquistare case in
luoghi difficilmente accessibili, per vivere in
pace e godersi gli ultimi anni in un paese come
l'Italia che sa offrire bei paesaggi e un clima
più favorevole rispetto a quello della loro
provenienza che generalmente è del nord
europa, senza scontare poi la cucina e gli alimenti
italiani e la nostra calda
ospitalità! Oltre a
quanto menzionato sopra, vivere in borghi antichi
comporta il fatto di essere in buona salute e forza
fisica, perchè ci sono ripide salite e
discese ovunque, scale e scalini da fare, e se si
abitasse all'ultimo piano.... pure quelli da farsi
ogni santo giorno, e portarsi la spesa su per
strette scale o per i carruggi ripidi ad una certa
età può divenire difficoltoso.
Ma lo
sarebbe anche per una giovane mamma costretta a
portarsi una carrozzina e il bambino su e
giù per scale gradinate e carruggi.
Già una pesante bombola del GAS sarebbe un
problema, si perché difficilmente si
troveranno allacciamenti al GAS di città nei
borghi antichi. Insomma qui
non esiste la frase: faccio un salto al
supermercato o al negozio perché ho
dimenticato di prendere una cosa! Ho preso
spunto dal borgo di Pigna ma ovviamente tutto
ciò e dà generalizzarsi per tutti i
piccoli borghi spersi e lontani da grandi centri
abitati dove si trovano tutti i moderni
servizi. Torna ai precedenti report: 1 - 2
A Pigna
termina il nostro report perché il resto del
percorso che rientra a Sanremo lo potete trovare in
altri report come questo
di Bajardo Come avrete
visto è un percorso lungo con una
quantità di cose da vedere che meriterebbe
di destinargli più tempo suddividendo in due
tappe il percorso come avevo suggerito all'inizio
dei report, tutte le informazioni necessarie ve le
ho fornite, ora tocca a voi voler
replicare.
buone pedalate a
tutti, Outside
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pagina creata:11-09-2015 ultimo aggiornamento: 27-01-2018 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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