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Questa
è l'alta Valle San Giacomo o Valle Spluga.
Si parte da Campodolcino per prendere la strada che
sale da Isola in Val Febbraro e poi alla cascata di
Val Febbraro Il Sito di
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Valle San Giacomo o meglio nota come Valle Spluga
perché porta all'omonimo valico
Italo/Svizzero è raggiungibile passando da
Chiavenna. Una bella salita con alcuni tornanti
sale sino a Campodolcino, punto di partenza per
questa escursione. Numerose
fontane si trovano lungo il percorso nelle frazioni
attraversate Consigliabile
MTB front o full suspended, buon cambio e
sospensioni e ottimi freni
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Pur essendo
stati i primi giorni di Agosto ed erano previste
giornate molto calde anche in quota, al mattino
presto specie all'ombra faceva sempre fresco e
risalendo la valle in bici eravamo attorno ai
14°C, troppo fresco per la sola maglietta con
cui eravamo partiti. Qui l'ampia
strada affianca il corso del fiume Liro L'ambiente
è molto bello ed alcuni tratti passano in
mezzo a boschi di pini, sempre con il corso del
fiume a poche decine di metri. Occorre
superare anche un paio di gallerie non
particolarmente lunghe, in cui raccomando di avere
le luci per segnalare la vostra presenza o il
giubbino riflettente. A sx scorre sempre il fiume
Liro. Questa è un vista verso
valle. Dopo le
gallerie, si arriva in cima alla diga del lago
artificiale di Isola e che sbarra il corso del
fiume Liro verso valle. Qui si
è al culmine poi la strada scende verso
Isola Un bello
scorcio sul lago e su Isola. Sullo sfondo, a dx del
fronte delle montagne, si apre la Gola del
Cardellino che porta alla diga del lago di
Montespluga, sentiero da farsi zaino in
spalla. Qui in
testa al lago troverete un chiosco per il ristoro
panche e tavoli, meta di ciclisti e motociclisti.
Per salire alla Val Febbraro occorre attraversare
Isola, per cui si svolterà a sx, dove si
vedono le auto. Sino a qui, sono 4km e 169m D+
dalla partenza. Dai 1247m
occorrerà salire ai 2085 m del culmine, dove
poi la carrabile discende a Borghetto. Sono 10km di
salita e 898m di D+ Da Isola si
incomincia a salire di nuovo, qui se avete bisogno
troverete un piccolo Market ed un bar Isola
raggruppa un piccolo nucleo di case La
parrocchiale e a dx una tipica abitazione formata
da una parte in muratura ed una in legno che in
genere era destinata a stalla e a
fienile La
Parrocchiale è dedicata ai Santi Giorgio e
Martino ed è risalente al 400' con
successivi ampliamenti nei secoli
successivi. Proseguendo,
ad 1,5km si trova la frazione di
Mottaletta Il cartello
riporta chiaramente che questi luoghi sono stati
una culla di una parte dei nostri
antenati Anche
Mottaletta è uno sparuto gruppo di case ,
sullo sfondo si vede a dx l'inizio della Gola del
Cardellino che sfocia alla diga del Lago di
Montespluga nei pressi di
Stuetta. Nel
fondovalle, dal pendio della montagna sono presenti
grossi massi, residui di una grossa frana. Nel
riquadro in alto basta vedere la grandezza dei
massi grandi quanto una casa. Su gran
parte della Valle dello Spluga capita spesso di
vedere esposte differenti bandiere di diverse
nazioni, in primo piano quella degli Sati Uniti a
causa di una ricorrenza per festeggiare il ritorno
dei discendenti degli immigrati di questa valle
avvenuta 150 anni fa con destinazione Wisconsin
dove fondarono una cittadina che battezzarono:
Genoa Sono
già un paio d'anni che una delegazione torna
in questa valle per rivedere i luoghi da dove sono
partiti i loro antenati. In questi
giorni tutto il mondo è concentrato sugli
avvenimenti degli immigrati che stanno
attraversando l'Europa, ecco questo è un
esempio che anche noi già 150 anni fa
eravamo nella stessa situazione, pronti a lasciare
tutto e ad emigrare per trovare un posto dove
vivere più decorosamente. Un viaggio
che avrebbe portato molto lontano dai luoghi
d'origine, attraversando un oceano e ben consci di
non fare più ritorno in patria. Solo dopo
150 anni per caso tutto ciò è
accaduto, ma oramai sono i discendenti di parecchie
generazioni di quelli che furono partiti nel
lontano 1865. Anche qui
le vecchie abitazioni sono costruite in modo misto
fra pietre e legni riservati sempre alla parte
superiore. Ma anche
questa in primo piano adotta la tecnica di
costruzione detta "carden" che è il
caratteristico intreccio delle travi agli angoli
delle pareti. Da
Mottaletta parte la strada verso Borghetto, strada
con divieto di transito a chi è sprovvisto
di permesso. In breve ci
si trova a dominare la valle sottostante La montagna
in fondo è quella che separa la Val Febbraro
da San
Sisto
e dove si trova il Pian dei Cavalli Sotto,
Isola fa mostra di sé, come si vede le case
sono ben poche Un bel
scorcio sulla media valle dello Spluga.
Spesso
c'è da soffermarsi a scrutare il paesaggio
attorno, del resto non avevamo appuntamenti con i
ristoranti, visto che quassù non ce ne sono
ed il tutto era a portata di mano negli
zaini. Salendo
ancora, a dx del Monte Groppera spunta la cima del
Pizzo Stella. Da Isola si vede anche la strada che
con alcuni tornanti e poi in costa sulla montagna
sale verso Pianazzo. Questa è la strada che
obbligatoriamente devono percorre gli Autobus, i
Camion ed i Camper per potere salire a
Madesimo. Poche case
fanno una località, questa è
Canto. E da Canto
questa è la visione sulla valle dello Spluga
e parte degli Andossi che è l'altopiano che
si vede sopra il margine dei boschi a sx
Da Canto ci
si addentra decisamente nella Val Febbraro
lasciando alle spalle la Valle Spluga A circa 7
km dal punto di partenza si arriva a Ca Raseri
posta a 1500m s.l.m. Dove si
incontrano le solite abitazioni in pietra e legno,
o le più vecchie solo in pietra. Questa a sx
però non ha la struttura simile a quella
Walser vista a Mottaletta, che sono riconoscibili
per il tipico intreccio delle travi visibili agli
angoli delle pareti. Qui ogni
frazione è dotata della sua bella fontana
d'acqua fresca e la mia gregaria ne ha
approfittato. Nel punto dove si trova si vede una
strada a sx . E' la strada che conduce alla cascata
della Val Febbraro e che sarà oggetto di una
nostra visita al termine del report. Questo
è un punto importante della Valle Febbraro,
perché è l'unico punto dove esiste un
ponte che attraversando il torrente Febbraro mette
in comunicazione i due versanti: sud dove si sale
verso l'Alpe Frondaglio e Alpe Zocana ed al Pian
dei Cavalli mentre a nord si sale alle frazioni di
Valle, a Stabisotto, I Tecciai e a
Borghetto. Questa
volta mi son portato una squadra di gregarie!
Abbiamo lasciato Ca Raseri e di nuovo la strada
sale in modo significativo, mentre sullo sfondo si
vedono i prati degli Andossi La
Località Ca Raseri e Gli Andossi sullo
sfondo. Vi ricordo che Gli Andossi sono stati
oggetto di un report
invernale A dir la
verità non ci saremmo aspettati
granché da questa valle ed invece ci ha
sorpreso per l'ampia visuale che offre attorno, con
ampi spazi aperti ove scrutare con lo sguardo
ovunque. Quindi qualche sosta era d'obbligo farsi
nei punti strategici e più belli. La
località Valle con in fondo la cima del
Monte Bardan 2812m. Qui non si deve andare a Valle
ma occorre proseguire sulla strada
principale. Qualche
tornante e si arriva a Stabisotto. Un attento ed
agguerrito cagnolino è corso in contro alla
gregaria intimandogli l'alt ! La giovane padrona
è accorsa subito per richiamare il cagnolino
che aveva fatto il suo dovere sorvegliando il suo
territorio. In questa
valle la copertura standard di un tetto è
fatta con le caratteristiche Piode, affidabili e
durature nel tempo! Anche qui i cartelli "Vendesi
"non mancano. Chi volesse farsi avanti ..... io
posso solo garantire che vi è una vista
stupenda! Forza
ragazze c'è ancora molto da pedalare,
diamoci una mossa! Con ambienti simili non
c'è altro che guardarsi attorno in
continuazione Iniziano i
tratti con il bosco con gli alti pini diritti come
fusi che svettano verso il cielo. La pendenza si fa
più severa e impone qualche pausa di
respiro, meglio salire del proprio passo senza
strafare, poi ce ne sarà di peggio anche su
fondo sterrato, per cui prendetela con calma, la
strada è ancora lunga da farsi.
Tratti di
bosco sono stati soggetti al taglio programmato con
cumuli di fronde ai lati della strada. In una
graziosa area di sosta aspetto l'arrivo della
gregaria impegnata in piena salita. Veramente
bello e dal vero lo è di più e fa
impressione salire con gli alti pini
accanto Tavolo con
panche in legno massello e gigante fontana ricavata
da tronchi completano l'area di sosta dove è
impossibile non essere attratti dall'acqua fresca
che sgorga La
carrabile che ora si è fatta sterrata
salendo nel bosco, sbuca in un tratto che in
effetti non è la Val Febbraro ma una piega
di un'altra valle, la Valle Vamlera che porta al
Pizzo Ferrè 3.103m s.l.m. , in linea d'aria
sono 2.900m da qui Sullo
sfondo le malghe della Valle Vamlera A quota
1700m s.l.m. si trova l'imbocco della strada
Agrosilvopastorale della Val Vamlera Da questo
punto della Val Vamlera la strada salendo cambia
versante e si porta ancora in Val Febbraro con il
tratto forse più impegnativo, che in 13
tornati porta ai 2.069m s.l.m della prima
colma. Dietro lei
si trova un'area di sosta Tavolo con
panche in legno massello e gigante fontana ricavata
da tronchi, completano l'area di sosta come la
precedente. Con i
tornanti si fa presto a salire in quota ed infatti
dietro è ben visibile il famoso Pian Dei
Cavalli dove sono state trovate le tracce della
presenza di cacciatori del Mesolitico fra le
più vecchie dell'Arco Alpino Proprio su
quell'altopiano al termine della glaciazione
attorno a 10-8 mila anni fa, i cacciatori del
Mesolitico d'estate si spingevano sin lassù
a caccia di prede. A sx il Pizzo Quadro Ritornati
sul versante della Val Febbraro, si apre anche la
visuale sulla Valle Spluga, e dietro il tetto della
casa anche sul lago d'Isola da dove abbiamo
iniziato la nostra salita. Da qui, Gli
Andossi ora li si vede dall'alto verso il basso,
mentre sullo sfondo il Monte Groppera mostra ai
suoi piedi le tracce delle piste da sci ricavate
nei boschi. A dx con ancora delle lingue di neve e
ghiaccio la cima del Pizzo Stella. Particolare
del Monte Groppera e le sue piste da sci che si
trovano sopra Madesimo. In particolare sono
visibili la stazione di base e quella in cima al
Monte Groppera fra le quali sono stesi i cavi della
Funivia. Oltre la cresta del Groppera si scende
sugli impianti della Val Di Lei e per i più
temerari sempre dalla cima del Groppera è
possibile tuffarsi nella pista nera del Canalone di
Madesimo che scende nella gola a sx (fatta molti
anni fa con sci da 2m, ma che non rifarei
ora) Questi
invece sono Gli Andossi, qui nel report
invernale nel link
del report invernale riuscirete ad individuare
anche questa località degli
Andossi La strada a
tratti presenta il fondo asfaltato, sterrato o
cementato. Sullo sfondo; a dx la cresta dello
Spadolazzo, mentre a sx si trova la cresta dello
Innerschwarzhorn, a seguire il Piz Suretta e il Piz
Por in territorio Svizzero. Si prosegue
e vista così sembra una salitella da nulla
per la prospettiva fotografica, ma ... .... Lei ha
preferito ad un certo punto proseguire a piedi,
tanto non sapeva cosa le aspettava dopo!
Tant'è che gli ho detto: Se scendi li poi
cosa farai? Occorre sempre dare uno stimolo alle
persone per fargli superare le prime
difficoltà, poi il resto verrà da
sé. Una
giornata così limpida meritava veramente di
fare un po' di fatica per salire quassù e
dominare con lo sguardo tutt'attorno. Guardate
che spettacolo da quassù. In basso a dx si
vede la carrabile che a tornanti sale fra i boschi
verso l'Alpe Frondaglio e Alpe Zocana ed al Pian
dei Cavalli Finalmente
un sorriso, eravamo vicino allo scollinamento dei
2000m Giunti al
primo apice della salita oltre i 2000m abbiamo
fatto un accordo io e la gregaria; lei mi avrebbe
aspettato qui mentre io mi sarei spinto verso
Borghetto, se non altro per scattare qualche foto.
Da qui la carrabile è abbastanza
acciottolata con alcuni tratti dissestati. Tra
l'altro si deve scendere di circa una trentina di
metri per poi risalire per altri 50m da rifarsi poi
all'inverso. Disponendo
di una bici dotata di forcella Rock Shox con
sospensione pneumatica di quella a molle della
gregaria, avrei fatto meno fatica nell'affrontare
lo sterrato. Dato che
dovevo scomparire dalla vista della mia compagna
d'avventura, la prima cosa da farsi è stata
quella di verificare la copertura telefonica con
una chiamata, giusto per tranquillizzarci in caso
tardassi al rientro. La
Carrabile seguendo il profilo della montagna ad un
certo punto ha permesso la vista sulla
località Borghetto, ma con un certo
disappunto: Infatti osservando dove era ubicata
nella valle, per raggiungerla il GPS mostrava un
lungo giro sino alla testa della valle e poi
ovviamente una bella discesa da una quota ancora
più elevata da dove mi trovavo in questo
punto! Dopo la
discesa, ancora salita sino ai 2085m con un'ampia
visuale dalla Valle Spluga a tutta la Val Febbraro,
che certamente non si fermava qui! ... ... ma
proseguiva oltre, fin verso il passo Baldiscio, la
sella a dx. Oltre le montagne che condividono il
confine, si trova la Svizzera Mesolcina e dopo il
Passo Baldiscio lo sguardo prosegue verso nord con
in centro il Pizzo dei Piani e a dx il Piana o
Moncucco di Isola, il tutto contornato da mucche
pezzate al pascolo Alt! Di qui
non si passa. Almeno per le mucche! Infatti questo
cancello è stato posto proprio per
delimitare gli spazi disponibili al pascolo. A dx
come potete vedere c'è un torrente che forma
una serie di ripidi salti d'acqua ed idem a valle.
Quindi le mucche arrivate qui non possono
proseguire oltre ed un cartello chiede gentilmente
di richiudere il cancello dopo il
transito. E passato
il ponte ecco di nuovo una vista su Borghetto che
purtroppo è posta ben sotto Di fatto
avrei dovuto proseguire oltre la curva per poi con
ampio giro scendere a Borghetto... ma uno squillo
al telefono mi chiamava a rapporto: dove
sei? In effetti
forse era il caso di tornare indietro, scendere
avrebbe significato poi far aspettare non poco
tempo la mia gregaria e dovevamo ancora pranzare,
per cui alle volte occorre accontentarsi con una
foto presa da lontano. Sarà
per una prossima volta quando mi sarà data
la possibilità di salire con una bella
biammortizzata, semmai da completarsi con il giro
sopra al Pian dei Cavalli. Certo che se aspettiamo
che le due amministrazioni si accordino per
realizzare il percorso Isola-San Sisto, come si
suol dire: Campa Cavallo! e forse mai come in
questo contesto il termine cade a
fagiolo! Comunque se
faranno l'accordo, fatemelo sapere, sarà un
piacere ritornare quassù!
Un'altra
valle da scoprire! Io ve ne ho mostrata molta, ma
vi assicuro che c'è ancora tanto da vedere e
le foto non potranno mai restituire ciò che
si potrà vedere con i propri occhi nella
realtà. Sta sempre a voi decidere se fare un
po' di fatica per salire quassù in Val
Febbraro ai confini con la Svizzera
Mesolcina. |
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buone
pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:20-09-2015 ultimo aggiornamento: 28-01-2018 Percorsi Ciclabili- torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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