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Da Zelo Buon Persico a Lodi in ciclabile |
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Si
parte in periferia sud di Zelo Buon Persico, dove a
fianco della strada che porta a Lodi inizia la
ciclopedonale. Giunti a Galgagnano si
svolterà a sx verso il centro del paese e
davanti al piazzale della chiesa un cartello
marrone vi indicherà il percorso ciclabile
in sterrato lungo l'Adda. Poi si proseguirà
verso Montanaso Lombardo e da lì sempre in
ciclabile verso Lodi. Il ritorno se preferite lo
potrete fare tutto su ciclabile asfaltata, non
ripetendo il tratto sterrato. Lungo
la ciclabile, a Montanaso Lombardo e a
Lodi Da
escludere una bici da corsa, preferibile una MTB o
una bici da trekking o City bike
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La campagna lodigiana
Una volta
che si è imboccata la ciclabile a Zelo Buon
Persico, poi è difficile sbagliare percorso.
Superato Mignete, passerete in un sottopasso e
risaliti dall'altra parte, sulla vostra sx dopo
50m, troverete questa località chiamata il
"Mortone". Da questa
foto potete comprendere di quanto vi dovrete
allontanare dalla ciclabile, sono solo pochi metri
da fare nell'erba. Questa zona
umida è il regno dell'avifauna. Da lontano
sono riuscito a catturare la presenza di un airone
cinerino ed altri non meglio identificati
uccelli L'area
è classificata "Riserva Naturale" e penso
che per la fauna presente sia un bel
"eden". Proseguendo
poi sulla ciclabile, a poca distanza dopo una
discesa, incontrerete una chiesetta posta su un
rilievo. Si tratta del Centro visite del Parco
Regionale Adda Sud a Villa Pompeiana. Superata
Villa Pompeiana, la ciclabile prosegue verso Lodi,
affiancata da campi coltivati e alcuni filari di
alberi. Arrivati a
Galgagnano prenderete per l'unica via, che
troverete a sx davanti a un bar. Vi condurrà
in centro al paese, proseguite poi verso il
piazzale della chiesa Francamente
non ricordo la prima volta che ho percorso la
strada che da Zelo Buon Persico conduce a Lodi, e
quante volte l'ho ripercorsa, ma mai mi sono
sognato di entrare nel piccolo paese. Questa
è stata la prima volta e... ...di
solito il detto dice: Mai lasciare la vecchia
strada per una nuova via, sai quel che lasci ma non
quel che trovi! Oh bella!
Se non avessi avuto l'ispirazione di venire qui,
probabilmente questo percorso mi sarebbe stato
sconosciuto per chissà quanto altro
tempo! In effetti
devo dire che non ero uscito con l'intenzione di
fare un report. Semplicemente ho fatto una uscita
per provare la nuova salopette, visto che le
vecchie sono un po' consunte e mi sono detto:
faccio una settantina di chilometri giusto per
capire se la nuova salopette è efficace
soprattutto nel fondello. Ero uscito
anche senza GPS e invece mi sono trovato a seguire
un percorso immerso nel verde e che bel verde! Per
poi fare tratti alla Indiana Jones! Qui
all'inizio la strada è in terra battuta,
bella larga, con tanto di fossetto accanto e
conduce in mezzo ai campi. Lasciata la
vegetazione alle spalle e giunto ad un bivio
segnalato nei campi, è bastato seguire
l'indicazione, per poi trovare ad un centinaio di
metri una successiva deviazione a sx A quanto
pare questo percorso è stato attrezzato dal
Comune di Galgagnano, almeno così appare
sulla scritta verticale posta sul palo, dove si
trova il simbolo del percorso Ciclopedonale in
azzurro La
locandina indica la traccia del percorso, dove ci
si trova in questo punto e cosa potremmo incontrare
lungo il percorso. La scritta in alto a sx indica
che ci si trova nel Parco Adda Sud Percorsa la
strada campestre si arriva a questo ponticello in
legno e da qui inizia il tratto alla Indiana Jones,
in single track, immersi letteralmente nel verde
Piante di
discrete dimensioni vi accompagneranno nel primo
tratto, facendovi assaporare ciò che in una
città è ben difficile
trovare Si
proseguirà poi a stretto contatto con le
piante, con il sentiero sempre in single
track
E come
nelle avventura alla Indiana Jones, occorrerebbe
munirsi di "macete e motosega" forse esagero un
po'! Un grosso albero è messo attraverso il
sentiero. Occorre naturalmente sollevare la bici di
peso per passare oltre. Ora non so
se si tratta di un ostacolo naturale messo
appositamente per non far transitare moto e
motorini o se casualmente questo albero sia caduto
sotto gli agenti atmosferici. Io sono per la prima
ipotesi. Poi la
"Giungla" si infittisce e le piante al suolo
invadono il sentiero tanto che pedalare alle volte
lo si fa sfregando tra le erbe a terra e ai
fianchi. Non mi
riferisco alla foto sopra, lì è dove
mi permetteva di fermarmi a fare delle foto. In
altri punti con l'erba alta, mettere giù il
piede significava anche non vedere dove lo si
sarebbe messo. In pratica
è un po' come pedalare su un sentiero in un
fitto bosco. Qui il silenzio c'è e si
potranno udire i suoni emessi dalla fauna che
popola quest'area verde lussureggiante Nonostante
i cartelli siano un po' coperti dalla vegetazione,
ero sicuro di aver preso la giusta direzione. Del
resto non c'è come trovarsi nella fitta
vegetazione, non essere del posto e magari per
disattenzione aver ignorato una precedente
indicazione. O peggio
ancora, senza la presenza di alcun cartello,
passare per un punto e poi facendo ritorno
accorgersi che quel punto non lo si trova
più. Quindi
più cartelli e segnali si troveranno lungo i
percorsi e più si viaggerà
tranquilli. Del resto a chi chiedereste
informazioni qui? Forse a Street View? Del resto
nella fitta vegetazione non si può viaggiare
a vista ed è difficile fissare dei
riferimenti quando al massimo si ha una visuale di
pochi metri. Comunque
esagero! Non vi spaventate, non vi perderete
assolutamente! In questo
modo non si può sbagliare e non serve
nemmeno un GPS! Nel bosco
con gli occhiali da sole era così buio, che
lasciato alle spalle ed uscito allo scoperto mi
è sembrato di stare in un altro
mondo La zona
allo scoperto era più arida ed in lontananza
percepivo il rumore dello scorrere
d'acqua
Terminato
il bosco e finito il single track si passa poi al
"Double Track", ovvero: semplice strada di campagna
in mezzo al prato. Campagne e piante, cosa volere
di più? ....Cosa
volere di più? Facile la risposta, il
cartello indicava "lungo Adda" e l'Adda
dov'è? Eccoci serviti, basta percorrere
questo breve single track e... ... finita
l'erba, ecco una spiaggia di sassi e il fiume Adda
ad accoglierci ...mmm che
angolo di paradiso, acqua e natura accanto, con
tanto di ombra naturale! Mi
raccomando, se andrete bagnatevi solo i piedi ed
astenetevi dal fare il bagno. Lì la corrente
tira e l'acqua è subito alta. Godetevi
piuttosto l'amenità del luogo e altra
raccomandazione mantenetelo pulito come lo
troverete. Alle volte
simili luoghi sarebbe bene non farli conoscere alla
massa, proprio per evitare che fra i tanti, qualche
solito maleducato se ne approfitti. Dove si
trova la bici basta un solo metro in là e si
sarebbe trascinati via dalla corrente del fiume,
che come si sa, spesso non perdona certe
imprudenze. Purtroppo
non avevo previsto questa deviazione di percorso,
per cui ho abbandonato presto il bellissimo luogo.
Non ho fatto però il percorso a ritroso, ma
ho seguito il percorso che pur mantenendosi a
distanza, segue il corso del fiume. Ad un certo
punto, dopo una sbarra, si svolta a sx tenendo
ancora a sx il fiume fino ad un bivio su strada
asfaltata molto ampia. Se proseguite a sx
arriverete ad una cava e lì la strada si
interrompe per cui giocoforza al precedente bivio
si andrà a dx arrivando a questo canale
scolmatore. Vedete la torre in lontananza,
più o meno in centro al canale e che spunta
dagli alberi? Ebbene si tratta della Centrale
termoelettrica di Tavazzano con Villavesco e
Montanaso. La Centrale
funziona con delle turbine a vapore alimentate a
GAS. Il vapore al termine della sua funzione viene
"abbattuto" per mezzo delle torri di raffreddamento
e recuperato con la condensazione. L'acqua che
serve al processo di raffreddamento viene prelevata
dal vicino canale della Muzza e dopo il suo lavoro
di raffreddamento viene convogliata in questo
canale di recupero e portata a confluire nel fiume
Adda. Il
perché l'acqua non viene immessa a valle
delle centrale senza aver dovuto costruire tutto
questo canale di recupero è molto
semplice: Se l'acqua
è servita a far condensare il vapore
significa anche che ha acquisito parte del
calore. Ora se si
dovesse immettere dell'acqua calda nel canale della
Muzza si creerebbe uno scompenso alla fauna ittica
presente nel canale. Per questo motivo questo
canale con la sua lunghezza permette di raffreddare
l'acqua a temperature più accettabili. Acqua
che poi confluita nel fiume Adda va a pareggiare i
conti, ovvero; il Canale della Muzza nasce a
Cassano d'Adda dalle acque del fiume Adda, per cui
con questa opera la parte di acqua utilizzata dalla
Centrale fa ritorno al flusso che l'ha
generata. Ora basta
attraversare il ponte e proseguire lungo la strada
asfaltata sino ad un bivio dove a dx dopo una
salita si arriva a Montanaso Lombardo ed invece a
sx in piano si arriverà direttamente sulla
ciclabile per Lodi. Poi da li
prendete la direzione per Lodi e dopo qualche
centinaia di metri sulla vs. sx troverete la
ciclabile. Quindi
seguendo la ciclabile vi ritroverete in questo bel
parco in centro a Lodi e qui un nuovo incontro. Forse vi
chiederete CASTELNUOVO B.A. cosa significhi! Gli
assidui lettori di bellitaliainbici forse
ricorderanno che questa primavera sono stati
pubblicati due report, il primo era il seguito
della Ciclopedonale
delle città Murate
infatti giunti a Pizzighettone, proseguendo si
trova La
ciclovia del Po
che termina proprio alla foce dell'Adda a
Castelnuovo Bocca D'Adda. L'altro
report che termina ancora alla foce dell'Adda a
Castelnuovo Bocca d'Adda è questo
, che parte da San Rocco al Porto, di fronte,
sull'altra sponda del Po si trova
Piacenza. Come vedete
l'Italia è piccola e una serie di ciclabili
permette ora, conoscendole, di connetterle fra di
loro, creando così percorsi di lungo
corso. Ad esempio
con tutti i report che bellitaliainbici ha
pubblicato è possibile partendo da Lecco
vedere l'Adda che esce come emissario dal lago di
Como, seguirla ancora come emissario dai laghi di
Garlate ed Olginate e via, via, seguire il suo
corso per buona parte ed arrivare sempre in
ciclabile fino alla sua foce nella confluenza del
fiume Po. Giunti a
Lodi se vi avanza tempo consiglio un giro nel suo
centro storico, da non mancare la piazza del duomo
e ciò che vi si trova attorno. A me
rimanevano 35km per il ritorno, spirava un vento
caldo per cui prima di partire un bel gelato
c'è stato tutto! Per il Vs.
ritorno si presentano due alternative: 1) Ritorno
per la medesima strada Traccia
GPX
Un breve
giro che vi permette di immergervi in aree ancora a
contatto diretto con la natura poco alterate
dall'uomo. |
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pagina creata:27-05-2014 ultimo aggiornamento: 25-09-2021 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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