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Da Sanremo a Montefaudo |
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Questa
è l'immagine dove si svolge il tracciato,
quindi parte sulla ciclabile che costeggia il mare
e parte in montagna su asfalto e
sterrato. L'altimetria
del tracciato, la parte in piano è quella
relativa alla ciclabile, la restante parte fra
salite e discese è un misto fra fondo
asfaltato, sterrato e cementato.
Da
Sanremo si prosegue su ciclabile superando Arma di
Taggia per poi uscire a sx prendendo un breve
tratto di strada Aurelia che porta al bivio per
Castellaro. Si
prosegue in salita superando Castellaro e
dirigendosi verso il Santuario di Nostra Signora di
Lampedusa oltre il quale inizia lo sterrato per il
Monte Faudo. Raggiungerlo
o no spetta a voi, io per sopraggiunti addensamenti
nuvolosi ho preferito desistere proseguendo il
percorso verso PietraBruna, Boscomare,
Lingueglietta, Costarainera, Cipressa, Santo
Stefano a Mare e ritorno a Sanremo. Lungo
il percorso si trovano alcune fontanelle a lato
ciclopedonale. E'
necessaria un'ottima MTB front o meglio full,
ottime sospensioni e freni efficienti, gomme con
buon grip e una buona preparazione per gli
impegnativi tratti su sterrato. |
Qui
è d'obbligo una premessa; il mio intento era
quello di raggiungere la vetta del Monte Faudo
attraverso un differente percorso, poi all'ultimo
momento una persona del posto conosciuta la sera
prima mi ha suggerito un'altra via più
diretta ma che nel contempo si è rivelata
più difficoltosa per via del fondo non
proprio agevole. Questo
è Castellaro, già illustrato in un
precedente
report
dove però si era fatto il percorso inverso
per raggiungerlo. In pratica
dal nostro punto di partenza dopo 12 km di
ciclabile la si lascia svoltando a sx per
raggiungere la strada S.S. Aurelia percorrendola
per 150m per poi deviare a dx al bivio per
Castellaro.
Raggiunto e
superato Castellaro, arrivati in questo punto
avrete fatto 4,78 km e superati 236m di dislivello
al 5%. Da qui
mancano circa 1,2 km al Santuario Nostra Signora di
Lampedusa, pendenza media 8% con punte al
16%
Raggiunto
il Santuario lo si supera passando sotto la
galleria. Finisce l'asfalto e si prosegue
mantenendosi a dx su sterrato.
Sterrato
che per brevi tratti è misto a del
basolato.
Ma poco
dopo si presenta ad un bivio un erta salita
cementata A questo
bivio guardando indietro si scorge a sx sbucare fra
la vegetazione il Santuario ed in fondo la costa
con Arma di Taggia ed il mare. Questa
sotto di fatto è la Valle Argentina, con in
centro alla foto il nucleo vecchio di
Taggia.
Il viadotto in primo piano non è altro che
l'Autostrada Dei Fiori. Stare sotto quei piloni e
guardare all'insù era
impressionante.
Da questo
punto in poi occorre armarsi di pazienza, le
pendenze a tratti sono veramente ripide, a tratti
il fondo non compatto e scassato può farvi
mettere il piede a terra e proseguire qualche
tratto a spinta.
Per buona
parte fino verso lo scollinamento il tortuoso
tracciato è affiancato da folta
vegetazione
Quello che
però dovrete necessariamente prestare
attenzione sono i numerosi tratti dove sono
presenti le armature dei tratti cementati corrosi,
che mostrano i ferri esposti e quindi pericolosi
per le gomme con possibili relative forature o
peggio ancora di squarci. Quindi il
consiglio è: Pazienza, scendere e sollevare
la bici, prevenire è meglio che
curare!
Dalla
descrizione preventiva fattami dalla persona che mi
aveva indirizzato su questo percorso carrabile mi
sarei aspettato un fondo migliore, ma in alcuni
punti gli sbalzi notevoli nei passaggi dallo
sterrato al cementato mi hanno fatto sollevare il
dubbio di come una Panda 4x4 avrebbe potuto
affrontarli, oltre al fatto degli spuntoni
metallici! Ho scritto
Panda 4x4 perchè sembra vi sia un pastore
che la utilizza per salire ai pascoli. Se poi
teniamo conto che avevo visto all'inizio del
percorso una palina con un numero 707 dedicato a
tracciato per bici .... francamente mi sarei
aspettato qualche cosa di meglio
mantenuto. Salendo in
prossimità dello scollinamento la
vegetazione si è fatta più rara
lasciando intravedere orizzonti più
ampi Dal
Santuario a questo punto di scollinamento a 700m
s.l.m. sono circa 3km con 450m D+ con pendenza
media del 12% e punte oltre il 25%. In pratica
è uno dei tratti più ostici
dell'intero percorso. Questa
è la vista verso est e verso la costa e il
mare in questo caso non visibile per sopraggiunta
velatura.
All'opposto
questo è lo sguardo verso l'interno e verso
la meta del Monte Faudo (perpendicolare al manubrio
della bici) mentre la cima più alta a dx
è il Monte Follia. Per
raggiungere la vetta del Monte Faudo occorre
aggirare il Monte Follia. Per
chiarire le cose dove si vedono le antenne dei
ripetitori è la cima del Monte Faudo, la
cima a dx è il Monte Follia e la traccia in
basso a dx è quella da percorrere per
aggirare il monte Follia.
Dallo
scollinamento si prosegue quasi in falso piano per
circa 500m
Si prosegue
sino alla chiesa di San Salvatore
Arrivati in
questo punto potrete fare un paio di scelte: 1)
svoltare a dx e prendere la carrabile in discesa
che conduce a Pietrabruna. 2)
Proseguire diritti aggirando il Monte
Follia.
Di fatto
avevo a disposizione una mappa cartacea della
porzione di territorio ma... le indicazioni sulla
mappa non coincidevano con le scritte dei cartelli,
tantomeno il GPS e la mappa inserita conosceva
questi luoghi. Risultato:
lancio della monetina e direzione per deduzione
logica, mi trovavo ad un "cinquivio"!
Sono quindi
proseguito diritto passando oltre la
chiesa. Erano 2km
di falso piano con qualche breve saliscendi e
qualche tratto sconnesso ma nulla di nuovo rispetto
a quanto già visto.
Se ci fosse
stata una buona visibilità si sarebbe potuto
vedere anche il mare ma non era
giornata.
Qualche
breve tratto era anche boscoso Altri
tratti presentavano infiorescenze e numerose
farfalle
Dopo i due
km ennesimo trivio e ennesima incongruenza fra
mappa e cartelli. Per fortuna
il cellulare aveva iniziato a ricevere per cui ho
chiesto lumi a chi mi aveva consigliato questo
percorso. Se fossi
proseguito verso il sentiero da cui ho scattato la
foto mi avrebbero raccolto col
cucchiaino! Se fossi
andato a dx avrei potuto raggiungere la Vetta del
Monte Faudo dopo un largo giro ma...
....
arretrando un po' ho avuto la visione verso le cime
del Monte Follia a sx e Faudo a dx e considerando
distanza e dislivello ancora da superare è
il fondo del sentiero in aggiunta al fatto che
verso il mare si era coperto di nuvole, mi son
detto: cosa salgo a fare se poi non vedo nulla, che
in pratica era il mio scopo? Quindi la
saggia decisione è stata: Faccio la foto e
mi accontento di questa! Quindi ho
ripercorso il tratto in falsopiano sino alla chiesa
per prendere la carrabile in discesa a fianco dei
cartelli che si vedono in foto. Qui potete
trovare il filmato
velocizzato
della discesa dal precedente bivio alla chiesa di
San Salvatore, giusto per farvi rendere conto di
come è il fondo del tracciato. Questa
decisione l'ho presa per poter raggiungere di nuovo
la costa senza ritornare da dove ero
salito. Primo
obiettivo, raggiungere Pietrabruna per fare ritorno
alla "civiltà" e alla strada
asfaltata. Sulla mia
mappa era segnata come carrabile ma vi lascio
immaginare in che condizione fosse il fondo e se
una Panda 4x4 fosse stata in grado di
praticarla! Ci vogliono
4km e 300m D- per scendere a Pietrabruna ma ripeto
è la condizione dissestata del fondo che di
certo non ne fa una passeggiata! A questo
proposito per farvi valutare il percorso potete
vedere questo
filmato velocizzato
che mostra tutta la discesa. Il punto in
alto a dx dietro la pianta è dove si trovava
la chiesetta a circa 700m s.l.m. mentre la cima del
M.te Faudo è a 1149m. di altitudine per cui
avrei senz'altro visto delle belle
nuvole. Scendendo
solo nell'ultimo tratto in fondo ho ritrovato
l'asfalto. A dx in lontananza si vede il borgo di
Boscomare. In pratica dopo essere passati da
Pietrabruna si raggiungerà Boscomare per poi
salire verso lo scollinamento della montagna alle
sue spalle e scendere così verso la
costa.
Fra il
fogliame e una casupola appare il borgo di
Pietrabruna Questo
interno della Liguria è tappezzato di
boschi, del resto la montagna che si vede è
il primo rilievo importante come altezza al di
là del quale si scollina vero la
costa. Sta di
fatto che qui si conserva un microclima differente
rispetto la costa, tanto più che in genere
in Liguria i temporali sfogano maggiormente verso
l'interno invece che sulla costa.
Visto che
c'ero invece di proseguire direttamente verso
Boscomare sono entrato nel borgo a curiosare.
Questa è la chiesa in Piazza Parolari:
Oratorio dell'Annunziata Come tutti
i borghi dell'entroterra ligure anche qui si
trovano piccole piazzette e carrugi I carrugi
si dipanano nel borgo ma solo uno principale porta
verso la piazza della chiesa Ecco
apparire la Chiesa di San Matteo. Come si
può notare a dx si vede un portale con due
colonne con capitelli a sorreggere una pietra con
bassorilievi che poco hanno a che vedere col resto
della struttura della chiesa. Ciò fa pensare
ad una preesistente chiesa più antica e
successivamente ampliata ed inglobata in quella
attuale. La Piazza
San Matteo antistante il sagrato dell'omonima
chiesa Sagrato
della chiesa che tradisce una piccola presenza: Il
gioco di una bambina, cosa rara in questi borghi
dove in genere i residenti per la maggior parte
sono gli anziani in quanto i giovani sposi
preferiscono avvicinarsi ai centri sulla costa dove
hanno più servizi per i bimbi ed anche
più vicini ai luoghi di lavoro altrimenti
difficili da trovare nell'entroterra. Alle volte
basta un colpo d'occhio a chi ha una memoria
fotografica. Mentre stavo scattando la foto ho
immortalato questa coppia di ciclisti se non
ché poco dopo mi è venuto in mente
che la stessa coppia l'avevo incontrata sempre in
bici ad un centinaio di km da qui su tutt'altro
percorso! Chi vuole
fare la caccia fotografica se vuole può
guardare questo report
per
trovare i due soggetti! Lasciata
Pietrabruna si prosegue verso Boscomare. Notare a
sx la palina con il n° 707 si tratta del
n° trovato all'uscita del Santuario Nostra
Signora di Lampedusa. Oratori,
Chiese, chiesette, non mancano mai e in proporzione
alle "anime" dei territori paiono sempre in
sovrannumero. Da
Pietrabruna a Boscomare ci sono circa 4,5km di
saliscendi per un centinaio di metri di dislivello.
La strada
è bella e attorniata da boschi e del resto
non tradisce il nome del borgo. Giunto a
Boscomare dietro una curva ho trovato questa
installazione artistica che immagino abbiate
indovinato a chi è riferita. Dietro
Boscomare si vede a sx la cima del monte Follia e
come si può vedere non sarebbe stato proprio
il caso che fossi salito sulla cima del Monte Faudo
che si trova dietro. Lasciato
Boscomare dopo 1,7km si arriva a scollinare ed
uscendo dai boschi si apre la vista verso la costa
e Lingueglietta, il borgo in centro alla
foto. Tutta la
strada da Boscomare a Lingueglietta è molto
bella ed è attorniata da boschi con varie
essenze di piante. Da questo
versante il clima cambia e si avverte l'influsso
della vicinanza alla costa e al mare. Dopo 2,5km
dallo scollinamento si arriva in discesa, perdendo
150m di dislivello, alla periferia di
Lingueglietta Lingueglietta
merita una visita o la visione del report con il
link riportato sopra. Altri 2,5km
tutti in discesa per arrivare al bivio per la
strada in salita che passa da
Costarainera. A
Costarainera ci si trova sulla strada del percorso
della Milano-Sanremo Dopo
Costarainera si trova Cipressa. Di fatto questo
tratto di strada che sale da San Lorenzo al mare
è chiamata: La salita della
Cipressa Mettiamola
così, al chilometro 43,2 del mio giro e
sull'ultimo scollinamento con 1183m D+ scalati, ho
fermato i pedali e mi sono diretto al ristorante
con bici al seguito! Mai pranzo
è stato gustato così bene!
Dopo il
gustoso pranzo, ciliegina sulla torta la meritata
discesona della Cipressa per raggiungere la
ciclabile dove poi pedalando con calma e gustandomi
la costa e il mare sono arrivato a
Sanremo. Qui invece
i corridori della Milano-Sanremo si giocano la
gara, dopo questa discesa avranno ancora la salita
del Poggio ed in genere chi scollina per primo sul
Poggio può avere una chance per la meritata
vittoria al traguardo di Sanremo dopo 300km di
continue pedalate! A Sanremo
al mio punto di partenza mancano 20km con 250m di
discesa e 30m di ascesa.
Giro molto
impegnativo, non per tutti ma che in compenso offre
molteplici panorami e molti borghi caratteristici
da poter visitare. Volendo,
per chi non fosse dotato di bici adatta per lo
sterrato è possibile fare il giro al
contrario e fermarsi come punto d'arrivo a
Pietrabruna per poi fare ritorno dallo stesso
percorso.
buone pedalate a
tutti, Outside
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pagina creata:13-03-2019 ultimo aggiornamento: 17-03-2019 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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