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Imbocchiamo
la strada sterrata e più avanti anche un po'
sconnessa che porta al lago. In tutto sono poco
più di 500m Usciti dal
bosco, una sottile striscia azzurra in mezzo ai
campi segnala la presenza del lago con attorno le
colline Una strada
di campagna preceduta da una sbarra per il fermo
dei veicoli dà l'accesso al lago Una piccola
area attrezzata con tavolo e panche accoglie i
visitatori. Lei si era attardata a leggere la
locandina informativa posta all'inizio della strada
dove è possibile parcheggiare all'ombra
anche qualche veicolo. Inaspettatamente
ci troviamo davanti ad un lago con acque
cristalline I colori
rispecchiano il cielo, tutto attorno al lago fitta
vegetazione fra canne ed alberi Alcune
famiglie ne hanno approfittato per trascorrere la
giornata in questo luogo ameno dove la presenza
ittica si scorge anche nelle acque basse vicino
alla riva. Infatti avvicinandomi alla riva scorgo
subito una famiglia di pesci persici con una coppia
di adulti e tre piccoli che li seguono a breve
distanza. Dire che
siamo rimasti sorpresi da questo Lago dell'Accesa
è poco, è veramente molto bello e del
resto le foto parlano da sé. Sembra
quasi di essere in un posto esotico! Ed invece ci
troviamo in Maremma ad una ventina di km dal
mare.
Avanziamo
in una perlustrazione attorno al lago, ma giunti ad
un ponte in legno con le assi cedute ci
arrestiamo Sulle rive
del lago troviamo anche un pesco, probabilmente
selvatico. Intanto gli addensamenti di nubi si
accumulano proprio dove dobbiamo proseguire verso
l'interno. Il lago si
estende per circa 500m in lunghezza e 350m in
larghezza. Profondo fra i 20 e i 40m è di
origine Carsica e dà origine al fiume Bruna
che sfocia in mare a Castiglione della Pescaia. Il
fatto che le acque siano cristalline forse è
anche dovuto al fatto che l'acqua ha una
temperatura abbastanza bassa. Lasciato il
lago si riprende la strada verso Massa Marittima,
ma giunti a questo bivio un segnale stradale
turistico indica un percorso ciclabile. Già
avevo preparato il giro in modo che passasse da
Capanne, ma non ero a conoscenza che vi fosse
questa segnalazione. Visto che
conduce a Massa Marittima decidiamo di seguire
questo percorso, quindi la prossima meta è
Capanne. Ci sono circa 100m di dislivello da
superare e un po' di sali scendi Lasciamo
definitivamente lo specchio d'acqua alle nostre
spalle, ora dalla strada in salita lo si può
vedere dall'alto. Sino a qui
sono 34km già percorsi, anche questa
è una strada per nulla trafficata. Sulla dx
un agriturismo che in Maremma oramai stanno
spopolando ovunque. Arriviamo a
Capanne, qui al bivio troviamo di nuovo il segnale
del percorso cicloturistico per Massa Marittima che
indica verso dx, mentre sul percorso che avevo
previsto si doveva svoltare a sx. Visto che
è un percorso segnalato tanto vale
verificarlo! Un
principio di fame, dopo aver scorto una insegna che
indicava panini e bevande nel borgo, ci ha fatto
fare una deviazione. Poi chiedendo servivano solo
classici pranzi al tavolo. Quindi
abortito il pensiero dei panini si riprende a
pedalare in un ambiente pressoché intatto.
Il fondo stradale non è proprio un biliardo,
si trovano molte buche ma basta scansarle e bearsi
di quanto sta attorno. Da lontano
a terra ho scorto qualche cosa di grosso e mi
sembrava la dimensione e la forma di una
testuggine, ma quando mi sono avvicinato era un
rospo gigante! Mai visto uno di queste dimensioni,
che poteva pesare anche mezzo
chilogrammo. Una strada
che ha mostrato sorprese, poco prima un non meglio
identificato animaletto che poteva essere una faina
o animale simile mi ha attraversato la strada ad
una cinquantina di metri sparendo poi nel
bosco. Come si
usciva dalla vegetazione, il percorso offriva
continui scorci differenti. Il sole era a picco e
gli stomachi incominciavano a
brontolare! Finalmente
si scollina verso Massa Marittima e fra la
vegetazione ad un tratto rara, si scorge la costa
sino a intravedere un pezzo di mare. Entrando in
Massa Marittima, casualmente passiamo davanti ad
una Coop e ci prendiamo una di quelle schiacce
farcite che pare vadano di moda quest'anno. Sono
sufficienti a far tacere gli stomaci. Siamo al
46° km e ce ne mancano ancora 48. Nella foto
sopra la strada principale che porta alla piazza
del Duomo. Se vi serve
acqua la trovate qui: Piazza della Torre del
Candeliere 43°03'05.74"N 10"53'26.24"E
Foto di
rito a cui non è possibile rinunciarvi. Al
mondo simili antichi "salotti" si trovano solo in
Italia e bellitaliainbici ogni tanto ve li mostra
per ricordarvi quanto abbiamo di bello e di unico
in Italia. Una sosta
per un caffé e poi di nuovo in
strada Lasciamo
Massa Marittima fermandoci sotto le mura in
direzione Siena. All'orizzonte
si trova il mare e la costa etrusca, ma noi si va
in direzione opposta, scendendo in ripida e veloce
discesa sino a Ghirlanda, per poi deviare verso
Perolla Come ho
scritto, fra Massa Marittima e Ghirlanda c'è
una discesa veloce e lei avendo davanti una
corriera non aveva visto che avevo svoltato verso
Perolla e stava proseguendo verso Siena. Un mio
forte richiamo l'ha fermata in tempo facendola
tornare sulla retta via. Quando
guradate questa foto, cosa pensate che sia
l'edificio a sx? E' quello che mi sono posto come
domanda quando l'ho visto! Subito mi son detto: Per farla
breve ritornato alla base ho chiesto ad uno del
luogo il quale mi ha confermato che Ghirlanda era
la stazione ferroviaria della tratta lunga 26km che
da Follonica Porto saliva con un dislivello di 350m
sino a Ghirlanda e che "l'ultimo miglio " per
salire a Massa Marittima, che non scordiamoci
è arroccata in cima a un poggio, veniva
svolto dal servizio di corriere. E' stata
attiva dal 1902 al 1944 ed era stata concepita
principalmente per il trasporto dei materiali
minerari, non scordiamoci che quest'area fa parte
delle colline metallifere. La successiva crisi
della Grande Depressione ne decretò il
declino e la fine venne data durante la ritirata
delle truppe Tedesche che fecero brillare alcuni
ponti della linea ferroviaria e alla fine fu
abbandonata sostituendo il collegamento passeggeri
con i pullman. Lungo la
strada che sale da Follonica a Massa Marittima
è ancora possibile vedere qualcuno dei 10
caselli ferroviari che c'erano in
origine. Lasciata
Ghirlanda, anche questa strada con traffico quasi
assente, attraverso le colline si sale e si scende
verso la piana di Ribolla. Attorno il paesaggio
bucolico è molto bello Si
incontrano alcuni casolari ben tenuti. Le nubi
rimangono come condensa e non si trasformano in
nubi minacciose, meglio così! Con la
strada in discesa arriviamo a intravedere il borgo
di Perolla Sul borgo
originario di poche case una speculazione edilizia
ne ha costruite molte altre pensando di farvi una
zona residenziale. Non conosco bene la storia so
solo che vedendo le case sono quasi tutte ultimate
al 90% per poi essere tutto stato abbandonato e il
borgo disabitato. Attualmente non mi pare ci viva
più nessuno, almeno a giudicare dalle
sterpaglie sulle due strade di accesso e le catene
poste su di esse a sbarrare il transito. Immagino
che qualcuno ci avrà rimesso dei bei soldi,
comunque sia, un altro esempio di spreco inutile
del territorio. Da qui un
lungo rettilineo di circa 6km porta verso la strada
che collega Ribolla a Potassa Un vecchio
casolare, anch'esso che non si capisce se
abbandonato o meno e che è posto vicino ad
una delle strade per il borgo fantasma. Raggiunta
la strada per Potassa ripassiamo davanti a questo
ordinato e bel filare di viti prima di prendere la
strada per Bagno di Gavorrano. Vicino a
Gavorrano sostiamo all'ombra per bere, la giornata
si è rivelata abbastanza calda. Sopra la
collina è Gavorrano,
per chi non ci fosse mai stato consiglio una
visita Questa
è la parte vecchia del borgo che andrebbe
visitata A ritroso
rispetto all'andata si passa ancora sotto
Scarlino Naturalmente
anche questo borgo merita una visita Giunti a
Puntone di Scarlino decidiamo di fare una variante
al rientro, passando per la ciclopedonale sterrata
che porta a Cala Violina Il primo
tratto all'ombra è sempre bello da farsi in
giornate calde. Un breve
strappo al 25% e raggiungo un punto panoramico in
una deviazione dal normale percorso da dove lo
sguardo spazia, a sx da Punta Ala, lo scoglio dello
Sparviero e l'Isola d'Elba Azionando
lo zoom, a sx è riconoscibile la torre
Hidalgo, la Torre di Balbo e a mare gli scogli dei
tre porcellini e l'isolotto dello Sparviero o di
Troia. Per salire
quassù ed individuare il posto, non
necessariamente in bici visti i pochi metri da
fare, tenetevi a mente l'edicola in legno che
troverete alla vostra sx. Sullo sfondo
l'immancabile Isola d'Elba, salvo non essere
visibile nelle giornate con foschia.
Poco
più avanti guardando indietro si
potrà ammirare Cala Martina, e sullo sfondo
a dx Follonica e a sx Piombino. La
"gregaria" è soddisfatta del giretto odierno
che le ha fatto vedere molti posti
interessanti Anch'io
sono soddisfatto di questo lungo giro. Certo i km
da farsi non sono pochi ma sono ripagati da
ciò che si può ammirare strada
facendo. Proseguendo,
la vista spazia verso Cala Violina sulla sx. Sul
promontorio si intravede anche Torre Civetta e poi
tutta la costa verso Punta Ala e lo scoglio dello
Sparviero Ed ecco la
famosissima spiaggia di Cala Violina, un lembo di
spiaggia raggiungibile solo a piedi in bici o
cavallo o in canoa, sì, perché alle
barche a motore è vietato avvicinarsi alla
costa entro i 300m o al limite delle boe rosse
presenti nella insenatura. Il tempo
passa e dopo una doccia e una cena, tutti in
spiaggia a vedere il tramonto verso
Piombino Poi scende
la sera e le stelle brillano sopra il cielo di
Punta Ala... tutti a nanna!
buone
pedalate a tutti, Outside |
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pagina creata:24-07-2014 ultimo aggiornamento: 08-01-2018 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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