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La Strada Verde
3 |
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A
differenza del precedente percorso della Strada
Verde 1-2
questa volta la partenza l'ho fissata a Sarnico,
sfruttando la ciclabile. Il resto del percorso
è coincidente con i precedenti sino in
periferia di Vigolo, dove si devia per Parzanica,
concedendosi poi la visuale del Belvedere sul lago
d'Iseo. Sin qui si potrebbe concludere la prima
opzione per chi volesse fare una ascesa mediamente
impegnativa da classificarsi con il bollino rosso.
Per il rientro basta ritornare a Parzanica e
scendere a Tavernola Bergamasca per la strada
opposta da cui si è saliti passando da
Vigolo. Per i
più in forma e ben allenati alle salite,
esiste la possibilità di salire un gradino
sopra in termini di visuale, sfruttando il
belvedere del Monte Creo'. La strada in più
non è molto lunga, si tratta di 2,5km con
pendenza media dell'11% e punte del 22% per 272 m.
di dislivello. Con
l'ultima opzione si tratta di completare il giro
come da report. Dal monte Creo' si deve affrontare
il Sentiero Flavio Tasca o Sentiero Agrituristico
del Lago d'Iseo. Sono 2,5km di discesa ripida nel
bosco in buona parte non pedalabile. Discesi a
valle poi si prende la strada sulla sx della valle,
attraversando i paesi di Fonteno, Solto Collina,
Zorzino e giunti a Riva di Solto sul lago,
proseguire sino a Tavernola Bergamasca e rifare la
strada dell'andata sino a Sarnico. Dall'Autostrada
A4 MI-VE uscita Ponte Oglio, si prende per
Sarnico-Lovere. Noi abbiamo
parcheggiato a Sarnico, nel parcheggio di Via
Foppe, all'incrocio con la SS469 |
Un ritorno
sul Lago d'Iseo partendo questa volta da Sarnico,
alla scoperta della Strada Verde 3. In passato
avevamo pedalato sul percorso della
Strada
Verde 1
e 2
partendo però da Predore. Lasciata
alle spalle Sarnico, ci siamo diretti verso Predore
lungo la ciclabile. Siamo passati accanto ai
Cantieri Nautici Riva, che nella foto dopo averli
superati si vedono a dx. Sullo Sfondo c'è
Sarnico, il punto di partenza. Con me
c'era Giordano che ogni tanto mi segue nei report.
Il sole in fondo al lago si rispecchiava nei pressi
di Iseo. Sul lago
c'era silenzio, tanto da farmi avvertire un flebile
battito di ali. Era un elegante cigno che dava
sfoggio delle qualità aerodinamiche del suo
massiccio corpo. Quasi sempre li si vede
galleggiare sulle acque, ma raramente in volo. Nei pressi
di Predore si lascia la ciclabile per trasferirsi
sulla SS469. Si passa attraverso il suo centro.
Sopra Predore, sulla costa della montagna, si
può vedere la chiesa di San Gregorio -
Madonna della Neve, dove da lassù si gode un
ottimo panorama su Predore e sul lago
d'Iseo. Usciti da
Predore si prosegue sulla SS469 godendosi la vista
sul lago d'Iseo, fra cornici di ulivi e
cipressi... ...sino ad
incontrare un filare di piante sul lago L'autunno
è inoltrato ed i colori si accendono anche
per questo filare di Tassodi Gli alberi
Tassodi sono piante acquatiche le cui radici sono
letteralmente immerse nelle acque Poco
più avanti inizia una galleria, accanto vi
è la ciclabile che dà sul lago,
purtroppo era chiusa da un cancello, forse per
lavori di manutenzione. Per cui non ci è
rimasto che affrontare la galleria e accendere le
luci. E' evidente
che se invece di fare la galleria fossimo
transitati sulla ciclabile il panorama sarebbe
stato di tutt'altro aspetto! Mi auguro che la si
riapra presto. Questa è l'uscita dalla
galleria Come si
esce dalla galleria si apre un bel panorama sul
lago d'Iseo con in fondo la cima della Presolana,
mentre sulla dx fa la sua comparsa il monte Corna
Trentapassi Guardando
l'altra sponda ci si trova davanti Montisola che
è la maggiore isola lacustre in Europa.
Montisola è stato oggetto anche di un paio
di report che potete trovare qui
e qui.
Dietro ad essa a sx è il Monte
Guglielmo. Sulla
sommità di Montisola si trova il Santuario
della Ceriola che troverete in uno dei report
citati sopra Anche del
Castello Oldofredi-Martinengo che si trova sopra
Sensole, vi è un accenno nel report
citato Siviano ora
denominato Montisola dopo l'unione con il comune di
Peschiera Maraglio avvenuta nel 1929 Dietro
Montisola però non può sfuggire il
monte che la sovrasta, ovvero il Monte Guglielmo o
Gölem, per me indimenticabile ed oggetto di
questi due report 1-2
. Si tratta di una ascesa che poi ripaga dalle
fatiche fatte, restituendo viste di bellezza
incomparabile. Il cartello
stradale di Tavernola Bergamasca ci avverte che fra
un po' si incomincerà a salire in
montagna Sullo
sfondo a sx è Tavernola Bergamasca con
accanto il Cementificio che trae materiale dalle
cave soprastanti Tavernola
Bergamasca e subito a dx una delle cime del Corna
Trentapassi Tavernola
Bergamasca e la torre campanaria
Fenaroli In paese si
prende a sx la strada per Vigolo e si inizia a
salire beandosi delle visuali su Montisola, del
lago e Tavernola Bergamasca sotto. Ora si
può vedere anche l'isolotto di San Paolo in
mezzo al lago Per
Giordano era la prima volta che metteva le ruote su
questa strada e ne stava ammirando i paesaggi
offerti. Il percorso
che fino a qui è comune ai report
precedenti, si divide arrivati in periferia di
Vigolo. Poco più avanti, al bivio, si
svolterà a dx in direzione
Parzanica. Un
particolare del Colle del Giogo, di fronte a
Vigolo Questa
è la Strada Verde che ho chiamato: "Strada
Verde 3". Un palo con la scritta Strada Verde lo si
trova al bivio, dove si trova anche una panchina e
una fontanella in un piccolo fazzoletto verde fra
le due strade Proseguendo
si incontra un altro parallelepipedo in legno con
la scritta del percorso in colore verde. A fianco
un'area di sosta panoramica con vista sul
lago Ecco
ciò che si vede dall'area di sosta, a sx
l'isola di Loreto L'Isola di
Loreto con il castello neogotico costruito nel
1910 La "Strada
Verde 3 " segue il profilo della montagna in
mezzacosta. Dietro le piante appare la cresta dei
monti che dovremo valicare Sulla parte
opposta della valle il comune di Parzanica e sopra
esso il Monte Creo' Più
avanti Giordano si è fermato ad un cartello
che indicava un Agriturismo. Quando l'ho raggiunto,
visto l'orario, mi ha proposto di scendere a dare
un occhiata al posto. Il posto
è situato più o meno in testa alla
valle in posizione panoramica Giordano
è arrivato davanti all'Agriturismo ma a
quanto pare non c'era anima viva, mi correggo due
cagnolini in realtà c'erano, ma non i
proprietari. Niente male
come panorama visibile. Sull'altra sponda del lago
c'è Marone e sopra di esso a sx la strada
che sale a Zone, famosa per le piramidi di terra e
prima ancora Cislano, punto di partenza per chi
volesse fare la salita alla vetta del monte
Guglielmo Fallito il
primo tentativo alla ricerca di un pranzo, abbiamo
ripreso la strada per Parzanica Ci siamo
fermati in questo bar-trattoria-pizzeria che ci era
stato indicato da una gentile persona del posto.
Soddisfatta la fame, ci hanno suggerito di recarci
al "Belvedere " di Parzanica Parzanica
direi che è situata in una zona ben
soleggiata e con una bella vista verso sud
Naturalmente
il lago e Montisola fanno la parte del leone, oltre
al monte Guglielmo Per andare
al Belvedere basta tornare al bivio dove a sx si
tornerebbe da dove si è saliti da Vigolo
mentre a dx si scenderebbe a Tavernola Bergamasca
per un'altra strada panoramica sul lago. Ecco,
prendendo quest'ultima, sulla sx troverete queste
insegne, e dove sta salendo Giordano è
proprio la via Belvedere. Se vi
accontenterete delle visuali offerte dal Belvedere,
una volta scesi qui prendete questa strada e
scendete verso Tavernola Bergamasca per fare poi
ritorno a Sarnico. Prima
ancora di arrivare al Belvedere la vista è
stupenda Giunti al
Belvedere guardando verso nord: sotto di noi il
lago d'Iseo, sullo sfondo in centro alla foto la
Presolana. Davanti alla Presolana la cima del monte
Colombina e poco a dx il Monte Alto e il Monte
Pora. Sulla dx in primo piano il monte Corna
Trentapassi. In fondo al lago, Lovere e Costa
Volpino Giordano
è intento a leggere il nome dei monti incisi
sulla piastra metallica Dal balcone
panoramico una bella vista verso sud con Montisola
e l'isola di San Paolo Il piano
era di superare il monte Creo', sopra a sx,
scendere nella valle attigua verso Fonteno e Solto
Collina, i paesi che si vedono in centro alla foto,
e fare rientro poi lungo il lago fino a
Sarnico Carina come
area di sosta con il tavolo e panche con vista
panoramica! Sotto,
l'Isola di Loreto e il suo bel parco di piante
secolari Giordano
mostra la bandiera di bellitaliainbici. In primo
piano, appoggiata al muretto che sorregge la
piastra che indica le varie cime, la sua nuova
bici. Guardando a
nord, lungo il lago, il primo paese che si vede
sotto è Riva di Solto, gli passeremo davanti
dopo dopo aver valicato la "sella" sotto il Monte
Creo' e scesi a valle verso Fonteno. Dopo aver
esaurito le belle visuali panoramiche che ci ha
offerto il Belvedere di Parzanica, abbiamo
affrontato la "seconda opzione" Ritornati
verso Vigolo, subito dopo Parzanica abbiamo deviato
a dx per il Monte Creo', proprio dove stava salendo
il camioncino. Mettete
subito in conto che ci saranno punte del 20% da
superare. Si inizia a
vedere Parzanica dall'alto In breve ci
si trova ben più in alto di Parzanica ed in
alto a sx ora si può scorgere la Chiesetta
Santissima di Parzanica La ripida
salita non dava tregua Giordano si
è fermato davanti ad un cartello semi
nascosto dalle fronde Siamo sulla
strada giusta per il monte Creo' e il Sentiero
Flavio Tasca. Forse il cartello di divieto di sosta
avrebbero dovuto inchiodarlo sul palo un po' sotto,
visto che copre il cartello sottostante. La strada
ora è cementata, quindi un po' più
ripida, ma i panorami sono sempre a portata di
sguardo sempre che si abbia la forza per
farlo Dopo 2,5 km
di salita impegnativa siamo arrivati sulla cresta
del monte Creo' la cui cima si trova dove ci sono
le antenne dei ripetitori radio. Giordano in
avanscoperta era andato a leggere il numero del
sentiero per vedere se corrispondeva a quello
indicato sul GPS Io nel
frattempo mi sono diretto verso il Monte Creo'
fermandomi al primo punto panoramico Da qui
è possibile osservare questo bel panorama
che potrete apprezzare meglio cliccando sopra
l'immagine che vi apparirà ingrandita. Avuta
conferma da Giordano che il sentiero era quello
giusto sono sceso senza osservare quanto era
scritto sulle targhe poste sul palo. In breve
questa strada forestale conduceva ad una casa e poi
nessuna traccia di sentiero se non una parvente
traccia nel bosco per nulla segnalata che scendeva
ripidamente, non certa adatta per le
bici! Breve
consulto, il GPS mi indicava che ero fuori percorso
e che saremmo dovuti tornare indietro. Giordano
avrebbe voluto fare il temerario e scendere, ma io
non ero del parere, insistendo di ritornare sui
nostri passi, anche perchè una volta scesi
da lì non avremmo più avuto la
possibilità di risalire spingendo le
bici! Facendo il
percorso a ritroso nel frattempo era arrivato il
proprietario della casa in fondo al bosco e
chiedendo a lui dove fosse il sentiero che scendeva
a Fonteno ce lo indicò, dicendoci che era
quello che scendeva accanto al palo. Arrivati di
fronte al palo abbiamo comunque fatto fatica a
percepire che quello fosse il sentiero. In pratica
è quella flebile traccia fra l'erba che si
infila nel buio delle fronde dei pini. A parte
questo, per uno che proviene dall'unica strada
della cresta del monte, dietro a questi pali,
questi cartelli avrebbero dovuto posizionarli sulla
parte opposta del sentiero. Di certo sarebbero
serviti meglio ad indicare il percorso sia per chi
saliva il sentiero e anche per chi scendeva, come
nel nostro caso. Posizionati
in questo modo non servono a nessuno a mio
parere! Con
l'ultima opzione si tratta di completare il giro
come da report. Dal monte Creo' si deve affrontare
il Sentiero Falvio Tasca o Sentiero Agrituristico
del Lago d'Iseo. Sono 2,5km di discesa ripida nel
bosco in buona parte non pedalabile. Come
scritto si tratta di un sentiero poco praticato e
non mantenuto per quanto abbiamo avuto modo di
vedere. Non mancano
passaggi da foresta dove se non sei un cane
bassotto non ci passi. Questo sentiero Flavio Tasca
o Sentiero Agrituristico del Lago d'Iseo ci ha un
po' deluso ed in effetti potrebbe essere una
possibilità per completare l'anello della
Strada Verde 3, come ad esempio è possibile
fare con la Strada Verde 1-2, dove il fondo
è di tutt'altra fattezza e non crea alcun
problema. Francamente
io non me la sento di indicarlo e promuoverlo come
percorso fattibile. Di fatto c'è, ma le
condizioni di stato poco ciclabile non me lo fanno
consigliare. Ci siamo
lasciati alle spalle questo bosco poco ospitale per
le bici Usciti dal
bosco questo è ciò che si trova
davanti. Basta scendere ed arrivare davanti alla
abitazione che si scorge dietro alle piante e
proseguire sulla strada a sx a mezza costa, mentre
a dx. ... ... viene
offerto questo panorama. In primo piano Fonteno e
sopra esso la cima della Presolana, in centro il
Monte Alto e il Monte Pora e sotto il lago verso
Lovere. Giordano si
era fermato ad aspettarmi davanti alla casa,
intanto che facevo le foto. Nel frattempo era
arrivata la proprietaria della casa con cane al
seguito che si era avvicinato a me abbaiando ad una
ventina di centimetri dal mio polpaccio, richiamato
dalla padrona si era poi calmato anche se non molto
convinto dal desistere dai suoi intenti
bellicosi! Uno spazio
fra gli alberi offre uno sguardo sulla Valle
Camonica. Sullo sfondo le cime innevate del
Adamello Giordano
era impegnato con un ultimo sforzo sulla salita del
sentiero, per poi scollinare verso Fonteno e da
lì scendere al lago senza più tratti
in salita. A Fonteno
passiamo accanto a questa chiesa risalente al 1630,
come da scritta sul campanile Fonteno;
colpisce lo strano stile di quest'altro
campanile In centro
il Corna Trentapassi 1248m, quasi a picco sul lago.
L'etimologia del nome sembra una cattiva
interpretazione fonetica del dialetto Bresciano che
in sostanza lo indicava come monte con tre punte e
nulla a vedere con i Trentapassi! Case
affacciate sul lago dalla posizione invidiabile con
vista da cartolina Scendendo
di quota ci si avvicina al lago cambiando la
prospettiva visiva, tutt'altro che disprezzabile
anche da queste quote. Da questa
inquadratura si distinguono meglio i tre spuntoni
del Corna Trentapassi. Pare che alcuni del luogo
quando d'inverno ne vedono la cima innevata gli
danno il nome di "Pandoro" in quanto lo assimilano
al famoso dolce natalizio cosparso di zucchero a
velo. Riva di
Solto è ormai stata lasciata dietro di noi
ed il sole inizia a calare lasciando in ombra la
sponda Bergamasca del Lago. Fino a qui
ero rimasto con un vestiario alleggerito ma appena
arrivato in "zona ombra" ho sentito la
necessità di mettermi il giubbino antivento,
Giordano invece era già bardato Superata di
nuovo la galleria siamo arrivati a Parzanica con il
sole che si stava abbassando
all'orizzonte Un ultimo
sguardo verso Iseo e Clusane Giordano
è soddisfatto del giro che gli ho fatto fare
e mi sta chiedendo quale sarà il
prossimo! Come avrete
letto ho confezionato un giro con tre opzioni, sta
a voi scegliere fin dove arrivare. Penso che ognuna
delle scelte possa comunque offrire panorami a
iosa, per cui buona scelta! |
buone pedalate a tutti, Outside |
pagina creata: 31-10-2014 ultimo aggiornamento: 26-09-2021 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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