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Salita al Rifugio Nicola da Avolasio |
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Ci troviamo
nel cuore della Valsassina, ai confini fra le
province di Lecco e di Bergamo, con costanti
visuali sulle Grigne e sul Resegone. Da Lecco,
si prende l'indicazione per la Valsassina,
prendendo la nuova tangenziale in galleria, che
porta sino all'imbocco della Valsassina a Ballabio.
Da lì si prosegue verso Introbio, ed
arrivati al Colle di Balisio, si svolta a dx. per
Maggio - Culmine San Pietro. Da: Milano
69 km - Bergamo 46 km - Lecco 15,6km - Como 42km -
Brescia 102km Parcheggio
Cimitero di Maggio Bici
consigliata Biammortizzata
XC o AllMountain (salita fatta in passato due
volte, con un front sia con forcella a molle che ad
aria, buone in salita ma poi in discesa si paga
pegno!) Pronti,
via, si sale, sì! Anche in questo caso
è così! Dal parcheggio del cimitero
di Maggio solo qualche centinaio di metri in piano
seguiti da una discesa, ma poi si sale subito verso
Moggio e da li verso il passo del Culmine di San
Pietro. Superato il passo si scende in Val Taleggio
con una bella strada in costa e a seguire ripida
discesa che porta ad Avolasio, dove si sale a sx
verso la chiesa per poi iniziare la salita ai Piani
di Artavaggio seguendo il sentiero carrabile CAI
151 sino al rifugio Nicola, nostra meta
finale. Il tratto
asfaltato che sale al Culmine di San Pietro non
presenta problemi, salvo un temporaneo breve tratto
con lavori in corso. Da Avolasio
la carrabile sale subito in modo ripido con fondo
abbastanza sconnesso. Le pendenze elevate il fondo
sconnesso e alle volte smosso possono mettere in
crisi con lo spreco di parecchie energie, ergo
occorre essere molto allenati, ben in forma, e ben
alimentati! Se avete una giornata no è
meglio rimandare. Il tratto intermedio infarcisce
tratti duri a meno duri, ma il conto finale lo si
ha dai piani d'Artavaggio al Rifugio Nicola, con il
cloù della breve cementata finale al limite
del ribaltamento! Quindi
bikers avvisati! Se volete mettervi alla prova
questo giro è senza dubbio una buona
palestra e molto più impegnativo del report
precedente.
Questo giro
che ho pianificato è una variante di un
altro report fatto in passato, stesso punto di
partenza stesso punto di arrivo, la differenza sta
nel punto in cui si prende la carrabile sterrata.
Nel precedente
report
la si prende poco prima del Culmine San Pietro
mentre in questo nuovo giro si oltrepassa il
Culmine San Pietro scendendo ad Avolasio in Val
Taleggio per salire sulla carrabile del sentiero
CAI 151 Parcheggiati
a Maggio si parte, il semaforo dà il verde,
via verso Moggio Da Maggio a
Moggio ci sono un paio di km di salita da
affrontare attorno al 7%. La
rotatoria con l'enorme fontana ricavata da grossi
tronchi di legno, a dx la strada che sale verso il
Culmine di San Pietro. Usciti da
Moggio breve discesa per poi iniziare la salita
verso il Culmine San Pietro. Si passa sopra il
ponte posto sul Torrente della Val di Bongio e due
puntini sul ponte sono proprio i miei
compagni Dal Ponte
si vede Moggio e parte della Valsassina. Al termine
del ponte l'unica breve galleria che si
incontrerà lungo il percorso. Per chi ne
abbia bisogno all'uscita della galleria sulla sx
troverete una fontana Dalla
fontana in poi si inizia a salire in modo deciso e
continuo sino al Culmine San Pietro Siamo a
metà Novembre e gli alberi incominciano a
spogliarsi Dal
tornante si intravede la cima della Grigna. La
strada è molto bella e lo è ancor
più quando sarà affrontata al ritorno
in discesa. I compagni
vanno in avan scoperta mentre mi attardo a scattare
le foto. Uno
spaccato della montagna accoglie il passaggio della
strada Metà
Novembre ed il sole in una bellissima giornata fa
sentire ancora i suoi raggi tanto che non
servirà più avanti coprisi più
di tanto. Un altro
spaccato nella montagna per fare passare la strada
fa scorgere sullo sfondo le creste del
Resegone. Ci
concediamo una sosta "belvedere". Sullo sfondo a sx
lo Zucco Orscellera 1858m mentre a dx ci sono lo
Zucco Di Pesciola 2094m e lo Zuccone Campelli
2159m. Lo Zucco
Orscellera è il punto più alto dotato
di impianto di risalita del comprensorio sciistico
Piani di Bobbio-Valtorta La
Valsassina
è ai nostri piedi, con la Grigna a farla da
padrone, seguono il Monte
Muggio,
il Legnoncino
ed il Legnone con sotto l'Alpe
Paglio
e sullo sfondo i monti di confine
con la Svizzera.
I link sono riferiti a report pubblicati in
passato. La bella
giornata col cielo terso permette la visione di
particolare posti sulle varie cime, come in alto a
sx il Monte due Mani con la croce e una cupola
geodetica posti sulla cima del monte. In basso a dx
un particolare di San Calimero posto sulla
Grigna Loro si
avviano, non manca molto allo scollinamento e la
cresta del Resegone segnala la sua
presenza. Il
Monte
due Mani
di fronte e a dx la Grigna Arrivo al
Culmine San Pietro a 1259m s.l.m. Dal Culmine
San Pietro sono 10,7km dalla partenza con 541m di
ascesa, ma ciò che si è guadagnato in
salita in parte occorre perderlo. Infatti da qui
inizia un altro bel percorso in discesa che in 6km
e 250m di D- porta in Val Taleggio ad
Avolasio Sosta sul
tornante dove termina il tratto più pendente
di questa discesa che porta ad Avolasio, il tratto
è anche segnalato con i cartelli di pericolo
con la percentuale a due cifre: 18% Qui si
entra ad Avolasio Alle nostre
spalle la montagna da cui siamo scesi mostra le
pareti a picco Avolasio,
ultimo avanposto della Val Taleggio verso il
Lecchese. Sullo sfondo i monti Cancervo ed altre
cime come: La Collina, Zuccone la Torre, Pizzo
Grande, Monte Sornadello, Monte Foldone Giunti ad
Avolasio, ci si dirige verso la Chiesa prendendo
poi la strada che sale verso dx e poi a sx. Ci
aspettavano 9,74km di salita con 852m D+ da
superare pendenza media 8,2% max 27% Il cartello
di divieto d'accesso della strada
agrosilvopastorale e poco avanti, collimato con
palo della luce il cartello del CAI che segnala il
percorso 151 per Artavaggio Una vista
su Avolasio ed il Resegone sullo sfondo Il sentiero
CAI 151 parte con una cementata che però
dura poco tramutandosi in carrabile
sterrata. Come ho
scritto all'inizio il percorso per 2,5 km è
molto ripido, media 17% ed accidentato Superati
alcuni tratti nel bosco la carrabile prosegue allo
scoperto su prati punteggiati da alcune
baite Ho spronato
i due compagni a proseguire, avevo fame già
all'inizio della salita sterrata e mancavano ancora
circa 7km ed altri 500m D+ Si
alternano tratti ripidi a meno ripidi ma sempre a
due cifre Ogni tanto
qualche breve tratto spiana per poi presentare
subito dopo una bella pendenza Intanto
alle nostre spalle il Resegone offre il suo
frastagliato profilo. A sx la montagna che si vede
divide la Val Imagna dalla Val Taleggio. La dorsale
della montagna verso il Resegone termina con il
Passo
del Palio Quasi
sempre nelle retrovie attardato a scattare foto
mentre i compagni mi attendevano
pazientemente Finalmente
un pezzo in falso piano dopo la ripida
salita E dopo la
salita la fatica ci regala in cambio questa
splendida visuale sulla Val Taleggio fra i monti
Cancervo e la Torre con lo sfondo del Monte
Alben Baite in
posizione belvedere privilegiata E girato
l'angolo dopo la curva un'altra bella visuale ci fa
vedere la carrabile che farà una bella
discesa e poi ancora una bella salita Ancora una
panoramica più estesa verso sud Un
caratteristico Roccolo per la cattura degli
uccelli. Sergio è pronto per affrontare la
ripida successiva salita. Al termine
della salita pensavamo di scollinare...si, forse
per un paio di metri e subito dopo un'altra erta
salita! Piacevoli
questi intervalli in falso piano che almeno ti
fanno apprezzare ciò che ti circonda, cosa
che se sei impegnato a districarti fra i sassi in
un ripido pendio non hai materialmente il tempo per
guardarti attorno! mmm....
finalmente qualcosa di familiare appare
all'orizzonte Basta una
leggera zumata per individuare il Rifugio Nicola e
il Rifugio Cazzaniga-Merlini e dietro essi la Cima
Di Piazzo 2057m Arrivati
finalmente in vista dei Piani di Artavaggio in cima
alla montagna erbosa in centro alla foto. Dietro, a
sx il Zuccone Campelli 2159m Aspettando
Giordano guardando indietro ora si traguarda a mala
pena la cresta del Resegone che fra poco supereremo
in altezza. Qui ci si
trova ufficialmente ai Piani di Artavaggio, con a
dx l'Albergo Sciatori, si perché tempo fa
qui c'erano degli impianti di risalita poi
smantellati per le continue scarse precipitazioni
nevose. I piani
d'Artavaggio 1631m s.l.m. sono comodamente
raggiungibili dalla funivia che sale da
Moggio. In inverno
sono attivi alcuni "Tapis Roulant " dedicati ai
bambini e ai principianti dello sci, slittini, bob
o qualsiasi cosa che scivoli sui dolci pendii
innevati. Vengono
tracciati anche un paio di anelli dedicati alla
pratica dello sci nordico, uno facile ed uno
più impegnativo. Più
che altro qui è la patria dei ciaspolatori o
di chi pratica lo sci alpinismo. Ed ecco il
monte Sodadura che si staglia con il suo
caratteristico profilo piramidale Lasciati i
Piani di Artavaggio ci aspettava l'erta e sconnessa
salita al rifugio Nicola. Sono solo un paio di km e
240m di D+ ma i ripidi tratti ed il fondo sconnesso
mette a dura prova chi sale in bici. Qui Sergio
stava provando cosa significasse spingere la bici
su un tratto sterrato e ripido, era poi arrivato
con il fiatone! Sullo
sfondo a sx i monti della Val Cava e poi il profilo
frastagliato del Resegone Sergio
stava già per affrontare il breve ripido
tratto cementato che sale al rifugio dove se non
stai più che protratto in avanti rischi che
ti si alza la ruota anteriore, mentre io e Giordano
ci siamo fermati per uno scatto Ecco gli
ultimi 100m di Giordano La
soddisfazione di Giordano per essere arrivato in
cima, missione compiuta! Raggiunti i
1865m di quota e superati 1463m di D+ Prendo in
prestito una foto del rifugio Nicola dal precedente
report. Il
proprietario del rifugio ci attendeva per il pranzo
in questa stupenda cornice Come si
suol dire: Pancia mia fatti capanna... e ci serviva
proprio un buon pranzo per riequilibrare il
dispendio energetico profuso nella
salita. Dal
terrazzo si vede il Rifugio Cazzaniga. Il rifugio
riprende il motivo del profilo del monte
Sodadura Mi sono
intrattenuto con il gestore discutendo
sull'altitudine del rifugio a confronto con la cima
del Resegone e a suo dire qui si era qualche decina
di metri più elevati. Poi abbiamo discusso
del monte Sodadura e delle sue origini. Forse era
il caso di scendere prima che facesse buio, la mia
bici attendeva impaziente di saltare sui
sassi. Anche
Sergio e Giordano erano pronti al via per
concludere questo epico giro fatto in una splendida
giornata di sole, contenti di essere saliti
più in alto del Resegone, solo una punta di
amarezza si è avuta nella tarda serata...
era il 13 Novembre una data che sarà
difficile scordare! Un giro che
porta una variante al report precedente inserendo
nuovi panorami e nuove difficoltà in
più. Per chi volesse alleggerire il giro
potrebbe fissare il punto di partenza al bivio
presso il Culmine San Pietro, eviterebbe
così un 500m di D+ da fare oltre a ridurre i
Km.
Giro
bellissimo, faticoso e forse anche per questo l'ho
gustato di più. Panorami bellissimi ovunque
si guardasse. Quello che proprio ho apprezzato
è stata la discesa. Un doveroso
ricordo per i fatti di Parigi Percorso
impegnativo e di grande soddisfazione , grazie
anche al clima e all'ambiente. Divertentissime, al
ritorno, alcune scorciatoie in discesa nei prati,
più soffici delle dure pietre della
carrareccia, a condizione di vedere per tempo le
buche e aggirarle. |
buone pedalate a
tutti, Outside |
pagina creata: 14-11-2015 ultimo aggiornamento: 15-11-2015 Percorsi ciclabili - torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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