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in bici Da Sorico all'Alpe di Mezzo e Pescedo |
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Ci si trova
sull'estrema punta nord del Lago di Como. In alto a
dx è il Lago di Mezzola il cui emissario
è il fiume Mera, mentre in primo piano
è la foce del fiume Adda che attraversa il
Pian di Spagna.
Io
ho messo il mio mezzo in un comodo parcheggio,
vicino al Ponte del Passo sul fiume Mera, prendendo
poi la ciclabile per Sorico proseguendo poi per
Gera Lario dove si prende la strada in salita per
Bugiallo e San Bartolomeo. Sino a San Bartolomeo la
strada è asfaltata, poi si prosegue su
carrabile sterrata abbastanza sconnessa A
San Bartolomeo e all'Alpe di Mezzo. Sino a San
Bartolomeo è possibile salire anche con bici
da corsa a patto di non fare la ciclabile in parte
sterrata che conduce a Sorico, passando quindi
direttamente sulla strada statale sino a Gera
Lario. Da San
Bartolomeo in poi una buona Full All Mountain
sarebbe consigliabile specie per la discesa, poi
anche una XC Full o una buona front potrebbero
anche andare bene, ovviamente con maggiori
difficoltà di conduzione.
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A quanto
pare il tempo passa in fretta! Era il 2011 quando
siamo saliti per la prima volta sino a San
Bartolomeo. Già allora nel caso di un
eventuale ritorno mi ero proposto di continuare la
salita sino alle Alpi di Mezzo e Pescedo. Anzi a
dirla tutta avrei voluto fare anche la traversata
verso l'Alpe Gigiai per poi scendere da lì
verso Montalto e chiudere l'anello. Anche
questa volta però mi sono dovuto
accontentare e mi sono fermato all'Alpe di Mezzo.
Infatti improvvise forti raffiche di vento freddo
avevano coperto rapidamente il cielo con nuvole che
correvano veloci e si sa che in montagna è
sempre meglio non rischiare, specie se si è
da soli e non si conosce il percorso da affrontare
inoltre con un meteo incerto.
Il punto di
partenza l'avevo fissato in un punto storico,
vicino al Ponte del Passo. In questo punto, il
corso del fiume Adda dopo una piena rovinosa cambio
direzione e sfociò qui nel fiume Mera.
Più avanti nel report spiegherò
quando ciò avvenne. Avendo
già fatto in passato la salita sino a San
Bartolomeo, per avere più dettagli dal punto
di partenza potete visualizzare anche il
report
precedente. Quindi da
questo report inizio le foto dalla salita da Gera
Lario. Subito come
la strada sale, sullo sfondo appaiono a sx il Sasso
Manduino e a dx il Monte Brusada con una nuvola
sopra la sua cima. Ben presto
ci si alza a sufficienza per godere dei primi
panorami sul lago di Como, in primo piano il fiume
Mera e dietro di essi il Pian di Spagna. Fra la
cima del Monte Brusada a sx e la cima del Monte
Legnone a dx, si apre la Valtellina. Qui sotto
è Gera Lario Questa foto
sulla foce del fiume Mera è emblematica
perché documenta i sedimenti che si stanno
riversando nel Lago di Como dopo la recente frana
avvenuta in Svizzera in Val Bondasca, laterale
della Val
Bregaglia. Sullo
sfondo la cima del Monte Legnone conserva a nord
qualche residuo di una recente spruzzata di neve. A
dx la cima del Legnoncino altro punto panoramico di
notevole bellezza sul lago di Como, vedi
report
A quanto
pare a distanza di sei anni dalla nostra ultima
salita hanno aggiunto dei chiari cartelli dedicati
alle salite in MTB con tanto di distanze
chilometriche, bene! Non può che far
piacere. La strada
sale spesso al limite dei boschi dove si trovano
anche diversi castagni che rilasciano i loro ricci
a terra, come in questo caso che è imminente
la maturazione delle castagne Inutile
scrivere che più si sale e più la
visuale si ampia. Da questa vista è
possibile visualizzare la foce del Mera in primo
piano e la foce dell'Adda più sopra. E per chi
non lo sapesse dalla foce dell'Adda è
possibile risalire tutta la Valtellina fino a
Bormio utilizzando la ciclabile Sentiero
Valtellina Da questa
panoramica si posso scorgere due particolari. In
centro alla foto il Laghetto di Piona dove si trova
anche la famosa Abbazia di Piona. Il pascolo
della felicità! Non so quanto loro possano
apprezzare di trovarsi su una tavola imbandita con
questo bel panorama! Noi invece
che non bruchiamo, di fronte al pascolo possiamo
trovare questo Pit Stop alla Baita del Vikingo,
come si evince dal cartello dedicato ai
ciclisti I segni di
una recente nevicata sono rimasi attorno ai 2000 m
di quota. Chissà cosa ci riserverà
questo clima "impazzito" per questo prossimo
inverno. Fra felce
arboree e pini un bel scorcio sul lago Il clima
mite e temperato e l'esposizione a sud con la
protezione dei venti freddi da nord offerta dalle
montagne fa si che crescano molte specie differenti
di arbusti e piante. Qui una
bella vista sul Pian di Spagna e dell'imbocco verso
la Valtellina. Sul Pian di
Spagna ci sarebbe da scrivere parecchio
perché giusto per citare un esempio, quando
Leonardo Da Vinci nel 1493 arrivò da queste
parti, le sue descrizioni del paesaggio riferite al
Pian di Spagna, (che ovviamente allora non si
chiamava in questo modo visto che gli Spagnoli in
Italia vennero per la prima volta attorno al 1559),
di certo non le avrebbe descritte come lo vediamo
noi oggi. Molti
secoli prima il Lago di Mezzola di fatto non
esisteva essendo la parte più a nord del
lago di Como, sulle cui rive si trovava il paese di
Samolaco che lo testimonia con il suo nome (Summa
Laco) ma che ora si trova a 5 km dalle rive dal
lago. Fu attorno
al medioevo che
il fiume Adda ed il Mera crearono con i loro
detriti alluvionali il Pian di Spagna separando
così i due bacini lacustri dando così
nascita al Lago di Mezzola. Il problema
era che con le frequenti inondazioni, specie quella
rilevante del 1520 il Pian di Spagna rimaneva una
zona paludosa e malsana. Infatti in quell'anno
l'Adda cambiò il suo corso andando a
sfociare nei pressi del Ponte Del Passo nel Fiume
Mera. Leonardo
già nel 1517 era partito per la Francia
morendovi nel 1519 e non potè di certo
vedere il cambiamento del corso del fiume Adda.
Per poter
risanare le zone paludose e malariche del Pian di
Spagna nel 1838 gli Austriaci studiarono un canale
che collegasse direttamente il corso dell'Adda
dalla località Sant'Agata al Lago di Como,
lavori che furono completati nel 1858.
(curiosità: anno in cui si diede inizio allo
scavo del canale di Suez) Successivamente
fra il 1948 e il 1953 furono eseguite le definitive
opere di bonifica del Pian di Spagna, rendendolo
come lo si può vedere oggi. Indubbiamente
vale la pena di salire anche solo sino a qui per
potere beneficiare di ampie vedute sul bacino del
Lario E in
successione a poca distanza è possibile
avere ancora altre viste più strepitose e
più ampie L'arrivo
alla prima meta di San Bartolomeo a 1200 m s.l.m.,
ovvero al punto in cui ci eravamo fermati nel 2011,
me lo ero tenuto come pausa per un leggero
pranzo. Naturalmente
come potete vedere anche qui si dispone di un
balcone panoramico sul bacino del Lario. Come
però potete osservare un "fiume" di nuvole
stava incominciando a scorrere da nord coprendo il
sole, La vista
verso ovest era già tutta coperta dalle
nubi. Le cime che si vedono a sx sono il confine
fra Italia e Svizzera dove sempre qualche anno fa
siamo saliti a fare questo report.
Un balcone magnifico con viste stupende, vedere per
credere!
Dopo aver
reintegrato ed introdotto un po' di calorie da
spendere per la parte più impegnativa, sono
ripartito. Lo sterrato mi stava aspettando sempre
segnalato dal cartello, quindi solo 3,8 km per la
prima meta. Se da qui
si volesse affrontare l'intero anello per ritornare
a Gera Lario punto in cui si è iniziata la
salita mancherebbero ancora 15,6 km.
Il percorso
inizia attraversando i boschi. Qui appena entrati
una radura ed una baita in mezzo ad
essa.
Come potete
vedere all'inizio il fondo è buono ma poi
diventa a tratti abbastanza dissestato tanto che il
mio provvidenziale "schiacciasassi" mi ha permesso
di salire superando anche ostacoli che avrebbero
indotto ad un più giudizioso scansamento se
avessi avuto delle classiche coperture delle
normali MTB, mentre qui spesso e volentieri non
cambiavo traiettoria e tiravo diritto passandoci
sopra, come se l'ostacolo fosse una piccola
asperità. A questo
proposito devo ringraziare il direttore di AMG
Italia e Alpina Raggi per avermi dato la
possibilità di realizzare il mio progetto
con parti custom su mia specifica per questo
esemplare unico. Da questo
punto in poi solo gli aventi diritto possono
percorrere la carrabile con i fuoristrada, scrivo
fuoristrada perchè una normale auto da qui
in avanti non ci salirebbe! Sul
cartello la regolamentazione per l'accesso alla
strada forestale Come
scrivevo si alternano tratti più o meno
sconnessi dove spesso pietre e sassi vi terranno
compagnia Sul
percorso troverete anche qualche piccolo rigagnolo
che attraversa la carrabile e in funzione delle
piogge può creare qualche stagnazione
d'acqua nei piccoli avvallamenti del
terreno In vista
dell'Alpe Godone a 1420 m di quota. In centro alla
foto si intravede il cartello Qui ci si
trova a quasi metà ascesa Una vista
verso l'Alpe Godone, anche verso est il meteo era
decisamente cambiato dal momento della
partenza Con questo
scenario pare quasi che le montagne già
cosparse di un po' di anticipo di neve, come un
aperitivo, stiano aspettando il primo
piatto! Anche
quassù i boschi sono soggetti al taglio
programmato, non certo come in Amazzonia per far
posto ai pascoli per le mandrie di capi di bestiame
destinati al macello! Finalmente
fuori dal bosco si apre la vista sull'Alpe di Mezzo
in alto a sx, mentre il cartello indica l'Alpe
Pescedo che si trova in alto sul lato dx della
carrabile. Qui
troverete una fontana e sopra di essa vedrete
l'Alpe Pescedo Alpe di
Mezzo 1540 m mentre San Bartolomeo è dato a
piedi a 0,40 min. Questa
è la panoramica dell'ambiente che troverete
stando alla fontana, dove diritto si trova la
Bocchetta Chiaro a quota 1666 m, mentre alla sua dx
il Monte Berlinghera 1930 m L'Alpe
Pescedo e a dx il Monte Legnone Anche
quassù hanno messo i relativi cartelli con
le distanze e questo dà un maggior valore
rispetto magari a semplici indicazioni con solo i
nomi. Se
osservate il cielo poco sopra l'avvallamento, si
noterà un piccolissimo puntino
nero.... ... ecco
cos'era, un grosso rapace in fase di predazione,
nell'avvallamento delle pecore al pascolo. Cosa
stesse individuando il rapace questo non ve lo
posso dire, di certo non una pecora! Qui non
è l'habitat dell'Avvoltoio degli
agnelli. In
definitiva volevo arrivare quassù per
trovare una veduta panoramica più ampia che
non stando più in basso, Invece mi sono
trovato con un panorama più ristretto oltre
il fatto di essermi ritrovato un cielo coperto
dalle nubi che in partenza non avevo, ma come si
suol dire: Non è nemmeno un panorama da
buttare! A sx Alpe
Pescedo a dx Alpe di Mezzo ed in mezzo il Lago di
Como Sopra
l'Alpe di Mezzo però sale una strada che
prosegue andando all'Alpe Gigiai Già
che c'ero sono andato avanti in cerca di un punto
panoramico migliore. I tetti
dell'Alpe di Mezzo e in fondo l'Alpe
Pescedo
Mi sono
fermato in questo punto panoramico, più di
così non c'era di meglio se non forse
proseguendo verso l'Alpe Gigiai, solo che
improvvise raffiche di forte e gelido vento e la
copertura nuvolosa estesa mi hanno fatto desistere
dal proseguire oltre. Non mi
è rimasto che coprirmi e girare la bici, non
prima di avere abbassato la pressione dei
pneumatici per la discesa. Niente
mattoni, solo pietre! Chissà per quanto
potrà resistere questa baita. Il destino di
queste baite è legato alle travi che reggono
il tetto, se cedono; addio alla baita Quando
scenderete da qui troverete più avanti un
bivio, fate attenzione perché sareste
indotti a scendere a dx, invece occorre salire a
sx. Io avendo
spento il GPS in discesa poi ho dovuto riaccenderlo
per capire quale fosse il percorso giusto. Dopo aver
finito di contare le pietre e i sassi nella
discesa, ancora una sosta a San Bartolomeo per dare
il cambio simbolico ad altri due che si stavano
apprestando a fare la salita
Decisamente
il meteo era cambiato, ma l'importante per me era
di aver aggiunto un altro piccolo passo ed arrivare
agli alpeggi di Monte di Mezzo e
Pescedo.
A fianco
della bandiera, se foste dotati di una bici
"volante", accomodatevi! Questo è il
trampolino di lancio tutto per voi! Un bel salto
nel vuoto per poi planare a Gera Lario. Mi
raccomando non scambiatelo per l'inizio di un
sentiero per Downhill! Qui si
prende il volo con il parapendio
Guardandomi
alle spalle verso ovest ho visto il cielo che si
stava aprendo, dietro l'incalzare di forti ed
improvvise raffiche di vento.
Anche verso
nord est la situazione stava migliorando Mentre sul
lago apparivano alcuni chiarori sulla sua
superficie, mi son detto: Vuoi vedere che ora fa di
nuovo bello?
A
malincuore ho lasciato il bel punto panoramico sul
Lario se non altro godendomi la bella discesa.
Bugiallo il vecchio campanile copre la cima del
Monte Legnone
In effetti
si stava aprendo ed il sole donava di nuovo i
colori al paesaggio
Il fiume
Mera, il Pian di Spagna e la Valtellina erano di
nuovo sotto i raggi del sole. Da Sorico
ho fatto partire due report interessanti uno che
attraversa il Pian di Spagna per arrivare a
Chiavenna e poi proseguire sino al confine con la
Svizzera in Val
Bregaglia
ed un altro che dopo aver passato sempre il Pian di
Spagna e il Lago di Mezzola, devia sx salendo nella
magnifica Val
Bodengo
Ero partito
dal fiume Mera e vi ho fatto ritorno lasciando alle
spalle i monti verso il confine
Italo/Svizzero Da Sorico
si intravede il Ponte del Passo, quasi in centro
alla foto
Un saluto
al Sasso Manduino e via per far ritorno a casa
tuffandomi nelle code caotiche del traffico serale,
tutt'altra musica rispetto a questi
luoghi! Ne
approfitto di questa foto perché a mezza
costa della montagna in centro si trova un altro
percorso da non perdere, si tratta del famoso
Tracciolino che trovate descritto in questi due
report:
Val dei Ratti e
Val
Codera
Come
già scritto, avevo altre aspettative per
quanto riguarda i panorami sugli alpeggi, ma tutto
sommato non mi sembra affatto un giretto da buttare
direi che c'è anche di molto peggio in giro,
non vi pare? Certo non
lo raccomando a tutti, c'è da far fatica e
sullo sterrato meglio avere una buona bici, ma
così è la montagna e chi la frequenta
spesso in bici sa perfettamente a cosa si
può andare in contro. |
buone
pedalate a tutti, Outside |
pagina creata:28-09-2017 ultimo aggiornamento: 30-09-2017 Percorsi Ciclabili- torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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