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salita a Malga Lunga da Peia (BG) |
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In questa
mappa tratta da Google Earth ho inserito il
tracciato. Ci si trova in Val Gandino una Valle
laterale della Val Seriana. Il tracciato per la
salita si snoda lungo il versante est del Monte
Sparavera e permette di avere visioni sulla Val
Cavallina e il Lago d'Endine e sulla Val Camonica
con il Lago d'Iseo. Il ritorno lo si fa scendendo
dalla Val Piana
La mappa
del percorso. Sul sito Garmin Connect, dopo che ci
si è registrati, è possibile
convertire le miglia in km e viceversa, nelle
preferenze. Inoltre è anche possibile
scaricare la traccia per il GPS. Si
tratta di un percorso molto impegnativo sia per le
pendenze che per il fondo che in alcuni tratti a
seguito delle piogge insistenti in questo 2014 di
fatto hanno eroso la terra sulle carrabili con una
certa pendenza, lasciando sassi e pietre scoperti e
liberi di muoversi sotto le ruote delle bici, oltre
a profondi canali ove é meglio scendere e
spingere. La
salita è composta da 7,16km su asfalto e
cemento nelle parti più ripide fino ai 1065m
s.l.m. poi si prosegue per 4,7km su carrabile
sterrata misto cemento per le rampe più
ripide fino a raggiungere lo scollinamento a quota
1338m s.l.m. . In fine 1,7 km di sali e scendi nel
bosco sino al Rifugio Malga Longa con una perdita
di circa 100m di quota. Non
ce ne sono Essenzialmente
una buona MTB Front o Full con una buona forcella e
freni in buone condizioni Per le
informazioni sulle aperture della Malga Lunga
conviene visitare il loro sito
web
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Come ho
scritto all'inizio si tratta di un ritorno al
Rifugio Malga Lunga in quanto ci si era già
stati nel 2012 ma facendo tutt'altro percorso
partendo addirittura da Ranica, il report lo
trovate qui. Non ho
effettuato altre foto dalla partenza sino a qui
perché ero impegnato a seguire la traccia
che mi ero preparata sul GPS e volevo essere sicuro
di prendere il percorso giusto, cosa non sempre
facile da fare sullo schermo piccolo del GPS e
dalla sua leggibilità. Visto che
la prima parte dalla partenza ad arrivare qui
è un po' un volta e risvolta, è stato
meglio seguire la traccia. Abbiamo
ormai lasciato alle spalle Peia e Leffe il punto di
partenza e di arrivo quando concluderemo l'anello
passando dalla Val Piana e da Gandino. Il giorno
prima c'è stato un leggero vento che ha
aiutato a mantenere il cielo sgombro da nubi e in
questa strana stagione questa è una
rarità La strada
da Peia si è rivelata una salita costante,
includendo anche strappi oltre il 10%. Ora si
pedala quasi sempre all'ombra del bosco, qui il
traffico è pressochè assente, ma non
sono assenti le pendenze che ora superano
agevolmente a tratti il 16% e ci fa capire subito
come sarà la salita andando
avanti. Giordano
è impegnato a spingere sulla sua nuova bici
che non ha rapporti proprio adatti per le salite
impegnative. Stranamente
siamo riusciti a partire abbastanza presto per il
mio standard e lo testimoniano le ombre lunghe
proiettate dalle piante. Qualche albero incomincia
a mostrare qualche foglia gialla, un segnale di
cambio stagione che a ben guardare in questo 2014
direi quasi che non ci sia stato! Gli presto
le miei chiavi e risolve il problema in poco tempo,
non abbiamo le ammiraglie al seguito e il motto
è: "fago tuto mi" Veramente
incantevoli questi passaggi nei boschi, ma non
illudetevi c'è sempre la salita in agguato
dietro ogni curva! Il cartello
ora è eloquente e Malga Lunga anche se
sbiadita e messa in cima al palo. Si, anche
perchè con il GPS ai bivi tipo questi, non
sai mai quale direzione prendere. Comunque non
perdetevi d'animo, si sale, si sale e si sale
ancora, ma chi va in montagna questo lo sa a
memoria! Fra una
salita e una salita c'è tempo anche per
guardarsi attorno. Uno sguardo verso la Valle
Seriana, a dx la cima più alta è il
monte Alben, inquadrato diverse volte anche in
questo recente report,
mentre all'estrema sx si trova la cima del Monte
Rena oggetto di quest'altro report Una lunga
rampa oltre il 20% ci fa fare una sosta ad un
tornante. Un'occhiata al cardiofrequenzimetro e
segna subito un fuori soglia anche se temporaneo.
Del resto anche la foto mi pare eloquente, ma fin
quando c'è l'asfalto si è sotto il
20% è quando vediamo il cemento, che ormai
è diventato il motto di bellitaliainbici:
Quando in montagna incontri il cemento stai pur
certo che sei oltre il 25%! che le cose si fanno
più impegnative Come sempre
questi bivi impercettibili sono un testa o croce
per il GPS, quindi occorre fermarsi e leggere i
cartelli fra i tanti e quello che serve a noi
è il più piccolo di colore bianco a
sx. Ci fosse
una volta che lungo un percorso si mantenessero i
cartelli della stessa dimensione colore e forma,
siamo proprio in Italia in questo senso, ognuno lo
fa a sua discrezione. Di fatto se
vedete a dx c'è un cartello di senso
vietato, si vede che il proprietario era stufo di
vedersi arrivare ciclisti a casa sua! A 1065m
s.l.m e 7km dalla partenza, si arriva fuori dal
bosco e si apre una prima veduta panoramica.
Davanti alla casa è posto un "Roccolo" per
la caccia degli uccelli con le reti, mentre la
montagna che si vede a sx sono i Colli di San
Fermo. Con lo zoom
riesco a intravedere un riferimento posto sul
colle, si tratta di un monumento ai Carabinieri, il
relativo report lo trovate qui.
A sx invece si arriva da un altro bel
report
: La Strada Verde. In una
sella verso nord ancora una vista verso il Monte
Alben Verso est
invece compare un altro monte, il Guglielmo, dalla
cui cima si godono dei panorami favolosi. La
piramide che vedete nell'ingrandimento la troverete
in questo report
. Sotto di esso si trova la Val Camonica e il Lago
d'Iseo. Da questo punto in avanti si passa su
carrabile sterrata o cementata nei punti più
pendenti. Poco
più avanti unendo due foto si riesce a
capire cosa si può vedere in questo punto,
dove a sx lo sguardo spazia dalla Val Camonica, il
Lago d'Iseo, il Monte Guglielmo, mentre a dx i
Colli di San Fermo e sotto la Val Cavallina e il
Lago d'Endine. Senza contare in fondo alla pianura
Padana la vista sugli Appennini. Sotto i
Colli di San Fermo il Lago d'Endine e la Val
Cavallina. In primo piano le mucche al pascolo che
di certo non saranno stressate da questi ambienti
senza dubbio più belli dell'essere chiuse in
una stalla o in un recinto Non fatevi
illudere dalla foto dove la strada sembra in piano,
ne abbiamo appena superato una bella erta. A sx di
Giordano si vede una cima, si tratta del Pizzo
Formico, dove è visto da vicino in questo
recente report In cima
alla montagna sotto un albero si trova una casetta
in posizione altamente panoramica, mi pare si
chiami Cà del faggio Ancora un
bivio dubbioso e altra sosta per consultare il GPS.
I monti sullo sfondo: a dx il Pizzo Formico, a sx
il Pizzo Arera anche di questa montagna potete
vedere qualche scatto da vicino in questo
report
. Giordano si è già portato sul
rampone parabolico cementato Il cartelli
ci sono, ma se manca l'indicazione giusta occorre
ricorrere ancora al GPS, io poi avevo fatto un
tracciato un po' differente che prevedeva la salita
al Monte Sparavera, cosa che poi non abbiamo fatto
per un bivio mancato. Finito il
rampone in cemento si passa al solito sterrato,
sopra Giordano si intravede un Roccolo Sotto il
Monte Guglielmo si incomincia a vedere meglio il
Lago d'Iseo Sulla cima
a sx il Roccolo, in centro il Guglielmo e sotto
delle mucche al pascolo Quando le
mucche si trovano su un pendio, basta che tendano
il collo per alimentarsi agevolmente Salendo
ancora lo sguardo spazia per intero sulla Valle
Cavallina, il Lago d'Endine e i Colli di San
Fermo Monasterolo
sul Lago d'Endine, anche qui c'è un percorso
che ha generato un report Raggiungiamo
un gruppo di Tedeschi che si erano fermati a
scattare delle foto, anche loro rapiti dal
panorama. Gli altri nel frattempo erano già
ripartiti. Sotto, il termine del lago d'Endine
verso est, in località Endine Gaiano. Sullo
sfondo l'immancabile Monte Guglielmo Dal Lago
D'Iseo al Lago d'Endine, dalla Val Camonica alla
Val Cavallina, ecco ciò che potrete ammirare
una volta arrivati quassù, scusate se
è poco! Nulla da
dire, avremmo pure fatto fatica sulle rampe, ma
questi panorami direi che ripagano
ampiamente Lasciamo
questo punto altamente panoramico, certo venire
quassù con condizioni di visibilità
non eccelse lascerebbe l'amaro in bocca, ma si sa
il meteo fa quello che vuole lui. Giordano
dà un ultimo sguardo e via verso le prossime
salite che si riveleranno le più
ostiche Si va
diritti? E no! Si sale a sx ! Mi raccomando mettete
la prima se verrete quassù E qui se
prendi male la salita con le profonde incavature
che ci sono e rischi di perdere l'equilibrio, poi
non riesci più a ripartire e non rimane che
spingere, nulla di che, salendo in montagna questo
è scontato. Attendendo
Giordano un altro scatto sul lago d'Endine e verso
la pianura Lombarda sullo sfondo, dove a certi
tratti abbiamo visto anche gli Appennini. Immagino
di sera quassù che spettacolo, con tutte le
luci accese nella valle e nella pianura! Più
avanti, sulla carrabile, vediamo altri profondi
canali, traversi abbastanza alti per cui decidiamo
di spingere una cinquantina di metri, giusto per
trovare un fondo migliore. In effetti
la baita è proprio in posizione panoramica,
facciamo un paio di tornantini e zac
!.... ...
cemento! E ci troviamo di nuovo oltre il
20% Finito il
cemento la carrabile spiana un po' in
corrispondenza di un'altra baita. Arriviamo
in una piana, Giordano vede una collinetta e si
fionda per vedere cosa si vede oltre Giordano
è il puntino in cima alla collinetta a
sx L'ultima
baita è dietro e sotto di noi
...dimenticavo, c'era ancora salita da
fare A sx una
pozza d'acqua, mentre a dx ci sarà l'ultimo
punto da scollinare Da
quassù si intravede Montisola
e l'isolotto di Loreto. Sulla montagna a sx un
gruppo di cavalli stanno pascolando La mandria
di cavalli trovandosi su un ripido pendio, ha
pensato bene di spostarsi in senso trasversale alla
pendenza creando una serie di camminamenti per
spostarsi agevolmente e pascolare senza sforzo,
anche loro si ingegnano! Ritorniamo
alla pozza Càssac, la cima sullo sfondo a dx
è la Corna dell'Altare e a sx dovrebbe
essere la cresta della Montagnina Ora ripida
discesa e altrettanto ripida salita. Come si
può vedere, in centro alla foto c'è
una scia di materiale nel prato e altrettanto
c'è un canale che parte da qui. Quella di
fronte è la sella che ci permetterà
di scollinare definitivamente verso il rifugio
Malga Lunga Ultimo
bivio, non andate a sx, questa volta si va diritti
e in discesa! Ora ci aspetta una bella discesa nel
bosco. In effetti era già salito Giordano e
io lo stavo seguendo, quando il GPS ha segnalato il
fuori traccia! Finalmente
obiettivo raggiunto, il Rifugio Museo Malga Lunga
è a portata di ruota, con il Lago d'Iseo
sotto a dx. La Malga
Lunga ora è tutta ristrutturata, nel nostro
precedente report era ancora in fase di
ristrutturazione. In corrispondenza delle bandiere,
dietro ad esse riconosco le montagne, si tratta del
Monte Pora e sotto di esso il Rifugio Magnolini
A sx il
Monte Pora, e sotto, in corrispondenza delle
antenne il Rifugio
Magnolini Questo
è quanto si può vedere dal Rifugio
Museo Malga Lunga. Sulla montagna in basso a sx
c'è Bossico,
sulla montagna dietro ci sono gli impianti
sciistici di Monte Campione. Sotto, il Lago d'Iseo
ed in fine il solito Monte Guglielmo o
Golem Giordano si
mette in posa per la foto di rito Ecco il
rifugio Museo Malga Lunga rimesso a nuovo, con
notevole impegno fatto dai volontari che ora lo
gestiscono amorevolmente Entriamo
nel Rifugio e notiamo un cartello sopra le
bottiglie Ho chiesto
se ci fosse del dolce, cosa che in genere nei
rifugi si trova, ma questo non è un classico
rifugio, per cui c'era qualche cosa confezionata,
ma non torte fatte da loro.... ma sentendo la mia
richiesta uno dei volontari mi dice: Se vuole una
fetta di torta fatta in casa ce l'ho io! Così,
visto che loro avevano appena terminato di pranzare
ci siamo uniti a tavola per il dolce che ci hanno
gentilmente offerto con tanto di buon vino. Ecco i
volontari della Malga Lunga radunati attorno alla
tavola. Questo
è il documento che racconta il perchè
è stata data la medaglia d'oro al valor
partigiano a Giorgio Paglia Passiamo al
piano superiore nella sala del Museo della Malga
Lunga. Qui si vede anche il lavoro che è
stato fatto per ristrutturare questi ambienti che
avevano tutt'altro aspetto. La sala dispone anche
di postazioni multimediali interattive Alle pareti
nelle bacheche sono esposti documenti originale
come questo Decreto di Mussolini del febbraio 1944
Giordano
è interessato ai documenti originali
dell'epoca Molte
fotografie dell'epoca testimoniano fatti accaduti o
i luoghi com'erano allora. Dalla
finestra della sala Museo della Malga Lunga si
intravedono le nostre bici che oramai si stanno
crogiolando al sole, è giunta l'ora di
raggiungerle e scendere a valle. Lasciamo il
Rifugio Museo Malga Lunga Nel Museo
ho trovato anche una foto dell'epoca di come era la
Malga in origine, bella differenza, no? Ultimo
scatto verso la Malga Lunga. Il ritorno lo faremo
verso la Val Piana e Gandino. Il relativo report
fatto nel 2012 lo trovate qui Come avrete
potuto vedere, la salita al Rifugio Museo Malga
Lunga si è rivelata molto interessante per i
bellissimi panorami che abbiamo potuto ammirare.
C'è poi la storia da scoprire nel Museo,
oltre agli altri panorami che si sono potuti vedere
dalla Malga, senza contare la successiva bella
discesa immersa nei boschi della Val
Piana. La fatica
si farà ma sarà ampiamente ripagata,
e chi va in montagna questo lo sa. buone
pedalate a tutti, Outside
Questa volta ho voluto effettuare un percorso ad
anello, salendo da Peia per poi scendere dalla Val
Piana sul percorso già fatto nel 2012. Sono
salito con Giordano che aveva già
partecipato al precedente report. Qui è di
fronte alla Chiesa di San Rocco o
Liberata.
Ce n'è ancora di salita da fare prima di
scollinare definitivamente verso il Rifugio Malga
Lunga. Dalla prospettiva non sembra ma la pendenza
è abbastanza ripida tanto da richiedere a
tratti il rapporto più corto
Questi sono i segni di questa stagione 2014 che
è stata ricca di frequenti ed anche
abbondanti piogge dove in montagna con la presenza
di forti piogge, sulle forti pendenze si incanalano
verso valle fiumi d'acqua che erodono il terreno
lasciando liberi i sassi e le pietre. Questo
è ciò che troviamo su questo
percorso, dove alle volte ci costringe a scendere e
spingere. Tanto che la carrabile in certi punti
sembra avere più l'aspetto di un greto di un
torrente.
A sx la persona che ci ha offerto la torta fatta da
sua moglie. Alla fine avanzava una fetta e me
l'hanno offerta, offerta non rifiutata dovevo pur
onorare la cuoca pasticciera!
In effetti questa Malga Lunga è un luogo
della memoria e al piano superiore ingloba un Museo
sulla resistenza Partigiana e sugli eccidi che sono
stati fatti in questi luoghi durante l'ultima
guerra.
Quest'anno tra l'altro cade a Novembre il 70°
anno dal sacrificio del Partigiano Giorgio
Paglia
pagina creata:03-09-2014 ultimo aggiornamento: 27-01-2018 Percorsi Ciclabili- torna su Ogni uso o sfruttamento dei miei progetti a scopo commerciale, senza un preventivo accordo scritto, é vietato. La riproduzione di questo sito in toto o in parte é vietata senza il consenso scritto dell'autore. |
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